Resoconto Anteprima Giovani del “Don Giovanni” di Mozart, Teatro alla Scala di Milano

Si è tenuta domenica quattro dicembre al Teatro alla Scala di Milano la rappresentazione del Don Giovanni di Mozart che ha aperto ufficiosamente la stagione d’opera e balletto 2011/2012.

Scala di Milano

Diretta dal grande Barenboim l’anteprima dedicata ai giovani, iniziativa proposta anche quest’anno da LaScala UNDER30, ha anticipato la Prima del 7 dicembre.

L’opera si è aperta, all’interno della splendida e imponente location della Scala e grazie ad un’orchestra sublime, con una maestosa ouverture che ha avuto il doppio ruolo di presentare non solo musicalmente ma anche fisicamente Don Giovanni (Peter Mattei).

Il protagonista è infatti apparso subito con davanti a sé un enorme specchio che rifletteva se stesso e l’orchestra: riflesso del narcisista Don Giovanni o specchio della sua anima ormai conscia della sua fine?

Fatto sta che, nonostante la sua bravura, Mattei è stato quasi sovrastato dai virtuosismi di Bryn Terfel, nell’opera il fedele servo Leporello, che appare poco dopo e conquista tutti presentandosi nell’iniziale aria Notte e giorno faticar vestito da operaio. Egli lamenta la sua condizioni più svantaggiata nei confronti del padrone e mai la questione sarebbe potuta essere più attuale con indosso quegli abiti.

Eccellenti anche il resto del cast ed in particolare Donna Anna (Anna Netrebko) e Donna Elvira (Barbara Frittoli), quest’ultima giunta sul palco con cameriera e trolley al seguito, mentre è risultato piuttosto sotto tono il duettino Là ci darem la mano di Don Giovanni e Zerlina con una Anna Prohaska che però si riprende nell’aria successiva. Numerosi i colpi di scena e sorprendente il finale che permette a Don Giovanni di ottenere la sua rivalsa.

Robert Carsen, supportato e favorito da Barenboim, ha svolto un ottimo lavoro riuscendo a creare un eccellente combinazione tra moderno ed antico, tra alternanze di abiti più o meno contemporanei e di scenografie realizzate tramite pannelli che sono stati talora mossi da coloro che lavorano nel backstage, e che solitamente non vediamo sul palco, creando un’abile effetto di metateatro.

Unica pecca gli applausi eccessivi in momenti non opportuni, la presenza di un numero, se pur relativamente basso, di over 60 ed i video-libretti i quali, pur rappresentando una scelta molto innovativa, si trovano in una posizione che non permette al pubblico delle gallerie di seguire le scene sul palco ed il testo contemporaneamente.

 

 

Written by Rebecca Mais

 

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