Intervista di Pietro De Bonis ad Alessandro Cortese ed al suo “Eden”

L’Opera Magna ebbe inizio il giorno quinto. La vita attecchì nelle acque ed in cielo, pesci ed uccelli… prima che bestie calpestassero la terra il sesto giorno.
Il settimo dì non fece nulla?
Ho desiderato tanto fosse stato così.
Perché?
Perché la mattina del giorno settimo Egli creò il Male.

Alessandro Cortese è nato a Messina nel 1980 e, nonostante abbia scritto per tutta la vita, si laurea in Chimica. Girovaga per l’Italia prima di trasferirsi a Pescara, dove lavora come insegnante per la scuola media e superiore. Nel Gennaio 2008, la casa editrice milanese Arpanet, editore relativamente nuovo sul panorama editoriale italiano ma innovativo per la capacità di sfruttare internet nelle proprie iniziative antologiche, decide di pubblicargli il racconto: “Vita e ricordo di Mary Ann Nichols. Prostituta” sul volume “Concept – Storia”, un primo contatto che permette allo scrittore e alla redazione di conoscersi.

È nel Luglio del 2010 che, sempre per Arpanet, l’autore pubblica il suo primo romanzo, “Eden”, in cui la storia della Creazione viene riscritta mantenendo i propri punti fermi ma assumendo connotati sostanzialmente diversi. L’opera è premiata da pubblico e critica, i quali hanno apprezzato l’impostazione pirandelliana che l’autore ha impresso al romanzo. Da siciliano, la narrativa di Alessandro Cortese non può prescindere dall’amore per il teatro, a cui spesso il testo viene ricondotto, e al concetto di maschera, fondamentale per gli snodi dell’intreccio. Nel Febbraio 2011 la collaborazione con Arpanet non s’interrompe e, sull’antologico “Fedeltà&Tradimento”, viene pubblicato il racconto: “A Mani Strette”, ribadendo da parte dell’editore tutta la fiducia nei confronti dell’autore messinese.
Il 21 Dicembre del 2012, data preannunciata della fine del mondo, uscirà “Ad Lucem”, atteso seguito del fortunato romanzo d’esordio.

 

P.D.B.: Ciao Alessandro, sono rimasto affascinato dai contenuti del tuo “Eden”, com’è questo raccontare d’angeli e passioni? Delle atmosfere apocalittiche? Queste figurazioni antichissime?

Alessandro Cortese: Ciao Pietro, e grazie per l’attenzione dimostrata nei confronti del “mio” Eden, come l’hai definito tu… Ogni autore spera, in cuor suo, di trovare il consenso fuori da sé, dopo averlo trovato in sé.
Detto questo… Mi chiedi com’è raccontare di angeli? Difficile, perché Eden è stato il mio primo romanzo (pubblicato) e, si sa, quando si esordisce il vasto pubblico dei lettori è feroce nei tuoi confronti. Non puoi permetterti di essere banale, o rischi di avere a vita quest’etichetta. È difficile raccontare una storia che tutti conoscono in un modo che nessuno immagina… Ma, visto l’entusiasmo ricevuto in termini di vendite e di critica, direi di essere riuscito a “sopravvivere al primo giro” in un mercato spietato. Quindi la difficoltà nel realizzare quanto ho proposto è stata ben ripagata.
Ho conservato la descrizione di ambientazioni apocalittiche per Ad Lucem, secondo romanzo della trilogia iniziata con Eden… nel primo capitolo gli ambienti sono molto più eterei, quasi impalpabili o trasparenti, e non poteva essere altrimenti, visto che descrivere l’indescrivibile, cioè il paradiso, sarebbe stato troppo pretenzioso.

 

P.D.B: Proprio come Dante che non riesce a spiegare a parole il Paradiso poiché l’intelletto umano non riesce a ricordare ciò che vede quando penetra in Dio. Un secondo Sole sorge nell’Eden che racconti? Gli angeli rimangono angeli o sono uomini con facoltà umane accresciute?

Alessandro Cortese: Ad Eden non c’è luce. Credo sia una delle grandi differenze con cui il lettore viene spiazzato, perché troppo abituato a pensare al paradiso come ad un posto luminoso. Eden è l’esatto opposto, è un ambiente claustrofobico e, anche di giorno, la luce è soltanto “percepita”, non riscalda e non ha nulla a che fare né col sole, né con la grandezza divina. Persino di quel “lume” di cui Lucifero è il custode designato non si ha praticamente traccia, un aspetto singolare se ci si ferma a pensare, ma che viene perfettamente chiarito in Ad Lucem (non ho mai pensato ad Eden come ad un unico libro, il progetto è stato, fin dall’inizio, quello di proporre un lavoro esteso).
La luce, paradossalmente, la si ritrova in Ade, nell’ultimo capitolo del romanzo, non a caso intitolato “Per Tenebras Ad Lucem”, “Dalle Tenebre alla Luce”, volendo aggiungere un elemento che ribaltasse definitivamente le vecchie concezioni di paradiso luminoso ed inferno tenebroso. È il contrario, e seguendo la storia ci si rende conto che non potrebbe essere altrimenti.
Quanto agli angeli… la visione che viene tracciata ricorda gli uomini per le pulsioni più istintive, dall’amore alla rabbia, dall’invidia al terrore, ma è una caratterizzazione limitata ai personaggi che appartengono alla “congiura”. Gli altri sono… commedianti. Eden è un romanzo in maschera, io sono un autore siciliano e non posso che portarmi addosso quanto di meglio la mia terra ha culturalmente prodotto, Pirandello ed il suo teatro. La Maschera è un elemento cardine della mia narrativa e di questo progetto in particolare.

