Anne Brontë tra Parole e Boschi. Un inedito racconta la piccola scrittrice parte 2

Una donna semplice, rubata alla vita in tenera età, soli 28 anni e tante emozioni ancora davanti . Un fiume di speranze e di foglie dai colori autunnali ma non spenti . Il nostro breve percorso sulla vita di questa straordinaria ma poco conosciuta autrice è giunto alla sua seconda parte, nella quale la scrittura si unisce alla sua vita, fatta semplicemente di cose piccole e leggiadre, proprio come la sua anima.

Dal XIX secolo, l’umanità ed in particolare le prime società britanniche del colonialismo moderno, vennero a conoscenza di mutilazioni o alterazioni del corpo femminile, delle modifiche all’apparato genitale femminile, un vero è proprio rito di passaggio, perché come ha definito il padre dell’antropologia culturale francese Marcel MaussIl corpo è il primo ed il principale oggetto naturale”, nato imperfetto e quindi va reso accettabile per la società.

Questa corrente di pensiero, nata ponendosi come riferimento le donne dei paesi poveri, soprattutto quelli africani e della costa orientale del continente nero , escludendo le sue prime origini, nate a partire dal quattrocento nei paesi economicamente equilibrati.

Questo pensiero spiega solo in parte la grande tensione che nascondeva Anne Bronte all’interno di sé. Oggi queste modifiche corporali sono state ufficialmente riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come “Mutilazioni genitali femminili ”, modifiche che attentano alla salute delle donne e delle bambine ma anche ai loro diritti, proprio come accadeva nella prima metà del XIX secolo e anche prima, come abbiamo accennato nella prima parte di questo nostro breve viaggio.

Le donne occidentali in parte non hanno subito queste alterazioni fisiche, ma quelle psichiche di sicuro. Anne ha sempre sofferto della situazione socio. culturale che regnava in Gran Bretagna e nel mondo. Una donna sfortunata che ha sempre vissuto nell’ombra delle due sorelle: Charlotte ed Emily, anche quando usci il suo secondo romanzo dal titolo “The Tenant Of Wildfell Hall” pubblicato nel 1848, un anno dopo l’uscita del suo primo romanzo “Agnes Grey”.

In questa seconda parte, il protagonista indiscusso è il suo secondo romanzo, perché può svelarci l’intensità dell’autrice. Un romanzo pubblicato sempre sotto lo pseudonimo di Acton Bell . Molti critici letterari inglesi e statiunitensi definiscono questa  opera “the most shocking of the Brontës’ novels” la più schioccante delle opere pubblicate dalle sorelle Brontë.

Il romanzo ottenne un immediato successo, tanto da sbalordire la stessa autrice, ma la fortuna decise di abbandonare presto la scrittrice, in pochi mesi Anne fu  ricoverata sulla costa di Scarborough(UK), per una grave forma di tubercolosi . Charlotte provvederà alla ripubblicazione del romanzo dopo la sua morte.

The Tenant Of Wildfell Hall” è un romanzo femminista per eccellenza ,  un primo strumento di femminismo non solo occidentale ma anche orientale. Uno “Scritto” che forse ha contribuito a diffondere nuove ricerche e a condurre noti medici inglesi alla scoperta di queste brutali operazioni chirurgiche, che i gruppi borigini chiamano “ celebrazioni del corpo” proprio come un rito d’iniziazione. Perché furono proprio loro esponenti della prima metà del XIX secolo ad analizzare e classificare la “Circoncisione femminile”, la prima callssificazione risale al 1845 pubblicata sulla “London Medical Gazette

Anne Brontë ha certamente contribuito alla storia del femminismo, e alla costruzione della donna non come oggetto ma come soggetto. Una donna non risparmiata dalle grinfie del destino, ma che ha saputo donare al mondo un primo strumento per renderlo equo.

Farewell to Thee! But not Farewell” è la poesia inedita scelta. Una donna che crede al futuro e alla sua forza cancellatrice. Vi propongo una parte della lunga poesia scritta da Anne, una seconda parte dello scritto sarà protagonista della nostra ultima parte. “La vita ha un tono completamente magico”, questa è Anne Brontë.

Farewell to Thee! but not Farewell

farewell to thee! but not farewell

to all my fondest thoughts of thee

within my heart they still shall dwell

and they shall cheer and comfort me

the voice, the magic of whose tone

could wake an echo in my breast

creating feelings that, alone,

can make my tranced spirit blest.

Se vuoi leggere la Parte 1 dell’articolo clicca QUI.

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