Resoconto del concerto dei The Mojomatics all’Interno 24, Cagliari

Resoconto del concerto del 24 Maggio 2012 all’Interno 24 a Cagliari.

 

Un carico sospetto viene introdotto furtivamente nella notte tra  giovedì 23 e venerdì 24 maggio dentro le mura del civico 24 in viale Trieste a Cagliari, qualcuno, intenzionalmente, lo porta sul palco; dopo aver letto sulla bolla che lo accompagna The Mojomatics, Venezia, non curante del fatto  che la cosa migliore da fare sarebbe  chiamare  gli artificieri.

Così esplode la carica che il duo sprigiona all’Interno 24 con la sua miscela esplosiva composta da pericolosi elementi: un elevato contenuto energetico di rock garage alla nitroglicerina, polveri infiammabili  punk, meccanismi d’innesco folk, candelotti di  blues legati tramite una miccia detonante di country con ritornelli dinamitardi a creare scossoni su enormi rocce rotolanti .

Dal vivo mostrano vigore da esame di controllo anti doping, un’ energia contagiosa che sembra rimbombare nella sala come un’ eco amplificata dalla cassa Marshall posta alle spalle di MojoMatt Bordin; la sua  Gibson sforna riff di chitarra pungenti  che con irruenza spietata colpiscono in pieno volto.

Emerge la fantasia ritmica di DavMatics Zolli, seduto dietro la sua enorme Ludwing, composta da un set di pezzi ridotto all’essenziale; il batterista imprime, con tocco deciso, colpi di grande precisione sul rullante e gioca continuamente  sul charleston conferendo notevole dinamica ai brani eseguiti.

“Feet in the Hole”, posta in apertura del concerto ed avviata come una marcetta impazzita, vede i due musicisti duellare col pubblico che risponde saltando e ballando in maniera selvaggia. “Behind The Trees” e “You Are The Reason For My Troubles”  hanno un buon tiro: i brani si susseguono uno dopo l’altro con senza interruzioni. Pochi fronzoli, giusto il tempo di asciugarsi la faccia con un asciugamano  e sorseggiare una birra dopo il punk n’ roll veloce ed allegro di “You Are Not Me(Fortunately); colpisce l’intensità raggiunta dal vivo nel ritornello di “In The Meanwhile”, nettamente migliore della versione da studio e che fa  venire in mente i migliori Rollig Stones d’annata.

Dal recente passato spunta il furore garage a tinte punk di “Miss Me When I’m Gone” calmato dagli umori  da country-folk di “You Don’t Give A Shit About Me”.

In alcuni episodi salta fuori l’armonica suonata da MojoMatt che si concede un tocco di  malinconia da far west(“Her Song”) e in  Stealin’ Stealin’ si sente il sapore forte del whisky versato sul bancone sporco, dopo una rissa in un vecchio saloon. Il gruppo trova anche il tempo di  omaggiare il grande Bob Dylan con la cover del brano  “If You Gotta Go, Go Now” ed i fondamentali The Byrds con il country-folk di “Mr.Spaceman”.

I The Mojomatics salutano i presenti per poi uscire dal palco nella migliore tradizione rock e le urla del pubblico arrivano puntualmente; il gruppo rientra e dopo aver risolto alcuni problemi tecnici all’amplificatore prosegue con “Don’t Talk To Me” e si avvia al gran finale  con “Complicate To My Life” che con i suoi stacchi continui non da tregua al pubblico accorso in gran numero dopo l’attentato allo scazzo ed alla monotonia che ha colpito questa notte e  tante altre durante l’anno.

N.P.(nota polemica) Dovremmo smetterla di lamentarci passivamente del fatto che non si dia visibilità a certe realtà e sostenere le iniziative di alcune associazioni e locali che propongono musica dal vivo con artisti validi, cercando di partecipare in massa.

Il gruppo veneto arrivato con “You Are Reason For My Trouble” al quarto album, dopo una decennale carriera, riesce a focalizzare il proprio suono; un miglioramento nella capacità compositiva  rendono i brani più fluidi ed eterogenei con un filo conduttore marcato dove confluiscono sonorità americane con melodie power pop di stampo britannico e ritornelli cari alla tradizione sixties.

L’album è pubblicato unicamente nel formato vinile con il CD dello stesso allegato al suo interno in omaggio.

Da segnalare l’interessante apertura ad opera del solitario Hola La Poyana, nome alquanto singolare, che regala un tocco da vero bluesman ironico e sofferente imbracciando la sua chitarra e battendo il piede su una stomp box, con influenze che vanno dall’indie folk al country attraversando le radice del blues.

n mood che in alcuni momenti ricorda per intensità l’ acustico “Jar of Flies” degli Alice in Chains. “Lazy Music For Dry Skins” è il suo primo EP pubblicato a marzo.

 

Written by Emiliano Cocco

Photo by Fabio Frongia

bio-89@hotmail.it

http://www.flickr.com/photos/8904bio/

 

 

Scaletta

Feet in the hole

Behind the trees

You are the reason for my troubles

Another cheat on me

In the meanwhile

Miss me when I’m gone

You don’t give a shit about me

You are not me (fortunately)

If you gotta go, go now (Bob Dylan)

Mr. Spaceman (the Byrds)

Her song

Stealin’ Stealin’

Don’t talk to me

Complicate my life

 

Info:

http://www.myspace.com/themojomatics

http://holalapoyana.bandcamp.com/

http://www.facebook.com/HolalaPoyana

 

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