Gara Poetica gratuita “Domande al silenzio”
Regolamento:
1. La Gara Poetica “Domande al silenzio” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine” e dell’autore Marco Incardona. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara poetica è gratuita. Tema libero.
A. Poesia
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.
Le poesie senza nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.
Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.
4. Premio:
N° 1 copia di “Domande al silenzio”, romanzo di Marco Incardona (2011, La Nuova Rosa Editrice)
Saranno premiati i primi tre classificati con l’invio del romanzo.
5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso bando, è fissata per il 20 agosto 2012.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Marco Incardona (Scrittore)
Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)
Pietro De Bonis (Poeta, Collaboratore Oubliette)
Carla Casu (Poeta)
Mariano Casti (Fotografo)
Luca Gamberini (Poeta)
Alessandro Bertolino (Poeta)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email:concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230
10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
– 3 settembre 2012: online i vincitori e finalisti della gara poetica, per leggere l’articolo clicca QUI.
Poesia in tre tempi
I
Oltre il mio dolore
un muro di cemento e di odio.
Una carcere senza confini
vita
gli abbiamo dato nome.
II
Oltre questo
manca una ragione
per vivere e vivere
senza compassione.
III
L’urlo delle menti
è la mia ragione.
Sibari 1 luglio 2012
Alfredo Bruni
Sez.A
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Alfredo Bruni
Via Antioco, 6
87011 Sibari (CS)
CUORE MIO …TI RACCONTO
Vorrei parlarti
scriverti , raccontarti,
so bene che starai ad ascoltare
senza dir parola,
so bene che ti emozionerai,
che piangerai perle di tristezza,
so, che avrai pazienza
dei miei attimi di confusione
forse non so bene se riuscirò
a descrivere certi momenti.
vorrei una musica,
le corde di un violino
che vibrano nel silenzio
del mio io.
Un battito,
un frusciar di ali
mi soffoca la voce,
eppur dalla mia bocca
nessun suono,
i miei occhi guardano nel vuoto
e tu mi stai ascoltando,
so che non occorre un traduttore,
una parola semplice
compresa in tutto il mondo
e’ la parola amore ,
ed io ..
cuore mio
te lo racconto
SEZ,A
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO
Daniela Sannipoli Sez. A “Da Daniela”
Ho abbandonato le attese
ho ingoiato uno specchio.
Era tempo che mi fermassi
a guardarmi
più da vicino.
Qui,al contrario,
la vita è ben organizzata:
c’è solidarietà tra le molecole
anche tra le più lontane.
E nello scambio discreto
di enzimi e di notizie
un fluire rosseggiante di memorie.
Qui giù
nel mio profondo
tutto è umanamente
intelligibile:
le mani
l’incrinarsi improvviso di una voce
la radice quadrata dei pensieri.
Sarà difficile
che torni in superficie.
Accetto il presente regolamento e autorizzo la redazione all’uso dei miei dati personali,ai fini del concorso.
Francesca Dono – sezione A –
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Ricerca
Un salto nel respiro
su un cuore sbendato
che palpita
tra remoto e presente
a scovare quel centro
del come sono
in un dentro e fuori
per una certezza
celata in una goccia
che cambia la prospettiva
Sezione A. Dichiaro di accettare il regolamento del concorso. Monia Minnucci.
Silenziosa
Tienimi la mano,
nel tonfo di un pensiero
lungo e rugginoso.
Sorreggimi,
quando i ricordi barcollano
e vortica l’umore
nella stamberga di un’utopia,
è limaccioso questo sogno di pace.
Il blu è intatto e penetra la stanza,
sono un liquido riflesso
della mia storia,
la squama smeraldo regredita.
Ascolto l’eco di una luce
troppo ignorante da nominare,
in questo caos di menti e folli regole dei tempi,
un ritmo che compromette e incendia
la folla di luci spente.
Una guerra vocale umilia
la nobile grana delle parole,
piccole perle,
enorme sole steso a decifrare
nell’embrione della conoscenza.
Amo il candore del foglio,
adoro profanare la retta assoluta del silenzio,
la solitudine che m’appartiene
genera il mostro e l’incanto.
E tu che silenziosa chini la carne delle certezze al mattatoio degli inganni,
quando mi accorgerò che non ci sei mai stata,
cederò la tua luce alla somma dei fuochi fatui e mi scioglierò nel ventre liquoroso e piano d’una lacrima.
(Monia M.)
Poche foglie restano silenziose tra le bottiglie vuote anche dei sogni.
Restano solo i fogli d’un vecchio giornale
dondolare tra un marciapiede e l’altro.
Ho provato a ricordare
quei pochi istanti felici con te,
rimasti avvolti da attimi di paura e terrore.
Ho solo ritrovato un sottile canto
dentro una tasca della mia anima.
Passano gli uccelli mentre chiudo gli occhi
perché ha ripreso a nevicare nei miei sogni.
Per fortuna esistono ancora le lucciole
ed i loro scrocchi luminosi che aiutano
se penso che le persone possono d’un tratto svanire
come nuvole tra i soffi dei venti che le raccoglie geloso.
Ora lascio asciugare il silenzio bagnato dalle lacrime
mentre andrò lontano domani.
La felicità è come la libertà sai,
Aspetta sempre in un angolo canticchiando.
Umiltà
Sale sinistra in superficie
la scossa, sussulta e, spazia intorno:
spiazza, spezza, spazza via
case e cose e, chiese.
Succhia energie vitali
di persone e animali.
Sconvolge flora, fauna.
Avvolge mondi paralleli.
Strappa voli e veli
ricordi e cimeli.
Annulla eventi ameni e, grevi.
Silenzio ! Vacuo, cupo, lento.
Tormento !
Sciame sismico, sciaborda
da profondità abissali.
L’angoscia devasta i sensi
e le coscienze.
Veste il sogno di niente.
E tu onnipotente muori.
Montagna, dura roccia.
Trasfiguri impotente in
granello di sabbia.
In foglia al vento esposta.
Umiltà ti accompagni.
SEZIONE A
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME CHE REGOLANO IL CONCORSO
IL MIO INDIRIZZO:
SERENELLA MENICHETTI VIA I.ROCCHI, 62
56023 CASCINA (PISA)
Borghesi Laura 23/7/12
sezione A /dichiaro di accettare le norme del regolamento.
Ho raccolto per te pietre nere di solitudine
ho fatto collane di sogni
ho cercato me nel fango
ho trovato te.
Voglio chiudere un cancello alle mie spalle
smarrire la sua chiave tra le spine.
Ogni giorno sono la figlia di Dionisio,
indosso corone di rose rosse.
Ho gioielli d’oro da regalarti lungo il mio cammino di spade,
saprò rapire raggi di sole
imprigionarli tra i capelli
abbaglierò la tua notte con manciate di stelle.
Nel silenzio della notte
cerco una solitaria preghiera
per riportarla al mattino sul mondo
col la vaga speranza
che la mia supplica
restasse anche
alla
luce del giorno
Vorrei che non svanisse
che non mi tradisse
che restassimo insieme
come due fedeli amici
affichè i miei desideri più grandi
il calore del sole
non bruci…
Rebecca Esposito
Accetto il regolamento
L’orchestra
La musica dell’orchestra
arriva che sembra la coda
tenue dei tuoi capelli, si rovescia
a singhiozzi all’apice delle labbra
Su questa spiaggia che ormai
e’ solo una distesa di sabbia desertica
la parodia della tue visioni
alza di volume
e uno stuolo di gabbiani
prende il volo,
non in una direzione ,ma qua e là,
che sembrano pezzi di carta bianca
che vanno e vengono
a secondo dell’umore del vento.
E’la fine d’un libro scritto
Che ho trovato,
E’la penultima pagina
Di un capitolo dell’ onda
Che va e viene lasciando una traccia biancastra
Di sale sulle ultime parole
Dal labbro inferiore.
Così ci siamo salutati!
Giordano luigi
sezione A: dichiaro di accettare in tutte le sue parti il regolamento del concorso. 18.07.2012
L’orchestra
La musica dell’orchestra
arriva che sembra la coda
tenue dei tuoi capelli, si rovescia
a singhiozzi all’apice delle labbra
Su questa spiaggia che ormai
e’ solo una distesa di sabbia desertica
la parodia della tue visioni
alza di volume
e uno stuolo di gabbiani
prende il volo,
non in una direzione ,ma qua e là,
che sembrano pezzi di carta bianca
che vanno e vengono
a secondo dell’umore del vento.
E’la fine d’un libro scritto
Che ho trovato,
E’la penultima pagina
Di un capitolo dell’ onda
Che va e viene lasciando una traccia biancastra
Di sale sulle ultime parole
Dal labbro inferiore.
Così ci siamo salutati!
Giordano luigi
Sezione A – Dichiaro di accettare il regolamento del Concorso.
RADICI
” E la vita delle radici, ne hai mai sentito il passo ? Quelle radici che fremono sotto la nuda terra pervasa da attimi di bosco oscuro eppure così lucido alla tua memoria tanto da affondare mani, e ascoltare fremiti di creature spiazzare la notte, sussurrare gemiti tra grondare di stelle offrire viottoli e radure di così ampio gesto. Le radici sbocciano dalla terra con esplosione netta, quasi un boato, quasi un urlo di zolle aperte e smosse. Oh le radici che io amo. Così assolute e misteriose , ove si annidano i segreti del mio corpo-terra. Sono radici forse le mie mani nel mio gesto di annodare dita alle tue, dimmi. Sono baci-radici così radiosi questi verdeggianti baci sulle sponde del tuo corpo-terra. E’ la Natura che risponde con voce di Assoluto. E mi par di vedere dentro notte che rischiara il tuo volto innumerevoli voli d’Atmosfera. E’ la vita delle radici che aprono suoni e interrogano sospiri. E’ il Silenzio netto che ti ammanta mentre brucia lontano il giorno appena andato. E domani.”
MARIA DANIELA DAGNINO
IL PARCO DEL VENTO
Crudele e impietosa,
eterna assetata
di fresche bevande,
ti servi bendata
al bancone degli anni.
E siedi alle mense
senza chieder permesso,
ti cibi di frutti
appena sbocciati
dai rami più bassi
baciati dal sole.
Riposa stanotte
dà tregua alla falce
bagnata di sangue
lavata nel latte
di seni materni.
Ti scrivo un biglietto
è nero l’inchiostro
ti spiego la vita
gli amori ,gli affetti;
ti parlo di lacrime
strazi e abbandoni.
Peccato che tu
non lo possa capire.
Riposa stanotte,
canta una nenia
e culla un momento
i fiori rapiti
al parco del vento.
M.T.I.
Accetto il regolamento
Tutto il giorno ho pensato meraviglie e solo queste parole sono rimaste!
Solitudine del diamante.
Piccolo,
infinito bimbo,
dalla bellezza riversa nella solitudine.
Nessuna risposta
a domande non espresse.
Il silenzio intorno trascina in sé la bellezza dell’anima.
Gli alberi evocano improbabili sensi nascosti.
Ti guardano,
gli umani,
e non ti vedono.
Piccolo,
infinito bimbo.
Le terribili domande dell’innocenza
ti hanno fatto strano
agli occhi dei ciechi,
incomprensibile
alle orecchie dei sordi.
E tutti parlavano.
E il senso del vivere
restava sospeso
e la tua bellezza
ti restava nascosta.
Il carbone acceso
si spegneva
e
diveniva
diamante.
Ma proprio
lo splendore di diamante
di quelle domande
io vengo a cercare
e taccio,
anch’io senza risposte:
soltanto
ne vedo la luce
e riconosco
la tua bellezza,
quella
che aveva accecato
i tuoi antenati.
Domani
udrò
anche
la tua voce.
Sezione A
Accetto il regolamento
Se i teschi,
innocenti e puri,
svuotati dall’idiozia,
di uomini senza volto,
con cuori di denaro,
potessero tornarvi alla mente,
e domandare il perché,
cosa risponderete?
Erano intelligenti le mie armi!
Girolamo De Fazio – accetto il regolamento
Sezione A – Dichiaro di accettare il regolamento del Concorso.
POESIA FAI DA TE
Vorrei spingermi in alto come un uccello
Estrarre il sole dalle viscere del cielo
Per piantare il suo calore in eruzione
Nella terra fredda della nostra civilizzazione
Vorrei scrivere il linguaggio della pancia
Ogni brivido che mi batte nel cuore
Predicare una poesia fai da te
Una poesia senza regola, senza scienza
Ma con una coscienza
Sono la voce che grida nel deserto
Del mondo globale
A tutte le anime in esilio
Il ritorno nel paese natale dell’emozione
Davanti al catechismo del progresso
Ai preti di convenzione che sussurrano
Un evangelo di compassione senza passione
Io, o popoli vi proclamo il vangelo delle mie emozioni
A tutti coloro che vivono solitari
Con un pezzo di sole in pezzi nel cuore
A questi che corrono tutta la vita
Solo per esistere
A tutti voi che scrivete nel silenzio dell’esistenza
Le ingiustizie della vita
A te sguardo lacerato, dignità calpestata
Che non aspetta più della vita che la morte
Anch’io sono venuto, ho visto
Sono venuto, se solo avessi saputo
Sono venuto come voi solo per soffrire
E trascrivere ogni dolore come un segno
Per questa storia senza sogno
A tutte le vite indesiderate dal grande villaggio
Storie anonime sulle pagine confuse della civiltà umana
A te soffio che mi abbraccia
Come il vento nel deserto
La luce di un sorriso
Quando si perde il mio passo
Anch’io conosco la lingua della sofferenza
Quella che germina in mezzo alle spine
Come una rosa
Mi porto questa sofferenza nello sguardo
Come una cicatrice
Un taglio della storia
Porto la sofferenza come una speranza
Per ogni esistenza, ogni resistenza
Una notte che prelude alla luce dell’alba
Grucce di cuore
“Ragiona sui miei sensi,
conduci il gioco.
Libererò endorfina,
planerò.
Sarò il turbinio dei tuoi moti,
sarò la quiete.”
Accetto il regolamento – Enrica Romano
note di una natura morta
in immote corde d’archi
alcune mute vibrazioni
sfogliando istanti
pagine della memoria
traditi come petali
– antichi lemmi –
il tempo lento li sfiorisce
nella luce che fessura
sibilando una metamorfosi
di sole come la lama che
dalle serrande cattura e
plasma il fumo d’una sigaretta
nelle volute d’arabesco
che astraggono i pensieri
e mutano il visibile
in una melodia silente
Donna
Fragile, delicata dal profumo di rosa antico
dolce e sensuale te ne stai
sul letto beata te ne stai
e un brivido sale per tutta la schiena,
dal cuore in silenzio parla alla mente
e ti fa innamorar.
Dal roseto bagnato dalla sorgente
del amor mi fai ballar.
E io pover uomo
Mi pero nei tuoi occhi innamorati
E una sola cosa ti so dir.
Amor mio ti amo.
Rosario Tomarchio – accetto il regolamento
La mia strada
La mia strada mi porta lontano,
ma non dimenticherò il tuo aspetto.
Quest’alba ha il colore del tuo volto, ti vedrò nel cielo,
ma non piangerò per te stavolta.
Gli anni mi stanno dietro e mi ascoltano appena.
