Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Novembre 2011
Regolamento:
1. Il Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette” è promosso dalla web-magazine “OublietteMagazine”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero. Il concorso è gratuito.
A. Poesia Inedita
B. Poesia Edita
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Per la sezione B (per poesia edita si intende una poesia tratta da un libro pubblicato con una casa editrice) si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro dal quale è stata presa la poesia ed anno di pubblicazione, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Le poesie senza nome, cognome, titolo poesia, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro ed anno di pubblicazione per la sezione B, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.
Ogni concorrente può partecipare alle due sezioni ma con una sola poesia per sezione.
4. Per ogni sezione ci sarà un unico vincitore.
Le due poesie vincenti saranno pubblicate su OublietteMagazine nella categoria “Poesia” e saranno gli autori vincenti del mese di Novembre 2011.
A dicembre 2011 uscirà l’ebook “Anche tu su Oubliette” per i mesi di settembre-ottobre-novembre nel quale saranno inseriti i vincitori ed i finalisti dei tre mesi di concorso. L’ebook sarà scaricabile gratuitamente sul sito OublietteMagazine.
5. La scadenza per l’invio come commento delle poesie è fissato per il 30 novembre 2011.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Marzia Carocci (Scrittrice e recensionista Oubliette)
Alba Saiu (Poeta)
Rosaria Fiore (Poeta)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info concorso novembre” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230
10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
Vincitori “Anche tu su Oubliette” mese di Ottobre 2011:
Vincitori “Anche tu su Oubliette” mese di Settembre 2011:
Siddharta-Asia Lomartire (sezione A)
(Sez. A – Poesia di Duilio MARTINO)
IL VECCHIO NON TRASCINA I PIEDI AL MIO PAESE
Novembre sulle alture del Vastese…
puntando sul paese
la nebbia cola densa dal crinale
ad offuscar casette ancora accese
con trecce d’oro appese
orpelli le pannocchie in davanzale
le viuzze medioevali son scoscese
per lunghi tratti lese
ma il vecchio accarezzando ogni pluviale
le suole ben solleva nelle ascese
e ad evitare rese
fa il tattico per vincere le scale
residue scorie acute nella mente
ferita da quei populisti insani
sospinti anche i Frentani
a muovere da stazzi celermente
un posto al sole per legar le mani
per renderli poi schiavi eternamente
con disvalori e il niente
predato ha il mar ai monti anche il domani
ingrassa ingorda e squallida la costa
divora ancor la storia senza sosta
walter maccari – sezione A – accetto il vs. regolamento ( macwalt1@yahoo.it )
I Poeti questi ragazzini
I Poeti, questi ragazzini che giocano con le parole
La campana e il sasso sono le figure
che colorano, sul quel quaderno
che la storia ha lasciato abbandonato
in un angolo della vita
Questi Poeti che cercano tra le mille parole
di un dizionario ormai consunto
moti di conoscenza e scoperta
e le usano come giardinieri
che accarezzano i semi delle piante
ormai forti nella terra
Quali pagine descriveranno per noi
inermi uomini della storia minuta
Quando un Poeta avvisa
con parole preziose che la vita
si sta esaurendo tra le viuzze scure
del centro, so che dobbiamo ascoltarli
Loro sono come le novità improvvise
sono i frutti di un albero secolare
che si offrono a noi piccolo popolo
di incerti focolari.
I Poeti sono i messaggeri dell’animo umano
passano velocemente a raccontare
di storie accadute lontano
e come l’olio nella lampada
accendono le nostre vite crepuscolari
Fate in modo di avere sempre
una pietanza e una fiasca di sidro
per i bardi che spiegano al Mondo
il naturale ascolto del cuore.
Sandro Medei – sezione A – accetto il vs. regolamento
Autunno
Il cielo è un grigio pastrano
le fronde scosse dal vento montano
si spogliano meste
della vermiglia veste
di foglie arrugginite
che si staccano dai rami sfinite
e piroettando leggere,
sulle contorte radici vanno a cadere
l’una sull’altra adagiate
un lontano ricordo è ormai la calda estate.
