Alessandro Marangoni in concerto con i Solisti di Pavia, 29 Novembre 2012, Pavia
Il pianista Alessandro Marangoni sarà in concerto al Collegio Borromeo di Pavia il prossimo giovedì 29 novembre 2012, alle ore 21.00, assieme ad Enrico Dindo e i Solisti di Pavia: Francesco Manara (violino) , Roberto Righetti (violino), Maria Ronchini (viola) , Amerigo Bernardi (contrabbasso).
In programma il Quintetto “La Trota” di F. Schubert e il Quartetto op.77 di A. Dvorak.
Alessandro Marangoni, vincitore di numerosi concorsi nazionali e internazionali, si è affermato sulla scena internazionale grazie ad una significativa attività concertistica come solista nei principali centri italiani ed europei e un’altrettanto intensa attività cameristica con artisti quali Mario Ancillotti, Marco Berrini, Vittorio Ceccanti, Maddalena Crippa, Enrico Dindo, Daria Masiero, Stefano Parrino, Giulio Prandi, Quirino Principe, Milena Vukotic, Carlo Zardo, il Quartetto di Fiesole e il Nuovo Quartetto Italiano.
A novembre Marangoni ha pubblicato per Naxos il terzo dei quattro volumi del Gradus di Muzio Clementi. L’opera rappresenta una delle più importanti collezioni di esercizi di tecnica mai composte per pianoforte, 100 studi scritti dal “padre del pianoforte” a scopo didattico, in una forma che fece da preambolo agli studi da concerto.
Sempre a novembre è uscita per Naxos l’incisione di uno dei più grandi capolavori della storia della musica, il Requiem di Mozart, in una versione rara ottocentesca di un altro grande compositore e didatta: Carl Czerny.
Questa versione cameristica – per soli, coro e pianoforte a 4 mani – è stata voluta per la divulgazione della messa mozartiana anche senza orchestra, in contesti diversi da quelli sinfonici o delle chiese e cattedrali.
Ad Alessandro Marangoni si è affiancato per l’occasione Marco Vincenzi, anche lui pianista formatosi alla grande scuola di Maria Tipo, l’Ars Cantica Choir, uno dei più apprezzati e importanti cori italiani, diretto da Marco Berrini, e da un quartetto di giovani solisti che, come da tradizione, si staccano dal coro per cantare le parti a loro affidate.
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