Il piano regolatore di Cesare Beruto: uno sguardo sul passato, un suggerimento per il futuro, dal 10 al 20 maggio 2012, Milano

A Milano se non abitate all’interno della Cerchia dei Navigli la città nella quale vivete con le sue strade larghe, i viali alberati, le belle piazze con fontane, monumenti e edifici pubblici è nata dopo il 1884 per opera del piano redatto da Cesare Beruto. Per rendervi onore, la Triennale di Milano ha organizzato una mostra e una serie di conferenze per ricordarla e celebrarla.

Il disegno del Piano Regolatore Beruto è stato in auge sino 1953, mentre Milano passava da 214.000 abitanti a 1.275.000, attraversava due guerre mondiali, l’avvento del trasporto pubblico con tram a cavalli e i bombardamenti.

Com’era il centro si vede ancora in via Albricci, via Larga e nel la Cerchia dei Navigli.

Il disegno di Beruto, indifferente alla qualità architettonica e alla destinazione d’uso dell’edificato, era perfetto per essere ricostruito. E così fu in via Ripamonti, via Padova o in viale Corsica.

A Beruto dobbiamo la costruzione della prima circonvallazione: San Michele del Carso, viale Coni Zugna, e il suo ampliamento ottenuto demolendo i Bastioni costruiti dagli spagnoli nel 1560, progettualmente pensato da Beruto per dotare la città di un anello verde con pubblico passaggio (ora corso di Porta Vercellina, viale Papiniano).

Anche la circonvallazione esterna dobbiamo a lui, che la pensò larga 40 metri per contenere la città, cosa che fece sino al 1950.

Importanti sono le sue modifiche ai tracciati del centro storico per spostare il baricentro della città da piazza del Duomo a piazza Cordusio. Aprendo via Dante avvicinava il Castello Sforzesco al Duomo e – costruendogli il parco attorno –  progettava  il vero cuore verde della città.

In Triennale saranno esposti tutti i progetti di Beruto nella loro dimensione originale, gli schizzi allegati al piano con le diverse versioni del Parco Sempione, la piazza del Duomo come mai l’avreste pensata, perfino con il municipio davanti al Duomo. I seminari progettati tra il 15 e il 17 maggio indagano sull’evoluzione del Piano, lo confrontano con quelli delle altre città europee che hanno avuto nella stessa epoca piani regolatori con la medesima forza d’immagine e focalizza sulle vie d’acqua.

In particolare, il 9 maggio alle 18.30 la mostra sarà inaugurata alla presenza di Claudio De Albertis, presidente della Triennale, Alberto Ferruzzi, Italia Nostra onlus di Milano, Marco Romano, curatore della mostra e Guido Martinotti. Venerdì 11 maggio sempre alle 18.30 si tratterà del piano nel contesto europeo con Augusto Rossari e Ludovico Milesi. Mercoledì 16 alle 18.30 di quartieri nuovi e periferie nel piano del 1884 confrontando i progetti con Luigi Mazza, Augusto Cagnardi, Marco Romano e Gianni Biondillo. Il giorno seguente, allo stesso orario, di acque e canali con Umberto Vascelli Vallara, Empio Malara, Gianni Beltrame, Emilio Battisti, Luca Beltrami Gadola e Maurizio Brown. Conclusioni il 18 maggio alle 18.30 con

Claudio De Albertis, presidente della Triennale, Alberto Ferruzzi e Marco Romano, curatori della mostra.

Milano, allora, era diversa e uguale. Il suo pavé, i Corpi Santi appena fuori dalle porte di accesso, una fitta rete di canali e

Navigli che attraversavano la città, i primi lampioni elettrici, i giardini ad orto, gli androni, le aree popolari in Porta Ticinese, Verziere, porta Tosa.

La città è cresciuta: il centro finanziario a Cordusio, viale Lombardia, corso Italia, ed è rimasta nei criteri del piano sino agli anni ’50.

 

 Written by Silvia Tozzi

 

3 pensieri su “Il piano regolatore di Cesare Beruto: uno sguardo sul passato, un suggerimento per il futuro, dal 10 al 20 maggio 2012, Milano

  1. A quanto pare la mostra non è abbastanza ricordata, se ora molti attribuiscono la copertura dei navigli interamente a Mussolini e delirano di riesumarli dopo 60 anni per tornare all’identità di città d’acqua, non meno strampalata che la Roma imperiale fascista

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