I viali e i giardini uniti nella stessa sorte
sepolti sotto un triste manto di foglie morte.
E’ silenzio, s’ode solo il flebile rumore
della natura che muore.
Notte
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Notte di parole,
Notte di bottiglie vuote,
notte di occhi
riflessi in curvature opache e spente,
in echi lontani.
Notte di carezze
e lenzuola tiepide.
Notte persa nelle notti,
notti perse senza te.
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Sezione B – poesia edita – Opera tratta dalla silloge “Disegnando sull’acqua” – Arduino Sacco Editore – anno 2010
Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento.
Tango
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Figure plastiche
ruotano sul perno
della sensualità,
vibrazioni ancestrali
risalgono corpi,
avvinghiati come glicini
intrecciati dal tempo.
Fluttuano,
come unica onda
sul profilo scuro del mare,
sulla musica melanconica e forte,
che graffia il cuore
quasi fosse fisico dolore.
Esplodono emozioni antiche,
sensazioni arcaiche
di un’eleganza scomparsa.
Sono ombre nere
che illuminano la notte,
fruscii di passi nel buio
che risuonano come parole d’amore,
come desideri mai sopiti.
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Sezione A opera inedita – Poesia “Tango” di R. Corti – 2010
Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento
Sez. A opera inedita- Poesia ” Nel cielo” di kalman Kose-2010
Accetto le condizioni e le clausole del regolamento
Nel cielo
Ho recuperato da fogli di giornale
un girotondo di bambini sognanti,
sulla carta crespa è ostinata la vita
che addita sorrisi,grida e moine.
Ho ripreso a respirare l’odore delle stelle,
dilatano gli occhi verso le creste dei monti,
è un tortuoso dilavare di acque nel mare.
I figli sono piccoli stolti forzieri,
serrano promesse, baci, addii,
gettano la chiave nel pozzo dei desideri.
Ho sposato la foto di una arcuata cornice,
le sono fedele per il lascito di un suo sorriso,
l’aria è immobile, scruta il fulmine sospeso.
I figli sono pronti a specchiarsi nel cielo,
cancellano i torti di una infanzia repressa,
dicono di essere doni del tempo che fugge.
E’ arrivato, lieve, passo felino, un sorriso,
ho spalancato gli occhi, doni del buio,
stecchi rubati ai rami che odorano di sonno,
laddove la notte si lascia inghiottire da un urlo.
Testo molto toccante per la tematica trattata. L’ho apprezzato.
t’immagino nelle mani
nella cavità ossea di uno sguardo
che non si perde
*
ci sono bordi di tazze indimenticati
che chiedono alla fine la benedizione
delle labbra
*
è questo il tempo delle cose che vanno
che trovano i rami dove legare il ricordo
il tramonto fa grinze, imperfette per non
lasciare al vento che ci divori la memoria
Sezione A opera inedita – “Memory” di Antonella Taravella – 2011
Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento
Antonella puoi partecipare con una sola poesia per sezione. Quale preferisci? Ho visto che ne hai inserito un’altra, ma c’è già questa. Fammi sapere, se preferisci l’ultima cancellerò questa.
allora cancella l’altra.
grazie grazie*
OK quindi partecipi con questa, giusto?! Una conferma in più non fa mai male!
si si
Sabrina Ferrai – Sezione A poesia inedita – la sottoscritta dichiara l’accettazione del regolamento
FOLLIA (Ottobre 2011)
Come gendarmi scapestrati,
ci facciamo spazio nel grigiore dei giorni,
succubi di una silente musa.
Artisti, poeti, musici,
di un mondo,vivo tra ideali e sconfessioni.
Consumando parole,
giorno dopo giorno,
diventiamo inesorabilmente folli
per i realisti che hanno obliato
il sapore dei sogni.
Muoversi cauti
è l’imperativo
di una società
convulsamente invasa.
Da certezze.
Perché tanta baldanza?
E’ fine dell’essere umano
permanere nel dubbio.
Noi, siamo abili maestri
di fantasia
e disegniamo un’utopica dimensione
Dove i versi hanno un’anima.