 

P.D.B.: Ne deduco che ami il teatro, dovessi portare in scena Eden, te assumeresti la parte di un commediante tra tanti, una comparsa rabbuiata, o dell’Angelo più bello il vittorioso? La luce cosa rappresenta nel romanzo, e in te? C’è musica in “Eden”?

Alessandro Cortese: A dir la verità, portare in scena Eden non è una speranza quanto un progetto. È un testo che può essere rappresentato facilmente, si svolge quasi del tutto al chiuso ed è ricco di dialoghi. Da quando è uscito, nel Luglio del 2010, sta ricevendo un’attenzione via via crescente, quindi sia io che Arpanet stiamo aspettando di trovare le persone giuste che possano portarlo a teatro.
Io l’ho scritto, tutti i personaggi che si danno il cambio sulla scena esprimono una parte di me… tuttavia, se ne dovessi interpretare uno, sceglierei Astaroth, l’indovino cieco. Sono cresciuto praticamente con mia madre che, tra le tante cose, mi ha insegnato a leggere i tarocchi; magari è per questo che in quasi tutti i miei romanzi esiste la figura del veggente, un “ruolo” che sento molto vicino.
L’unica musica presente in Eden è quella delle colonne sonore usate per scriverlo, la trilogia “Legend” dei Saviour Machine (uno splendido concept in cui si canta l’Apocalisse di San Giovanni) e la colonna sonora di The Passion di Mel Gibson (usata anche da Arpanet per realizzare il booktrailer del libro). Leggendo le pagine, io risento proprio i ritmi “presi in prestito” da quei pezzi… ma “narrativamente” non c’è elemento musicale, ed è logico che non ci sia. La musica è una forma di espressione libera e, in un posto dove la libertà viene soffocata dalla coercizione, non c’è stimolo che la giustifichi. Non tanto in Eden quanto in Ad Lucem, la luce è fondante, da un punto di vista strettamente concettuale tradotto, poi, in termini di narrativa. È la scintilla creatrice e non voglio dire altro, perché il modo in cui è stata resa è piuttosto conosciuto ma, al contempo, totalmente nuovo. Chi leggerà avrà delle sorprese a riguardo.
Io mi sono sempre visto un po’ “border line”… camminare sulla linea che separa la luce dal buio, guardando ora da un lato ora dall’altro ed apprezzando l’ampiezza di entrambi gli ambienti. Per me la luce ha tanto valore quanto ne ha il buio… pensando bene alla tua domanda, mi rendo conto come non serva aggiungere altro, se non che Ad Lucem esprime esattamente questo… è un romanzo che celebra la luce, il buio e le “dinamiche creative” che coinvolgono entrambi.

 

P.D.B.: Ti auguro veramente che questo progetto si realizzi al più presto! Ora dico forse una baggianata ma ho pensato al tuo libro come a un videogame: questa azione, questa lotta tra il bene e il male, la ricerca della verità, la luce il buio, intriga e non poco. L’ho detta vero? Il titolo sarebbe perfetto anche per un videogioco! (sorrido).

Alessandro Cortese: Beh, credo che molte storie possano essere trasposte in un videogame, quindi anche per Eden vale questo discorso. Tuttavia, non l’ho scritto pensando a questo, né l’ho fatto con Ad Lucem. Sono pochissime le scene di azione “cinematografica”… appena una nel primo ed una nel secondo romanzo. Avendo a disposizione un carnet di personaggi che “idealmente” hanno potere illimitato, sarebbe fin troppo facile, e quindi banale, ridurre tutto all’uso della forza (così come molti videogiochi da consolle ci abituano a pensare). Quindi non ho quasi mai fatto ricorso a questa, ricorrendo a meccanismi narrativi che siano il più possibile ragionati. Per fare un esempio inerente, l’intero Ad Lucem, meno lineare rispetto ad Eden, ha degli incastri che alla fine si risolvono con meccanismo matematico.