Non mi chiedono tesori, si discostano solamente
e il silenzio ammette la loro presenza.
Il mio tempo raccoglie quello che si sparge a terra
e il vento accetta il suo tremore.
Ciò che conosci non servirà, ma puoi curare il tuo cuore
e percepire l’aria che ci sfiora la pelle.
Il tempo mi sta sfuggendo e troverò i sostegni disfatti,
perché la fatica dei miei anni mi attira e mi sommerge,
ma tu donna dove vai? Il tuo cercare il mio tormento
riesce appena a distogliermi dalla congiura,
come un tronco che si muove appena,
accennando ad un tempo trascorso,
immobile al vento fermo di pineta,
ma la volontà non riuscirà a ferire e dovrà colpirà altrove.
Insegnami a soffrire, perché i miei scopi
non hanno la angoscia che induce al canto.
Il mio dolore non crea illusioni, mi dona la speranza,
e il mio divenire non è il volo sbattuto di foglia caduta.
Io non ho colpe, non ho le colpe di nessuno,
ho solo un breve trasecolare di emozioni,
ma non chiederò le cose che cerco e che non troverò.
Avrò solo i miei tempi e le moleste di quei giorni.
Voi vi siete accorti del mio dolore,
ma lo vedete a distanza, come quell’albero
che si sottomette alla volontà del cielo,
lasciandosi scuotere dal vento.
Il mio dolore procede calmo, cercando appigli inconsueti.
Adesso non mi farò calpestare ancora da questa simbiosi di vita,
starò così, cullato dalla mia pesantezza,
come quando mi hai lasciato andare per crescere ai miei piedi,
mostrando quello che ho perso. Ho visto la mia volontà di vivere
ed ora il tuo appoggio mi è sacro, per sostenerla.
Non chiedermi se mi fermerò a cercarti,
ora sono lontano e non sento la tua voce
e il tuo respiro non mi soffia accanto.
Non riesci a fermarmi, non riesci nemmeno a farmi volgere,
la fretta di vivere mi distoglie. Non ti chiedo di seguirmi,
io corro lontano, dove tu non potresti stare.
Ho i tuoi occhi su di me, ma cosa puoi fare con uno sguardo?
di Marino Monti 2012
Sezione A: Dichiaro di accettare in tutte le sue parti il regolamento del concorso. 18.07.2012
Sezione “A”
Francesco Troyli
Dichiaro di accettare integralmente il regolamento del concorso e autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi di legge.
GHOST TOWN
Nuvole di polvere
spinte dal vento
finiscono contro i muri decrepiti
di case abbandonate
che lentamente
si dissolvono anch’esse in polvere…..
Anche il silenzio ha una sua voce : .
è quella del vento incessante
che fa sbattere le imposte schiodate
di finestre senza più vetri..
In fondo alla strada che nasce e muore nel deserto
si erge ancora un campanile
senza più campane….
E la chiesetta non ha più il tetto….
Non si ode alcun suono
e anche i fantasmi
sono ormai svaniti nelle nebbie inesorabili
del tempo
che tutto cancella….
Le uniche impronte
sono le nostre
impresse nella polvere
che il vento presto cancellera’….
Francesco Troyli
sezione A
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Ti ho amato nel proibito, e ancora t’amo.
In punta di piedi cammini
graffiandomi il cuore,
lacerando le ferite
del nostro vecchio amore.
La voce tua ancor
rimbomba nella mente,
quando giuravi
amore eternamente.
Stanca lecco le ferite,
che incessanti bruciano
da non voler guarire.
Invano attendo
che voli via dal cuore
liberandolo per sempre ,da quel proibito amore.
Paola Donnarumma 10/03/2011
@Tutti i diritti riservati all’autore.
sezione A
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Ti ho amato nel proibito, e ancora t’amo.
In punta di piedi cammini
graffiandomi il cuore,
lacerando le ferite
del nostro vecchio amore.
La voce tua ancor
rimbomba nella mente,
quando giuravi
amore eternamente.
Stanca lecco le ferite,
che incessanti bruciano
da non voler guarire.
Invano attendo
che voli via dal cuore
liberandolo per sempre ,da quel proibito amore.
Paola Donnarumma
@Tutti i diritti riservati all’autore.
Alba Saiu
Sezione A
Dichiaro di accettare il Regolamento del concorso
Un bambino come tanti
Ho fame…
Ho fame di parole, di quelle sillabe che una dietro l’altra diventano pagine interminabili di storie che io osservo con aria stupita e assaporo attraverso gli sguardi di chi amorevolmente trasforma un insieme di scarabocchi in favole dall’animo nobile…
I miei occhi li vedono come strani geroglifici, eppure dicono molto:
parlano del mio futuro, di quello che potrei diventare, di quello che mi piacerebbe, un giorno, poter esprimere attraverso la mia voce e senza vergognarmi di non saperlo fare…
Sono un bambino, uno dei tanti,
sai uno di quelli che vedi sul giornale e che soffermandoti pensi “che pena”…
vivo lontano dai tuoi pensieri,
io vivo altrove,
dove l’acqua diventa un’utopia, quel sogno da rincorrere attraverso l’indifferenza di chi non ha tempo per fermarsi e regalarmene un po’ della sua…
ho sete, se vuoi uomo, ti do un sorriso per un sorso di vita….
Ho fame, vorrei del cibo che mi permettesse di crescere, combatto per un piatto di riso, lavoro ore ed ore sotto un sole che non perdona e che spesso mi scalda la pelle fino a bruciarmela…
Sono un bambino,
ma non uno dei tanti…
sono quello che aspetta con pazienza che il cuore si fermi e che gli occhi travolti dalla polvere ritrovino la luce persa tanto tempo fa…
Fermati se vuoi…
Ascoltami se puoi…
Valter Urbini – sezione A –
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali solo per la Gara Poetica “Domande al silenzio”(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
NON SONO SOLO PAROLE
Non sono solo parole
che aspettano di essere raccolte
da noi che le amiamo.
Non diamoli un senso compiuto
per amore che loro ci donano
nella nostra poesia.
Lasciamole nel posto che li dà la mente
senza aver ragionato.
Amare la poesia è molto più
che leggere o scrivere versi.
Se amate la poesia lei vi ama
e non vi lascia mai.
In vent’anni circa non ho scritto nulla
pur di rinnegare gli abiti che non sono i miei,
se tutti sanno disegnare non tutti sono pittori
molti scrivono versi ma non tutti siamo poeti.
Non sono poeta…
se pur più di un tempo mi appassioni e mi coinvolgi
dove mi porti mi lascio andare
affondi la tua anima senza pretese,
accogli chiunque.
Non sono poeta …
laceri la mia anima e la porti via
non mi lasci scelta, ti seguo
ad occhi nudi negli spigoli delle ombre
mentre mi accarezzi il cuore,
tu mi mascheri di mille volti
e non mi lasci più,
ma io non sono poeta.
Come sole e terra sei acqua
che disseta per far vivere.
18-07-2012
Partecipo alla Sezione A
dichiaro di accettare le norme del regolamento del presente concorso.
LE STAGIONI DELL’AMORE
Se un pensiero d’amore
Un giorno ti nascerà in cuor
Sappi che io sto pensando
al nostro passato amor.
Nulla poteva cambiare
Eravamo sicuri di noi
Tutto era facile allora
Anche dirsi ti amo.
Ma fu l’inverno quel dì
Che mi dicesti: amo lei.
Furono giorni un po’ tristi
Passati oramai senza te.
Pur se un altro la sera
Divide i pensieri con me
Vorrei vederti una volta per dirti
Amo te!
C’eri tu solo per me
C’ero io sola per te
Solo l’estate esisteva
Nel nostro amor.
C’eri tu solo per me
C’ero io sola per te
Era stupenda per noi
ogni stagion.
Adesso é tardi non puoi
riprendere il filo d’amore
La nostra vita ha vissuto altre trame
ma senza di noi.
Vorrei saperti felice
anche senza di me.
Vorrei che tu qualche volta
pensassi un po’ a me.
Sarebbe estate per me,
la primavera di fior,
non c’è il gelo nel cuor
ma autunno senza alcun fior.
Ti avessi amato di più
Saresti ancora con me
Il sole degli occhi tuoi
Rivolto a me.
MI RITROVO…
Note dolcissime…
e assenti pause
in questa tua presenza!
Un pentagramma
che si colora di luce
tra dolcissimi canti
che sfiorano nell’intimo
il mio animo.
Mi ritrovo…
dolcemente abbandonato
solo nella tua compagnia,
essenza dolcissima
che cavalca il pensiero mio
nel ritrovarmi ancora
in un tuo abbraccio
che è sempre l’inizio…
di un grande amore!
FRANCO MACCIONI
SEZIONE A
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME CHE REGOLANO IL CONCORSO
Anna Martina sezione A, dichiaro di accettare il regolamento del concorso
Poesia: Sono nel vago del tempo,
nell’ira del mondo,
nel passo di un sogno.
Sono nel sorriso
di un bimbo,
nel gioco di un bacio.
Mi passa accanto
il cuore:
lo afferro, distratta.
Mi pare di udire
un dolore,
feroce:
è il battito strano
dell’amore.
Anna Martina
TI SOGNO
Il guardiano dei miei pensieri stanotte
ha gettato le chiavi nell’inconscio del ricordo
che indelebile sovrasta la mente.
Drasticamente girovago nel pensier tuo
si avvilisce il cuor’ palpitante per te.
Navigo nell’oceano delle emozioni che fanno
da paracadute all’anima.
Torrenti di ricordi mi inondano
sensazioni inebrianti adempiano il tutto.
Annaspo esterrefatto di magia
cavalcante le onde maghetiche dell’essere
mi ritrovo nella surreale stupefazione
che si crea al respirar tuo… sogno, sogno…
Bartolomeo Capuano-sezione A-
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Sezione A
Dichiaro di accettare tutte le norme del concorso.
Mauro Romano
BAGLIORI D’IMMENSO
Il viaggio
del passero
appare proibito
quest’anno
– tiepida nota
trasandata
nel cielo d’autunno.
Col vento
che corre
anche il cuore
indugia
un attimo
– lontani presagi
d’insonni
fiabesche notti.
Bagliori d’immenso
catturo
per le umide mani.
Tace il passo!
Ai rumori dell’anima
vibrano
i miei silenzi.
Sezione A. Dichiaro di accettare le norme che regolano il concorso.
AMICA TRISTE
E mi assale quella sensazione di inutilità
non trovo le parole
sono tutte vane e volatili
cosa ne fa lei delle mie parole
che si sbriciolano nell’acqua come barchette di carta
e resto in silenzio
con l’impotenza e l’incapacità
che pesano sul cuore come macigni
cosa ne fa lei dei miei silenzi
che si perdono nel frastuono della quotidianità
mi manca il suo sorriso
un’assenza incolmabile
un vuoto assoluto
cosa ne fa lei delle mie mancanze
che si colmano goccia a goccia di futilità
ma resto qui,
in bilico sul filo come un funambolo,
non cado
se ha bisogno di appoggio, le tendo la mano
…questione di equilibrio.
Cristina Mora
Orazio Claveri – Accetto il regolamento.
IL MIO SILENZIO
Osservo dalla finestra
il quotidiano
quadro della vita,
tutto si muove,
senza rumore,
tacciono i muri
in questa stanza,
tutto tace,
tutto, tranne
il ticchettio perpetuo
della sveglia,
inesorabile
trascorrere del tempo,
tiene compagnia
all’animo mio
ed ai ricordi
della mente,
sempre più confusi,
sempre più chiari,
nel silenzio, ascolto
il tremore delle mani,
i piccoli dolori
dell’età che avanza,
solo, coi miei silenzi,
in questa stanza.
Tempo,
non fermarti ancora,
continua ad allietare
il mio udito,
nell’intimo silenzio,
in attesa del risveglio
del cuore assopito,
che detti alla mano
le parole, i versi,
di una nuova poesia,
fonte delle emozioni,
delle gioie, dei dolori,
dell’animo mio.
PERCHE’ SCRIVERE?
Perché scrive il poeta
se nessuno lo legge?
Perché scrivere
scioglie l’anima,
la scuce dal corpo.
Il corpo si spegne,
ma l’anima resta.
E scrivere serve
a strapparsi
la morte di dosso.
Vagheggiando,
vagheggiando
un verso più affilato,
magari uno soltanto,
l’affondo di un’accetta
che scarnifica un brivido
più forte della morte.
Accetto il regolamento – Giovanni Tria
Poche foglie restano silenziose tra le bottiglie vuote anche dei sogni.
Restano solo i fogli d’un vecchio giornale
dondolare tra un marciapiede e l’altro.
Ho provato a ricordare
quei pochi istanti felici con te,
rimasti avvolti da attimi di paura e terrore.
Ho solo ritrovato un sottile canto
dentro una tasca della mia anima.
Passano gli uccelli mentre chiudo gli occhi
perché ha ripreso a nevicare nei miei sogni.
Per fortuna esistono ancora le lucciole
ed i loro scrocchi luminosi che aiutano
se penso che le persone possono d’un tratto svanire
come nuvole tra i soffi dei venti che le raccoglie geloso.
Ora lascio asciugare il silenzio bagnato dalle lacrime
mentre andrò lontano domani.
La felicità è come la libertà sai,
Aspetta sempre in un angolo canticchiando
Livio Cotrozzi
sezione A
accetto regolamento concorso.
“Rugiada”
Nel tuo apparire
invisibile
come una foglia,
vedo la tua
essenza.
Il tuo
essere rugiada,
ormeggia
intorno
alla chimera
del sole.
Pieffe-sezione A
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). i miei dati ve li spedirò in caso la mia opera arriva nei primi tre posti,
ossequi.
SEZIONE A – ACCETTO IL REGOLAMENTO – ANDREA BORRELLI
Erotica
La cosa più bella
Che io abbia mai visto:
Coi topi
Nessuna
Vaghi nel caldo.
Terra Straniera
Colori privi di sfumature,
vivere dentro
un muro d’omertà,
in un silenzio che
ti porta via
lontano da questo
indefinibile vuoto.
Accetto le regole del concorso. Sezione A. Poesia
Goccia di un oceano
Guizzano
nel mare aperto del nostro essere
pesci colorati di ogni razza;
a tratti restano appesi all’amo
sottile della nostra mente
che li porta in superficie.
Si dibattono vivaci,
pronti a distillare,
un po’ per volta,
frammenti del loro essere.
A volte, lievi e delicati,
accarezzano la nostra mente
come teneri amanti;
altre ancora mordono,
cogliendoci alla sprovvista, impreparati.
L’acqua e’ profonda, distinguerli un’impresa
ma, se mi fosse concesso,
intingerei le dita fino a bagnarmi di loro,
fino a trovare quello che,
mai come adesso,
ho bisogno di vedermi nuotare accanto.
Non lo chiamerò con il suo nome,
perché ne ha tanti diversi,
che lo rendono così speciale,
come i momenti che soltanto lui riesce ad eternare.
Tra le sue scaglie, ad uno sguardo più attento,
scorgo due linee frastagliate che si uniscono
a formarne una sola.
Non ha nulla da temere
e sono certo abbia già compreso
che, senza altri indugi,
vorrei essere io
la sua prossima preda.
