L’identità dei Rosolinesi di Rosetta Savelli – part. 2
Le memorie storiche sulle origini di Rosolini furono approvate nella seduta consiliare del 10 luglio 1901.(vedi: Università di Toronto- Full text of “Atti e memorie” da pag. 172 a pag.216) “. Fra le molteplici inizitive per il 300° Anniversario della Fondazione di Rosolini, si terrà anche un convegno internazionale sulla figura dell’ Illustre Notaio Faustino Maltese per il suo pregevole impegno di storico e di etnoantropologo.
Un’ altra figura Rosolinese di rilevante importanza e spessore è quella della studiosa e scrittrice Ignazia Iemmolo Portelli che nel suo libro “ Così ri casa nostra. Il mondo rosolinese nei canti e nei detti popolari “ edito da Siciliano nel 2010, ha contribuito a mantenere vivo nel presente quel che fu vivo nel passato, attraverso una raccolta ampia ed esatta dei numerosi detti e dei canti che contribuirono a creare e a formare l’ Identità dei Rosolinesi lungo lo scorrere del tempo e affidando così alla carta stampata delle pagine, l’ importante impegno di conservare e di tutelare la memoria collettiva circa le proprie origini.
La Città di Rosolini che dista circa 50 Km dalla Città di Siracusa che fu la patria di Archimede è una Città ancora oggi ricca di menti fervide che sanno eccellere sia individualmente che collettivamente in diversi settori della vita. Infatti Rosolini coltiva ed ha anche un’ anima ed una sensibilità artistica intrinseca in sé.
Infatti un’ altra figura Rosolinese di rilevante importanza la si può trovare nell’ Illustre Dott. Antonino Odierna, nato in Rosolini nel 1936 che dopo avere conseguito prestigiosi Titoli Accademici presso la Pontificia Università Lateranense in Roma e presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore in Milano ha dedicato l’ intera vita all’ impegno nello studio e nell’ insegnamento con profanda dedizione e con autorevole comptenza. Fra le sue opere è di particolare rilievo la pubblicazione “ Venerabilis Mater Ecclesia – Rosolini . Memoriale Archivistico. Documenti – Testimonianze. 1712 – 2007 “ Edito da Grafiche Santocono – Editore.
Un altro importante contributo giunge dal Dott. Giovanni Savarino il quale è stato colui che con le sue ricerche e con i suoi scritti ha maggiormente contribuito a fare conoscere la Storia di Rosolini a diverse generazioni di Rosolinesi. Nel suo opuscolo, redatto in occasione dell’ evento- ricorrenza
“Rosolini nel 270° Anniversario della Fondazione “, egli scrive : “ il tempo eterno mugnaio, macina piano, ma continuo”. La vita di ogni generazione e di ogni suo componente si consuma senza tregua, inesorabilmente e solo certi sentimenti resistono, quali : l’amicizia,l’ amore per il focolare domestico, per i propri cari e per il cimitero in cui sono seppelliti.
Ma la Città di Rosolini ha un cuore palpitante non solo per tutto ciò che riguarda la Religiosità che qui è fortemente percepita e perseguita, infatti il cuore qui pulsa e palpita anche per molti altri aspetti culturali ed artistici.
A conferma di ciò la Città di Rosolini ha visto nascere molte Radio libere a metà degli anni ’70 e fra queste alcune sono rimaste attualmente in attività, fra le quali Radio RAM ( Radio Audizioni Mediterranee ) e molte sono le persone note che hanno trasmesso da questa emittente, tra le quali Luigi Meli e Gigi Perricone ( ex Direttore ). Gli attuali Direttori sono Giuseppe Moncada ( proprietario e fondatore ) e Giuseppe Lorefice ( Direttore del Radio Giornale ).
Un’ altra importante emittente locale è rappresentata da Radio Noi che fu tra le prime Radio libere sorte in quel periodo.
