"Un burlone", poema in prosa di Charles Baudelaire da Lo Spleen di Parigi
“Un Burlone”
Esplosione di Capodanno: caos di fango, di neve, traversato da mille carrozze, scintillante di giocattoli e di dolci, brulicante di cupidità e disperazioni, delirio ufficiale d’una gran città fatto per turbare il cervello del più vigoroso solitario.
In mezzo a codesta confusione e a codesto frastuono, un asino trottava svelto, aizzato da un villanzone armato di frusta.
L’asino stava per voltar l’angolo di un marciapiede, quando un bel signore coi guanti, lustro, crudelmente incravattato e imprigionato nei suoi vestiti nuovi nuovissimi, s’inchinò tutto cerimonioso davanti all’umile animale e, togliendosi il cappello, gli disse:
– Buon anno, buon anno! – poi si voltò verso non so quali amici, con aria fatua, come per invitarli ad aggiungere la loro approvazione alla sua contentezza. L’asino non badò a codesto bel burlone, e continuò zelante a correre dove il dovere lo chiamava.
Quanto a me, un’incommmensurabile rabbia mi prese subitamente contro codesto imbecille, che mi parve concentrare in sé tutto lo spirito della Francia.
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