“Borgo Propizio”, favola moderna di Loredana Limone – recensione di Rebecca Mais
“Sentiva già di amare quel paese placido, dove il tempo sembrava essersi fermato, e le venne da sorridere al pensiero che vi si potesse aggirare uno spirito, che tutto sommato male non ci stava.”
In un piccolo borgo italiano vivono due sorelle, Mariolina e Marietta, non più giovanissime ed ancora nubili. Sono state abbandonate dal padre e la madre è morta poco dopo la scomparsa del marito. Ma le due donne non si sono lasciate andare e conducono un’esistenza tranquilla. Nonostante ciò Mariolina spera di non rimanere zitella e vergine a vita e tutto cambia il giorno in cui incontra Ruggero, un uomo non molto più giovane di lei, anche lui alla ricerca del grande amore e di qualcuno che possa badare agli anziani genitori ormai incontentabili. L’amore tra i due è travolgente e ricco di sorprese.
E poi sopraggiunge anche Belinda, una giovane ragazza che decide di aprire una latteria a Borgo Propizio senza però sapere che si aggira un misterioso fantasma.
Come un affresco d’altri tempi “Borgo Propizio” (Ugo Guanda Editore, 2012) è una favola moderna, ma non troppo, nella quale il lettore compie un piacevole viaggio che vorrebbe non finisse mai.
Ogni personaggio è squisitamente tratteggiato ed è impossibile non affezionarsi immediatamente ad essi: abbiamo Mariolina, romantica e passionale, la sorella Marietta, più bacchettona ma audace e pronta ad affrontare e consolidare il suo futuro, Claudia e Cesare, genitori di Belinda, coppia in crisi che sente la necessità di ritrovare i bei momenti passati, Belinda, giovane e viziata ma affascinata dal piccolo e pacifico borgo, Letizia, zia di Belinda sempre pronta ad aiutare le nipoti ed oltremodo appassionata delle canzoni del Gran Musicante, Ornella, giovane donna maltrattata dal ricco marito, e poi tutti i paesani che, come in ogni piccolo paese che si rispetti, passano le loro giornate spettegolando ed intrufolandosi ad ogni occasione nella vita delle due sorelle.
Non mancano certamente ironia e commozione.
Nel suo romanzo d’esordio Loredana Limone arriva a dipingere a parole il tanto piccolo quanto affascinante borgo, un luogo magico in cui la vita scorre a rilento ma intensamente.
Come non ritrovarsi poi in Mariolina, desiderosa di nuove esperienze amorose e nella intraprendente Belinda che da niente e nessuno si fa distogliere dal suo progetto.
E come non rimanere colpiti dalla storia della povera Ornella, sposa quasi involontaria di un ricco uomo che pretende di poterla malmenare a suo piacimento. Ma Borgo Propizio è anche un luogo in cui rifugiarsi, è un territorio all’interno del quale le donne hanno un ruolo fondamentale e sanno sostenersi a vicenda, e la stessa Ornella è qui che troverà la sua salvezza e il coraggio di abbandonare la vecchia vita per una più radiosa e priva di soprusi.
Borgo Propizio è dentro ognuno di noi e per coloro i quali ne sentiranno la mancanza, non disperate, prossimamente, prima di quanto immaginiate, potrete continuare l’avventura con Mariolina e tutti gli altri in un nuovo romanzo.
“La strada che conduceva a Borgo Propizio girava intorno alla collina tra alberi e vigneti. In novembre, la prima volta che Belinda l’aveva vista, era un tripudio delle stupende, calde tonalità autunnali: l’amaranto che andava a tuffarsi nel giallo che si nascondeva nel bruciato che ricompariva in pennellate vermiglie che si dissolvevano nel verde, qui chiaro, lì scuro.”
Written by Rebecca Mais