Radio Noi nacque nell’ estate del 1983, con la sua prima sede che era ubicata inizialmente in via Roma, successivamente ed inseguito al grande successo ottenuto, la sede di Radio Noi venne trasferita all’ angolo di via Campanilla con la via Bellini. La fondarono all’ epoca 4 ragazzi : Corrado Armeri, Peppuccio Di Rosolini, Giovanni Cicciarella e Giovanni Carbonaro. Attualmente Radio Noi collabora con RAI e MEDIASET per il settore giornalistico e le sue diverse sedi sono dislocate a Pozzallo, Ragusa, Ispica e Modica, dove raggiunge un alto indice di ascolto. E nuovamente si rivela essere di acciaio il filo conduttore che lega ed unisce il passato al futuro, attraverso il presente.
A tale proposito nuovamente se ne trova conferma nella figura dell’ Illustre Signor Luigi ( Gigi ) Perricone che dalla Radio, arrivò alla carta stampata, fondando il giornale “Il Corriere Elorino“.
Dunque questo luogo è ricco di vita passata che vuole essere ricordata e valorizzata nel presente, mirando parallelamente allo sviluppo nel mondo proiettato anche nel futuro perchè questa è l’ anima intima della Città che pur espandendosi ed allontanandosi dal suo nucleo centrale non vuole e né riesce mai ad alienarsi da sé e anzi più si allontana e in realtà più si avvicina alla propria identità, alla propria appartenenza ed alla propria passionalità. E’ un luogo assolutamente da visitare, da conoscere e da scoprire ed anche da riscoprire. Nel cuore della Sicilia, fra incanto, magia, arte, cultura, storia e gente ricca di passione e di calore che è simile al calore del sole che qui risplende più giallo e luminoso che mai.
Fra le innumerevoli e tutte prestigiose pubblicazioni sulla Città e sull’ Associazione va segnalata la pubblicazione “ In ricordo del 150° Anniversario dell’ Unità d’ Italia ( 1861 – 2011 ) e del XII ° Anniversario della Fondazione Associazione Rosolinesi in Siracusa ( 1999 – 2011 ) dove il passato ed il presente si uniscono in un tutt’uno creato da un insieme di bellissime fermo- immagini che raccontano la vita della gente di Rosolini che è capace sempre e comunque di distinguersi, su spazi sia a livello locale che globale.
Inoltre la Città di Rosolini sa essere attiva ed attenta sul piano culturale, artistico ed intellettuale non solo di fronte alle date importanti che rievocano Anniversari importanti, quali il 150° dell’ Unità d’ Italia e il 300° della Fondazione Rosolinesi in Siracusa, ma anche durante tutto l’ anno la Città si impegna nella realizzazione di varie iniziative che riescono a coinvolgere Scuole, Istituzioni, Enti locali e Volontariato.
Fra queste riscuote una certa risonanza il Concorso Letterario “ Il Racconto “, ideato dal Prof. Corrado Calvo e organizzato dal Comune di Rosolini che riesce a richiamare scrittori e partecipanti da tutte le Regioni d’ Italia. La manifestazione è biennale e si avvale di una competente Giura locale che viene poi presieduta di volta in volta, da una illustre personalità del mondo della cultura sul piano nazionale.
Per quanto riguarda invece le attività teatrali è presente ed è molto attiva l’ Associazione locale “Gruppo CAST “ che attraverso l’ impegno e la passione dei suoi attori, parte dei quali sono dilettanti, riesce sempre a riscuotere consensi da parte di vaste platee anche al di là dei confini Rosolinesi.
Gli attori propongono commedie in Lingua e dialetto locale. Di recente è stata realizzata una Tournèe in Argentina proprio per mantenere e rinsaldare i legami con la Terra d’ origine e per fare sentire vicini anche coloro che sono lontani da Rosolini.