 

P.D.B.: Il 21 Dicembre del 2012, data preannunciata degli au revoir alla Terra almeno stando ai Maya, uscirà “Ad Lucem”, atteso seguito del fortunato romanzo d’esordio, vuoi incutere timore alla gente più dell’IMU e dell’IVA al 23% (sorriso di nuovo)? Ad Lucem è un’evoluzione su tutti i fronti anche stilistici?

Alessandro Cortese: Fin dalle prime presentazioni di Eden, nelle varie librerie che mi hanno visto ospite in giro per l’Italia, leggendo sempre l’Apocalisse 6.12 come introduzione all’evento, ho voluto dare il messaggio che il romanzo fosse, in qualche modo, un “preambolo” della fine del mondo. Ad Lucem prosegue in questo senso, spinge tutti i personaggi verso la resa dei conti, mettendo Lucifero e Yahweh uno dinnanzi all’altro per l’atto finale in Gloria Mundi, il terzo capitolo che conclude la storia. Il 21 Dicembre 2012 è la data d’uscita naturale, e quando io e Paco (Paco Simone, direttore editoriale ed editore di Arpanet, N.d.A.) abbiamo parlato di uscire col seguito, su quella data ci siamo trovati senza pensare a nessuna alternativa. Mi chiedi se è un romanzo che fa paura… io non credo, ma di certo a tratti è disturbante. Lo è perché Lucifero agisce senza tenere a mente la linea che separa il bene dal male, concetti umani che non fanno parte di lui. È chiaro, quindi, come sia il protagonista che altri, coinvolti nel suo disegno, escano da schemi che sono solo nostri e si comportino in un modo che possa disturbare il lettore.
Dal punto di vista stilistico è sicuramente un’evoluzione. Eden è vecchio di 5 anni (l’ho scritto nel 2005 ed era la mia seconda opera completa), tra lui e Ad Lucem ci sono altri quattro romanzi di mezzo, scritti su argomenti diversi, quindi stilisticamente sono migliorato parecchio sia da un punto di vista formale che sostanziale. Tuttavia, è proprio l’impianto che è differente. Il primo era un romanzo molto dialogato e rapido, il secondo è narrativa pura, con lunghe descrizioni che visivamente facciano l’Inferno. L’intreccio è più complesso ma meglio gestito, perché stavolta ho assoluta libertà di volume, non ho restrizioni in termini di pagine e quindi se me ne servono 20 di più per rendere più fluido un passaggio lo posso fare. Non avendolo ancora finito non posso dirlo, ma credo che Ad Lucem possa essere davvero la mia opera meglio riuscita. Sono innamorato della storia che sta nascendo.

 

P.D.B.: Sappi Alessandro che sarò tra i primi acquirenti del tuo prossimo romanzo e di Eden a partire da oggi! Dove è possibile reperire Eden? Hai in vista presentazioni?

Alessandro Cortese: Eden è reperibile tecnicamente in tutte le librerie italiane ma, essendo Arpanet fuori dal giro della grande distribuzione, di tanto in tanto i librai preferiscono non ordinare, convinti di dover pagare qualche spesa di spedizione extra (non è così, Arpanet rifornisce le librerie senz’alcuna spesa per il ricevente, basta semplicemente il contatto per la richiesta del volume). Così io, che compro quasi tutto su Amazon, spesso consiglio di praticare la stessa strada. Le librerie on line hanno prezzi concorrenziali e consegnano rapidamente, Eden è presente in tutti i cataloghi, da Feltrinelli ad Ibs, da Amazon a Bol ed in molte altre e, visti gli ottimi risultati di vendita, devo supporre che in molti abbiano ricorso anche a questa possibilità. Per chi, invece, avesse voglia di sentirmi presentare di persona quest’avventura, mi troverà il 4 Maggio alla Libreria Feltrinelli di Lecce ed il 10 Maggio alla Libreria Feltrinelli di Pescara, alla fine del mese tornerò nella mia Barcellona in Sicilia per presentarlo alla Libreria Guttemberg, e da qui al 21 Dicembre 2012 ce ne saranno molte altre, in preparazione dell’uscita di Ad Lucem.
Ringrazio Pietro de Bonis per avermi chiesto quest’intervista e tutti i lettori che si dedicheranno alla lettura. È piaciuta anche a me, come a Pietro che ha proposto le domande e spero a chiunque la leggerà. Un caro saluto a tutti, Alessandro Cortese

 

Grazie a te Alessandro!

Quando un’intervista vista l’ora è appena finita, una nuova intervista è appena iniziata. Un’intervista per amare, per sognare, per vivere…
Written by Pietro De Bonis, in Marzullo

http://pietrodebonis.blogspot.it/

Info:

http://www.facebook.com/pages/Eden/10150148416165436

 

Per leggere una recensione di “Eden” clicca QUI.

 

 

2 pensieri su “Intervista di Pietro De Bonis ad Alessandro Cortese ed al suo “Eden”

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