Intervista di Pietro De Bonis a Vincenzo Monfregola ed al suo “Nel tempo dei girasoli”
“Esplicito e sereno come la trasparenza di un’acqua che disseta il prossimo, amo la teologia dei sentimenti nella carezza della sera, nella rugiada di impulsi che accendono il sole, e nella sensazione di una filologia che mi porta a sognare.”
Vincenzo Monfregola nasce a Napoli nel giugno del 1976. Frequenta l’istituto tecnico conseguendo il diploma in elettronica nonostante le sue attitudini per le materie umanistiche, infatti per riscattare la voglia di darsi alla letteratura inizia a fecondare attività culturali diventando parte integrante di diverse redazioni giornalistiche e recensioni spesso pubblicate su libri e periodici culturali.
Riesce a pubblicare alcune sue opere in diverse antologie scolastiche. Fonda nel 2001 il Centro Laboratorio Poetico per la crescita della cultura, affinché sia sostegno di solidarietà verso chi ne ha veramente bisogno bandendo diverse edizioni del Concorso Letterario Nazionale di Poesia “Napoli 2001”; segue poi la pubblicazione della sua prima raccolta di poesie in “Nel tempo dei girasoli“, testo discutissimo in alcune testate di periodici culturali. Ad un certo punto però Vincenzo Monfregola si allontana prendendo distanze da tutto ciò che è “scrivere” depone carta e penna; e solo da pochi mesi si rimette in gioco e lo fa partecipando alla IV^ edizione del Concorso Nazionale di Poesia e Narrativa “Io Racconto” di Firenze dove viene pubblicato nell’antologia con la poesia “Mai papà…” e la lettera “A te, nonna Lina”.
Vince la I^ Edizione del miniconcorso “Vinci un libro con Rupe Mutevole” con la poesia “Ricordi sbiaditi di una vita vissuta“, si mette in discussione e punta all’estero presentandosi nella sezione in lingua “Castigliano”, ottiene infatti una Menzione d’onore alla II^ Edizione del “Concorso de poesia Miguel G. Teijeiro” in Spain. Arriva, infine, finalista al Concorso Mario Dell’Arco – XVI Edizione con l’opera “E la chiamano crisi”.
P.D.B.: Ciao Vincenzo! Allora ben tornato tra noi! Com’è questa lunga pausa dallo scrivere? Ricordiamo che nel 2001 avevi pubblicato “Nel tempo dei girasoli”, ancora comunque in vendita su Amazon, e sono in uscita due nuove tue pubblicazioni, “Trasfigurazioni” e “Follia”, tra cui parleremo a breve, ti è servito abbandonare carta e pena questi anni?
Vincenzo Monfregola: Non so dirti il motivo preciso per il quale mi allontanai dallo scrivere, successe tutto d’improvviso era indubbiamente un periodo buio, sai di quei momenti che la vita e suoi eventi ti sembrano avversi… non ricordo in modo piacevole quei momenti, difficili per un subbuglio interiore che poi è sfumato col tempo. Mi è servito, sì decisamente, ha dato modo e tempo di maturare, ho abbandonato quell’acerbo che alcuni versi raccontano e mi rivolgo in prima persona col lettore. Amo rendere protagonista chi legge e cerco di farlo raccontandogli le mie emozioni attraverso il mio vissuto.
P.D.B.: Quindi vuoi aiutare il lettore che magari sta passando un momento un po’ buio della sua vita, portando lui la tua esperienza, non direttamente ma tradotta in poesia, in parole “speranzose”, comunque di fiducia verso il domani?
Vincenzo Monfregola: Più che altro sto raccontando a lui il mio vissuto, che non necessariamente deve essere buio, anzi spero capitare più in quelli gioiosi, quindi indirettamente cerco di urlargli che siamo tutti nella stessa vita, bisogna abbracciarsela e farne tesoro più prezioso della propria esistenza, perché in tutte le sfumature che ci presenta è meraviglioso poterne indossare l’essenza.
P.D.B.: Vuoi dirci qualcosa del tuo libro primo “Nel tempo dei girasoli”?
Vincenzo Monfregola: “Nel tempo dei girasoli” è una raccolta che pubblicai nel 2001 con la casa editrice LER, è possibile tuttora acquistarla su AMAZON; è un testo leggero, dai versi semplici e pieni di emozioni adolescenziali, dove sono alla continua ricerca del proprio “io” che sfiora la fede e si ritrova a combattere con la propria anima.