Per le attività Musicali, la Città di Rosolini vanta una propria Banda Musicale, denominata con orgoglio “ Vincenzo Bellini “ che vanta antiche e prestigiose tradizioni. La Banda Musicale ha riscosso sempre ampi consensi durante le diverse Tournèe Siciliane, raggiungendo anche ottime posizioni e collocamenti nei Concorsi Nazionali. Di recente è sorta anche una “Corale Cittadina “, diretta dal Maestro Emanuele Calvo che vanta un ampio repertorio che va dalla Musica Polifonica cinquecentesca ai Gospels e agli Spirituals fino ad arrivare alla Musica più attuale dei nostri giorni.
Ma la Città di Rosolini sa e vuole essere anche anche giovane musicalmente parlando ed ecco quindi che l’ ARCI ha ideato il “Sikula Reggea Festival “ che costituisce un momento di incontro e di ritrovo per i giovani che qui provengono da tutte le parti d’ Italia e anche dall’ Estero.
A queste attività e manifestazioni di carattere artistico, se ne aggiungono altre di carattere storico ed archeologico, come quelle proposte dal Gruppo di Studi “ Le Timpe “ che è costituito da volontari appassionati che oramai da anni svolgono studi attenti e specifici sul Territorio che qui si rivela essere quanto mai ricco di informazioni e nozioni circa le tracce che i secoli passati hanno lasciato su queste Terre, così ricche di Storia e di eventi antichi. Anche la sezione locale dell’ Archeoclub è molto attiva in tal senso, proponendo durante l’ anno, interessanti e varie manifestazioni mirate e finalizzate alla valorizzazione del territorio.
Ed il territorio di questi luoghi è veramente ricco di tesori antichi e moderni da scoprire e da ammirare come la “ Cava Paradiso “ che permette di immergersi in una macchia verde dagli effetti speciali e celestiali che porta e trasporta in atmosfere magiche e rilassanti e confortanti che arrivano dritte al cuore. Un vero tuffo nel profondo della natura più verde e verdeggiante che si possa immaginare e sono molti i luoghi incantati di queste zone, fra i quali “La Cava Prainito “ che è lunga circa 13 km e che viene così chiamata perchè qui scorre il “ Torrente Prainito “ che è un affluente destro del Fiume Tellaro e si trova lungo la strada provinciale che da Rosolini porta a Modica.
Per circa 4 km lungo il suo corso, il torrente forma particolari laghetti e cascatelle che si intrecciano con la fitta vegetazione dando così origine e vita a scenari incantati e magici che fanno sentire chiunque si addentri in questi paesaggi, come se fosse in Paradiso appunto ed infatti questo tratto che si dirama per circa 4 km , viene specificatamente nominato : “ Cava Paradiso “.
Qui la natura è rimasta intatta ed incontaminata, quasi fosse un angolo assestante con una vita ed una vegetazione proprie che la caratterizzano e la distinguono dalle altre zone naturali dell’ Isola.
La “Cava Paradiso” infatti offre e regala a chiunque voglia addentrarvisi una vegetazione particolare e diversa, costituita da: platani, pioppi, lecci, carrubi, canne americane, oleandri, palme nane e diverse altre speci di piante erbacee. Non da meno è la fauna che qui trova un giusto e piacevole habitat, sia all’ interno del verde della vegetazione che all’ interno dell’azzurro delle acque del torrente.
Fra le ricchezze che la “Cava Paradiso” offre, vi sono anche quelle di carattere storico ed archeologico, in quanto qui sono rimasti i segni che le civiltà antiche del passato hanno lasciato, fra le quali: la civiltà Paleocristiana e quella Castellucciana. Vi sono però anche tracce di civiltà più recenti come si può riscontrare da grotte, scalinate scavate nella roccia, grotte tombali, canali di irrigazione ed anche un mulino ad acqua ( unico nel suo genere perchè era azionato da una ruota orizzontale ) che qui raccolti e riuniti vogliono raccontare ai posteri quel che fu.