Enrico Arlandini
Accetto il presente regolamento e autorizzo al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003
SEZIONE A
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME CHE REGOLANO IL CONCORSO
Sensazioni di pioggia
Lacrime di pioggia scendono,
lente, incontrandosi e attraversandosi
sui vetri scuri della mia stanza.
Osservo la loro traccia,
seguo il loro cammino,
disorientato dal tuo corpo silenzioso.
Quante domande di uomo
avvolgono la mia mente,
ma nel beato chiarore del tuo corpo
trovo le risposte
che mi portano sempre a te.
Nella penombra, tu.. ti avvicini a me!
Fievoli sussurri di donna
escono dalle tue labbra,
a ribadirmi il tuo amore,
e le mie mani accarezzano
la delizia della tua pelle, morbida,
profumata da accendere i sensi.
In te trovo la mia imponenza d’ uomo..
Nel tuo caldo amplesso scopro la mia forza,
nell’ accoglienza della tua pelle
denudo la mia dolcezza…
I tuoi baci percorrono e conturbano il mio corpo
come la pioggia il vetro!
Io e te, con le bocche che si fondono in una,
senza respiro,
rimaniamo stretti, sospesi
nell’aria del silenzio,
in questa notte di pioggia!
Sensazioni di pioggia
Sezione A
Autorizzo alla pubblicazione dell’opera ai soli fini del concorso di Poesia denominato ” Domande al silenzio” relativo all’anno 2012, e acconsento alle norme del regolamento ed al trattamento dei dati personali secondo le leggi vigenti.
DAGHERROTIPO
E’ una scrittura torcia, è fiamma disperata, autodispaccio
immune di serpe attorcigliata,è messaggero implume ma alato di diniego.
Cancella meraviglia, e lascia scolorito,
dissolve abdicandosi in ombra ormai scordata, rapace di remoto artiglia nel passato.
Rovine svirgolate, lucciole a seminario nel solco di libraccio
ebbro a parole sdrucciole, eco da quel crepaccio, recita un passo alticcio.
Bruchi nel muto effimero livrea, mancata profezia, ora cunei appuntiti punti e
accenti grevi, stalattiti.
Piovono in rivolo ghiacciato d’inchiostro infreddolito,
ultimi sussulti, eredi postumi capitolo finito.
Scrivono orme esangui pallide, epilogo crepe apolidi a letto d’ acquitrino. Ultimi fiumicelli
furtivi e disattesi,sedimenti d’amore, saette di capelli lasciati sul cuscino.
Questo è il mio temp(i)o
Voi dovreste vederla,
la pergola che ospito
qui – in giardino da me!
Ma vedere, non basta;
dico: viverla, perdervi
sotto a quest’orgia verde!
Ci ha messo qualche anno –
ma alla fine è un rigoglio
di rami, frutti e fiori!
C’è il caprifoglio e il glicine
e un sacco d’uva fragola –
già stracolma di grappoli!
Lascio crescere tutto
grossomodo spontaneo:
somiglia ai miei capelli!
I profumi, i colori,
i sapori – la quiete
dell’ombra naturale!
Forse tre metri quadri:
ma che angolo di pace,
tra ‘i fasti del cemento’!
Ci sono bestie varie:
biscette, rospi, grilli,
api, farfalle, uccelli!
Cantano intorno, saltano,
ronzano, si nascondono:
si sa che non si è soli!
(11/06/2012 – inedito)
Ulisse Fiolo: accetto il regolamento del presente bando.
Treccia degli specchi nei fiumi e nei cieli
II
Seduto sulla riva, nel silenzio dell’acqua
che scorre vana e scorre, come assorto nell’acqua
l’uomoperla lambiva diroccata una torre
luminosa di nuvole nel fluir delle nuvole,
tra onde e gorghi rincorre lo sciamare verdastro
del cielo, pescatori curvi intenti a quel nastro
d’acqua e nembi, rincorre la fuga dei castori
che salpano sui rami, sui fluviatili rami…
Ma in quale riflesso
d’acqua, in quale cielo?
Quale chiaro amplesso
oltre specchio e velo?
Da quale incrinatura soffia compatto il vuoto
che tutti ci divide con affannato moto?
Perché scema a orlatura la luce che recide
l’oro e l’ombra del piano danzando insieme al grano?
Dove si fende l’aria dentro il concorde azzurro
per frantumare il mondo con un cenno o un sussurro?
La forma statutaria del gran cogitabondo
universo vivente va nel soffio del niente?
S’inerpica vita
tra specchi e riflessi
buia s’infinita
fulgendo in recessi.
Accetto il regolamento
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Vaganti, noi e loro
Stanno tutti lì,
uniti a noi
e distanti quanto una vita.
E spesso non si comprende
se siamo ancora insieme
in una fioca luce del giorno
o separati per sempre
e vaganti, noi e loro,
nelle fitte ombre del mondo.
Ci accompagnano certo
legati a noi,
in modo indissolubile,
nel respiro del tempo,
che è come una voce
che ci accomuna
nel brillio dei ricordi
quando infuria la sera.
E noi vorremmo,
che ci chiamassero ancora,
come un giorno,
perchè il nostro resistere nel tempo
fosse la loro fiamma
di speranza,
e ci prendessero per mano
nel buio della distanza
che ci vorrebbe tenere lontani.
bevo vertigini
nel nulla rinvengo dolcezze
nel nulla sempre
sostengo il mio orgasmo
infantile
e nel tuo pugno d’estate
tremori di neonato
il giorno che avanza
scandisce noncuranze
giù
nel tempo
succhiando dai tuoi seni
minuti e secondi
(riempio la noia di ieri
con sogni di cristallo
un esercito di vetro
a presidiare il mio sonno)
così esce la vita
il suo scandalo liquido
quando
trattieni un mio germoglio
dentro te
——————————————
Gianfranco Bussalai
Sez.A
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Avrei voluto una vita diversa
con quei colori pastello della televisione,
dove non avrei saputo, non avrei avuto tempo
di scrivere una poesia.
Sarebbe dovuto accadere altro,
sarebbe dovuto venire ciò che doveva avvenire,
una normale vita di plastica
in un normale mondo di plastica.
La ragione sarebbe dovuta succedere alla morte,
il giorno al buio, il sonno al lavoro,
la serenità al pianto.
Ordinato calore.
Ma questo giardino di melograno
non è mai fiorito,
la fontana nel mezzo
mai disegnata.
Abbiate pazienza con me,
orfano di questi miraggi,
lontano da questi fiori,
dalla fragranza di questo pane appena caldo.
Abbiate pazienza mentre scrivo queste righe
pesanti come bretoni al traino, farfalle di pietra,
così lontane dalla levità dei vostri sogni,
così troppo vicine a me.
Accetto il regolamento
Scusate, dimenticanza grave!!!
Riposto la poesia ed aggiungo:
– SEZIONE A
– ACCETTO IL REGOLAMENTO
– ANDREA BARBAZZA
PS(ho preferito partecipare con una poesia nuovissima, che non ha vinto nulla nè è mai stata pubblicata: quindi, se desiderate pubblicarla da qualche parte, fate pure.)
Avrei voluto una vita diversa
con quei colori pastello della televisione,
dove non avrei saputo, non avrei avuto tempo
di scrivere una poesia.
Sarebbe dovuto accadere altro,
sarebbe dovuto venire ciò che doveva avvenire,
una normale vita di plastica
in un normale mondo di plastica.
La ragione sarebbe dovuta succedere alla morte,
il giorno al buio, il sonno al lavoro,
la serenità al pianto.
Ordinato calore.
Ma questo giardino di melograno
non è mai fiorito,
la fontana nel mezzo
mai disegnata.
Abbiate pazienza con me,
orfano di questi miraggi,
lontano da questi fiori,
dalla fragranza di questo pane appena caldo.
Abbiate pazienza mentre scrivo queste righe
pesanti come bretoni al traino, farfalle di pietra,
così lontane dalla levità dei vostri sogni,
così troppo vicine a me.
E’ dolce e lieve
E’ dolce e lieve
raccontare
il silenzio dei monti.
Quando pare che
le cime tocchino il cielo,
quando si forma su loro
un cappello
di bianche nuvole.
Quando si imbiancano
di candida neve.
Si lasciano tracimare
da abbondanti piogge
che scendono dal cielo
come copiose lacrime.
Ed ancora quando gli alberi
fanno loro dei verdi vestiti
come per adornarli
per una festa.
E’ dolce e lieve raccontare
il silenzio dei monti
che si vedono sfiorare
da grandi uccelli.
Aquile che dominano dall’alto
per scendere a catturare
qualche preda
o quando l’uomo li solletica
con picchi e puntelli
per guadagnar la loro vetta.
Accetto il regolamento del concorso.
L’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Esclusivamente per questo concorso.
SEZIONE A
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME CHE REGOLANO IL CONCORSO
Viviana Marranci
Scandicci (Firenze)
Quando la notte apre la porta
Mi dischiudo e prendo a braccetto la Luna.
Fra brividi di “non posso” e risate di ricordi.
Affioro fra i tuoi passi.
Cascate di stelle nei tuoi occhi.
Rifletto il blu del cielo e come diamanti gli astri dorati
spezzano l’infinito brulicare della notte.
Riposa dolce creatura che dalla vita il meglio non hai preso. Prendilo adesso.
In questo sogno. Che più tuo di così non potrà mai essere.
Gara poetica “Domande al silenzio” – Sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso in tutte le sue parti e autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Serena M. Barbacetto
“Il nostro silenzio”
Quanto è vasto
il nostro silenzio?
Così vasto
che muove pianeti
nel buio
Spira lamenti
col vento
Gorgoglia segreti
nella terra
Anima fiamme
al tramonto
Quanto è vasto
il nostro silenzio?
Serpeggia fra i vivi,
ed è bruma
nelle valli antiche
dei morti.
Il coraggio dell’essere
Alcuni non hanno il coraggio dell’essere vivono in ombra una vita parallela,
sempre in bilico tra ciò che vogliono dimostrarsi e ciò che realmente sono.
Calcano la vita come teatranti in un palcoscenico,
ma a sipario calato danno sfogo alla loro vera natura,
lo fanno nei bassifondi del mondo,
nei peccati più profondi dello spirito e della carne.
Adattano la loro vita ad un copione e di conseguenza la riproducono agli occhi del mondo.
Altri invece trovano la forza proprio dal loro essere,
dalle proprie radici prendono linfa vitale,
e vivono la loro vita nel mondo senza copioni secondo la propria morale.
Ho imparato che vi è più pudore in una gamba scoperta che in due aperte,
ma ho imparato anche che io comunque non sono nessuno
ne tantomeno sono nella posizione di poter giudicare simili scelte.
Ognuno deve indossare sulla sua pelle e portarli sotto una qualsiasi veste i propri valori e la propria persona, a rigore o dispetto di tutto il resto.
A tal proposito continuerò a vestire me stessa di me soltanto e a sfoggiare con sfrontatezza e fierezza me stessa in ogni mia veste, sono una donna Camaleontica.
(Da Vuoto d’amore…scritto tra le righe del tempo di Rosa Maria)
Nome: Rosa
Cognome: Maria
sezione: A accetto le regole del concorso
Poesia di marina sirolla
<>
Giornate volate
porzine di vita ,
mai restituite.
Pasti fugaci e solitari
orari sofferti,
angosce continue ,
cento caffè e mille sigarette
ti stanchi senza far nulla.
L’unico sfogo e parlare
di programmi di vita fittizia,
mentre un altra giornata
e appena nata e finita.
Lascio sciovolare i giorni
tutti uguali di niente,
le parole mi inseguono,
ogni una con il suo motto
rivoltate girate travisate.
Le parole parlano tra loro!!
Qualcuna dice poco
o addirittura niente,
le cose tanno come stanno.
Amiche mie parole
provate a fare qualcosa in mia difesa,
perchè io possa essere un raggio di sole,
perchè io possa avere un mio significato.
Non essere ricordata
come un influenza non curata,
io sono una buona medicina
non una parola vuota!!!!!
Accetto il regolamento
Natura amata
—————————————
Racchiuso tra sogno e realtá,
Risalgo il tuo corpo
Perlacea cascata d’azzurro.
Si frantumano su me
Piccole gocce di nuvole,
Respiri che scivolano a valle
Con echi ancestrali a ricoprir il tuono.
Mi abbandono e mi lascio travolgere,
Mi trascini indifeso
Lungo le rive del tuo fiume,
In balia delle correnti fisiche
Incotrollabili e meravigliose,
merletti danzanti
Sul pelo dell’acqua tumultuosa.
Osservo muri verdi
Seguire il nostro scorrere
Con i loro rami a cupola,
Quasi a coprire e proteggere
quest’onirico amplesso naturale.
S’ode un rumore lontano
Ritmico ed ossessivo,
E tra le pieghe di te
Percepisco il mare.
Scivoliamo ormai esausti
Lungo l’estuario
Di un piacere sconosciuto.
Nel silenzio della sera
Osservo la bianca spuma
Orlare i nostri corpi,
Cristalli di sabbia
Adornare il nostro sudore,
Ed il mare gentile
Ci intona un canto
Affinché non si frantumi
Quest’incanto.
—————————
R.Corti 20 Luglio 2012- Bergamo
SEZIONE A
DICHIARO DI ACCETTARE LE NORME CHE REGOLANO IL CONCORSO
(accetto il regolamento del concorso)
(senza titolo)
Incontrerò nel silenzio
l’eco delle tue parole
e nel cuore della notte insonne
sarai l’abbraccio
che il cielo riserva alle stelle
Sezione A
Accetto regolamento concorso
Il mio cielo
Il mio cielo sta nella curva dei miei pensieri,
lungo le rotte che mi seguono.
Resto assente al raggio della collera,
ma nemmeno posso gioire di un momento.
Il mio cielo mi attacca
e la catena che mi cinge non ha il tremore delle mie fronti
e la mia speranza rimane nascosta.
E’ il desiderio di quello che mi sfugge
che non so trovare, che percepisco lontano da me,
ora seguo soltanto la volontà di esistere,
ma non per questo rimango a mendicare un abbraccio.
Ora il silenzio ingrandisce il mio spirito e le mie colpe,
ma non mi volgerò indietro.
Davanti ho il senso del mio destino
e il mio sorriso mi rende simile agli altri
e il mio tentativo di gloria supera
la tentazione del mio cielo supremo.
Sono le gocce che scendono dai miei occhi
che mi danno quel tenue ornamento.
Oltre a questo non ho nulla per scongiurare
questa abbondante follia passeggera.
Gara poetica “Domande al silenzio” – Sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso in tutte le sue parti e autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
WEB CAFE’
——————–
IL PRIMO INCONTRO DI NOI,TREPIDAZIONE
DEL SUDORE INOPPORTUNO DELLE MANI
SCATTANO ECCITATI I BATTITI DI CIGLIA
SOLO IL CUORE VEDE E NE CELA IL PUDORE.
LA CAREZZA SEGUE IN FRETTA L’ALTRA
LE FRASI INCALZANO , VANNO IN PROCESSIONE
LE MISURE PRESE E SEGUITE DELLA LINGUA
DESCRIVONO LE ONDE, LA MAREA ,L’ARDORE.
