Intervista di Rosetta Savelli al dj radiofonico Anicetto Scanu: Radio Sardinia e la sua lotta contro la Sla

Il 21 settembre 2013 si è svolto a Trieste la premiazione della terza edizione del Premio “Cuffie D’Oro”. Questo importante evento per la radiofonia italiana rappresenta anche l’unico “Radio award” nel panorama nazionale e riunisce tutte le eccellenze, messe a confronto in una sorta di gara per stabilirne sia la qualità e sia la popolarità.

La serata conclusiva si è tenuta presso il Savoia Excelsior Palace in Trieste e sarà presentata da Alfonso Signorini in collaborazione con Charlei Gnocchi che è stato anche l’ideatore di tale premio e in collaborazione con il giornalista Fabio Carini.

In questa occasione verranno assegnate le ambite Cuffie D’Oro ai migliori radiofonici.

Nella prima edizione era stato premiati, fra gli altri, il direttore di Radio 105 Angelo De Robertis, mentre nella seconda edizione era stato premiato, fra gli altri, il programma mattutino Tutto Esaurito con uno specifico riconoscimento rivolto al Capitano Marco Galli che conduce il programma, avvalendosi poi della collaborazione della sua Ciurma.

Proprio da Marco Galli partì la proposta in seguito alla segnalazione di un suo ascoltatore, in occasione della scorsa edizione 2012, di assegnare un premio speciale, off limits appunto, ad un personaggio che si fosse distinto nel panorama della radiofonia italiana. La proposta fu immediatamente raccolta e promossa dagli organizzatori Charlei Gnocchi e Fabio Carini.

Fu così che la prima edizione del premio Cuffie D’Oro off limits all’interno della seconda edizione di questa importante manifestazione è stata vinta dal radiofonico Anicetto Scanu.

Anicetto Scanu è un Dj ed un radiofonico davvero particolare così come particolare è tutta la sua storia e la sua vita.

Anicetto fondò Radio Sardinia trentotto anni fa e dopo avere condotto per anni e con grande passione la sua Radio, nel 2008 venne colpito dalla Sla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, malattia degenerativa che lo lasciò immediatamente senza la voce. Tutto questo non riuscì a scoraggiarlo e neppure ad allontanarlo dalla sua grande passione.

Con forza ed impegno, ancora oggi, attraverso un sistema computerizzato ultra tecnologico e con il solo aiuto degli occhi e di una mano, Anicetto Scanu riesce a dirigere la propria emittente.

Ora io raggiungo Anicetto attraverso le vie telematiche per rivolgergli alcune domande, un anno dopo la sua vittoria ed in occasione delle passate premiazioni.

 

R.S.: Ciao Anicetto e ben ritrovato. Vuoi dirmi che cosa ha significato per te vincere questo importante premio e che cosa è cambiato per te, durante questo ultimo anno, nel tuo modo di fare Radio?

Anicetto Scanu: Vedi, questo riconoscimento oltre ad avermi portato alla ribalta nazionale, ha fatto conoscere a molti la “mia nemica amatissima” Sla e le problematiche, ancora tante, che ruotano attorno ad un malato di Sla.  Toglietemi tutto ma la Radio no! La mia giornata è davvero a tempo pieno, dalle centinaia di e-mail quotidiane tra fb e altre, alla gestione totale della radio, prima, per gestirla usavo il pollice sinistro per pigiare un tasto della tastiera che funzionava da mouse e tanto aiuto delle mie assistenti, che nel frattempo avevano imparato a seguire le mie indicazioni; ora grazie ad un sensore chiamato “Gradual” abbinato ad un software specifico “ComuniCARE” (li cito per giusta informazione), mi hanno reso autonomo nell’utilizzo del computer come una qualsiasi persona normale, consentendomi di spaziare nell’utilizzo dei programmi, anche quelli più complicati. 

 

R.S.: Generalmente si pensa che per fare la Radio serva avere l’elemento principale della voce. Tu hai dimostrato che si può fare Radio anche con altro. Vuoi spiegare meglio tu in che cosa consiste questo altro?

Anicetto Scanu: Ironia della sorte!!! Pensate: un anno prima che mi diagnosticassero la SLA partecipai ad una iniziativa promossa al fine di reperire fondi per aiutare un malato di SLA di San Gavino Monreale. Il pensiero non ti porta mai a dire: “potrebbe capitare anche a me…” Ma quando un medico del Policlinico Universitario mi disse: “…lei doveva venire prima”, ho capito che il destino mi stava riservando un domani molto difficile e anche crudele… iniziò a scomparire la mia voce che, per me speaker e fondatore di Radio Sardinia, era stata di vitale importanza, nonché fonte di lavoro. Quando nella mia cartella clinica ho letto la diagnosi “Sospetta SLA”, il mondo mi è crollato addosso. Non ho parole atte a descrivere quel momento, poi l’evoluzione della malattia ti porta a credere nella speranza che nel ventunesimo secolo la ricerca scientifica porterà nuove scoperte e nuove soluzioni… ma purtroppo il cammino è molto lungo e l’origine di questa malattia è sempre una sconosciuta. Accantonata questa speranza nutri le tue sofferenze con un po’ di ottimismo e ti dici: “forse non posso guarire ma posso comunque vivere: oggi la mia voce il comunicatore, puntatore oculare perché mi permette di scrivere e parlare tramite una cam a raggi infrarossi che attraverso il movimento dei miei occhi mi permette di selezionare le lettere sul monitor.  Col comunicatore preparo i testi per gli spot (solo socialmente utili) e poi gli abbino la musica e inserisco la loro programmazione, certo non è la stessa cosa, ci vuole molto più tempo ma con la calma e molta attenzione si ottengono risultati accettabili.

