“L’alibi perfetto” di Iago, terza posizione della sezione B del Secondo Concorso Oubliette
“L’indifferenza continua a figliare/ profili si basso guadagno storico./ Prendersi troppo sul serio/ equivale a vivere una realtà parziale,/ sguardi diretti a mezz’aria./ I piccoli desideri non hanno facoltà/ di organizzare grandi sogni./ Dalle industrie della consolazione/ giungono irrisorie tredicesime,/ torneranno presto nelle tasche del benefattore./ […]” – “Premeditazione”
Irriverente. Una poetica sul filo del rasoio, un autore che esplica il suo pensiero sulla società attuale senza mezzi termini, ricamando il tutto con un’ampia proprietà immaginifica. “Premeditazione” è un chiaro esempio del pensiero dell’autore sulla scottante tematica del lavoro, sulle sue problematiche che sono sempre esistite ma che non sono mai state risolte. Una poesia che diviene polemica, una poesia che vuole denunciare le ingiustizie e le ipocrisie che ogni giorno accompagnano ogni cittadino.
“L’alibi perfetto” di Iago (1968, Roma), edito nel 2011 dalla casa editrice Bel Ami Edizioni, si aggiudica la terza posizione della sezione B (libro di poesia edito) della Seconda Edizione del Concorso Nazionale Letterario “Oubliette 02” promosso dalla web-magazine Oubliette Magazine e dalla Faster Keaton Produzioni.
“L’alibi perfetto” vede la prefazione di Letizia Leone e la postfazione di Luciano Caglioti, un centinaio di pagine dense di realtà palpabili, numerose sono le tematiche presenti: dalla questione religiosa alla famiglia, dalle difficoltà nel trovare un lavoro alle disquisizioni poetiche, dalle discussioni sull’anima alla pubblicità televisiva.
È palese una completa fedeltà al proprio pensiero, un voler condividere l’articolato intelletto utilizzando il metro poetico senza alcuna considerazione emozionale. Ci troviamo davanti ad un vero e proprio trattato “filosofico” nel quale Iago espone senza peli sulla lingua le sue perplessità sul quotidiano della vita, sui valori che per secoli hanno oscurato la libertà di ragionamento degli individui.
“La religione dichiara/ una guerra fraterna al credo,/ il sacerdozio della fede/ rende l’anima disinformata./ Sacramenti e virtù;/ manca l’altra faccia del giusto./ Il tempo ordinario batte un ritmo stonato,/ i firmatari stanno male/ in preda alla febbre dottrinale/ ignorano come elevare a vissuto/ l’amore che rende immortali./ L’incontro tra le libertà/ trasformerebbe l’estate e l’inverno/ in una stagione sola,/ meglio lasciare le cose così.// […]” – “Bersaglio mobile”
Una conversazione con il lettore nella quale si nota un bisogno di trasparenza visto come la volontà dell’Io Poetico di descrivere le inique condizioni nelle quali si vive. E siamo di fronte ad una sorta di sopravvivenza, di autoaffermazione della propria vicenda e delle proprie aspettative con una meticolosa indagine sulle cause dell’ignoranza generale presente oggi e nel passato della civiltà umana.
“Com’è rosso questo verde,/ che sia l’altra faccia del miracolo?/ Lo scoppio delle congetture,/ coglie impreparati i sensi fallaci./ Ai piedi del reame vegetale/ stanno gli ingenui germogli/ variegati, offesi, effetti cromatici noti.// Quanta fretta di crescere/ sotto lo sguardo divino,/ punto di vista imparziale/ che non predilige il successo di classe.// Trai borghi in foglie/ alcuni coraggiosi pennuti/ intonano i canti d’amore,/ ovunque solo grazia/ per volere di questa dolce visione;// […]” – “Melodia”
Congratulazioni ad Iago per l’ottimo risultato.
Link diretto finalisti del Secondo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette 02”:
Written by Alessia Mocci
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