POI OLTRE,NECESSITA SPAIATO IL RESPIRO
SALTA ALLO SCOPERTO LA TUA TENUA VOCE
M’AVVOLGE DI SOSPIRI E SCOMPIGLIA
MENTRE IO INABISSO…SENZA PIU’ DOLORE.
S’APPRESTA E APPRODA LA CRUDA SERA
SOLO,CON LE MANI FREDDE SULLA TASTIERA
INTRECCIO ANCORA VERBI NATI PER INVENTARE
UN SOGNO,UN INCANTO E LO CHIAMERO’ AMORE .
QUANDO PENSO ALLA POESIA
Quando penso alla poesia,
penso ad un’auto spenta e sola
abbandonata in un deserto,
che pochi vanno a cercare
perché si ha troppa paura
di rischiare l’alienamento.
Penso ad una casa antica, non ancora demolita,
affiancata a mille palazzi di nuova costruzione
che sono sull’orlo di cadere,
mentre quella casa rimane lì
e osserva gli anni che passano,
senza avvertire nessun tipo di crepa.
Quando penso all’amore,
penso ad un unico granello d’oro in un giardino di petrolio,
penso al residuo di un fiume d’acqua siderea
in mezzo ad un oceano prosciugato.
Quando penso all’amore
penso a quanto piccolo sia il suo spazio
in questo mondo di false bellezze,
queste bellezze che durano una lacrima,
mentre l’amore s’unisce all’eterno.
Quando penso a questo,
penso che sto diventando matto
e che tutto intorno a me
sta ammattendo,
e io sono qui in una stanza
fumando una sigaretta,
mentre un sole tramonta
e un altro sta per nascere.
Luigi Marzano
Sez.A
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Spinta
Partorita
Sputata
ma chi lo chiese?
Cattiveria!
Vita non desiderata.
Non giorni
ma notti senza stelle
non brezza
ma furia gelida
terremoto dei pensieri.
Soffi di parole
e uragani di ricordi.
Non sorrisi
ma lacrime.
Una notte infinita
vento di melodia eterna
sonno per sempre
unico.
Dov’è che si arriva
se non c’è partenza?
Dov’è la fine
senza inizio?
Vita a cui non chiedo
vita che non dà.
Alice, 31/01/2012
Sezione A: Dichiaro di accettare in tutte le sue parti il regolamento del concorso.
Daniela Giorgini – Sezione A – accetto il regolamento
“E ORA SEI QUI”
Credevo di averti perduto
– o forse dimenticato –
in una curva del cuore.
Ma all’Amore, a volte,
basta solo girare l’angolo.
E ora sei qui.
Sez. A Cettina Lascia Cirinnà- accetto il regolamento del Concorso –
(un soffio di vita)
e se la pioggia
rimane appesa
e non piove
d’estate
è funesta
l’aria
inventare un lembo di terra nuovo
prima nella mente e subito dopo nel cuore
stringerlo con occhi amorevoli
riempirlo di strani segni
di una lingua nuova
(deterso confine disabitato
terra straniera di facile conquista)
determinante in sé la volontà dell’abbandono
in circostanze ben definite in linee marcate
da sigilli incontaminati e mani sconosciute
oltre la siepe dei pensieri
piccoli e fragili momenti
suoni e parole incomprensibili
attirano al di là di ogni convenevole ragione
pronti per l’avventura
allenati a superare il limite imposto
porto con me un retino per farfalle stanche di volare
nella quiete assoluta le piccole larve si riproducono in fretta
un soffio di vita mi riscalda
ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO
PROSCENIO
Avido il mio desiderio
di voglie celate…
Imprecisi momenti in cui
il confuso tumulto del cuore
soave mi confonde…
Sfuggente sei
come un pensiero ambiguo…
Inafferrabile essenza
di uno stringato atto teatrale,
che mi lascia tesa su di una poltrona
ad aspettare e sperare…
primo attore della mia vita
sarò per te comparsa
o anima infinita
apparirò brevemente
senza proferir parola
salirò su quel palco
e agiremo per il tempo
delle esistenze nostre
sarò proscenio e tu ribalta
me se vorrai
diverrò protagonista
de’ giorni tuoi
e di me farai grande artista!
“Io amo”
Questi sono i miei sogni,
i miei pensieri,
le mie sensazioni.
Amo l’universo,
il sole,
la luna,
le stelle,
le fantasie d’amore
radicate nel cuore
perché io amo te.
Nessuno ostacolo,
nessun vizio,
nessun muro,
potrà impedirmi
di vivere l’amore,
perché per amare te..
non avrò pietà del mio cuore.
Questa
è la mia realtà
questa è la mia vita,
queste sono
le mie vere emozioni.
L’amore è vita
perché
la vita è amore,
ed io vivo per amare
perché anch’io..
ho bisogno di essere amato.
Questi sono
I miei sogni,
le mie fantasie,
le mie sensazioni.
Navigo con la mente
oltre il mio essere,
oltre le necessità del cuore,
oltre i brividi
delle mie membra.
Io sogno te
perché e bello
sognarti con la mente,
perché e bello
amarti con il cuore,
perché il mio sogno è tuo,
perché sognando te io amo.©
(S. Coppola – Autore)
Accetto il regolamento
Persona forza dell’Amore
Senza silenzi come fai
a capire il tuo cuore
che parla al tuo vissuto ?
Fai deserto e incontrati,
ascolta la tua voce che ti
traccia il sentiero della vita.
Senza idee come fai a capire
il bello e il brutto ? Tutto
viaggerà in un’unica direzione
che non ha rotta.
Senza qualcuno a cui dare
il tuo amore ? Saresti una barca
vuota spinta in alto mare
dalle forze della natura senza
trovare porto sicuro come rifugio.
Senza la forza di te stesso ? Lotteresti
contro mulini a vento e vano sarebbe
lo sforzo per ritrovare la tua capacità.
Usa il tuo cuore,la tua intelligenza,
la tua forza , il tuo amore e scoprirai
te stesso persona forza dell’Amore.
accetto il regolamento
Vorrei gridare al mondo
Ciò che sento pèr te.
Ma la gente mi guarda ostile,
Non capisce,
Non è più capace
Di ascoltare il cuore.
Vorrei cantare del tuo sorriso,
Vorrei parlare
Del tuo essere donna
Senza far male,
Come tante sanno fare
Vorrei far capire al mondo
Che volerti
E’ un sogno ad occhi aperti,
Che vorrei stringerti a me
E’ non lasciarti andar via
Rimanendo stretti
Fino al primo sole del mattino.
Ma resto qui,
Disteso al ricordo dei tuoi occhi
Finchè madama Selene
Porterà in me quel torpore
Per addormentarmi pensando a te.
accetto il regolamento
Mani vergini
Carezzano pensieri
Strappano ombre
Seguono avide solchi dell’anima
Bacio violento
Asciuga il gelo
Nascondi il cuore
Che batte lento
Nella fredda terra senza sole.
Neanche un fiore
Portasti alla mia anima
Che nuda attraversa il deserto
Lei si nutre di ciò
Che nessuno sa regalare
Sabbia fredda
Scivola sul viso bianco
Inutile cerca un riparo
Labbra serrate
Come scrigni preziosi
Racchiudono caldi petali lontani.
Nelle tue mani vergini
Neanche un’impronta d’amore
Lasciasti solo un pallido e freddo raggio
Svanito al ricordo di mani antiche e calde
Vestite di rossa passione.
Dichiaro di accettare tutte le norme del presente concorso.
Eclissi
Il sole si spogliò
della veste dorata,
quel giorno aveva appuntamento
con la luna.
Come due amanti
fusero le loro bocche,
un bacio infuocato apparve nel cielo
era l’eclissi.
Sezione A
Dichiaro di accettare le norme che regolano il concorso.
CALCO D’ARGENTO
***************
No…
non mi vergogno delle lacrime,
loro raccontano
di un calco d’argento
che ghermisce la notte…
la mia notte…
Sezione A: Dichiaro di accettare in tutte le sue parti il regolamento del concorso.
MAMMA
(Dedicata a mia mamma che ora non c’è più)
Ho di mia madre un ricordo lontano
ma l’amore che ha avuto per me
non si può dimenticare
nel mio cuore l’ho voluto conservare!
Era una donna forte e coraggiosa
da madre e da padre, fungeva
tanti sacrifici, ha fatto mentre mi cresceva!
Era una donna che le cose brutte copriva
ma l’amore per me non lo nascondeva!
Quei pochi momenti insieme passati
erano belli e cantati.
M’insegnò a camminare
a parlare e anche a pregare!
Quando dolore io, sentivo
ella correva verso di me
e con le sue mani caldi e fini
quando mi toccava
tanto conforto mi dava!
Mentre ero fra le sue braccia
e nel suo petto mi allattava
con una copertina di lana, mi riscaldava!
Con la sua voce angelica
la ninna nanna mi cantava
in questo modo, ella, mi addormentava!
I suoi capelli erano ricci e ingarbugliati
ma era bello lo stesso anche li avesse rovinati!
Mai di essere stanca si lamentava
nonostante notte e giorno, lavorava.
Con i pezzi di stoffa, che riciclava
i vestitini mi rammentava
ed in me una regina creava!
Mi son fatta grande
altre cose io pensavo
ma il suo calore, non dimenticavo!
Prima a tutti questi ricordi, caso non facevo
ma ora che lei non c’è più
non sapevo che la vita mia perdevo!
Lucia Cannata
(Diritti d’autore)
accetto il regolamento
Squarcio
Uno squarcio nell’anima
d’improvviso,
frammenti nell’aria.
Li lascerò librarsi
in questa danza
caotica e lenta
aspettando che ritrovino
i caldi colori
del tramonto.
Sezione A dichiaro di accettare le norme del concorso
IL PUNTO MORTO
Memoria di naufragi e non di mare
a inabissarsi cose, volti, luoghi
in un silenzio ostile che frastorna.
C’è un punto morto dove l’illusione
D’eternità s’infrange sopra scogli
E si disperde dentro gorghi d’acque
Nel rosso d’azalee ch’è dei tramonti
Uguale al sangue che trascina palpiti
E sventra dighe, libera emozioni.
Si spalma lungo gli anni come burro
il conto delle perdite , s’espande:
sopra l’argine del fiume disseccato
che raccoglie le macerie del passato
ogni tanto ripesco qualche goccia
che riduce l’arsura, il groppo in gola.
Accetto il regolamento
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Eliana Stendardo – Sezione A
Domande al silenzio
Labbra incollate
parole scritte nel vento
silenzio soffocato
rabbia, sonno,
dolore che si risveglia
dolore, rabbia, silenzio, parole, labbra
Cinque centesimi
di vita e passi svelti
sull’asfalto,
miseria e cattivo odore,
sorrisi e attesa.
Sonno-veglia-sonno
Incubi, sangue, mal di testa.
Corro.
Non vedo, non sento, non parlo.
Non sento. Urlo.
Silenzio… E’ tutto inutile.
SABBIA
Spinta
Partorita
Sputata
ma chi lo chiese?
Cattiveria!
Vita non desiderata.
Non giorni
ma notti senza stelle
non brezza
ma furia gelida
terremoto dei pensieri.
Soffi di parole
e uragani di ricordi.
Non sorrisi
ma lacrime.
Una notte infinita
vento di melodia eterna
sonno per sempre
unico.
Dov’è che si arriva
se non c’è partenza?
Dov’è la fine
senza inizio?
Vita a cui non chiedo
vita che non dà.
Alice 31/01/2012
accetto regolamento concorso
ECHI D’ANTICHE GOCCE
esplodono le gocce in freschi spilli
a bagnarci il viso
e se pur risuonano echi
d’altre antiche piogge
noi a queste nuove
volgiamo gli occhi
ansiosi di felicità
Laura E.Privitera
accetto il regolamento
Fuga verso il centro
Infelice è il cuore
Nell’insensibile Metropoli
Rumorosa
Assordante
Parata d’indifferenza!
Sofia si sente sperduta
E sogna di fuggire
Lontano nella Natura
Per risorgere
E ritrovare il suo centro.
Per congiurare la sorte
Essa cambia nome
Emma
Ormai si chiamerà
E null’altro ch’Emma.
Senza rimpianti
In un freddo mattino
Carica i suoi beni su un camioncino
E se ne va ad abitare nella Patria
Un villaggio sperduto nei boschi
In fondo all’Estria
In mezzo a un prato
Sul bordo della strada
La sua nuova spaziosa casa
L’accoglie con le sue bimbe,
I suoi uccellini ed i suoi gatti.
Emma dipinge immense murali
Con agile pennello
Lasciando libero corso alla fantasia
E crea un universo ferico
Scolpisce il legno con dita magiche.
A causa di un forte campo magnetico
Gli orologi non funzionano più
La radio e la televisione si chetano
Ma si può viaggiare su internet.
Insegnare vuole essa stessa alle figlie
Perché diffida del lavaggio di cervello
Delle lacune di un insegnamento stereotipato
Di una cultura senza valori e senza spiritualità.
La sua casa diventa il suo rifugio
Un’oasi di pace
Un’atmosfera magica
Incenso e candele
Musica e meditazione
Una lunghissima preghiera…
Isolata dalla neve
Senza auto e senza euro
Emma sopravvive per miracolo
Vivendo fuori dal tempo
Persa nei suoi sogni.
Prende dei corsi di Reiki
Si crea un circolo di amici
Fa parte di una corale
Decide di mettere le sue bimbe
Alla scuola del villaggio.
Un canino bianco
Viene per tenerle compagnia
La richiama al presente
E la fà ridere
Giocando con i gattini.
Poco a poco
Giorno dopo giorno
Arrivata al centro di se stessa
Essendosi ritrovata
Essa apre infine le braccia alla Vita!
Benedetta I. Pignataro
Accetto il regolamento
Benedetta I. Pignataro sezione A –
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Fuga verso il centro
Infelice è il cuore
Nell’insensibile Metropoli
Rumorosa
Assordante
Parata d’indifferenza!
Sofia si sente sperduta
E sogna di fuggire
Lontano nella Natura
Per risorgere
E ritrovare il suo centro.
Per congiurare la sorte
Essa cambia nome
Emma
Ormai si chiamerà
E null’altro ch’Emma.
Senza rimpianti
In un freddo mattino
Carica i suoi beni su un camioncino
E se ne va ad abitare nella Patria
Un villaggio perduto nei boschi
In fondo all’Estria
In mezzo a un prato
Sul bordo della strada
La sua nuova spaziosa casa
L’accoglie con le sue bimbe,
I suoi uccellini ed i suoi gatti.
Emma dipinge immense murali
Con agile pennello
Lasciando libero corso alla fantasia
E crea un universo ferico
Scolpisce il legno con dita magiche.
A causa di un forte campo magnetico
Gli orologi non funzionano più
La radio e la televisione si zittano
Ma si può viaggiare su internet.
Insegnare vuole essa stessa alle figlie
Perché diffida del lavaggio di cervello
Delle lacune di un insegnamento stereotipato
Di una cultura senza valori e senza spiritualità.
La sua casa diventa il suo rifugio
Un’oasi di pace
Un’atmosfera magica
Incenso e candele
Musica e meditazione
Una lunghissima preghiera …
Isolata dalla neve
Senza auto e senza euro
Emma sopravvive per miracolo
Vivendo fuori dal tempo
Persa nei suoi sogni.
