Rebecca Kadaga ed il suo regalo di Natale all’Uganda: l’Anti-Homosexuality Bill

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“La conversione comincia con l’onestà e dal rispetto degli altri. Un’indicazione che vale per tutti, specialmente per chi ha maggiori responsabilità.” Papa Benedetto XVI, Angelus 16.12.2012

 

12 dicembre 2012: il pontefice, Papa Benedetto XVI, esordisce su Twitter ed emette il suo primo cinguettio: “Cari amici, è con gioia che mi unisco a voi via twitter. Grazie per la vostra generosa risposta. Vi benedico tutti di cuore.”

14 dicembre 2012: Benedetto XVI riceve una delegazione ugandese e da’ la sua benedizione a Rebecca Kadaga, promotrice dell’ l’Anti-Homosexuality Bill.

Poche ore dopo la diffusione della notizia il popolo di Twitter insorge scagliandosi contro il Papa tramite l’invio migliaia di tweets senz’altro poco graditi al pontefice.

Ed in particolare è stata questa affermazione a suscitare polemiche: “La struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione). L’azione della Chiesa non ha carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa, ed è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”.

Se da una parte la Chiesa tenta di mostrare di essere al passo coi tempi, dall’altra fa un ulteriore passo indietro pronunciando parole che riportano al medioevo e compiendo azioni che fanno inevitabilmente pensare alle arcaiche pratiche inquisitorie.

La donna da lui accolta infatti non è altro che la nota promotrice per la pena di morte per i gay in Uganda. Politica e avvocato, Rebecca Kadaga è stata eletta nel 2011 come Presidente del Parlamento ugandese, prima donna a ricoprire tale carica in Uganda.

L’avvocatessa ha dichiarato orgogliosamente l’intenzione di far approvare in Parlamento l’ Anti-Homosexuality Bill, decreto “dedicato” ai gay ed a coloro che mostrano comportamenti deviati e che decidono di non rinunciarvi, i quale, grazie a questo, verrebbero incarcerati in attesa della sentenza di morte.

Per diverse settimane l’approvazione del decreto è stata in cima alla lista dell’agenda parlamentare e la Kadaga avrebbe voluto concludere il tutto il quindici dicembre, come dono di Natale per il popolo ugandese, su richiesta di alcuni sacerdoti di confessione evangelica.

Per sua sfortuna i legislatori ugandesi hanno cominciato le loro vacanze prima del previsto, senza quindi votare la questione, della quale si riparlerà solamente a febbraio. Per il momento quindi la questione rimarrà nel dimenticatoio e speriamo lo rimanga ancora per tanto tanto tempo.

 

Written by Rebecca Mais

 

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