Resoconto del concerto “Special Contest Unione Sarda” 2012 a Cagliari

Resoconto del concerto del 30 aprile 2012 “Special Contest Unione Sarda”

E meno male che c’era lui.

Chi? Jon Spencer, a salvare una serata la cui parola chiave è stata “dozzinale”.

 

Un enorme palco che prima di essere stato calcato da loro era stato sfruttato in lungo e in largo, viene compattato e ridotto allo stretto necessario, una batteria con solo due elementi ma che ha suonato come fossero due o tre batterie, due chitarre, niente basso, power trio allo stato puro, power trio all’ennesima potenza: Dio ieri sera era a Cagliari ed io l’ho visto da vicino.

Andiamo in ordine cronologico, con le orecchie che ancora fischiano di piacere, non son riuscito a vedere granché i gruppi del Contest de L’Unione Sarda, arrivo che i D-Storta stanno per finire, e forse è meglio così.
Salgono sul palco gli Erotik Monkey, che ho visto diverse volte, la loro esibizione parte bene, sul palco stanno bene e la loro energia sembra inizi ad arrivare. Ma il mio debole entusiasmo è subito stroncato al secondo e terzo pezzo. Fare i Nirvana non è semplice, se sei una loro cover band camuffata soprattutto, e tanto di cappello per averci provato, a regalarci il finale di un concerto dei Nirvana intendo, con tanto di chitarra distrutta sul palco. Io non capisco se i calcoli fatti dalla band siano che per farsi notare bisogna rendersi ridicoli, sicuramente ci riescono, ma in negativo, anche perché a tutto il contorno manca soprattutto un aspetto non proprio secondario: “la musica”. Suonano bene, ma sono ancorati a terra dai loro idoli, non decollano e si perdono nella marea dei cloni. Vediamo in futuro.

Arrivano i Sikitikis, e per la prima volta, causa soprattutto un impianto non adeguato ed evidenti sbilanciamenti di missaggio (il basso di Jimi e la voce di Diablo inizialmente non si sentivano a dovere tanto che sembrava un assolo di tastiere continuo), non sono riuscito a goderne appieno. La sensazione è stata quella di un live in principio un po’ raffazzonato, anche fuori tempo in alcuni passaggi, con evidenti problemi tecnici. I ragazzi comunque dopo tre pezzi hanno iniziato ad ingranare e anche se lontani dai loro standard son riusciti, da grandi musicisti quali sono a far ballare e cantare la gente, e non è poco.
Grandi!!

Mi sposto e non riesco a vedermi Train To Roots, che mi dicono siano stati bravi, e Tamurita.
Al mio rientro sotto il palco non posso che, a malincuore, confermare le mie attese, una signora bionda finta (?) ubriaca che canta cover come se fosse al karaoke di un matrimonio, e per questo viene insultata, fischiata, derisa, e lei allora provoca, e viene ancora di più insultata, fischiata e derisa. Malika Ayane, non è stata una signora e nemmeno una professionista, avrebbe fatto meglio a tirare dritta sulla sua strada con superiorità senza stare alle provocazioni, ma forse per sostituire Pete Doherty avrà pensato di ubriacarsi e non di cantare bene. Peccato perché tra le tante ci è anche andata bene, poteva capitare di peggio, e nei suoi pezzi è stata brava e godibile, poi la cover di “Rock’n Roll Suicide” da “Ziggy Stardust and The Spiders From Mars” di David Bowie non era male, anche se quando ha smesso di cantare e i musicisti hanno iniziato a lasciarsi andare il pezzo ha spiccato il volo. In conclusione niente di diverso da quello che senti in qualsiasi festa di paese. La lascerei da sola a vomitare sull’inutile e anch’essa “dozzinale” bandiera di Irs.

Il cielo sopra è nuvolo, e la piazza inizia a diventare più stretta, la gente, inizia a pressare, e tutti, a dispetto delle presentazioni del simpatico Matteo Bruni (che dice che in Sardegna non lo conosce nessuno), vogliono Jon Spencer, la gente è lì per lui, l’evento è lui e solo lui.
Paradossalmente per l’ospite principale della serata il palco si ridimensiona, viene tutto compattato, niente effetti ottici o luminosi, niente pomposità fuori luogo, niente chitarre rotte, ad esistere qua è solo la musica: il Rock, il Blues, il Diavolo e nient’altro.