Prende dei corsi di Reiki
Si crea un circolo di amici
Fa parte di una corale
Decide di mettere le sue bimbe
Alla scuola del villaggio.
Un canino bianco
Viene per tenerle compagnia
La richiama al presente
E la fà ridere
Giocando con i gattini.
Poco a poco
Giorno dopo giorno
Arrivata al centro di se stessa
Essendosi ritrovata
Essa apre infine le braccia alla Vita!
Benedetta I. Pignataro
Motolese Ciro sezione A
Dichiaro di accettare tutto il regolamento.
IL CONTRARIO DI DUE
Ancora tu
nei rintocchi
di sandalo
delle meretrici,
nell’afa
che sfiata
dalle mie narici.
E poi
ancora
tu,
nelle ossa spezzate
delle mie giornate
e nell’ingombro
di vie affollate
si compie
la tua venuta,
apparizione muta,
agli altri invisibile
e sconosciuta.
Ancora tu
nell’eccidio
di un tramonto spietato,
che affonda
le sue impronte
e piano
la tua mancanza
strangola
con la sua linea
d’orizzonte.
Ancora tu ad insegnarmi
che nella vita
conta solo
cio’ che rende,
che la felicita’
non arriva
ma si prende.
Ancora tu
a togliere
ogni più piccola forza
ad ambedue.
Solo tu,
a rendermi,
per quanto tempo e ancora,
il contrario
di due.
Esitando
Esitando
le parole
si fermano
li dove abita
il tuo silenzio
Contemplo
un tramonto
che indugia
nel ceder
la sua luce
alla notte
Esalterà stelle
brilleranno
ai tuoi occhi
chiedendo
perdono
per l’amore
taciuto
R.D.
Poesia inedita e di esclusiva proprietà dell’autrice:
D’Alba Rossella
Accetto il regolamento del bando di concorso
Allegoria
____________
Non capirete mai quel che scrivo,
vanno le parole spesso traslate,
farle rotolare dentro un rivo,
nell’acqua d’un ruscello saran lavate.
E le parole escon sempre sporche,
cariche di unto malodorante,
e gemon soffocate dalle forche
se escon dalla bocca d’un barante.
Se dico “amore mio” con un fiore,
ammira, sì, il simbolo gentile,
annusa poi del verbo anche l’odore.
Si parla e si trasmette senso ostile
se zitto me ne sto e con rigore,
truci ti mostro gli occhi ed un fucile.
Accetto il regolamento
LA GAMBA RIMASTA PER TERRA
ho un calcagno pesante
e uno vuoto
uno incide
l’altro plana
sono il fenicottero rosa
la ballerina del carillon
una lampada a stelo
una manica di cielo
Di Caro Valentina
dichiaro di accettare il regolamento
partecipazione alla sezione A
A Pino che se ne va
Così sei morto. Sul pavimento il cacciavite
aspetta le tue mani sporche di grasso e i colpi di tosse
del motore.
E’ nella stanza accanto, dice qualcuno.
Se fosse vero ci daresti un segno: una pinza
che cade, uno sportello che si chiude, una valvola
col minimo rotolio che l’accompagna.
Un colpo sulla scocca.
Ma tu sei morto e tutti ti voltano le spalle, anche i tuoi figli
non ti riconoscono, non riconoscono il tuo silenzio.
Tu continui a guardarli rigirando un sorriso
stranito tra le mani, impacciato
davanti a tanta incomprensione.
La vita ti ha condotto fin qui e adesso
non sta bene che continuiamo a parlarti
sei sceso senza domandare
sei sceso con la faccia buona
quasi chiedendo scusa
e non c’è niente da ridere
niente da ridere.
sezione a – accetto le norme che regolano il presente concorso
ATTRICE DELLA VITA
Rimani ferma come il tuo coraggio
attrice di questa vita reciti la dolce attesa
io mi vergogno di non esserti abbastanza
io sono così e la mia ignoranza me lo impone
ti ho tradito e tu hai ingoiato il mio passato
non sono riuscito a regalarti il colore di una gioia
hai atteso che finissero le mie cieche illusioni
ferma con il tuo sguardo rivolto ai miei confini
non hai lasciato al caso un minimo gesto
molta gente è quasi scocciata del nostro destino
ma ciò che vedono è una miseria
io so che Dio si specchia su di noi
ci ascolta ed è contento di averci creato
ho preferito l’inganno ma non quello volgare
la magia della vita è solo un punto di partenza
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Cristian Andreatini
PASSI
Odo dei passi
Risonanze lontane di una notte qualunque
E lasciano impronte in fila all’orizzonte
Sotto il cielo stellato
arrivano a me lungo il tracciato
che mi porta a scoprire
le ragioni del mio tempo
Ed io respiro felice
liberandomi dell’ansia
Accarezzo i ricordi
della mia perduta infanzia
Accetto il regolamento.
prima di scrivere leggete….
Continua a saltare il mio amico grillo
Non c’è ieri
per il mio amico grillo,
continua a saltare
e non ricorda
il raggio di sole che lo riscaldò,
né il timore del predatore
che lo rincorse sul prato.
Non c’è domani
per il mio amico grillo,
continua a saltare
e non pensa alla sera
che lo avvolgerà nel suo manto,
né al momento dell’ultimo respiro
che arresterà il suo volo.
Non c’è felicità
per il mio amico grillo,
continua a saltare
e non avverte
un battito più rapido del cuore
quando un petalo l’accarezza,
né una alito di vento leggero
che lo porta più in alto.
Non c’è dolore
per il mio amico grillo,
continua a saltare
e non sa,
né riconosce l’ombra che arriva
e spezzerà il suo piccolo cuore.
Continua a saltare nel prato
amico grillo,
sarà quel che sarà,
un giorno sarà il sole a scaldarti,
un altro la morte a ghermirti,
non chiedere ciò che non ti appartiene,
solo questo momento è tuo
mentre spicchi il tuo salto
senza ieri e domani,
senza amore e neanche… dolore.
Dichiaro di accettare il regolamento.
IL RUMORE DEL PENSIERO
E poi silenzio fu…
…e il silenzio crebbe…
…e di silenzio…
visse nel silenzio…
per parlare del silenzio…
al silenzio…
sua fonte di vita.
Ma diventò più rumoroso del rumore,
perchè il pensiero, nel silenzio è una tempesta,
che in spazi sconfinati può viaggiare,
raggiungendo la fonte del pensare.
I pensieri la’…si confrontano tra loro…
e si scontrano per trovare una ragione,
e la ragione che ha ragione….
più forte spinge a confrontarsi ancora,
con nuovi stimoli di forme di pensiero,
anelando a crescere e ad arrivare..
alla fonte del sapere….
per scoprire che gli può… “Dare”.
di ANTONELLA PINO
accetto il regolamento
Un silenzio rumoroso che viaggia in spazi sconfinati accompagnato dalla fantasia della dolce Antonella. Brava meriti una segnalazione poetessa dei silenzi.
Biancamaria Folino – sezione A –
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/200
Sovrani desideri
Dove finisce l’interesse
quel filo sottile
che tiene in piedi
l’arazzo multicolore
inizia l’era del vacuo
L’oscillare stanco
di un pendolo fermo
che vorrebbe ma non può
segnare i tempi
Fuggono le mani
da quello che cercavano
rifugiandosi nel buio
in un silenzio caldo
La notte stellata
è il regno dei sogni
dove emozioni e sensi
sono sovrani desideri
di incontrastate terre
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Sez. A
Oliviero Angelo Fuina
“I giorni del vetro opaco”
Ci sono i giorni del vetro opaco
dove le carezze sono ombre
e i nomi sono ipotesi astratte
formula ghiaccia di sguardi scritti
e fuggi da scomode finestre
dove il panorama è immaginato
anelando un liquido respiro
in lente scie sul cristallo inverso;
la coperta di parole è corta
in certe notti fredde d’inverno
dove è solo pelle la poesia
che manca tra le rime dei sogni.
Volute di fumo ad abbracciarmi
in tossiche nebbie di conforto
e avrei voluto, senza l’inchiostro,
scrivere respiri nel presente.
Oliviero Angelo Fuina
voce silenziosa
Ascolto il silenzio
Non capisco cosa dice ma so
Che c’è,
che esiste
Esso mi parla
Vorrebbe che capissi
Che gli chiedessi
Ma io non ho più
Domande ormai
Il silenzio avvolge la mia mente
Ma nasconde il mio cuore
Senza più emozioni
Senza sorrisi
Ma solo con la voglia di parlare
Con me
Invece io
Non sento più niente ormai
E vorrei che il silenzio mi parlasse
ancora
Come faceva un tempo
Questo silenzio
Che fa male più delle parole
Come armi chhe tagliano
La mente e
Sovrastano il cuore
Io ti sto parlando
e attendo una risposta
che solo tu mi puoi dare.
Accetto il regolamento
E se il silenzio fosse…….
Se fosse acqua lo cercherei come nel deserto
Se fosse fuoco mi farei cullare dalle sue spire
Se fosse mare esplorerei i suoi fondali
Se fosse cielo prenderei subito il volo
Se fosse un letto mi ci abbandonerei
Se fosse un uomo lo amerei
Se fosse un gioco forse blefferei
Se fosse un hobbie mi ci appassionerei
Se fosse morte non l’anticiperei
Se fosse vita l’affronterei
Se fosse amico mi confiderei
Se fosse amore nella sua rete cadrei
Se fosse mamma tra le sue braccia andrei
Se fosse babbo al suo collo mi butterei
Se fosse parente lo difenderei
Se fosse un fratello con lui strei
Se fossi io stessa dentro di me cercherei
e fiumi d’acqua viva dal mio cuore estrarrei
e il fuoco dell’amore che in me sarà penetrato
espargerò a larghe mani a tutto il Creato
Silenzio è silenzio ed è utile per capire
quante e quali parole puoi o non puoi dire
accetto il regolamento
Crisi
Città assolata,
Città assonnata.
Cammino
Per quelle strade minori
Che le persone evitano
Anche di giorno.
Negozi abbandonati,
Grigie serrande abbassate.
Vetri sporchi filtrano la luce del sole
Mostrando
Spazi desolati,
Sbiaditi menù con i prezzi ancora in lire
E posacenere dimenticati.
Tane di topo nei forni della pizza.
Librerie senza più libri:
Niente di più triste.
Città assonnata,
Città svuotata.
Dichiaro di accettare le norme del concorso
Sezione A
Lorenzo Davia
MARE DENTRO
riverberi maja di luce
rosso schermo dietro
gli occhi (te supino) in
barbagli a lenti
tratti
le vene del mare coniughi
con geometrie
di gabbiani sul filo arcuato
d’orizzonte
questa vastità
di cielo e mare
dentro – le
anime del mare –
… come perdersi
Sez. A – Dichiaro di accettare le norme del Concorso.
Dalla finestra…. (di Bruna Mencaglia)
Dalla finestra della tua camera, mamma,
vedo
sempre lo stesso spicchio di cielo
con le cime dei pioppi
che svettano
cercando di raggiungerlo.
Li vedo ogni domenica
sempre uguali, sempre diversi,
a volte sono immobili,
a volte agitati dal vento,
prima spogli, poi rigogliosi.
Anche tu sei ogni volta diversa.
Taciturna e distratta
cerchi di capire
le mie parole,
di riconoscere il mio viso
rimasto sepolto
sotto le macerie della memoria.
Quella memoria
che ti ha lasciato per sempre
mentre i pioppi
sono ancora là,
ma sempre più lontani…
Accetto il regolamento
voce silenziosa
Ascolto il silenzio
Non capisco cosa dice ma so
Che c’è,
che esiste
Esso mi parla
Vorrebbe che capissi
Che gli chiedessi
Ma io non ho più
Domande ormai
Il silenzio avvolge la mia mente
Ma nasconde il mio cuore
Senza più emozioni
Senza sorrisi
Ma solo con la voglia di parlare
Con me
Invece io
Non sento più niente ormai
E vorrei che il silenzio mi parlasse
ancora
Come faceva un tempo
Questo silenzio
Che fa male più delle parole
Come armi chhe tagliano
La mente e
Sovrastano il cuore
Io ti sto parlando
e attendo una risposta
che solo tu mi puoi dare.
sezione A –
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/200
Dichiaro di partecipare alla sez. A)della Gara poetica “Domande al silenzio” e di accettare il relativo regolamento. Dichiaro inoltre che la poesia dal titolo “Rabbia” è di mia creazione. In fede, Cristina Codazza (26/07/2012)
RABBIA
Ho camminato
accanto a te,
ad un passo soltanto,
estranea al tuo
affanno,
rinchiusa-perduta
nelle scarpe che guardo
per non vedere il dolore
al di sopra
della terra che schiaccio
(dove la rabbia forse
echeggia, evapora perché
non la si vuole guardare).
Tu, immobile,
con gli occhi nervosi
al di là di quel ponte
non urli,
non agiti braccia
perché io ti veda
resti piegato
nella tua follia.
Scavalchi la ringhiera.
Siamo in tanti
alla fermata del tram:
c’è frastuono, movimento,
stavo guardando verso
il ponte, poi è arrivato
un autobus della linea Z,
ho preso quello,
ha svoltato al primo angolo
veloce come sempre,
ho chiuso gli occhi
per un attimo,
non so perché.
Alessandro Puglisi – sezione A – Accetto il presente regolamento.
Potrà l’ultimo bicchiere ambrato
Potrà l’ultimo bicchiere ambrato
far sì ch’io mi dimentichi di me
bruciare porte e finestre di questo bar alla fine di tutto
far trascolorare la pelle chiara della vicina di tavolo
potrà definire fermamente un confine tra le pelli
avvertire quelli che ridono in bilico
e farmi alzare dalla sedia di legno e
guardando in cielo gridare piano:
potrà questo ultimo bicchiere ambrato?
Questa è la vita.
E’ notte, seguo un sentiero
disseminato di piccole luci.
Stranamente mi sento sereno!
Una pista mai percorsa,
ma non ho paura di perdermi
anche se son solo a a camminare.
Man mano il sentiero s’allarga,
diventa una strada, un viale
e infine un’immensa piazza
illuminata a giorno, già colma
di volti sorridenti che aspettano
me! Cerco un volto familiare,
non lo trovo, ma all’improvviso
m’accorgo di conoscerli tutti,
tutti e nassuno! Ora sò dove
sono! Cittadino del mondo
tra cittadini del mondo,
sconosciuto tra sconosciuti
eppur fratelli! E’ la vita
che ci fa incontrare, quando
meno te lo aspetti e solo
se li saprai riconoscere, anche
tu sarai cittadino del mondo.
Gavino Dettori 27 luglio 2012
Accetto il regolamento
IL MIO DOLORE.
Il mio dolore è un pasto povero, non ride
né singhiozza quando è in una chiesa senza gente.
Il mio dolore è fra i comuni non i lussuosi,
sembra oro ma è argento.
Ti consola ma non fa piangere, solo sentire.
Il mio dolore è una valigia mai aperta.
E’ l’aver scavato a fondo in ogni millimetro della vita
con precisione.
È l’aver pianto in un cielo in balia di solitudine.
È l’aver pietrificato il male da ogni sua tentazione.
Rosa Santoro
Accetto il regolamento
Silenzio.
Ho perso il filo dei pensieri…
Non lo inseguo
nel fremito del vento.