A proposito di ricchezze che caratterizzano La Città di Rosolini con i suoi dintorni, va sottolineato che qui Arte, Storia, Religiosità, Cultura e Natura convivono armoniosamente e generosamente e così la Città che trova il suo fulcro e la sua identità nel “ Sacro Cuore “ di Madre Carmela Aprile, similmente riconosce un proprio fulcro ed una propria appartenenza anche nel “ Carrubo “ che recentemente ed in seguito alla delibera di giunta n. 225 del 27- 10 -2011 è stato affiancato al nome della Città che così viene identificata :”DENOMINAZIONE “COMUNE DI ROSOLINI – CITTA’ DEL CARRUBO” IN AGGIUNTA ALLA GIA’ ESITENTE “CITTA’ DI ROSOLINI – CITTA’ DEL SACRO CUORE”.
Il “ Carrubo “è una pianta nativa delle zone orientali del Mediterraneo e numerose sono le attestazioni che si possono riscontrare nei testi Micenei circa la sua importanzsa economica. Inoltre la “ Carruba “ veniva utilizzata nell’ Antico Egitto per alimentare il bestiame e per prepare uno specifico tipo di vino. E fu sempre la “ Carruba “ che costituì i pasti ascetici di San Giovanni Battista nel deserto ed anche quelli del Figliol prodigo, nel tempo in cui si ridusse a fare il guardiano di porci. La pianta del Carrubo fu diffusa dai Greci in Italia e poi anche dagli Arabi sulle Coste del nord Africa ed in Spagna. Il perdurare dell’ importanza economica legata a questa pianta e particolarmente riferita alla Terra di Sicilia è stata attestata anche dalle parole scritte del geografo arabo Idrisi ( XII secolo ).
Non solo i frutti ma anche i semi del Carrubo hanno avuto la loro importanza nella Storia quando venivano utilizzati come unità di misura ponderale molto ridotta
caràto, infatti, deriva dall’araboqīrāt, a sua volta dal greco keràtion (piccolo corno, carato), diminutivo del kerasdi.
Tutto ciò perchè si riteneva che i semi del Carrubo avessero un peso estremamente uniforme ( circa 1 / 5 di grammo). Va inoltre aggiunto che la farina di carrube non contiene glutine ed è perfettamente tollerabile dai celiaci. Inoltre sono molteplici le virtù di questa pianta e fra queste vi sono quelle custodite anche nei suoi bacelli che si rivelano particolarmente idonee per la regolazione delle funzioni intestinali.
Lungo il ,percorso sul quale si dispiega la “Cava Paradiso” oltre alla pianta di Carrubo e oltre ad altre piante di particolare bellezza e valore, si snodano qui un insieme di luoghi di significativa rilevanza che contribuiscono nella volontà di narrare del passato per continuare a mantenerlo in vita nel presente. Fra questi luoghi vi è la “ Sorgente delle povere donne “che consiste nella piccola fonte dalla quale ha inizio il torrente “ Prainito “e che è lo stesso che lungo il percorso da origine ai meravigliosi laghetti e cascatelle. Molto probabilmente il nome deriva dalle Donne che qui custodivano i beni dei loro uomini, fra i quali loro stesse, celandosi e riparandosi in questo luogo , quando i loro uomini si allontanavano. Sempre lungo il percorso si trova la Chiesa Bizantina che è una chiesa rupestre caratterizzata all’ interno da un ampio locale circolare che comunica con due ambienti più piccoli. Recentemente sono stati avviati qui dei lavori di restauro che lasciano ben sperare nella possibilità di riportare alla luce interessanti scoperte archeologiche. Un altro luogo di particolare bellezza è la “ Grotta dei cento cavalli “ così chiamato in quanto la grotta riusciva a contenere circa 100 cavalli, divenendo così in tempi più remoti anche un ‘ unità di misura circa la superficie.
