Riflessioni telefilmiche: “The Walking Dead”, umano troppo umano! – Antonio Mazzuca

I valori della solidarietà rendono l’uomo quello che è: un essere dotato di anima. Lo scontro fra uomini e non più uomini, fra morali ed immorali è il tema della serie sugli Zombie più truccati d’America.

È in onda in questi giorni su Fox, ogni lunedì, alle 22.45, la seconda parte della seconda stagione di The Walking Dead, un telefilm duro, inquietante, a tratti crudele, su un mondo devastato da un’epidemia segreta che rende la popolazione degli zombie, assetati di carne umana da infettare.

La serie, che trae ispirazione dall’omonimo fumetto scritto da Robert Kirkman e illustrato da Tony Moore e Charlie Adlard, se ne discosta in parte riprendendo però alcuni dei personaggi più importanti.

 

Di cosa parla la serie

Le vicende della serie riguardano l’agente di polizia Rick Grimes, che, risvegliatosi da un coma si ritrova in un mondo in preda all’epidemia da Zombie e apparentemente senza futuro né regole. Riuscito miracolosamente a salvarsi, Rick riuscirà a ricongiungersi con la moglie e il figlioletto, fuggiti insieme al suo migliore amico e compagno d’armi Shane, che nel frattempo ha raccolto un manipolo di superstiti per portarli in un luogo sicuro.

L’arrivo di Rick rincuora il gruppo e mette a dura prova la leadership di Shane che gradualmente assume il ruolo di “secondo” e perde l’amore della moglie di Rick, che si era avvicinata a lui nella convinzione che il marito fosse morto.

Se la prima stagione risulta caratterizzata da riprese cittadine di grande impatto e ad altamente adrenaliniche, con folle di zombie affamati, pronti ad assalire il povero Rick, la seconda stagione, attualmente in onda, è ambientata in una tranquilla fattoria, lontana, per ora, dalle orde di Morti fuori controllo. La fattoria, gestita dalla famiglia del veterinario Hershel consente al gruppo di ricompattarsi.

Ed ecco che in un contesto sgombro dalla costante e ingombrante presenza degli zombie, emergono i sentimenti dei personaggi, le loro paure, le loro rabbie, le loro piccolezze.

 

I temi di Walking Dead

In The Walking Dead si affacciano temi importanti quali l’importanza della vita altrui, l’istinto di sopravvivenza, la moralità in un contesto straniato; il personaggio di Dale (il vecchio del gruppo) conserva i valori del Rispetto per gli altri, il giovane Glenn incarna la speranza dell’Amore: a questi si contrappone la nuova morale del mondo zombie, rappresentata da Shane, che preferisce affidarsi al detto Mors tua, vita mea.

A questo si contrappone la figura di Rick, che da leader carismatico del gruppo nella prima stagione, diviene nella seconda una sorta di Buon Pastore, che conduce i suoi amici, e non più i “superstiti” verso una soluzione di vita accettabile, credendo che un futuro diverso è possibile.

 

Qual è dunque il tema di Walking dead?

La domanda cardine di questa seconda stagione è quanto sai essere umano? Quanto conta l’umanità in  un mondo dove ognuno è Homo Homini Lupus? Shane è stato capace di sacrificare un uomo dandolo in pasto agli zombie pur di vivere, Rick riesce a perdonare il tradimento della moglie, uccide solo per difendere l’incolumità del Gruppo, cerca disperatamente una bambina persa in un bosco per assicurare una speranza a tutti e tratta con Hershel per difendere la bontà delle sue intenzioni. Hershel stesso, che non ha visto il mondo collassare, arriva al punto di prendersi cura dei propri parenti divenuti zombie, chiudendoli in un fienile e nutrendoli in attesa di una guarigione.

Ma è davvero possibile una guarigione? E soprattutto la guarigione interessa gli zombie ormai morti o i sopravvissuti che invece si comportano come dei Non Uomini?

C’è una scena significativa nella stagione 2 episodio 10, dove un battibecco fra Rick e Shane, finisce a botte, e attira l’attenzione degli zombie. Shane rompe inavvertitamente un vetro e attraverso il riflesso scorge la propria immagine deformata,  coperta di sangue e rabbia, come quella di uno zombie.

Ed allora vien da chiedersi, se lo zombie è tale perché privo di anima, ciò non vale forse anche per  chi come Shane abbandona la morale tradizionale, basata sui valori della Solidarietà e sulla comprensione, per premiare l’Indifferenza e l’autosufficienza?

Non è forse vero che  in un mondo distorto come il nostro, che pure dominato dagli zombie non lo è, chi si comporta dimenticandosi del rispetto per il prossimo sembra destinato a perire? Allora credere in un mondo diverso è possibile, afferma Rick e l’umanità tira un sospiro di sollievo perché dovrebbe essere proprio questo che tiene insieme l’umanità: la capacità di amarsi, rispettarsi, proteggersi e sostenersi.

Eppure il “male” dal passo ciondolante di uno zombie è sempre in agguato, è sempre più vicino alla fattoria di Hershel ed anzi, ci è già entrato perché si trova nel cuore di Shane, un cuore ferito dalla perdita dell’amore, dalla perdita della leadership e affamata di un egoismo che però non lo porterà lontano.

Written by Antonio Mazzuca

Un mio approfondimento

http://eliantio.wordpress.com/2011/11/10/walking-dead-e-terranova-obiettivo-sopravvivere/

Il mio blog

http://eliantio.wordpress.com

 

Trailer seconda stagione

http://youtu.be/sv4_-oitzpQ

 

Rick and Shane’s fight: stagione 2 episodio 10  

http://youtu.be/izGf5RC9tqs

 

 

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