Femminicidio: “Se mi lasci ti uccido. Variazioni sul tema”, libro di Norma Stramucci – recensione di Rebecca Mais
“Non esiste nulla che sia immobile. Non esistono i fiumi fermi, e il tempo anche, nel suo incedere, cambia le cose. Si sente in colpa, Rosalba. Avere visto la figlia in ospedale, con le costole rotte, avere atteso con tanta speranza l’intervento che le restituisse l’occhio, l’ha fatta piangere.”
Quattro racconti, i primi due collegati da un sottile filo trascinato da un personaggio in comune, gli altri due separati in modo netto ma tutti e quattro uniti da una tematica comune: il femminicidio.
Ed è in primo luogo alle donne che si rivolge “Se mi lasci ti uccido. Variazioni sul tema” (Abel Books, 2012), l’ultima pubblicazione, dal titolo eloquente, di Norma Stramucci, un’opera coraggiosa che non può e non deve lasciare indifferenti.
Ogni racconto vede come protagoniste delle donne, tutte giovani, le cui vite sono caratterizzate dallo sfortunato incontro con uomini differenti da come esse ritenevano in un primo momento.
Si tratta di vicende drammatiche, narrate con un tono forte e crudo, che rimandano alle tristi vicende che ormai capeggiano, quasi quotidianamente, i titoli di giornali e telegiornali nazionali.
Da una parte Cristina e Franco, poi Eva ed il ricco e premuroso marito, a metà un gruppo di simpatiche e bizzarre lumache alle prese con delle lucciole affamate, come a dimostrare paradossalmente che non tutto ciò che luccica è oro, ed infine Gianni, Simona e la piccola Susanna.
Ogni coppia nasconde un dramma, spesso celato, troppo spesso invece evidente a tutti ma in poche occasioni chi funge da spettatore alle future palesi tragedie è in grado, o ha il coraggio, di dare un aiuto concreto.
E come insegnano le quattro storie combattere da sole certe situazioni non è per niente semplice e il perpetrare di violenze e brutalità portano col tempo ad uno sfinimento e ad una naturale mancanza di forze.
Un libro per chi fortunatamente non ha mai vissuto determinate situazioni, per chi le ha vissute e ha avuto la forza di uscirne fuori, per chi osa ancora dichiarare che si tratti di un’esagerazione parlare di femminicidio, per tutti coloro che tentano di sminuire gesti e segni portatori di violenza, per tutte le donne consapevoli di cosa significhi essere tali e per tutti gli uomini che non comprenderanno mai cosa siano il rispetto e l’attenzione nei confronti di chi sta loro accanto.
Una lettura che non può certamente essere definita leggere ma che rispecchia in modo chiaro e triste l’attualità e la vita che si ritrovano a vivere quotidianamente milioni di donne in tutto il mondo.
Written by Rebecca Mais