Tetsuya Nakashima: le stringate recensioni di Maurizio Ercolani

Retrospettiva monografica sul regista Tetsuya Nakashima

 

Shimotsuma monogatari (Kamikaze Girls), di Tetsuya Nakashima

 

Mi chiamo Momoko.

Ascolto Johann Strauss.

Sogno di vivere nel Rococò.

 

Nella luce del mattino sentì che un nuovo giorno stava arrivando

Aprì gli occhi nel suo nido di pace e di quiete

Non c’era nessuno lì che gli spezzava il cuore

Non c’era nessuno lì che la facesse ridere

Aveva nascosto i suoi segreti in un cassetto della sua stanza

Ogni volta che si sentiva infelice non sapeva in realtà quando fosse cominciata

Qualche volta rideva e piangeva allo stesso tempo

Mentire o essere sincera non faceva differenza

Ma un giorno disse

La vita va meglio adesso

Disse solamente

La vita va meglio adesso

Raccontò a se stessa che c’è sempre qualcuno da perdere

Mentì perchè non lo aveva mai pensato

Nessuno l’aveva davvero conosciuta

Solo frammenti di ricordi dentro al suo cuore

Ma era sempre incompleta

Nonostante tutto ciò

Nonostante tutte le cose che aveva lasciato sfuggire via

Per la prima volta

Le piacque essere se stessa

 

Fine della “recensione”, differenze.

 

Voto 8,5

 

 

Kiraware Matsuko no isshô (Memories of Matsuko), di Tetsuya Nakashima

E se dovessi credere in un Dio

crederei in un Dio che ama senza chiedere

A prescindere

Se dovessi credere in un Dio

crederei in una donna che soffre e rinasce sempre

Mai scalfita dal male

In un ciclo vitale

Matsuko è il mio Dio

Dio è amore

 

Fine della “recensione”, Sora Aoi e le sue gran tette.

 

Voto 8

 

 

Kokuhaku (Confessions), di Tetsuya Nakashima

 

Le persone deboli faranno sempre male alle persone più deboli.

Colui che è davvero forte regala, aiuta, concede.

 

Dopo essermi visto uno dietro l’altro Kamikaze Girls, Memories of Matsuko e Confessions posso affermare senza timore di smentita che Tetsuya Nakashima merita un posto tra i più grandi.

Tre capolavori totalmente differenti, da rimanere senza parole.

 

Dai Radiohead a Curly Giraffe.

Chiudersi in casa come un hikikomori.

 

Fine della “recensione”, Buon Natale.

 

Voto 8,5

 

 

Written by Maurizio Ercolani

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