“Fischi di merlo” di Matteo Bianchi seconda posizione nella sezione B della terza edizione del Concorso Oubliette 03
“Avere la via tutta per sé/ possederla seppure scomoda,/ ciottolata assolata/ là in mezzo al paese./ Avere intorno le case/ ad altezza d’uomo,/ alla tua misera altezza:/ quella quotidiana/ che scansi davanti allo specchio/ ogni mattina.// Le rondini accaldate/ scendono a terra,/ non giocano/ sul marciapiede del viale/ e la gente è ai balconi, […]”
Una percezione melanconica precede la scrittura, l’Io Poetico si muove attraverso i luoghi conosciuti da sempre nella sua memoria, spinge il suo corpo in una via ciottolata senza voler ricevere alcun contatto fisico. In mezzo al paese le case rispecchiano una quotidianità antica, strutture ad altezza d’uomo che si metaforizzano nel riflesso di uno specchio, nella visione rimossa di se stessi.
“Fischi di merlo” di Matteo Bianchi (1987), edito nell’aprile 2011 dalla casa editrice Edizioni del Leone, si aggiudica la seconda posizione nella sezione B (libro di poesia edito) della Terza Edizione del Concorso Nazionale Letterario “Oubliette 03” promossa dalla web magazine artistica Oubliette Magazine.
La silloge poetica incentra la sua composizione su Ferrara, luogo natio dell’autore, lo si può notare anche dalle immagini presenti nel testo, alcune sono fotografie di vie della città scattate da Mario David Pulga(Via Assiderato, Via Buonporto, Via Porta d’Amore); altre sono splendide illustrazioni metafisiche di Arianna Melloni. “Fischi di merlo” diviene un progetto di similitudini artistiche fra pittura, fotografia e poesia.
L’essere umano è descritto come indifferente alle percezioni naturali del mondo, è descritto come non curante verso la Natura ed i suoi figli. La dimensione nella quale il lettore aleggia è prettamente metafisica; conoscerà un moderno flȃuneur che desidera vagare nelle strade nelle frazioni di tempo, in sui è certo di ottenere una meditazione tale da renderlo libero dalle regole della società contemporanea.
“Di rado comprendi/ quanto il rischio sia alto/ di trovarti sprovvisto di ricordi./ Un giorno, un salto:/ non fosti in grado/ di seminare quando era l’occasione.// Sono fuori stagione./ Sono la bozza ricevuta,/ l’uscita rimandata/ a un tempo migliore.// Solamente il grano/ si sparge di settembre.”
L’Io descrive in modo prettamente intimista le sue ragioni d’essere e di sentire. Un ricordo che scivola via è come un sentimento che si spegne, la volontà di metaforizzare con il ciclo delle stagioni instaura un particolare atteggiamento poetico verso la Natura. Si guarda il presente tracciando mentalmente percorsi che portano discussione interiore fra la poesia ed i suoi soggetti.
“Spesso mi sorprendono i passi/ dei miei rientri notturni:/ passi mossi senz’anima/ e sciami di nuvole/ senza seguito, in cima.// Non credevo la poesia si bagnasse;/ non volevo si impregnasse/ di tutto intorno,/ della folle fatica/ di fermarla al foglio,/ con l’inchiostro che colando/ scivola via.// Nella debolezza del risveglio/ lascio il buio della stanchezza/ riappropriarsi del mio sonno/ e torno all’inconscio offuscato/ per non più ritornare.”
Congratulazioni a Matteo Bianchi per l’ottimo risultato.
Link diretto finalisti del Terzo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 03” QUI.
Written by Alessia Mocci
Continuate a seguirci: in arrivo il bando della Quarta edizione del Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 04″.
Per i vincitori della Prima Edizione del Concorso “Oubliette 01″ clicca QUI.
Per i vincitori della Seconda Edizione del Concorso “Oubliette 02″ clicca QUI.
Complimenti a Matteo. Un bellissimo poetare: versi dell’interiorità che, pur nella loro introversione e malinconia, non stancano, per quel continuo fuoriuscire da sé nelle cose, che creano un’altra dimensione di fascino. Si cammina e si pensa con lui. Auguroni!
Congratulazioni, onore al merito. Anche se… superata da un 26enne brucia un poco:)!!
Comunque , sorpasso meritato, da quel che leggo.
Liliana Z.
Eheheheheh Liliana, la letteratura non ha età! :D
su questo non ho dubbi:)