“Hamartia”, album d’esordio della band triestina Alkene

È un album che fonde le sonorità rock, tipiche di una certa tradizione italiana (Verdena), con un’elettronica più contemporanea, attuale e dal respiro internazionale (Animal Collective, gli ultimi Radiohead)”. Elvio Carini – voce.

Hamartia”, in uscita il 16 aprile, è il primo album degli Alkene, band nata a Trieste nel 2009. Un album orchestrale e profondo, composto da 11 tracce. Già dal titolo, che letteralmente in greco significa “errore”, si viene proiettati nel mondo degli Alkene: il sogno, il senso di smarrimento e di incertezza nella percezione del vero e nel rapporto con l’altro.

La parola Hamartia, anche nella sua accezione più evocativa e misteriosa – dicono gli Alkene – rappresenta nel modo migliore l’atmosfera dell’album”.

Interamente registrato dalla band, con il mix di Davide Massussi (già al lavoro con Trabant e Charlestones), “Hamartia” è il primo album vero e proprio degli Alkene, ma è già frutto di un percorso di maturazione dei giovani musicisti, tutti poco più che ventenni, partiti da lunghe divagazioni strumentali e arrivati ad architetture più semplici, senza mai dimenticare l’anima rock, che li ha visti nascere.

Gli Alkene nel 2010 hanno pubblicato il primo Ep “Il rogo” e nel 2011 il doppio singolo Cadmio/Olimpia nel 2011.

Siamo rimasti fedeli alle nostre sonorità iniziali – spiegano gli Alkene – ma le abbiamo rielaborate, utilizzando nuovi strumenti o più semplicemente provando in acustico. Durante gli arrangiamenti, ci siamo chiusi per mesi dietro una serranda scalcinata e l’unico modo per mantenere un contatto con l’esterno era quello di riprodurre i pezzi nel modo più spontaneo e naturale possibile: l’acustico”.

Gli Alkene hanno sempre ripudiato le classiche strutture formali. E “Harmartia” ne è la dimostrazione. La voce è stata rimaneggiata, manipolata e sovrapposta, ne sono un esempio i cori in “Verecondia”, modulati attraverso un looper oppure l’uso del vocoder in “Difese”, un esperimento spensierato.

La fredda meccanicità delle drum machine si amalgama con una componente umana, fatta di maracas, cembali, tamburi e percussioni africane, come in “Ovunque”. Il semplice schioccare delle dita e la texture prodotta da un bastone della pioggia riscaldano l’atmosfera di “Julie”.

Il disco sarà in vendita in CD e in digital download direttamente dal sito www.alkene.net a partire dal 16 aprile, e solo successivamente disponibile nei digital stores. Dal 2 aprile sarà online, sempre sul sito della band, una speciale applicazione social che svelerà un’anteprima video del disco.

Il nuovo alt-rock italiano: elettronico, strumentale da un lato, morbido, acustico e ricco di elaborate texture vocali dall’altro.

 

 

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