La storia del Capodanno e dei suoi diversi festeggiamenti

Eccovi la storia del Capodanno e delle diverse tradizioni, se conoscete ulteriori tradizioni ci piacerebbe leggerle, potete inserirle come commento sotto l’articolo alla voce “Lascia un commento”, così che anche altre persone possano leggerle e dunque conoscerle. Sapere è vita, non perdiamo le nostre tradizioni e avviciniamoci alle altre. Buon anno da Oubliette Magazine.

Capodanno (da capo d’anno) è il primo giorno dell’anno. Nel mondo moderno cade il 1º gennaio del calendario gregoriano in uso ai fini civili in tutto il mondo, e nella larghissima maggioranza degli Stati è un giorno di festa.

Per le popolazioni che seguono il calendario giuliano, ad esempio alcune chiese ortodosse, ai fini strettamente religiosi l’inizio dell’anno viene celebrato nel giorno corrispondente al 14 gennaio gregoriano.

Storia Il Capodanno risale alla festa del dio romano Giano. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant’Eligio (morto nel 659 o nel 660), che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro:

A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l’andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l’usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica“.

Nel Medioevo, molti paesi europei usavano il calendario giuliano, ma vi era un’ampia varietà di date che indicavano il momento iniziale dell’anno.

Per esempio dal XII secolo fino al 1752 in Inghilterra ed in Irlanda il capodanno si celebrava il 25 marzo (giorno dell’Incarnazione e usato a lungo anche a Pisa ed in seguito a Firenze) mentre in Spagna fino all’inizio del 1600 il cambio dell’anno era il 25 dicembre, giorno della Natività.

In Francia fino al 1564 il Capodanno veniva festeggiato nella domenica di Resurrezione (chiamato anche stile della Pasqua), a Venezia (fino alla sua caduta, avvenuta nel 1797) era il 1º marzo mentre in Puglia, in Calabria ed in Sardegna lo si festeggiava seguendo lo stile bizantino che lo indicava al 1º settembre, tant’è vero che in sardo settembre si traduce Caputanni (dal latino Caput anni).

Tradizione moderna. È usanza di alcune regioni considerare il Capodanno come l’ultimo giorno dell’anno. Il 1º gennaio segna l’inizio di un nuovo periodo, che solitamente inizia una settimana dopo Natale, dedicato al riepilogo dell’anno appena trascorso, specialmente nelle radio, nelle televisioni, e nei quotidiani, i mass-media spesso, infatti, pubblicano articoli o trasmettono notizie su quanto è avvenuto durante l’ultimo anno, gli elenchi delle persone più in vista decedute durante l’anno appena terminato, i cambiamenti annunciati, previsti o prevedibili nel nuovo anno, come la descrizione delle leggi che entreranno in vigore dal 1º gennaio e l’oroscopo per l’anno che verrà.

La tradizione italiana prevede una serie di rituali scaramantici per il primo dell’anno che possono essere rispettati più o meno strettamente come quello di vestire biancheria intima di colore rosso o di gettare dalla finestra oggetti vecchi o inutilizzati (quest’ultima usanza è stata quasi completamente abbandonata).

Le lenticchie vengono mangiate a cena il 31 dicembre come auspicio di ricchezza per l’anno nuovo ed un’altra tradizione prevede il baciarsi sotto il vischio in segno di buon auspicio.

In Spagna c’è la tradizione di mangiare alla mezzanotte dodici chicchi d’uva, uno per ogni rintocco dei dodici scoccati da un orologio (il principale è quello di Puerta del Sol a Madrid).

In Russia, dopo il dodicesimo rintocco, si apre la porta per far entrare l’anno nuovo.

In tutta l’ex Unione Sovietica è usanza scambiarsi ed aprire i regali. Spesso vengono regalati cioccolatini o pupazzetti corrispondenti all’animale simbolo del calendario cinese dell’anno che verrà.

In Ecuador ed in Perù si esibiscono fuori la propria abitazione dei manichini di cartapesta (a volte con le sembianze di personaggi famosi, calciatori, etc.) riempiti di petardi così da bruciare ed esplodere ai rintocchi della mezzanotte.

In Giappone, prima della mezzanotte, le famiglie si recano nei templi per bere sakè ed ascoltare 108 colpi di gong che annunciano l’arrivo di un nuovo anno (si ritiene infatti che questo sia il numero dei peccati che una persona commette in un anno e che in tal modo ci si purifichi).

 

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