“Nel tempo dei girasoli” nasce con un obiettivo ben preciso e del tutto rivolto alla solidarietà, e la LER è una delle poche case editrici che mi diede questa opportunità, quindi la colsi a volo e decidemmo di pubblicare in tempi rapidissimi.
Tutt’oggi la raccolta è di nuovo protagonista di un evento che mi riempie il cuore, l’abbiamo denominata “Nel tempo dei girasoli per l’AIMPS”: la missione di questo evento è vendere quante più copie possibile in quanto parte del ricavato andrà in favore dell’AIMPS.
L’ AIMPS (ONLUS) è nata nel 1991 dall’iniziativa di alcuni genitori per aiutare i loro bambini: che sono l’unica, inalienabile ed assoluta ragione della nostra esistenza.
L’obiettivo è di soddisfare le esigenze di informazione delle Famiglie MPS, agevolare lo scambio di esperienze sulla malattia. Lo scambio di esperienze tra pazienti serve a rompere l’isolamento e allevia la convivenza quotidiana con la malattia. Se questi trovano facile accesso alle informazioni socio-assistenziali e mediche, vivranno più serenamente queste gravi e rare malattie genetiche del metabolismo (malattie da accumulo lisosomiale).
P.D.B.: Ti fa onore questa cosa Vincenzo. Nella mia modesta e breve esperienza di intervistatore ho conosciuto molte persone che avendo pubblicando libri donano parte del ricavato per fondazioni umanitarie, mi riempiono il cuore di speranza queste consapevolezze. Invece delle prossime “Trasfigurazioni” e “Follia” cosa vuoi dirci? Mi sembra uno di questi due libri sarà edito dalla casa editrice Rupe Mutevole, un’ottima casa non trovi?
Vincenzo Monfregola: Sì, non ti sbagli, dalla casa editrice Rupe Mutevole, proprio non ci contavo, come tu sai è una delle editrici più selettive e non credevo di superare il turno… sai erano i primi mesi che mi ripresentavo ai lettori, ero arrugginito (tutt’ora lo sono) e non credevo potesse andarmi così bene; presentai alcune mie poesie rivisitandole un po’, venni contattato poi per una raccolta a quattro autori nella collana editoriale “Trasfigurazioni”. È un progetto che compara varie regioni d’Italia e che da la possibilità a noi emergenti di esser letti e conosciuti in più fronti e da una buona quantità di lettori!
Per “Follia” posso dirti che ritroverete un tono più maturo, poesie che scrutano eventi e dinamiche quotidiane, mettendo a dura prova chi la mattina si sveglia e si ritrova allo specchio per uscire con la consapevolezza di dover lottare un altro giorno e portare avanti gli ideali di una vita, anche se di questi non ce n’è alcuna traccia.
“Follia” racconta di un poeta vissuto che racconta il suo essere folle per la gioia di viversi quello che le emozioni chiedono, un poeta segnato dal tempo che non ha mutato, nonostante le dure prove, la gioia di darsi alla vita.
P.D.B.: Vuoi regalarci una tua poesia?
Vincenzo Monfregola: Si intitola “Maschera”. Tutti i giorni / è la stessa, / cambia nelle sfumature, / i colori sbiadiscono, / è lontana da noi stessi / e sembra quasi… / quasi… / non conoscersi! / “Ci si nasconde / con trucchi e colori / che dipingono il mio “io” / lontano da “IO” / sguardo ed occhi / non rispecchiano l’anima / ma solo un riflesso”. / Ci trucchiamo / ai confini del cuore, / per nascondere / emozioni di vita… / forse per schermirsi… / sì, per schermirsi, / ma da cosa?
P.D.B.: Benissimo Vincenzo, ti auguro che le tue nuove pubblicazioni conquistino il successo che meritano! Mai smettere di sognare giusto?
Vincenzo Monfregola: Eh lo spero anch’io… sì ben detto, mai smettere di sognare e soprattutto farlo con misura e moderazione, tenere i piedi per terra ben saldi senza perdere di vista la “consapevolezza”, ritengo sia l’ingrediente fondamentale per qualsiasi condizione.
“Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…”
Written by Pietro De Bonis, in Marzullo
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