Un’anima loro.
E noi, suoi fedeli amanti,
la accompagniamo,
lesti a prestarle servigio.
Qual folle vocazione!
Io non scrivo
Io non scrivo, io respiro,
delle parole mi nutro.
Di quelle calde mi avvolgo,
con quelle alte mi sollevo.
Mi immergo in quelle acquose,
per quelle amate mi dilanio.
Io non scrivo, io respiro,
di parole mi travesto,
mi rivesto ogni mattina dell’immagine più adatta.
La camicia della festa,
con parole agghindate,
con parole di tempesta
affronto la verità del mio sentire.
Io non scrivo, io respiro,
di parole mi sommergo
quando perdo il mio indirizzo.
Parole rare ho scoperto, indagando senza fretta,
nelle pieghe della mia memoria.
Parole di nonna, parole di pane,
parole di cortile, parole di silenzio.
Sezione A – Roberto Parmeggiani – Accetto le condizioni e le clausole del regolamento
AnnaAlfano sezione A
accetto il regolamento
LA ROSA E L’ANELLO
Ero supina galleggiavo
Sulle fresche acque
di Castellammare
Una rosa rossa, mi accarezza
Intatta senza spine resta a galla.
Cela un mistero nel suo ondeggiare
Ammiro la sua bellezza
Cullata da un mare calmo
Come a dire sono triste.
Intravedo un luccichio,
non è oro non saprei
la forma è di una vera
Mi assale un’angoscia
penso alla rosa regalata
alle anime del mare,
all’anello naufragato
Mi desto dal mio torpore
allora volo con la fantasia
chissà perché li ho trovati
Sarà un presagio un ricordare
porto la tristezza in fondo al mare
sognando un gesto d’amore
Mi ritempro ai miei raggi dorati
Anna, potresti inserire anche il titolo del libro oltre all’editore?
SCUSA mi sono impallata …puoi inserirlo tu ..grazie!!IL TESTO è CARA ALDA TI SCRIVO ..selezione di poesie alla 1°edizione del premio”Alda Merini”
questa poesia la rosa e l’anello è un fatto vissuto come descritto ho anche le foto alquanto strano pubblicato anche in rete per cercarne le origini..se vuoi metto la foto ..fammi sapere..è un anello di uno stile strano trovato mentre fotografo la rosa, era posto sul fondo ..mi piacerebbe capire le origini chissà che qualcuno non possa riconoscere la provenienza…
prova a mettere il link della foto…magari qualcuno potrebbe aiutarti nella ricerca…non si sa mai…
scusa l’ottusità ma proprio non riesco a caricare la foto dell’anello…potresti aiutarmi a capire ?ti ringrazio…
Metti direttamente il link della foto presa da google. devi copiare dalla barra dell’url, l’indirizzo.
MONDO D’OGGI
Gìovani biechi rincorrono sentieri occulti.
La morte bianca all’angolo li aspetta.
Come automi non si ravvedono,
nè ascoltano la voce di chi li ama.
Biechi ,con passi da zombi
irrompono nelle strade
incuranti della nera sorte.
E mai si salveranno,
se non si avvereranno.
di Anna Alfano
sezione B edita da ursini edizioni
anno 2010 testo cara Alda ti scrivo..
accetto il regolamento..
ho inserito nuovo post provvedi tu ad eliminare il vecchio?grazie..spero che vada bene adesso.scusa il fastidio buon sabato sera…
DISTANZE
Distanze da colmare
Distanze che si accorciano
Solcando il cielo azzurro
In un mare di emozioni
Colori e odori inediti
Sapori da provare
Persone da ascoltare
Storie da raccontare
Musiche e parole
Lontane eppure familiari
Nel mercato a cielo aperto
Di un mondo da scoprire
Vestire mondi nuovi
Costumi sobri e puri
Deserti, oceani e cime
E usanze d’altri tempi
Culture originali
E luoghi crocevia
Di razze e religioni
Di leggi e tradizioni.
