“Leopardi a tavola”, rimembranze culinarie di Giacomo Leopardi – recensione di Rosario Tomarchio

Leopardi a tavola” è una lista di 49 piatti autografa del noto poeta di Recanati dettata al cuoco napoletano Ignarra e riscoperta dal biografo Domenico Pasquariello e dal cuoco Antonio Tubelli.

La lista fu composta nell’ultimo periodo di vita di Leopardi, mentre si trovava ospite di Antonio Ranieri a Napoli, l’originale si trova conservata nella Biblioteca Nazionale di Napoli.

Giacomo Leopardi, al battesimo conte Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro Leopardi (Recanati, 29 giugno 1798 – Napoli, 14 giugno 1837), è stato un poeta, filosofo, scrittore, filologo e glottologo italiano.

È ritenuto il maggior poeta dell’Ottocento italiano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario; la profondità della sua riflessione sull’esistenza e sulla condizione umana – di ispirazione sensista e materialista – ne fa anche un filosofo di notevole spessore.

La straordinaria qualità lirica della sua poesia lo ha reso un protagonista centrale nel panorama letterario e culturale europeo e internazionale, con ricadute che vanno molto oltre la sua epoca. Dal 1831 al 1836, data della sua morte il poeta soggiornò a Napoli e qui Giacomo Leopardi conquistato dalla bontà dei cibi cucinati dal cuoco Ignarra, le detta una lista di 49 specialità.

La lista inizia con i tortellini di magro e si chiude con la farinata di riso. La lista contiene un po’ di tutto: i budini in particolare, le frittelle di borragine, di pere e mele, gli gnocchi di patate, polenta e semolino, oltre ai molti piatti di verdura, pesce e fegatini e pasticci vari.

Oggi possiamo dire che Giacomo Leopardi oltre a farci emozionare o disperare a secondo i punti di vista del lettore, ci delizia con la sua lista di specialità scelte da lui.

La lista di 49 piatti è stata rivista dal cuoco di strada Antonio Tubelli. Oggi Tubelli è docente nei corsi di Master Food organizzati dallo Slow Food nel quadro dell’Università Italiana di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Corno. Partecipa al festival internazionale di Cibo di Strada. In Cina nel 2006 ha partecipato Campania Teste, realizzando piatti e tenendo lezioni sulla cucina italiana. È stato consulente gastronomico in tutte le edizioni del Salone del Gusto noto anche il nome di Slow Food; ha realizzato la cucina Napoletana nella rassegna Slow Cheese e Slow Fish. Ha partecipato al Salt Expo del 2007, primo incontro per la salvaguardia dei beni dell’uso del sale.

Leopardi a tavola è stato realizzato grazie anche all’aiuto del già citato Domenico Pasquariello detto Dégo che da tempo in Francia come in Italia è ideatore di eventi sul cibo cultura. Il libro Leopardi a tavola è disponibile nel formato cartaceo e sia nel formato Ebook.

 

Written by Rosario Tomarchio

 

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