La Città di Rosolini come pure i suoi dintorni richiamano continuamente ad un dialogo con il passato, un dialogo che rimane aperto al presente e che ha in sé un desiderio quanto mai vivo di narrarsi e di rivelarsi e questa caratteristica così specifica appartiene e contraddistingue tutta la splendida Isola di Sicilia e si riassume magnificamente nei sublimi scritti del grande genio germanico Wolfang Goethe ( 1749 -1832 ) che qui in Sicilia lasciò veramente il suo cuore: “ Avere veduto la Sicilia è un bene incrollabile per l’ intera vita mia. L’ Italia, senza la Sicilia, non lascia alcuna immaginazione nell’ anima ; qui è la chiave di tutto “ (1787 ). Oggi si potrebbe affermare che Goethe sarebbe un ottimo sponsor perchè pochi uomini sono e sono stati dotati di un tale genio ed ingenio così fortemente caratterizzato da un profondo e completo senso estetico, sotto il profilo sia umano, che filosofico e letterario.
Similmente all’ Illustre Goethe, si espresse anche il celebre scrittore francese Stendhal (nome de plum di Marie Henri Beyle / 1783 – 1842 )), amante dell’ Arte ed appassionato dell’ Italia dove visse a lungo che dichiarò in tal modo e per iscritto, tutto il proprio amore per la Terra di Sicilia : “ Non sono un naturalista e conosco mediamente il greco, il mio principale fine venendo in Sicilia non è stato dunque di osservare i fenomeni dell’ Etna o chiarire in qualche modo a me stesso e agli altri, quanto gli antichi scrittori greci hanno detto sulla Sicilia. Ho cercato innanzitutto il piacere degli occhi che in questo singolare paese è assai vivo. Dicono che la Sicilia somigli all’Africa, certo somiglia all’ Italia solo per l’ intensità delle sue passioni. “
E’ sorprendente contastare quanto risulti essere del tutto simile la valutazione e l’ opinione sull’ Isola di Sicilia sia da parte del celebre scrittore francese che da parte del grande genio germanico.
Immaginando per un solo istante di essere dunque in viaggio con Goethe e con Stendhal attraverso le numerose meraviglie custodite nella Terra di Sicilia, dal verde incantato e capace di incantare della “ Cava Paradiso” ritorniamo indietro nel nostro percorso esplorativo e ritorniamo laddove è custodita e collocata l’ Identità dei Rosolinesi e ci ritroviamo quindi nuovamente nella splendida Piazza Garibaldi che di tale Identità ne è il cuore pulsante e palpitante.e da qui ci addentriamo nel centro urbano della Città.
La Città di Rosolini si sviluppò urbanisticamente sulla balza rocciosa sopra il “Castello”dei Platamone ma in seguito al potente terremoto che la travolse completamente nell’ anno 1693, fu poi ricostruita in stile tardo-barocco che le permise di conservare un fascino antico, dovuto all’ utilizzo di pietre calcaree facilmente erodibili e modellate nel tempo dagli agenti atmosferici. Benchè la Città di Rosolini si trovi inevitabilmente a rapportarsi alle due seducenti Città vicine che sono Noto e Modica, si può affermare che anche Rosolini può offrire ed esibire con orgoglio e vanto le proprie bellezze. Gli edifici di maggiore interesse qui a Rosolini risalgono all’ Ottocento quando l’ Arte degli “ Scalpellini”(Scultori ritenuti minori all’ epoca pur essendo artisticamente validi) raggiungeva livelli espressivi di pregevole qualità. Gli Scalpellini di Rosolini erano ricercatissimi e dalla bravura del loro ingegno e delle loro mani sono sorti molti dei numerosi edifici barocchi che similmente a gioielli di raffinato valore, oggi si possono ammirare in tutta la Val di Noto. Un tipico esempio di grande bellezza e di notevole suggestione artistica lasciata in eredità dai Maestri Scalpellini è rappresentato in Rosolini dal Cimitero Monumentale, recentemente risatrutturato e qui di nuovo si ritrova il filo conduttore che lega e tiene uniti i tempi diversi e le epoche diverse perchè proprio il Dott. Giovanni Savarini, all’ interno del suo opuscolo per il 270° Anniversario della Fondazione di Rosolini, aveva dichiarato e lasciato scritto che : “La vita di ogni generazione e di ogni suo componente si consuma senza tregua, inesorabilmente e solo certi sentimenti resistono, quali : l’amicizia,l’ amore per il focolare domestico, per i propri cari e per il cimitero in cui sono seppelliti.”