Rinascere ogni volta
Che metto in discussione
Le mie pigrizie ataviche
Viaggiando per passione
SEZIONE A
ROSARIO LUPO – FIRENZE (roso.wolf@alice.it)
ACCETTO LE CONDIZIONI DEL CONCORSO
Valeria Spallino (v.spallino@awn.it) – Sezione A Poesia Inedita
Dichiaro di accettare le condizioni e le clausole del regolamento
AI POETI NON LAUREATI
Ai poeti, pertanto
Carne si fa ma è da più
questo sconfessare
l’inespresso conosciuto,
tentativo sorte di farne suono
a immagine impossibilmente
Eco di campagna fra le colline
goccia superstite alle fughe del vetro
rifrazione di luce sotto la linea
del ghiaccio marginale
– un sole in attesa
sono al vostro qui un di là
Parola o silenzio è silenzio
ma tant’altro più timido
remoto sottende
Nessuna remissione
è la colpa dei poeti,
il sangue del tratto
la grandezza
2011.10 10
Sabina Biasuzzo / Sezione A – poesia inedita / TITOLO : A POEM 212 – AMICA /
Accetto il regolamento.
A POEM 212 – AMICA
Amica,
che ho visto accanto a me
per mesi, anni..
Amica,
che ho sempre tenuto distante,
come se a malapena ti vedessi..
Amica,
a cui d’improvviso ho vuotato
l’anima addosso,
svelami il tuo,
di segreto.
Spiegami perché avverto
uno spirito guerriero
dentro te.
Dimmi perché odo un lamento
cupo, sordo
dietro il tuo sorriso.
Dimmi.
Parlami.
No, non dire nulla.
Lascia che il nostro sia
un dialogo muto
d’anime affini,
accomunate da un unico
silente grido interiore.
Il dolore nascosto
di chi ha molti semi fertili
da distribuire
a piene mani,
ma trova soltanto terreno
arido e sterile intorno a sé,
in un mondo ricco d’egoismo
e indifferenza.
Sabina Biasuzzo / Sezione B – poesia edita in raccolta HABERE ARTEM Aletti Editore in uscita fine novembre 2011 / TITOLO: A POEM 131 – OLTRE LO SPECCHIO / Accetto il regolamento
A POEM 131 – OLTRE LO SPECCHIO
Come novella Alice
ho guardato il mondo
oltre lo specchio.
Quel che vedo
mi piace, forse troppo.
Mi perdo,
e non so più tornare.
Devo piangere sulla tua
spalla, amico mio,
piangere tutto quello
che non posso avere.
Piangere l’impossibile
per tornare a ridere.
Ma solo se avrò il coraggio
di guardare di nuovo
oltre lo specchio
anche se quel che vedrò
sarò io..
..ma non sarò io
mai più..
Marco Musso – Sez A – poesia inedita – accetto il regolamento musacom@tin.it
PER UN ATTIMO DI FOLLIA
Suona il silenzio
fra le pareti rivestite di tristezza,
con l’intermittenza donata in coscienza,
dalla pressione della sofferenza.
Non esiste punto fermo,
stabile per natura,
capace di regalare a me e al mondo,
sollievo e paura.
Non esiste quel sottile filamento
che cuce in resistenza
congiungendo emisferi dispersi
cosi lontani nella loro esteriorita’,
cosi vicini per la loro contrarieta’.
Scricchiola la superficie che mi sostiene
come a diffondere in suono la mia precarieta’
data dal mio essere, dal mio esistere,
raccontata dai movimenti e dalle azioni,
dalle esternazioni e dalle mie alienazioni,
che dimenandosi descrivono il mio divenire.
Io no,
non credo e non mollo,
seguo l’istinto,
un riflesso impalpabile che differisce nella luce,
la distanza tra la tua superficialita’ ed il mio pensare.
Parole, lettere che inseguono
nell’armonia del mio pulsare
quella musica che parla di se,
libera di agire e diffondere,
libera di essere forma astratta
plasmata dal cuore e dall’emozione,
dall’amore e dalla mia follia.
Incredulo del mio soffrire,
come segno del mio vivere,
come indizio di crescita,
come passo che affonda nella neve.
