La tragica storia di Pippa Bacca rappresentata da Francesca Falchi, “Six Memos”, Cagliari
Una scena teatrale insolita nel vecchio castello sopra le luci notturne della città e del mare. Lei, Pippa, appare leggera, sorridente con indosso il suo abito da sposa, morta. Una passerella con sabbia e terra tracciano il pavimento ad indicare la strada di un lungo viaggio tra terra e sabbia di Pippa, solo in parte percorso perché tragicamente interrotto.
Intorno una scenografia insolita: una grande tenda bianca, leggera ed avvolgente come un’aura collettiva, una grande nuvola bianca.
Poco distante un video trasmette le scene sfocate dal tempo della preparazione al grande viaggio: la festa, il lavaggio degli abiti puri e candidi, la partenza. Il pubblico intorno, seduto a terra, in un cerchio incantato, muto e coinvolto dal ritmo quasi musicale delle parole e dei silenzi.
La perfezione.
Le emozioni della sposa erano di tutti: le sensazioni della terra sulla pelle, delle foglie, gli occhi acquosi. Il tradimento, l’illusione del sogno perduto, l’amarezza ma comunque il ringraziamento per la vita simboleggiato dagli abbracci e dai baci al pubblico e dal lavaggio dei piedi all’ostetrica che la vita accompagna.
Poco sopra , avvolte in una nebbia bianca sulla torre pendevano le immagini delle altre donne, le tante, troppe che hanno perso la vita per mano di traditori e vigliacchi criminali assassini.
In questo modo Francesca ha rappresentato la tragica storia di una giovane artista di 33 anni: Pippa Bacca nome d’arte di Giuseppina Pasqualino di Marineo.
Pippa e la sua amica, Silvia Moro, hanno voluto portare un messaggio di pace e solidarietà e fratellanza, in un modo insolito come si addice ad una artista: hanno progettato un lungo viaggio verso un mondo senza guerre e confini geografici, da loro chiamato Spose in viaggio (Brides on tour)
L’8 Marzo 2008, con indosso l’abito che più di ogni altro significa gioia, dono e fiducia, l’abito candido delle spose Pippa e Silvia volevano raggiungere terre devastate dalle guerre: partendo da Milano per arrivare a Gerusalemme passando per Serbia, Bosnia, Bulgaria, Turchia, Libano, Palestina, Israele, Siria.
L’obiettivo del viaggio era “di esplorare e raccogliere ogni testimonianza possibile, a mezzo video-fotografico ed epistolare, relativa all’incontro delle diverse culture, e ai rispettivi universi simbolici, comunque connessi tra loro da un’origine e da un immaginario che sfata il concetto di confine e limite geografico”.
Diceva Pippa: “La sposa è il bianco, la luce, il femminino, generatrice di vita, quindi di pace, dell’amore e della purezza”. Per il matrimonio con la terra, Pippa e Silvia hanno utilizzato come mezzo di trasporto l’autostop che più di ogni altro ha il significato dell’affidamento e della fiducia:
“…..viaggiare in autostop, fa sì che uno straniero si metta nelle mani di altri viaggiatori, ma ancora più spesso dei locali o di chi dello spostamento ha fatto il suo mestiere. La scelta del viaggio in autostop è una scelta di fiducia negli altri esseri umani e l’uomo, come un piccolo dio, premia chi ha fede in lui”.
Ma il 31 marzo il viaggio si interrompe bruscamente. Pippa scompare nel nulla. Pippa dove sei? Venne ritrovata dopo 12 giorni, sepolta sotto uno strato di terra e di foglie dopo essere stata stuprata e strangolata nella città turca di Gebze. Reo Confesso un cittadino turco Murat Karatas, 38 anni, turco, condannato a 40 anni di carcere
Cosa rimane di questa tragica esperienza?
Resta il racconto dell’anima di Pippa che viene interpretato magistralmente da Francesca Falchi, con la rappresentazione visivo-teatrale dal titolo L’alba della sposa, innesti-placenta della storia di Pippa Bacca, per la cui sceneggiatura ha vinto il premio Lunarte 2012.
Questo racconto di Francesca colpisce profondamente e riesce a trasformare la storia di Pippa nell’esperienza di tutti; non sono solo parole, non è solo musicalità, né solo recitazione, non sono stimoli emozionali o visivi, non e’ solo la lettura ed il silenzio ma è tutto insieme per un messaggio avvolgente.
La rappresentazione si inserisce all’interno della rassegna d’arte contemporanea “Six Memos“, nata da un progetto di Daniele Ledda che ha come obiettivo per il prossimo millennio il coinvolgimento contemporaneo delle diverse espressioni dell’arte, musicale, teatrale, visiva e grafica, interativa e digitale verso una unica rappresentazione.
Dei sei spettacoli di cui si compone il progetto L’alba della sposa rappresenta la perfezione. Come il bianco dell’abito della sposa. Disgraziatamente sempre più frequentemente macchiato dal rosso del sangue degli assassini
È di sabato la notizia della morte di un’altra giovanissima donna, Lisa Puzzoli, uccisa dall’ex convivente a Basiliano, in provincia di Udine, dopo una lunga serie di persecuzioni denunciate alle forze dell’ordine. Un genocidio di genere che vede ancora di più lo stato assente e silente.
Ringraziamo di cuore Francesca Falchi per la sua capacità di trasmettere in modo così forte ed incisivo il problema irrisolto della violenza di genere.
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