Sergio Leone: le stringate recensioni di Maurizio Ercolani

Retrospettiva monografica sul regista Sergio Leone

 

 

Per qualche dollaro in più“, di Sergio Leone

Le domande non sono mai indiscrete. Le risposte a volte lo sono.

Mi tolgo il cappello.
Con massima umiltà e rispetto decido di sfidare la Storia.
La musica di un carillon fa da colonna sonora.
Quando finisce la musica spariamo.

Io e la Storia.

[Quell’attimo di silenzio].

Quando arriva sono fottuto.

[A meno che il Monco non mi venga in aiuto].

Fine della “recensione”, la Storia.

Voto 9

 

 

 

 “Il buono, il brutto, il cattivo“, di Sergio Leone

Ehi biondo! Lo sai di chi sei figlio tu? Sei figlio di una grandissima puttanaaaa!!!

Siamo tutti buoni brutti e cattivi.
Quando Wikipedia mette una stellina in alto a destra vuol dire che su quel contenuto ci puoi trovare di tutto e di più, capita ad un articolo su 1000 di avere la stellina da sceriffo!
E allora attingiamo a piene mani, anche perchè questo film è talmente leggenda che io, onestamente, mi sento inadeguato.
Il capitano ubriaco si rassegna alla morte.
Perchè la guerra è stupida.
La guerra è stupida come uno stupido inutile ponte.

Fine della “recensione”, l’ultimo sigaro per un uomo che muore.

Voto 8,5

 

 

 

 “Per un pungo di dollari“, di Sergio Leone

Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto.
Vediamo se è vero.

È fisiologico.
Al terzo film di Sergio Leone cominci inconsciamente ad atteggiarti come Clint Eastwood nella vita reale.
Ogni bar è una locanda, il nemico è sempre in agguato.
Solitario e imperscrutabile ti muovi con passo lento e andatura sicura che tu sia al lavoro o al supermercato.

Con sguardo penetrante e scrutatore fissi la cassiera.
Calma rassicurante.
Il carrello della spesa è pieno.
Primo piano sulla bocca di lei.
Primo piano sui tuoi occhi.
I suoi occhi e la tua bocca.

Una lunga pausa e poi poche parole, ferme e pesate.

Fine della “recensione”, il fischio.

Voto 8

 

 C’era una volta il west“, di Sergio Leone

Credo di avere appena visto la scena più bella di tutta la storia del cinema.
Jason Robards e Claudia Cardinale.
Divina imperfetta bellezza.
Lui innamorato di lei.
Arriva Charles Bronson.
Lei innamorata di lui.
Primo piano da lacrime da commuoversi all’istante nel preciso esatto istante in cui la bocca diventa sorriso e si ferma il mondo, e si fermano le stelle di tutto quel cazzo di firmamento, stelle che scompaiono e diventano polvere dinanzi alla tristezza e alla grandezza e all’amore di uno sguardo cazzo che ti fa
mancare il respiro, le parole, il sangue e l’anima – mentre Morricone fa cantare gli angeli – e lui se ne va.
Insieme al respiro, alle parole, al sangue e all’anima.
Qualcosa che sa di morte.
Tu fai finta di niente.
Tornerà un giorno o l’altro.
Fine della “recensione”, gli angeli.

Voto 9

 

 “C’era una volta in America“, di Sergio Leone

E così riproviamo a scrivere.
Venti giorni dopo.
Ci sono periodi, specie d’inverno, che le parole ti vengono da sè.
E giorni come questi in cui hai solo voglia di uscire.
Ma sto parlando di me.
Riflessioni sulla vita e sul tempo.

“dov’è che siam rimasti a terra Nutless
dov’è lo sparo
il botto
dov’è la strada
dove noi
e la sera arriva presto troppo presto per potere andar
dov’è che siam rimasti
dov’è che siam restati soli Nutless
dov’è che i muri si sono chiusi addosso
muri che avevamo costruito
nella sabbia e per la sabbia
forse per avere ancora a tiro l’onda
tutta questa clandestinità dov’è che nata
questo andare a letto presto
quando è iniziata?
che potevamo andarcene a ragazze
o giù al Lido
affanculo questa serietà
questa lealtà
tutta questa impresa
poi il sabato all’iper a far la spesa
buttarci a piedi pari
nella vasca del campari
abbattere la notte
a raffiche di Gordon Rouge
dov’è che abbiam ceduto il capo al sonno
al vapore alla cucina al caldo al televisore
tu in un letto e lei in un altro
dove quei bagliori visti da lontano
fuori in punta di pennello
tutto Napoleone
dipinto in un bottone”

Incontrare un vecchio amico.
A volte le parole le puoi prendere in prestito.
E pure una canzone.
Fine della “recensione”, la fumeria cinese, l’oppio, l’amore.

Voto 8

 

 “Giù la testa“, di Sergio Leone

Ho trovato la locandina solo in questo formato.
Con Giù la testa si chiude il mio viaggio alla scoperta di Leone.
Bravo Mauri, hai finito i compiti a casa.
Mancherebbe il Colosso di Rodi a dir la verità ma la Trilogia del Dollaro e la Trilogia del Tempo mi sembrano più che sufficienti.
Dopo il bel racconto di Verdone in cinque parti (http://www.youtube.com/watch?v=HzBA0Gh3UK0&feature=related) posto qui un altro bell’omaggio di Luciano Vincenzoni e figli: http://www.youtube.com/watch?v=mq1d4GPq_wE.
In questo film si parla di amicizia e rivoluzione.
Sean Sean.
Il passato è nascosto nel vento.
Non giudicare troppo in fretta il ladro, il traditore, l’assassino.
Dietro un infame, a volte, si nasconde un eroe.
Fine della “recensione”, la morte di tanti per un ideale di pochi.

Voto 8

 

 

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Written by  Maurizio Ercolani:

http://www.facebook.com/streamofconsciousnessfanpage

 

http://youtu.be/OxJbncJQx6c


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