 

R.S.: Come è cambiata secondo te la Radio attraverso i decenni che tu hai vissuto ?

Anicetto Scanu: La radio non é cambiata molto, se si esclude l’avvento/evento delle “radio libere” poi diventate “private” e la nascita dei network che hanno modificato il modo di fare radio, ma allo stesso tempo ci ha salvato la rete, consentendo anche alle piccole radio di farsi ascoltare in tutto il mondo. La radio non ha rivali, resta sempre la misteriosa scatola magica, non ha età né un volto, ti cattura e ti coinvolge, la puoi ascoltare dovunque e in qualsiasi momento, non é invadente ma soprattutto é libertà di pensiero. 

 

R.S.: Cosa significa per te fare Radio oggi? E cosa significa per te fare Radio attraverso l’uso delle mani?

Anicetto Scanu: Scrivo sempre che sono fortunato, in primis perché continuo a gestire la mia Radio, in seconda perché ho una spiccata attitudine verso la tecnologia e questa mi consente di stare a contatto e di interagire col mondo esterno, e infine sono circondato da tanto amore, gli amici vengono a trovarmi molto spesso in percentuale dell’uno per mille ma non gli do una colpa, il tempo scorre veloce meglio non perderlo andando a visitare un malato di Sla, potrebbe essere contagiosa. Le mie mani e i miei sono tutto perché mi consentono di fare tutto, anche la Radio.

 

R.S.: Nella tua condizione attuale cosa è più forte in te, la passione per la Radio o la costrizione della Sla ?

Anicetto Scanu: Indubbiamente la passione per la radio, se mi guardo alle spalle c’é una marea di persone che sta male e che soffre più di me, la Sla non mi spaventa, sono fiducioso e credo che prima o poi la ricerca ci aiuterà, non ho nessuna fretta.

 

R.S.: Ho letto di recente che tu sei favorevole al metodo Stamina, vuoi spiegare meglio il perché ?

Anicetto Scanu: Tutti devono avere il modo di curarsi, é oggi esiste una sola possibilità per tentare di star meglio, il metodo Stamina, il malato di Sla non é un ebete e nemmeno un abete, non si muove ma pensa e ragiona, nessuno meglio di lui può decidere se  rischiare o no, per il momento non é scomparso nessuno, come non ha mai avuto dei risultati positivi chi assume il Rilutek, eppure i neurologi continuano a prescriverlo, costa € 311,00 al mese ed é a totale carico del SSN, però nessuno mai si é mai sognato di proibirlo, come mai?  

 

R.S.: Mi viene la curiosità di chiederti dove hai riposto il tuo premio e le tue Cuffie D’Oro.

Anicetto Scanu: Nel comò della mia camera, é giusto che tutti vedano il risultato ottenuto da una forza sensazionale partita dal mio compaesano Tomaso Jigen Matta, portata avanti con maestria dal coraggioso Capitano Marco Galli e la sua Ciurma di Radio 105, sostenuta con passione dalla Grande Family di Tutto Esaurito ed accolta con entusiasmo da Charlei Gnocchi e Fabio Carini ideatori della manifestazione dedicata all’indimenticabile Lelio Luttazzi.   

 

R.S.: La Radio oggi ha ancora il potere di avvicinare la gente o questo potere si sta lentamente trasformando in convenienze od altro ?

Anicetto Scanu: Il mondo é completamente cambiato, é molto più ricco ma soprattutto é in continua evoluzione, ma la radio non perde terreno, la sua immediatezza la rende insostituibile, la radio non morirà mai!  

 

R.S.: Vuoi regalarmi un fermo immagine o meglio vuoi raccontarmi una situazione bella o speciale che tu hai vissuto in prima persona a Radio Sardinia nei tuoi primi anni degli esordi ?

Anicetto Scanu: Una delle soddisfazioni che ricordo, essere stata l’unica radio in Sardegna che abbia partecipato alla cena dopo l’ultimo concerto tenuto dal grande Adriano Celentano ed avere ottenuto una piccola intervista che ancora conservo gelosamente.

 

RS.: Vuoi farmi anche qualche nome di qualche ospite canoro importante che tu hai avuto l’onore di ospitare a Radio Sardinia?

Anicetto Scanu: La radio é sempre stata “live”, io raggiungevo gli artisti sul luogo del concerto, spesso curavo la prevendita, ed entravo di diritto fra i pochi che potevano facilmente intervistare gli artisti, nei microfoni di Radio Sardinia sono passati dai Rockets ai New Trolls, dal Banco ai Nomadi, da Loredana Berté ad Eugenio Finardi, tanto per citarne alcuni. In conclusione ti ringrazio per la tua disponibilità. Grazie di cuore!

 

Written by  Rosetta Savelli

 

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