Un primo pezzo di rodaggio e si decolla: un’ora, un’ora e mezza di puro godimento, di sangue e sudore, di suoni impossibili che vengono tirati fuori da quelle chitarre, roba mai sentita, le chitarre diventano tre, sei, dodici, ma son due, il batterista è un treno, non si ferma: una botta adrenalinica che sale e fa muovere la folla che gode e balla, che si diverte, che viene trasportata per un ora sulla terra, quella reale, quella che ci viene giornalmente negata. Un’unica suite di puro rumore primordiale, dopo questo concerto stacco, non voglio più musica per qualche giorno, voglio che le orecchie continuino a fischiarmi, ma per le vibrazioni assurde della Jon Spencer Blues Explosion, e non me ne vogliano i Casino Royale, che apprezzo, ma per oggi basta, l’apice era li e ridiscendere mi viene difficile.

Tanto di cappello agli organizzatori, è stata una bella serata, la Piazza dei Centomila piena, i chioschetti dei venditori di panini che hanno lavorato (che non è poco di questi tempi), il tutto organizzato benissimo. La scalinata di Bonaria che è stata il vero protagonista non musicale della serata, migliaia di persone sedute per tutta la scalinata è uno spettacolo bellissimo, da ripetere.

Tanto di cappello per le scelte musicali, Jon Spencer e Pete Doherty non sono roba da tutti i giorni, poi è capitata la sfortuna che quello si è fatto un’overdose; ma si è comunque rimasti con i piedi per terra (potevano invitare i Tazenda o Marco Carta, e lì vi assicuro che metà delle persone sarebbe rimaste a casa, e forse avrebbe anche piovuto), i big sardi azzeccati, e anche i gruppi emergenti, che  anche se un po’ “dozzinali” hanno avuto a disposizione una vetrina importante,un eccellente pubblico e l’hanno saputa sfruttare bene.

Tanto di cappello al pubblico, bella gente, tanti ragazzi, tantissime ragazze, di ogni età, qualche birra, qualche canna, ma niente di eccessivo, tanto gusto musicale, tanta voglia di divertirsi, tanta voglia di respirare l’aria di una piazza felice e di non pensare alle bombe giornalmente inviate da politici e mass media.

Nota dolente è che alla fine sulla “dozzinale” Videolina e sul “dozzinale” L’Unione Sarda hanno intervistato e parlato di Malika Ayane come se fosse stata la mattatrice della serata, quando invece la cosa più significativa che ha fatto è farci vedere il culo, senza nominare nemmeno Jon Spencer e senza parlare della gente:  “ci prendono sempre per il culo!

 

Written by Daniele Mei

Foto e filmato di Emiliano Cocco

 

 

 

21 pensieri su “Resoconto del concerto “Special Contest Unione Sarda” 2012 a Cagliari

  1. Non è andata proprio così… innanzitutto che ne sai che era ubriaca??? Cantare ha cantato bene, e poi che cazzo, è un concerto gratis, se non ti piace vattinne…

    1. Se non era ubriaca fingeva, ed era pure peggio. Lo stesso discorso vale per te, Oubliette è gratis, se vuoi la tua versione c’è L’Unione Sarda.
      Naturalmete con simpatia.

  2. Cari lettori e commentatori se volete dire la vostra, in modo approfondito, a proposito dello Special Contest Unione Sarda mandateci il vostro resoconto! Lo pubblicheremo se scritto in italiano corretto.

  3. Io mi riferivo alle persone che sono andate per fischiare… Io mica ho criticato il tuo articolo ( il vattine era riferito agli sgorbi a puzzo di birra) e nemmeno me ne frega sinceramente, solo che è una delle uniche recensioni o forse l’ unica sullo spettacolo di ieri … siccome dici “Al mio rientro sotto il palco..” ti informo per dovere di cronaca che i fischi sono cominciati da appena è salita sul palco, e subito dopo la prima canzone Feeling Better che è anche piuttosto famosa….

    1. Se faceva meno la diva, se era una vera cantante e non un sottoprodotto televisivo, avrebbe avuto rispetto, ma si è presentata da finta ubriaca, con un aria provocatoria, sembrava di essere non ad un concerto ma ad una festa di paese, se non addirittura ad un matrimonio dove si fa karaoke, poi ripeto, quando ha fatto le sue canzoni mi è piaciuta, con molte riserve, ma mi è piaciuta. Ma sotto tutti gli altri, prima e dopo.
      Poi tu hai visto una cosa, io un’altra, il mondo è vario, ed è bello per quello.