Un momento
intriso di nulla.
Questa grazia
che si pone sopra le parole.
Coppa vuota.
Soavità insperata.
(Valentina Meloni )
SEZIONE A
DICHIARO CHE LA POESIA INDEDITA DI CUI SORPA DAL TITOLO “SILENZIO” è FRUTTO DI MIO ESCLUSIVO E PERSONALE INGEGNO DICHIARO INOLTRE DI ACCETTARE LE NORME CHE REGOLANO IL CONCORSO
VALENTINA MELONI
INDIRIZZO WEB
http://poesiesullalbero.blogspot.it/
rita Stanzione sezione A
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003)
SE NON PUOI
Se non puoi farne a meno
divento cera e marmo
dietro un cristallo
Escogito un filo di dolore
sullo zigomo, per farti felice
Potrei…
fissando la neve
scendere
Nell’altare
la vergine sbiadita a macchie
ha lo sguardo fermo
e la rosa s’è incenerita
nel tramonto
L’ultima scia di fiamma
va disperdendosi:
non sento più il profumo
Potrei…
Rita Stanzione ©2011
SOGNO DI MEZZA SERA
Nell’intima solitudine della sera
sgrano ad uno ad uno
pensieri che minano
conquistata serenità .
Testimoni della giostra della vita
li relego in ermetica scatola
nella soffitta dell’anima.
Respiro profondo..
Le difese si annullano
e la fantasia va d’incanto
a fioriti sentieri
odorosi di fiori di campo,
colorati da papaveri
danzanti al vento mattutino,
aspettando il saluto del gallo canterino.
Ad attendere
in fondo al viattolo
tu, Eterno Amore,
con in un mano un fiore,
mi accogli col tuo inconfondibile sorriso
e mi porti in Paradiso..
Sento sfiorarmi il viso…
Non sogno,
son desta…
Sei arrivato
ed incomincia la festa…
Antonella Stelitano
Accetto regolamento
Vittoria Bartolucci 01/08/2012
Sezione A.Dichiaro di accettare il regolamento del concorso
GIA’ QUASI L’ALBA
Svegliarsi
– è già quasi l’alba –
sentendo
giù nella strada
le solite auto
e accanto
una radio
rimasta accesa
per tutta la notte
e restare
con gli occhi chiusi
(lento il respiro)
sotto il lenzuolo
per sentire
come sarà
– dopo –
la vita
Massimiliano Toretti
Sezione A
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Ceneri
Ci specchiavamo nei nostri sguardi, nei nostri dolori. Ridevamo e il tempo scorreva trovandoci uniti. Sentivamo un’energia tremenda, vibrante, in quelle occhiate: promesse di sesso furibondo.
Ma il veleno dentro te è forse più forte del mio. Corrompe. Illusione, volubilità, follia.
L’amore immaginario incrinandosi si sbriciola, cadendo in un lago oscuro di disprezzo, le cui fosche acque a
ffogano i bei tempi.
I miei occhi: due pozzi neri senza fine.
La tua anima un baratro colmo di finte sicurezze. Infine cosa rimase dei nostri fremiti? Ceneri nell’anima.
PERDEREMO
Meditando scalzo al centro del tornado,
mentre il sole affonda lento e non curante
nel suo harem di nuvole e rottami,
un pensiero equilibrista mi ha sfiorato:
perderemo. Tre volte perderemo.
Zanzare eroiche e pazze di natura,
poeti fragili si schiantano sul lume
del quotidiano, ardente e indifferente.
E’ un fioccare di sogni atomizzati,
stillicidio di voglie e di canzoni.
E’ il non-senso bruciato sull’altare
di un dio pigro, un dio senza colori.
E’ il silenzio di spade impolverate,
è la ruggine che ci mangia il cuore,
è la noia scacciata in malo modo
come un grasso tafano di smeraldo.
Cerco il sole, con gli occhi d’un randagio,
cigolante e solitario come un treno.
Un foglia zigana, tinta a fuoco,
mi ricorda che in fondo è solo un gioco.
Sezione A
Dichiaro di accettare tutte le norme del concorso.
Arturo Caissut
VESPRO DELLA SERA
Cantava il vespro della sera
un vecchio prete,pastore d’anime
dal naso lungo e corpo secco,
dalla passione di chi crede
e non si cura di diventare vecchio.
Colpito
mi posi all’ascolto della preghiera
commosso e fragile per l’amore di una vergine
inerme e scosso da non aprire becco
invidioso quasi di chi non deve
cercare lune in qualsivoglia secchio.
Poi mi voltai che scendeva il sole
accesi calmo una sigaretta
aspirai fumo,lo rigettai
posi dei passi ma senza fretta.
Ormai sapevo che alle mie spalle
un vecchio prete,pastore d’anime
rapito cantava il vespro della sera.
In fronte a me moriva Dio
….non me ne fossi andato,sarei morto anch’io.
da Un giorno Perfetto (ED.SMASHER, 2010)
ED WARNER
(Marco Degli Agosti)
Sez.A
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Un aquilone
vi prego
mi basta quello
a volare!
Finiti tutti?
Allora una foglia
anche secca
che prenda vento
per il cielo.
Cadrò?
Non importa
se lieve
mi libererò
della terra.
Titolo: Voglia di cielo
Autore: Michele Prenna
Accetto il regolamento
*
*
ti verrò incontro
come piuma di luce acerba
con passo lieve
senza lasciare traccia nella tua anima
e ti sorprenderò ancora
falda di un addio remoto
palmeto adusto
di un pianto mai pronunciato
Antonio Ciminiera
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Sezione A- Accetto il regolamento
La neve racchiusa nella coppa
del bosco folto
era verginale.
Bambina, la spartivo
con i cuccioli di cervo.
Di notte la poiana
spiccava il balzo sui castagni
e segnava il confine del possibile.
Le case erano quiete come i sassi
e non facevano rumore,
santuari domestici
a ridosso del bosco.
Che fratellanza veniva dagli alberi!
Poveri cristi, anche loro adesso
tremano di paura.
Poesia è Vita
Poesia è il caldo schiudersi di labbra
nell’amoroso afflato degli amanti,
Poesia è il tenero lembo di luce
in una stilla di pianto,
Poesia è l’urlo al Cielo
di chi pretende un responso
alle domande del cuore,
Poesia è dolore di genitori,
di figli incompresi
ma anche il sorriso
di famiglie felici,
Poesia è una nuova vita,
sorta per illuminare il creato,
Poesia è il glorioso sangue di martiri,
d’infanti ancor profumati di Paradiso,
di soldati pagati un nulla
per veder affiochire
la fiamma della loro esistenza,
in pulviscoli di polvere e sudore.
Poesia son io, lo è ciascuno di voi,
perché in tutti noi
vibra una scintilla d’Amore.
Lei, la Poesia, è Vita.
Paolo Annibali
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso
Il velo dell’anima.
Mi vedo e sento solo,
m’ immagino il tuo volto,
con un nodo alla gola
e l’animo stravolto.
Raffiguro il tuo viso
con tanta sofferenza,
priva di ogni sorriso
per la mia inesistenza.
Tu che mi hai allevato
da pargolo a bambino,
come viene annaffiato
un tenero fiorellino.
Nei ripetuti pianti
al primo mio dentino,
ti rivolgevi ai santi
baciando il mio faccino.
E dandomi calore
stretto a te vicino,
io, usavo il tuo cuore
come un soffice cuscino.
Anche nei miei capricci
mi accarezzavi le manine,
non ti ero mai d’impiccio
a cambiar le mie tutine.
Ad ogni mia richiesta
per strada, in carrozzino,
tu mi dicevi: è questo?
E compravi palloncini.
Oggi che è la tua festa
Io sarò al tuo fianco,
per far si, che resta in desta
un’addolorata e stanca.
Ti asciugherò una lacrima
che solcherà le guance,
con il velo dell’anima
che in questo giorno piange.
Vorrei tanto parlarti
Seduto a te vicino,
mamma: non serve a tormentarti,
per questo tuo bambino.
Accetto il regolamento
Tic tac…
Ore, a voi chiedo
se mi avete rubato qualcosa
perchè così sembra a me
che vi guardo passare
e fermarvi non so
o non oso.
A voi che giocate col mio corpo
e ve la ridete dei miei sforzi
domando una tregua
seppur minima
per raccattare una palla lanciata
oltre il muro degli eventi.
Così mi lascio in corsa
e rotolando soffro
di una sordità ostinata
e nel mentre aspetto
un tempo che non scada.
Voi, intanto, divertitevi.
Sez. A, dichiaro di accettare il regolamento.
Vanessa Solimando
“La disperata” dell’incomunicabile
“Ecco splagiami, ch’è il solo
Amor che riconosco
e in me sta docile, consueto:
e parla, parla non vociando!
Com’è il senso al divenire
dove udir chi t’ha parlato
se non vivere è almen te”.
Descritti all’ode eterna
della favola muta,
i segni in divenire
con minuzia dovuta
s’alternano al suono
per dir ciò ch’è no.
Com’idra indocile a teste
sferme ruotano
e sparse s’adoprano
su mignottiche farse:
suppliche inedie
di chi dir no non può.
O fregola!
Vedere in massa punti
senza suoni, che almen
si salvi l’uditivo forno
dov’entra ogni giorno
l’indicibile detto!
Ma in questo teatretto
chi è nulla allor è.
Posso, dal vuoto sacro
d’intorno,
tracciare un contorno
di quel che non s’ha:
non atto, non gesto,
non luce, mai forza
sol l’io e l’ahimè.
– Incomunicabilità poetica in divenire –
Tristano Tonnerre
Accetto integralmente il regolamento del concorso.
Sezione A
LONTANI DAL DOLORE
Ripercorrendo i tuoi passi
ascolto il tuo dolore
e furtiva lo raccolgo per portarlo via da te lontano.
Raggomitolo il cuore
cercando oasi di pace dove portarti
ma le tue lacrime mai piante
bagnano i miei occhi.
Lascio che il vento
le porti via in eco
lontane da te dai tuoi lamenti…
la mia mente si svuota per raccogliere
le scintille di vita
che dovranno far luce sulle pietre
del tuo lungo cammino.
Ai lati di sentieri polverosi
corrono file di alberi spogli
in attesa del risveglio
mentre l’imbrunire si insinua
tra le ultime ore del giorno.
Tristezza mi assale per te figlia cara
e la notte sopraggiunta troppo in fretta
respira con me
togliendo i battiti al tempo.
Improvviso un dolore lacerante mi soffoca
ma tu grande e unica parte di me
dormi alfine chiudi gli occhi
cattura i sogni tra le piume argentee
dell’angelo che ti è sempre accanto
e mentre il riposo da tregua al tuo tormento
lascia che io voli in alto lontano
per scorgere le strade che tu percorrerai domani
dove le orme dei tuoi passi
correranno veloci lontani dal dolore di oggi.
SEZIONE A -MAURIZIO SPREGHINI – ACCETTO IL REGOLAMENTO
SOFFITTA
Eterna soffitta ,
pose prese per gioco
accarezzando con i pensieri i ricordi ,
sovrastati dalla polvere che regna sovrana …
Sedersi per poi planar ,
con le dita su quelle note
che soavi ancora echeggiano nella mente ,
lasciando chiari oscuri momenti che dimenticar non e’ facile …
Luci flebili all’angolo remoto
che lo fanno apparir come un altare ,
eretto per rimembrar ogni qualvolta
passi felpati vagano increduli in quel luogo ….
Luci superflue ,
regna l’essenza che libera echeggia
trasportando pensieri laddove ,
vive solo per non dimenticar cosa e’ stato …
Lasciando sempre un angolo assolato , per il domani ….
Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Vieni con me!
Vieni con me
contempleremo insieme l’alba al mattino
c’incanteremo a mirare le stelle alla notte
Vieni con me
ti racconterò storie fantastiche
per farti sorridere
cercherò sentieri impervi
e fiumi da guadare
per prenderti in braccio.
Vieni con me
ti premierò con mille baci
e carezze infinite
ammireremo i prati in fiore
e non troverò neppure uno
che sia bello come te.
Nei tuoi occhi io rifletto la mia vita
rispecchio ciò che è stato il mio passato
e intravedo in lontananza il mio destino
accorgendomi in questo modo
che ogni istante della mia vita
è vissuto assieme a te.
Tu sei la mia droga più pesante
la mia sorgente di vita
Mentre rifletto su cosa dirti domani
trovo ciò che avrei potuto dirti ieri
mentre cercavo di cogliere al volo
un’ennesima occasione persa.
Non faccio altro che cercare parole
parole che non capirai mai
Non ho tempo di pensare…
Non ho tempo di cambiare questa vita che da solo dispiaceri.
Ho solo il tempo di vivere
e di amare
La notte è il momento della giornata in cui penso a te.
Anzi c’è un momento nella notte
in cui non posso non pensarti.
L’attimo prima di abbandonare questa realtà
quando di prender sonno non se ne parla,
quando mi giro e mi rigiro nel letto inquieta
e l’unica forma di vita a farmi compagnia sono le luci della notte
che filtrano nella camera dai mille occhi curiosi delle tapparelle.
È il momento in cui il silenzio avvolge i miei pensieri
e nel suo caldo abbraccio ritrovo te.
Sono passati anni da quella sera,
quell’unica nostra sera.
Le nostre anime si erano date appuntamento
per volere del destino.
Troppo bello, troppo grande il nostro amore.
Troppo anche per noi.
Così oggi non mi resta che ritrovarti in un angolo della mia mente
dove tu vivrai per sempre,
rapito in quell’attimo
cristallizzato dalla forza del nostro amore
e dalla brama di un futuro
dove NOI non potremo scriverlo mai.
Accetto il regolamento!
Corpi silenziosi
nel lungo istante
dell’abbandono
il vento sfiora
Illude stingersi
cercando asilo nei sogni
far svanire il tempo
dei risvegli
Si è intimi
due amanti
dagli incerti confini
sconosciuti
prima di stendermi
al tuo fianco.
Accetto il regolamento
Alessandro Coricello 11 agosto 2012.
Dolcezza D’autunno
Nessun’ altra dolcezza
mi porterà questa sera.
Nessun’ altra brezza
sino all’arrivo dell’attesa primavera.
Passeranno le stagioni,
come il vento sul mare,
e di tutte le ragioni
ricorderemo solo, la dolcezza di amare.
Sorridi, dolce amore mio,
al sol che ti saluta.
Sorridi, lieto fiore mio,
a questa luna ancor tristemente malata.
Ama la dolcezza dell’autunno
e spera che la tua breve vita,
che corre veloce di anno in anno,
ti sia sempre dolce e felicemente gradita.
– Accetto il regolamento
PENSIERI NEL SILENZIO
Un immenso silenzio mi circonda
sulle colline ombrose che con verdi
declivi scendono e si protendono
verso l’azzurro cristallino mare.
Un immenso silenzio rotto a tratti
dallo scampanellìo di belanti
greggi, da rassegnate ed erbivore
pecore che lente vanno e vengono,
salgono e scendono per prati verdi,
aspettando di poter soddisfare
con le loro carni uomini voraci,
in attesa di poter riscaldare
con la loro lana freddezze umane.
