Intervista di Rebecca Mais a Norma Stramucci ed al suo “Se mi lasci ti uccido – Variazioni sul tema”
“Certo, anche lui è geloso, ma Eva merita tutta la fiducia del mondo. Non lo tradirebbe mai. E caspita, anche se dovesse accadere, – cosa che non accadrà -, non si uccidono le persone!”
Un libro attuale, quattro storie che trattano il tanto sentito e discusso tema del femminicidio.
Quattro vicende tragiche che vogliono essere da monito nei confronti di tutte quelle relazioni definite “d’amore” che in realtà sono solamente rapporti malati all’interno del quale l’uomo finirà per prevaricare sulla donna di turno e non sempre quella donna troverà la forza, fisica e mentale, per liberarsi.
L’autrice di “Se mi lasci ti uccido. Variazioni sul tema” (Abel Books, 2012), Norma Stramucci, ha gentilmente acconsentito a rispondere ad alcune nostre domande.
R.M.: Benvenuta su Oubliette Norma. Quali libri ami leggere solitamente e quali sono i tuoi autori preferiti?
Norma Stramucci: Libri. Non li amo tutti. Non basta che pagine stampate siano “libro”. Amo i libri che oltre al messaggio che veicolano hanno un intrinseco valore letterario. Per questo sono “arrabbiata” con i best sellers: libri diffusi oggi perché il loro autore è noto, ma privi di futuro. Amo dunque gli autori dalla consolidata tradizione; amo quelli che la tradizione fatica a riconoscere come grandi (l’esempio è Tozzi. Bestie per me è un monumento); amo tra gli italiani contemporanei quelli che, appunto, riconosco maestri nell’arte della Letteratura. Uno dei nomi che faccio molto volentieri, oltre a quello di Bonaviri (anche lui, a mio avviso, troppo trascurato – eppure addirittura candidato al Nobel) è quello di Claudio Morandini. Un autore, tra i contemporanei, assolutamente meritevole, e comunque poco noto. Leggo poi abbastanza poesia, cioè quella cosa che molti credono di scrivere e quasi nessuno legge… Chiedo perdono: tra i best sellers ci sono comunque testi eccezionali. Ho riletto ad esempio, durante l’estate, Mille splendidi soli, di Hosseini ed anche Profumo, di Suskind. Che dire? Onore al merito!!! Grandi autori e grandi libri!
R.M.: Questa non è la tua prima pubblicazione. Quando e come hai iniziato a scrivere?
Norma Stramucci: La mia prima pubblicazione risale al 1995. Ma ho iniziato a scrivere molto tempo prima. Ho avuto una fortuna che non capita a molti: quella di avere di un maestro. Franco Scataglini. L’ho conosciuto nell’87. Con lui ho letto, studiato, tradotto, imitato. 8 anni ci sono voluti perché lui mi dicesse che… avevo trovato la mia lingua! Ho iniziato a scrivere non solo – ma ciò si è compreso dalla mia risposta precedente – perché avevo qualcosa da dire ma perché avevo la “presunzione” di dirlo in maniera che volevo, se non memorabile, almeno più che degna.
R.M.: “Se mi lasci ti uccido. Variazioni sul tema” tratta tematiche importanti come il femminicidio e l’abuso sui minori. Com’è nata l’idea di scrivere questo libro?
Norma Stramucci: É il tema che me lo ha chiesto. Non l’ho scelto. Si è imposto alla mia attenzione e mi ha imposto di essere narrato.
R.M.: Chi vorresti leggesse le tue pagine e quale messaggio vorresti venisse recepito dal lettore / lettrice?
Norma Stramucci: Vorrei che chi leggesse il libro ne apprezzasse anche e soprattutto la lingua. Vorrei mi leggessero persone incredule che pensassero: “ Ma davvero ciò accadeva nel 2013?”
R.M.: Il tuo lavoro di insegnante ti porta a stare a contatto con giovani ragazze, c’è forse anche un messaggio diretto a loro tra le tue pagine?
Norma Stramucci: Il libro lo avevo già scritto. Nella mia classe una ragazza ha assistito al padre che uccideva la madre. L’epilogo ancora più drammatico di quanto si possa immaginare. Certo che veicolo un messaggio per le mie ragazze: che si vogliano bene, che sappiano distinguere l’amore dal possesso… E per i miei ragazzi: il rispetto di se stessi. Solo chi si conosce nei pregi e nei difetti, nei punti di forza e nelle debolezze è aperto positivamente verso l’altro, che sia il proprio fratello, il compagno di banco arrivato dal Senegal, la ragazza di oggi o la compagna di domani.
R.M.: Il tuo libro è acquistabile solamente in formato digitale. Pensi che questo possa essere uno svantaggio per la vendita?
Norma Stramucci: Sì e no. Sì perché troppe persone hanno ancora difficoltà, non tanto a leggere mediante uno schermo, quanto magari, semplicemente, con le carte prepagate. La tecnologia è molto più distante di quanto ci si voglia far credere! No perché i vantaggi sono indubbi, non ultimo il costo ridotto.
R.M.: Qual è il tuo pensiero riguardo il mercato digitale? Leggi mai e-books?
Norma Stramucci: Si parla del fascino del libro stampato. E come opporvisi? D’accordissimo! Tra l’altro ho una minuscola – ma ne vado fiera – collezione di libri antichi. Ma l’e-book… non pesa, costa poco, permette a chi ha difficoltà di vista di ingrandire il testo. E-books ne leggo anche se non moltissimi perché purtroppo non ho un lettore e lo faccio dunque tramite il Pc che certo non posso portare… magari al mare, sotto l’ombrellone.
R.M.: Il tuo prossimo libro? Stai forse lavorando a qualcosa di nuovo?
Norma Stramucci: Il mio nuovo lavoro è già concluso. Si tratta di un romanzo breve sulla precarietà dell’esistenza. Un tema comunque non legato alle emergenze, come quello di “Se mi lasci ti uccido”. Grazie.
R.M.: Grazie a te Norma e soprattutto ti ringraziamo per aver scritto un libro così importante che speriamo possa far riflettere il maggior numero di persone. Parlare di determinati problemi è indispensabile per poterli sconfiggere.
Written by Rebecca Mais
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