Nella Città di Rosolini è insito un profondo senso di Religiosità e così oltre alla Chiesa Madre di San Giuseppe che costituisce il fulcro e l’ immagine della Città, troviamo collocata sulla principale via Sipione la Chiesa del SS. Crocifisso, costruita per la prima volta subito dopo il terremoto del 1693 che era intitolata al SS. Sacramento. La seconda costruzione avvenne nel 1728, successivamente fu di nuovo abbattuta nel 1929 per essere infine di nuovo costruita nel 1935 in stile gotico – moresco. All’ interno vi è custodita la Croce Santa del XV secolo.
Inoltre in via San Francesco si trova la Chiesa del Sacro Cuore Immacolato di Maria, un tempo dedicata a San Francesco, da cui prende il nome l’ omonima via.
In via Bellini troviamo una piccola Chiesa a mononavata dedicata a Santa Caterina che di recente è stata modificata in una nuova struttura con un’ architettura contemporanea che si affaccia sulla Città, dominandola dalla via Sipioni. Ma Rosolini non solo nelle Chiese rivela il proprio valore , perchè anche attraverso i Palazzi manifesta la propria Identità e fra questi ve ne sono alcuni di rilevante bellezza e importanza. Fra questi : il Palazzo Savarino del XVII secolo, costruito dall’ omonima famiglia a metà del ’700 su modello tipologico di importazione spagnola e si trova ubicato tra via Micieli e via San Francesco. Poi vi è Palazzo Criscione che domina sulla salita di via Roma.
E poi ancora Palazzo GSM, così denominato per via della sigla riportata sulla lunetta in ferro battuto sul portone centrale. Di stile neoclassico è stato realizzato tra la fine del ’700 ed i primi anni del ’800 ed è situato in via Galileo Galilei. E poi ancora Palazzo Sipione di architettura tardo – barocca che fu fatto costruire dal Barone Don Vincenzo Sipione tra la fine del ’700 ed i primi del ’800 e Palazzo Giunta Cartia, costruito in stile eclettico che presenta particolari tardo-barocchi e neogotici.
Fra Chiese e Palazzi si distingue e contraddistingue lo scorrere del tempo con la Torre dell’ Orologio che è situata all’ apice di Palazzo Santacroce Sipione Ignaccolo, ubicato nella centrale Piazza Garibaldi. Nel 1700 al posto dell’orologio, vi era collocata qui un’altra torre, ma di legno, sulla cui base era posta la gogna, simbolo di una giustizia severa ed implacabile.
La Città di Rosolini, così specifica nella e della propria Sicilianità, riporta alla mente un’ altra celebre osservazione del noto scrittore francese Guy de Maupassant ( 1850 – 1893 ) : “La Sicilia è il paese delle arance, del suolo fiorito, la cui aria in primavera è tutta un profumo…….ma quel che ne fa una terra necessaria a vedersi e unica al mondo, è il fatto che da un’ estremità all’ altra, essa si può definire uno strano e divino museo di architettura“. Dietro a questa affermazione del noto scrittore Guy de Maupassant che è anche una chiara e convinta constatazione si colloca un vero gioiello di architettura che è la Basilica ipogeico rupestre del V° secolo a. C., situata all’ interno del “ Castello Platamone “ che rimane completamente scavata nella “ timpa” ( roccia calcarea ).
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Written by Rosetta Savelli
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