  4. Scusa oubliette, “la metà delle persone SAREBBE rimasta a casa”, il soggetto è “la metà delle persone”.

    1. grazie Elisa…ho ancora le orecchie che fischiano….e l’ho scritta stamattina…a sangue caldo! :)

  5. Condivido ogni virgola (per quello che ho visto, cioè dallo scodazzo dei tamurita in poi).

    Tamurita e Train to roots poco m’interessano, ma sono professionali e fanno il loro lavoro. Quindi credo che gli appassionati di buoni sentimenti, siano rimasti soddisfatti.

    Malicaianne non l’avevo mai sentita nominare. Hai detto benissimo “adattissima alle feste di paese”. Sul quel palco non ci faceva nulla, se non ribadire che pur sempre siamo in italia e pur sempre dobbiamo fare i provinciali.
    Irritante, sicuramente sbronza e capisco e non ho niente da rimproverare a chi ha espresso il suo disappunto fischiando.

    Jon Spencer domina in lungo e in largo, benchè l’avessi già visto dal vivo è sempre un vulcano.
    Che aggiungere?
    Il miglior concerto visto a Cagliari da… non ricordo nemmeno da quanto tempo…

    Casinò Royale, beh dopo Jon Spencer che potevano fare?
    Hanno creato un sottofondo piacevole mentre la piazza si svuotava.
    Sarebbe interessante provare a sistemare il palco in modo che sia davanti alle scalinate, credo… in modo da creare un continuum… che ne dite?

    E per gli organizzatori, la scelta di malicaianna potevano risparmiarsela (con notevole risparmio di denaro, peraltro) e dare piu’ spazio a Casinò Royale (meglio farli suonare prima) e soprattutto Jon Spencer (dopo di lui è ancora abbastanza difficile per la maggior parte dei gruppi in circolazione).

    1. Peraltro a leggere l’ugnone pare sia stato un evento incentrato proprio sulla figura mistica di sta malica. Sul sito dell’evento non c’è una foto di Jon Spencer, la cosa puzza di brutto questa è mistificazione, signori.

      1. Si…a prescindere da tutto, se sia giusto o meno, la serietà di un quotidiano sta nel raccontare i fatti, non il contrario dei fatti. Un giorno Dio li chiamerà, questi dell’Unione Sarda, per dirgli che il loro posto non è in paradiso ma a spalare merda per i loro padroni all’inferno, con malika ubriaka che canta a livelli di decibel assurdi per sempre.

  6. Questa recensione è adattissima, però i fischi erano anche secondo me inappropriati… Era un concerto gratuito e si sapevano da prima gli ospiti, chi non era interessato poteva starsene a casa o andarsene da sotto al palco come ho fatto io subito dopo i Train to Roots (come sempre ottimi artisti). Comunque almeno qualcuno ne parla. Bless

  7. Recensione giustissima…del tutto sbagliata la scelta dei gruppi emergenti,a mio avviso alcuni (Erotik Monkey) erano li solo per gli evidenti rapporti con Davide Catinari e con altri giudici.D-Storta gli unici sufficenti.Dei big immenso JS blues explosion,il resto noia,come il pubblico.

  8. Il fatto che tu sia dietro un computer non ti da automaticamente il diritto di sputare merda addosso alle persone. E fidati che sputare merda non vuol dire recensire

    1. Io scrivo ciò che ho visto e sentito, mi trovi davanti al computer e anche davanti al palco, spesso e volentieri.
      Almeno non ho scritto il contrario di tutto ciò che è successo come da altre parti.
      Ho questo spazio e lo utilizzo con tutta la mia sincerità, sia nelle opinioni personali, sia nella cronaca dell’evento, come in questo caso, per principio, per non mischiarmi al resto (nel sottosuolo funziona così).
      Non devo giustificare niente, ma ti ripeto che son stato corretto, sincero e credo, nel mio piccolo, anche competente.
      Poi, se vuoi che scriva ciò che vuoi tu, mandami un file sulla mail di Oubliette, e se è scritto in italiano corretto, Oubliette lo pubblica.
      Grazie
      d.

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