Un immenso silenzio rotto a tratti,
senza vergogna, dal vento scortese
che con il suo ululato di rabbia
porta i miei pensieri tristi ed allegri
a perdersi lontano, oltre l’orizzonte,
che ogni giorno dalle colline vedo
e quando il colore azzurro del cielo
si confonde con quello blu del mare
anche il lontano orizzonte scompare
e i disorientati confusi pensieri
non sanno cosa fare, dove andare,
e ritornano da me, mogi e lenti,
sui selvaggi e verdi declivi ombrosi.
Nel silenzio immenso un gabbiano bianco
rallenta il battere delle sue ali
per timore di poter disturbare
il volo dei pensieri e s’allontana,
con pudore, in silenzio verso il mare,
basso segue la rotta di altri gabbiani,
va con il vento e all’orizzonte scompare.
– Dichiaro di accettare le condizioni del presente regolamento
RICORDO, RIMPIANTO e POI… (di Bruna Mencaglia)
pubblicata da Mencaglia Bruna il giorno Sabato 28 aprile 2012 alle ore 10.13 ·
Com’è leggero il ricordo
quando affiora
e si affaccia
alla tua mente.
Lo accarezzi e pensi
ad un istante particolare
ad un avvenimento irripetibile.
Lo ringrazi: è rimasto, qui, con te,
ha resistito alle insidie del tempo.
Com’è pesante il rimpianto,
forte, tenace e implacabile
non ti lascia mai,
non accetta
scuse e giustificazioni.
E poi…
e poi ci sono quei momenti
che si caricano di tristezza,
quando, tolta la corazza,
ti mostri nuda
con le tue emozioni
a chi inconsapevole e ignaro
non riesce a coglierle,
mentre tu, ancora una volta,
ti ritrovi, lì, sola,
a mettere ordine
nella tua vita.
Accetto il regolamento
Accetto il regolamento
Gli occhi del silenzio
Gli occhi del silenzio
scrutano i tratti di due corpi
stesi nell’oasi del riposo
lì dove un’onda ne ha travolto i sensi.
Gli occhi del silenzio
hanno lo sguardo della pace
e l’iride trattiene il racconto
d’una passione appena consumata.
SEZIONE A- Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
QUESTA VOLTA NON RIDO
ho avuto paura dei tuoi sogni
e brividi lungo le braccia e nello stomaco
d’amore si muore anche
perché è l’unica ragione
la causa prima
l’iniziazione
il principio
e la fine
è il senso
da cui va l’azione
è l’intenzione…
ed io ho avuto paura
delle lacrime che ho già pianto
delle notti che non ho dormito
del cibo che non ho mangiato
nuvole di fumo
silenzio dentro al cuore
e se sapessi di morire domani
avrei tante cose da dire
e domani le dirò
l’ultimo tiro
per non vedere più
gocce d’acqua scivolare
su questa lastra gelata
tu giochi
ed io ti guardo
in tutta la tua solitudine
ma questa volta
non rido.
L’eco
ho voluto la fine del nostro silenzio
perche’ credevo
che gridare al mondo
che ti amo
ci avrebbe portato lontano
ma le parole mi hanno lasciato
e un vuoto m’invade quanto ti avvicini
e cerco di ritrovarti
mentre il cuore non ti riconosce
si e’ perso il tuo profumo,
la voglia dei tuoi brividi giace
sotto una coltre impolverata
ora che l’eco dei tuoi passi
rimbomba
tra le pareti del cuore
sezione A
accetto il regolamento
DUE ROSE INVERNALI
Figura amorevole la sua compagna
lui le dedica moltitudine di parole e fiori
sì, è lei forte e delicata compagna
nella piccola casa di campagna.
Contatto caldo è donargli l’amore,
esistenza terrena, storie e baci.
Inverno, pioggia e grandine rumoreggiano
e nel chiuso della casa due rose sono arrivate:
è la gioia di entrambi coniugati e innamorati;
felicità avvolge la famiglia nella gioia per i nati,
così il tempo passa nella casa della poesia
e nulla scalfirà l’allegria e il loro amore.
Antonio Da Campo 19/08/2012
accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
TORMENTATA DISSOCIAZIONE
Pleonastico distacco
La vita mi convoca e
Al suo cospetto
Chino il capo.
Insostenibile leggerezza umana
Sopraffatta da sterili sentimenti.
Diaforesi eccessiva
Sul tuo percorso disseminato
Da sensazioni asettici.
Mi congedo da te
Con patimento e afflizione.
Ti lascio nell’oblio delle tue crudeli bugie!
Non agognare la mia clemenza
Alla ricerca di un dramma consumato!
Accetto il regolamento
Accetto il regolamento.
L’ELLISSE
TI AVREI IMMAGINATA
DIVERSA
IN QUESTE ELLISSI
DI ESISTENZA,
NELLA LUNGA CORSA
DI SOLIDI GEOMETRICI
IN CERCA DI FIGURE PIANE.
ED INVECE
TI HO TROVATA COSI’
COME UN CONO
CHE ROTEA SULLA PUNTA
FINO A QUANDO L’INERZIA
NON LO BLOCCA.
MA, TI AMO
ANCOR DI PIU’
PERCHE’ HO SCOPERTO
L’ESSENZA FULMINANTE
DI UNO SGUARDO INCROCIATO
NELLO SPAZIO INFINITO
DEI MIEI NUMERI.
Possibile armonia
Ali infuocate dal sole
ma aperte con dignità da vendere
e vincono contro ogni previsione
con la forza dell’amarezza
con la tenacia nel dolore
con la semplicità della dolcezza.
Sorrisi aperti
non più tristi solfeggi di note
ripetuti troppo all’infinito…
Ma stese di girasoli rivolti verso il sole
a tingere d’arancio un cielo possibile
al quale guardo con devozione
come a questa mia esistenza
che ha ritrovato un senso.
Possibile armonia
nelle sillabe del cuore
nell’intreccio di vocali acute
che non si perdono più se non nell’anima,
gravida di certezze, inondata d’amore.
@Patrizia Portoghese alias Pattyrose
Tutti i diritti riservati
Sez. A
ACCETTO LE NORME DI REGOLAMENTO
Patrizia Portoghese
Disperdimi…
Disperdimi tra collane di perle e pieghe di velluto
baveri alzati e luci intermittenti…
Nascondimi tra i se del giorno dopo e i forse del tramonto:
chiudi le tende e spengi la candela,
chè di modesta luce ormai brilla il mio volto!
Ignorami tra scìe di buon profumo e riccioli arruffati…
Allontanami,ultima ombra,di quel lenzuolo smosso,
di quell’impronta sul guanciale…
Annullami tra dolci trasparenze e morbide sottane
onde del sensuale gesto dell’Intesa!
Dissolvimi nella fragranza del tuo vino,
nell’intensità del suo riflesso tra bordi di cristallo…
ignora il mio sapore e il gusto dolciastro delle labbra…
Cancellami in quel sorso…
Dimenticami.
Almeno tu,che puoi,
tralascia ogni dettaglio
ed ogni ispirazione,
chè io da stolta vivo
e giaccio persa
abbandonata dall’Amore !
Daniela Sommella
Sez.A
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
accettoo il regolamento gianfranco proietti
LA LUCE
La luce dell’amore
Che irradia
Il volto di una donna
È assai
Più rispendente
Del chiarore
Che si affacciò
Sulla terra
Il giorno
Della creazione.
SILENZIO NELLA NOTTE
Ho paura del silensio
Solo il battito del mio cuore,
alti cipressi circondano le mura,
una luce fioca nella notte,
tutt’intorno è silensio.
Penso, sono solo
nell’oblio del ricordo;
solo il calpestio e lo scricchiolare
delle foglie ormai morte,
cadute dagl’alberi ormai spogli
è silensio.
E’ ormai notte è giunto
Il momento di dormire,
di un dolce sentire
il battito del mio cuore.
opera esclusiva dell’autore
accetto regolamento
partecipo per la sezione A
Sarah
La poesia
ha spezzato le sue ali
ha inchiodato
con fildiferro l’anima
che in gocce di ruggine lacrima
per avere perso
te piccola martire
dai capelli d’oro
e dal sorriso
di un angelo in volo
anche quando
il tuo cuore
celava dolore
finché quella mano
che ha osato violenza
ti ha strappato
alla vita
miserabile è quell’uomo
che indossò
l’abito del mostro
per svuotare il tuo corpo
da ogni tua forza
rubandosi la tua purezza
mentre ancora
in posizione fetale
ti trova la morte
in cerca
di quell’utero d’amore
che ti aveva donato la vita
inconsapevole
che dal suo stesso sangue
avrebbe ricevuto
il taglio di lama rovente
per il suo
più grande dolore
Accetto il regolamento
Maria Savasta
Sezione A
Accetto il regolamento del concorso.
Al Silenzio
Oh silenzio
che devoto mi guardi
più che eunuco alla sua regina
lasciami
scarmigliare parole, e sguardi e volti
impigliati
nei bassi rami
de l’orme mie
perch’io trovi
parvenze d’amori
e baci a campi tristi..
E,
in quest’ infinita attesa
sol’una, sol’una
ombra
nel ritroso vagabondare
almeno dica:
“mia gioia sei”
– Maria Savasta
Stillano i giorni
Stillano i giorni il loro avaro miele
e lo mescolano all’amaro quotidiano
per tentarmi alla vita, nonostante.
E i nodi dell’ansia che arrochiscono
la voce e la baldanza
profumano di nardo tuttavia.
Arpeggia lieve la mia malinconia
e le sue note si perdono nel vento
non fa più male, ormai, è solo compagnia.
Avvolgo alla mia rocca il filo del passato
[sguardi, sussurri e lame di parole
sorrisi, pianti e grumi di dolore
perle di gioia e grandine di rabbia]
e ne alimento il fuso del presente
pungendomi le dita, non di rado.
Non ho un principe azzurro al mio risveglio
né fatine gentili a trepidare
ma guardo incantata i petali dell’alba
riempio d’acqua sorgiva le mie brocche
aspetto il sole, che sciolga questa brina.
Accetto il regolamento
Amore intrappolato!!
pubblicata da Poetessa Dell’amore il giorno Martedì 14 agosto 2012 alle ore 12.16 ·
Scrivo di me, come non ho mai fatto,
..di un amore intrappolato,
..che si è infilato nel profondo,..di un anfratto del mio cuore,è li si è insediato.———- ..Un amore che ha risvegliato ,—-..un mondo ormai pianificato,—.. di giornate vissute senza emozione,—..senza una vera ragione per vivere.–
..Lui con il suo sguardo enigmatico,.. mi fa battere forte il cuore,—–
.. come un pazzo, e non sente ragioni !—
..Ma epslòde in mille emozioni,—
.. fa parlare d’ amore tutto il mio essere ,—..desiderando d’ essere dentro di lui,—-.. come una conchiglia che protegge la sua perla ,—..in quell abbraccio dove ce tutto il suo amore .—-
..Mi perdo nelle fantasie del cuore,—
.. la luna e le stelle rifllettono due corpi,.. che si danno appuntamento in un sogno infinito,..dove lui abbraccia il mio corpo che si amalgama col suo,..e nel nostro bisbigliare d’ amore,—..nel dolce dondolio che sa di canzone d’ amore .—–
Una lacrima scende dal cuore,—-
.. quella che sa accarezzare il solo è vero amore .—Questo amore intrappolato nel mio cuore,—-
.. si libera come per incanto,—-..e mi bacia dolcemente con parole vellutate,———-
..lui si è liberato dal suo dolore —–,..di non essere amato.——..Ora due cuori si sono trovati e intrecciati ,——
..in un gioco d’ amore senza fine. ——
Accetto il regolamento
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso in tutte le sue parti.
A CAROLINA
Piccola, te ne stai tranquilla nel tuo mondo di attesa
e sogni già ( lo vedo ) tutte le cose belle che avrai.
Te ne stai tranquilla aspettando che i tuoi petali fioriscano
e intanto dormi
e sbadigli
e i tuoi passi risuonano silenziosi
nel ventre di tua madre.
Ti ho sussurrato piano
parole antiche all’orecchio
e le hai sentite, dondolandoti appena
nella tua liquida culla.
Ho avvicinato il mio viso al tuo dolce profilo
e ti ho consegnato felice ciò che siamo stati
affidandoti insieme il nostro futuro.
Vedremo con i tuoi occhi
sentiremo con le tue orecchie
e il mondo sarà giovane ancora per noi
come quando eravamo bambini
e i fiori ci sbocciavano tiepidi sulle labbra di corallo.
Come le tue…..
Come le tue….
Le nostre braccia si aprono
quasi senza volere
aspettando di sentire il tuo calore.
Ma finché il momento non verrà
riposa tranquilla sul cuore della mamma
e cullati
e sogna,
ché il nostro amore è paziente.
IN SILENZIO
Nel silenzio ricuciamo le ferite,
attimi rubati
da un passare incessante.
Corse tra attese e risalite.
Ricostruire il cielo,
mettendo a posto ,
stella dopo stella.
In ascolto di un lento battito di ali,
che si posa instancabile,
donando la sua luce nel buio seppia.
Restare,
andare,
voltare,
girare.
Passi in punta di piedi.
Tesori che son nella
profondità dell’ Anima
e
il sol cuore,
ha la chiave!
Sez.A
Dulcinea
Annamaria Pecoraro
Dichiaro di accettare tutte le norme del concorso.
Silenzio
M’inciampo in te silenzio
Di tanto in tanto
E stai lì fra le labbra
Quando prende peso il tempo.
Luciano Poli (inedita)
Accetto il regolamento
Sono al tuo fianco adesso.
Tu mi chiedi:
perchè hai i pensieri imbrattati di sangue?
Ascolta:
La notte era dolce di macabre reminiscenze
e ciò che fui venne e mi chiese di te.
Gli narrai dei profumi e della luce
che hai donato al mio deserto
della bianca schiena
in cui perdo ogni riparo
e del battito che ho smarrito
dove il tuo riflesso vive.
“Non devi dirmi altro?” egli mi chiese.
Al che io titubai e non risposi.
“Non devi dirmi altro? Sappi che io so” disse
Così, fiducioso gli confidai: “Per il suo pensiero
il mio amore usa un cammino
così sconosciuto, Dio mio, a me così oscuro,
che dovrei vivere e morire ogni vita dell’uomo
prima di poterlo soltanto scorgere”
Sorrise e mi carezzò il capo
e non ebbi conforto
ma solo un brivido di morte.
Parlò senza guardarmi: “Sei ancora minuscolo uomo
e non hai nulla da darle, stolto!,
niente che lei non abbia già posseduto e dimenticato mille volte
e dunque porta il tuo cuore corrotto lontano da lei
e fa che il tuo fiore diventi cadavere
stanotte stessa!”
Disperato, prosciugai il giardino
cancellai la curva della mia follia
e cercai il battito per metterlo al suo posto
Lo trovai insieme alle tue mani di statua
e al nostro amato alfabeto dei baci.
Il battito mi incitò: “Lasciami qui
e uccidi il tuo antico io!
posso farmi pugnale,
posso farmi ogni cosa,
sono materia del tuo amore. Uccidilo!”
Tornai da ciò che fui
e gli dissi: “Ecco, il mio fiore adesso è morto, va’ via adesso”
sorrise il suo disprezzo e quando si voltò
affondai il mio battito nel suo cuore e gli urlai
“Come hai potuto, cane?
