“Conquiste”, album dei Cosmetic – recensione di Daniele Mei

Piacevole sorpresa.

Io ai Cosmetic non gli davo un centesimo, già mi stava sulle palle il nome, avevo sentito qualcosa per curiosità, superficialmente qualche mese fa, dal sito de La Tempesta, dove il loro EP è in download gratuito, mi era sembrato un rockettino bellino ma niente di che, non trovavo poi interessante la loro immagine, fumettistica, eppure esistono da un bel po’, se non sbaglio la prima formazione è già del lontano 1996.

Tutto questo fino a quando mi è capitato tra le mani “Conquiste”, dopo qualche giorno che lo osservavo con sufficienza, ho deciso di infilarlo tra le fessure ormai scassate del mio lettore cd in auto: carino, sento odore di Pixies, di Garbage, sicuramente tanto amore per i Nirvana (solo un pazzo non li ama), ma il disco che mi viene in mente di più è Antennah dei Cave In, per le chitarre, per la voce, per l’impasto sonoro, per l’atmosfera sognante, anche se meno epica.

Detto questo,  dal giorno il disco non esce più dal mio lettore, anche fisicamente, si dev’essere rotto il meccanismo per l’uscita del cd, e continuo ad ascoltarlo, bello, le canzoni pian piano mi entrano in testa, trovo straordinarie alcune soluzioni musicali, i suoni sono belli, curati, prodotti bene senza eccessi, le chitarre sono potenti e incisive, i testi vanno assimilati ma sono abbastanza diretti e sinceri.

Se un disco rock solitamente ti da sempre la sensazione che si voglia uscire, entrare, galleggiare, volare su un mare di melma, Conquiste ti da la possibilità di fare la stessa esperienza ma in un mare fittissimo di palline colorate, anche se poi nel fondo trovi anche cumuli di palline scure, che vanno dal nero al verde cupo.

I temi trattati sono quelli attuali, quindi non aspettatevi che i Cosmetic cantino di cazzate o di frivolezze, qua si parla di ciò che ci succede intorno (e come fai a non parlarne?), dei drammi quotidiani, vissuti come se il protagonista fosse un personaggio di un fumetto, a volte più colorato, a volte più oscuro, un po’ come fanno i loro capi e colleghi di etichetta Tre Allegri Ragazzi Morti.

“Lenta conquista” è una hit magnifica, “Melly”, “Sitar”, “La Fine del Giorno”, “Calla”, “Colonne d’Errore”, “Per un Amico” sono secondo me, degli autentici capolavori, canzoni che si prendono singolarmente o anche insieme, perché alla fine Conquiste è un anche un concept oltre che una raccolta di singoli, poi a me fa impazzire particolarmente “Prima o Poi”, da lasciare andare ad alto volume, cantare per dimenticarci e ricordarci di tutto.

“Sono stupito per quanto ci siamo nascosti dietro a un dito/ E ci dimentichiamo tutto prima o poi/ Siete riusciti a farci diventare come dei nemici/ Ricominciamo la crisi passa e ci ritelefoneremo/ E ci ricorderemo tutto prima o poi”.

Altra bella sorpresa il fumetto all’interno, dall’aria burtoniana, che ricorda i finali classici dei mai dimenticati albi di Dylan Dog.

In conclusione: questo è un gran bel disco, fosse uscito negli anni ’90, sulla scia del grunge credo che sarebbe diventato un best seller, ma non è detto, è appena uscito, il mondo cambia e si rovescia ogni giorno e magari i Cosmetic ottengono quello che meritano!

Altro consiglio per la vostra collezione di bontà.

 

RECODM009

P.S.  Fino ad ora le mie recensioni sono state per lo più positive, ciò non significa che il mio senso critico non esiste, è che, fino ad ora, la musica che ho recensisco mi piace per davvero, Fuck You!

Written by Daniele Mei

 

 

Info:

http://www.cosmeticmusic.com/

http://www.latempesta.org/

 http://www.facebook.com/cosmeticmusic

 

2 pensieri su ““Conquiste”, album dei Cosmetic – recensione di Daniele Mei

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