Come?
Come puoi non capire
che del mio amore non posso perdermi
ne un istante
ne un respiro
ne una cellula?”
Ecco, amore mio, ciò che vedi in forma di sangue
non è che questo:
è tutto il tempo che ho trascorso amando senza amare.
Nulla rimane di quel tempo amaro
sono pronto per mettermi in cammino
placa con la tua acqua la mia sete delirante,
e indicami la via.
Sono al tuo fianco adesso.
I. Rasi
Accetto i termini del regolamento.
Nunzio Buono
Sezione A
Accetto il regolamento del concorso
Titolo: La tua voce è qui
Quando
i colori erano solo occhi
nei rifugi a disegnarsi la vita
erano
sul volto dei giorni al fiume
in quel rumore di noi
e del tempo a muoversi
nei percorsi
di nebbie a diradarsi
come ombre sull’asfalto, poi
le luci e la luna
in un cielo di neve
e gli anfratti
dove la brina imperlava la tela
di un disamore
quando, c’eri
nel bianco e nero parlato
nel sorriso del tempo animato
che come polvere
donava il volto
al quotidiano delle cose
qui torno ancora
sul tacere delle tue mani
il graffiare del vento
arcigno sulla pelle
nei deserti composti
che lascia tracciati di onde impenitenti
sulle volte al rientro del mare
il tuo sole è qui
in un rimasto senza luce
nella mia mano che scrive
che scrive il buio
al silenzio di un pensiero
la tua voce.
GITA
Disperdersi di monti
e cielo che si tocca
e rocce e prati e neve.
E sole che si specchia
e abbaglia e poi si perde.
E noi – soli – in questa quiete
tra rocce e prati e neve.
Perché tanta bellezza?
sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento in ogni sua parte.
Ylenia Bagato
Senza Titolo
Di luce e d’ombra
La città sul mare
Si affaccia al giorno
Vestita
Di mille colori.
Vento
Sul nostro amore
Che, come piuma,
Passa,
Senza rumore
E lascia il ricordo
A chi Amore
Non ricorda più.
Giusy Moro
Dichiaro di accettare il presente regolamento e di dare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (D.lgs 196/03)
SEI IL VERBO INCARNATO TU
Invece che nell’indistinta acqua
nel mio cuore potresti seminare le tue ceneri
e rinascere in me nuova Venere,
sorgente, splendida più di sempre,
dalla vorticosa schiuma
dei lidi aspri e inesplorati della mia anima,
errabonda come l’impavido Enea da te, un dì, generato.
Perché sperdere per mare o nella rapinosa aria
petali di rose dal colore così raro,
dall’aroma sottile e delicato
più della frescura dell’incipiente Aurora?
Quale insano desiderio il tuo
di mescolarti agli umori fatui
della finitezza del tempo
se il destino che ti attende
è il tuo perpetuo volteggiare
nello sterminato circolo di Parole alate?
Compagna delle stelle sei,
della luna, del sole e del firmamento intero,
amica e conforto dei poeti,
persi in un mondo che non li comprende,
protetti solo dalle pareti inespugnabili dell’anima;
sei la loro speranza, la loro unica meta,
il porto della loro quiete,
sei il verbo tu, il verbo incarnato,
il principio ispiratore di tutto quanto è.
Da qualche tempo esule dal mio spirito,
di nuovo ti attendo,
attendo che mi risorga dentro,
fresca come acqua di sorgente,
algida e vibrante di versi lanciati nel tempo,
a mo’ di sonde esploratrici di cuori vaganti,
di cuori persi, alla deriva.
Dichiaro di accettare il presente regolamento e di dare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (D.lgs 196/03)
SEI IL VERBO INCANATO TU
Invece che nell’indistinta acqua
nel mio cuore potresti seminare le tue ceneri
e rinascere in me nuova Venere,
sorgente, splendida più di sempre,
dalla vorticosa schiuma
dei lidi aspri e inesplorati della mia anima,
errabonda come l’impavido Enea da te, un dì, generato.
Perché sperdere per mare o nella rapinosa aria
petali di rose dal colore così raro,
dall’aroma sottile e delicato
più della frescura dell’incipiente Aurora?
Quale insano desiderio il tuo
di mescolarti agli umori fatui
della finitezza del tempo
se il destino che ti attende
è il tuo perpetuo volteggiare
nello sterminato circolo di Parole alate?
Compagna delle stelle sei,
della luna, del sole e del firmamento intero,
amica e conforto dei poeti,
persi in un mondo che non li comprende,
protetti solo dalle pareti inespugnabili dell’anima;
sei la loro speranza, la loro unica meta,
il porto della loro quiete,
sei il verbo tu, il verbo incarnato,
il principio ispiratore di tutto quanto è.
Da qualche tempo esule dal mio spirito,
di nuovo ti attendo,
attendo che mi risorga dentro,
fresca come acqua di sorgente,
algida e vibrante di versi lanciati nel tempo,
a mo’ di sonde esploratrici di cuori vaganti,
di cuori persi, alla deriva.
Accetto il regolamento
Vivo come e viva l’acqua che c’e nel deserto.
Viva come gli alberi in autunno senza foglie.
Vivo con il vento che soffia sulle mie ali e la luna amica resta a guardare.
Siamo vivi come quando l’isteria ci viene incontro,
la pozione spettrale di uno stato tra perdita di coscienza
e di pazienza. Buio totale.
Nero, unico vero colore al sapore di vita,
che di rosso ha solo sangue che scorre
come un fiume in piena
rivela la sua strada senza annegare.
Si vive come vivono queste quattro mura che mi circondano. Mute
Vivo come il male che decolla sempre puntuale.
Il bersaglio? Io.
Vivo come quando mi addormento sul mio letto,
sotto le coperte senza sonno e queste ragnatele appogiate agli angoli del muro scivolano sempre piu verso la terra,
verso il ventre congelato dal freddo.
Io sono il ragno.
Senza Titolo
Di luce e d’ombra
La città sul mare
Si affaccia al giorno
Vestita
Di mille colori.
Vento
Sul nostro amore
Che, come piuma,
Passa,
Senza rumore
E lascia il ricordo
A chi Amore
Non ricorda più.
Giusy moro
Sezione A
Dichiaro di accettare il presente regolamento e di dare l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (D.lgs 196/03)
Vivo come e viva l’acqua che c’e nel deserto.
Viva come gli alberi in autunno senza foglie.
Vivo con il vento che soffia sulle mie ali e la luna amica resta a guardare.
Siamo vivi come quando l’isteria ci viene incontro,
la pozione spettrale di uno stato tra perdita di coscienza
e di pazienza. Buio totale.
Nero, unico vero colore al sapore di vita,
che di rosso ha solo sangue che scorre
come un fiume in piena rivela la sua strada senza annegare.
Si vive come vivono queste quattro mura che mi circondano. Mute
Vivo come il male che decolla sempre puntuale.
Il bersaglio? Io.
vivo come quando mi addormento sul mio letto,
sotto le coperte senza sonno e queste ragnatele appogiate agli angoli del muro scivolano sempre piu verso la terra,
verso il ventre congelato da freddo.
Io sono il ragno.
Accetto le condizioni del regolamento
CHIESI AL SILENZIO DI DONARMI UN VOLTO,
MA MUTO MI GUARDO’SENZA FIATARE,
GLI CHIESI ALLOR DI SCRIVER LA SUA STORIA,
E MUTO LA GRAFFIO’ DENTRO IL MIO CUORE!
CON LE MIE MANI VOLLI ACCREZZARLO,
FINCHE’ IL SUO VISO SI STRISCIO’ DI GOCCE,
CALDE D’AMORE, FREDDE DI DOLORE!
RICAMBIO L’AMOR MIO,MA CON ROSSORE,
E MI GUARDO’ CON EMOZIONE NUOVA,
RICAMANDO CAREZZE SENZA DIRE,
QUEL SILENZIO MI AMO’, SENZA SAPERE,
AVEA RISPOSTO ALLE DOMANDE MIE!
Nicola Andreassi, sezione A, accetto il regolamento e tutte le condizioni.
Vivo come e viva l’acqua che c’e nel deserto.
Viva come gli alberi in autunno senza foglie.
Vivo con il vento che soffia sulle mie ali e la luna amica resta a guardare.
Siamo vivi come quando l’isteria ci viene incontro,
la pozione spettrale di uno stato tra perdita di coscienza
e di pazienza. Buio totale. Nero, unico vero colore al sapore di vita che di rosso ha solo sangue che scorre come un fiume in piena rivela la sua strada. Senza annegare.
Si vive come vivono queste quattro mura che mi circondano. Mute
Vivo come il male che decolla sempre puntuale.
Il bersaglio? Io.
Vivo come quando mi addormento sul mio letto sotto le coperte senza sonno,e queste ragnatele appogiate agli angoli del muro scivolano sempre piu verso la terra,
verso il ventre congelato dal freddo.
Io sono il ragno.
Accetto i termini del regolamento
VAJONT
Il silenzio del vento
non uccide la memoria dell’anima.
La forza dell’acqua
non spezza i ricordi del cuore.
Solo la colpa dell’uomo
infanga il silenzio del vento
devasta la memoria dell’anima
raddoppia la forza dell’acqua
distrugge i ricordi del cuore
e l’anima non trova pace.
Sez.A
Dichiaro di accettare le norme del concorso.
Chiara Cappellotto
Sez. A dichiaro di accettare il regolamento
OLTRE
Inginocchiata
a capo chino
ripiegata su me stessa
dopo aver pregato
con il cuore rivolto al cielo
mi alzo
mi incammino
non mi volto.
Vado oltre.
Sospesa
Pane fragrante
con quell’odore che arriva da lontano
come i ricordi.
E poi sapore di mela acerba
che increspa il sorriso.
Tutto questo sei
tra la dolcezza che fu
ed il dubbio su ciò che ancora non è.
Accetto il regolamento
Anche se freddo
è bello
ugualmente il paesaggio
Dio quanto grande
il tuo splendore
sotto questo
sole mattutino
e il biancore deciso
della neve
Canta
canta il mio cuore
e alzo la voce
bambina
felice
signora
di croce e delizia
di sangue
visioni e premura
verso
coloro che ama
Miriam Bruni. Sezione A. Accetto il regolamento e tutte le sue condizioni.
**Esplodo**
Eclissi e spavento,
tempesta e ghiacciai,
foreste e mari sconfinati
pargono sottrarci quel
che noi conquistammo
con tanto ardore,
con la brama di
viverci in una sfera
di cristallo, adornata
da chicchi che son
comuni a fuochi
che scoppiano l’ultimo dell’anno,
e che ci ricordano quanto
siamo vivi solo se
soli non stiamo.
SEZIONE A- Accetto il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Il silenzio m’e caro,
lo cedo come bene prezioso,
non lo confondo con l’indifferenza,
con l’ipocrisia o con la superbia.
Il silenzio mi segue e la sua compagnia non infastidisce.
Lo perdo, lo cerco e quando non lo trovo “Urlo, per poi tacere”,
ritrovando, immancabilmente, la serenità perduta;
Lo so! mancano le parole,
ma il silenzio supporta ed aiuta a stare zitti. ….. Zitti!!!!!!!!
Accetto il regolamento
accetto il regolamento del concorso
E SIA!
Mentre ch’io vagheggio
egli mi viene incontro…
E mi par d’esser foglia al vento
che tremula ad ogni di lui sospiro …
Lo sguardo suo lascivo
somiglia ad un vampiro,
che ebbro del mio sangue
si mescola al deliquio…
Di forte sudditanza,
non posso farne a meno
e mi par d’esser prigioniera
di tal disio d’amore…
Ma fuggire io non voglio,
e sia!
Che mi rapisca il cuore!
SILENZI
Con cosa ascolti il silenzio?
C’è forse silenzio tra noi?
Pensieri, pensieri, pensieri
nel muto e infinito colloquio.
Il pensiero non fa forse rumore?
Senti? La mente geme
e urla il cuore
nel caos quotidiano
soffocando gli accordi.
E la tempesta dell’anima
ti pare silenzio?
E il dolore,
l’amore,
il ruggito degli anni passati?
E l’ansia
della crisi alle porte
ti sembra silenzio?
E il sibilo angoscioso
della solitudine?
E il solfeggio
armonioso della pace?
Lo squittire dei dubbi,
il brusio delle incerttezze,
la cantilena della noia?
È silenziosa l’attesa
negli ambulatori oncologici?
Con cosa ascolti il silenzio?
Filippo De Angelis (filiberto)
Accetto le norme che regolano il presente concorso.
SEZIONE A.
SILENZI DI BIMBA
I tuoi silenzi,
miele amaro
in cui ti abbandoni.
Luoghi ovattati
addobbati
da principi sbiaditi.
I tuoi silenzi,
come luminescenze
di insegne al neon
vanno e vengono
in un continuo ritoccare cose
che danno sofferenza
a intermittenza
in un blu serale
d’occorrenza.
Nei silenzi,
piovono
su te
le tue mancanze,
come ghiaccio,
affondano
dentro,
solo sfiorando,
attraversando,
come un via vai di
ultime macchine
a notte fonda,
nell’ora che più
non conta.
Padre di te stessa
ti addentri
in quei silenzi
cercando un volto,
da usare a pretesto
e domandarsi poi:
perché mi faccio questo?
Distensioni malinconiche
che celebrano un rito,
quello dei vent’anni
e di un principe sbiadito.
Solo allora comprendi,
con la stessa certezza
provvisoria
delle cose intraviste,
che di quel volto
è meglio esserne sprovvisti.
Chiudi gli occhi,
cade il suo ricordo,
e ancora esisti.
Silenzi di bimba
che fanno male.
Suonano quasi come offese.
Ci speravi,
ma questo sono i tuoi silenzi,
una sorprendente assenza
di sorprese.
Sezione A
Dichiaro di accettare tutte le norme del concorso.
Motolese Ciro
Sera…
..e’ una strana sera stasera ….
la musica accesa rende i pensieri ancora + nostalgici……
sul divano aspetti che passi …..
e lotti contro le lacrime che vorrebbero uscire
…….ed infiammare il tuo volto
………il sonno arriva prima ……
e scivoli lenta dentro le sue braccia senza sogni……
domani ……
la nostalgia scivolerà via…………….
Carissima,
questo concorso è scaduto ma può partecipare a:
http://oubliettemagazine.com/2012/08/23/gara-poetica-gratuita-storia-damore/
ed anche a:
http://oubliettemagazine.com/2012/07/24/proroga-terza-edizione-del-concorso-letterario-nazionale-oubliette-03/
Perchè le mie 2 poesie non hanno partecipato ? Ho fatto qualche errore (regolamento o altro )?
Ciao, si partecipava, come da regola di bando, con UNA SOLA POESIA.
Sei sicuro di aver partecipato a questo concorso e non ad un altro?
ne abbiamo tre attivi in questo momento, te li passo:
http://oubliettemagazine.com/2012/07/24/proroga-terza-edizione-del-concorso-letterario-nazionale-oubliette-03/
http://oubliettemagazine.com/2012/09/01/gara-poetica-gratuita-il-signore-della-pioggia/
http://oubliettemagazine.com/2012/08/23/gara-poetica-gratuita-storia-damore/