In sicurezza traccio il mio cammino
cambiando verso al destino,
all’unione concitata di urla e di pianti
che scagliandosi contro al mondo
mi conducono avanti,
tra luce ed ombra,
dove il mio profilo accarezza quel delineo,
il crepuscolo che nell’oscurita’
conduce poi al mattino.
Io, sempre in equilibrio fra le mie paure,
lascio sfogare le piu’ oscure riflessioni,
cerco nell’emozione la mia pulsazione,
la folle illusione di rivivere ancora,
il ritmo ed il dolore, tra la voglia e la passione,
quella ferita che mi ridona l’ardore,
la parola d’amore che apre le porte al mio cuore.
Io, essere imperfetto come natura vuole,
uomo che sotto la scorza rimane fragile,
ramo d’ulivo tenace ma al movimento flebile,
dono me stesso e le mie parole,
petali di rose che scivolano sul mare.
Io nudo da convenzioni e stereotipi,
lascio volare le mie idee,
come bene comune pronto a raggiungerti,
come calore destinato a disperdersi,
sempre in cerca di quell’emozione
che dalle labbra in brivido
mi conquista il cuore.
Milano, 19 ottobre 2011 16.40
LE POESIE INSERITE SENZA IL RISPETTO DEL REGOLAMENTO (inserimento nome e cognome, titolo, sezione in cui si partecipa A o B (per la B indicare anche il libro da cui è tratta la poesia con indicazione di anno di pubblicazione) NON SARANNO PUBBLICATE
Poesia sez. A – titolo: E lei, puntuale, ricompare – “accetto il regolamento” – Alessandro Bertolino (Torino) e.mail: lexbert@libero.it
http://www.facebook.com/#!/pages/Alessandro-Bertolino/140068079365193
E lei, puntuale, ricompare
È un buon posto per parlare, il giardino
dei limoni, maturi, silenziosi.
Uno di loro, a fette, rischiarerà
Il tè di questo tardo pomeriggio.
Condito d’immancabili: “Ricordi…?”
scorre e non chiede nulla il breve tempo.
Candida, profumata, la divisa:
“Infermiera, ci porta la scatola?”
Avvicinate le ruote al tavolo,
ancora una volta rincorriamo la
speranza, celata al fondo del vaso
di Pandora. S’increspa, intanto, il mare.
Pieno d’orgoglio giro l’immagine:
“Guarda, la pelle dell’Irlanda: i prati!”
Mio fratello da tanti anni tace,
annuisce però, sorride, ascolta… .
Viaggiano ansiose le mani, cercano.
E lei, puntuale, ricompare, bella,
col vestitino estivo: le ciliegie
stampate fasciano il corpo esile.
Entrambi la baciamo e la posiamo
nello scrigno: fotografia a colori.
Ritornerà stanotte, lei, la mamma
a rimboccarci con le fiabe i sogni.
BELLISSIMA
Grazie 1000, gentilissima.
per Lucilla Gattini (13/11/2011)
Grazie 1000, gentilissima.
commovente, uno scatto fotografico pieno di emozioni
FEDERICO PETRICCIUOLO
SEZ. A (POESIA INEDITA)
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO
NUOVA VITA
T’ HO RIVISTA NEL
CHIARORE DEL SOLE.
T’ HO PROVATO NEL FONDO DI UN BICCHIERE,
VUOTO.
E’ ACCADUTO.
FINALMENTE!
SOLO UN DESIDERIO,
UN ALTRO SAPORE INFRANTO.
MALEDETTO CUORE!
CONTINUI A BATTERE PER LEI.
MALEDETTO DESTINO!
TI DIVERTI,
MI ILLUDI,
TI CONTRADDICI.
ARRIVERAI,
MA FINO A QUEL DI’
BASTA SOFFRIRE
PER TE.
SCRIVERO’ UN NUOVO AMORE
NON SARAI TU LA PROTAGONISTA.
STAVOLTA SONO PRONTO A RISORGERE
MENTRE, LANGUIDO, TI VEDRO’ IN LONTANANZA.
Greta Leder (cuoredicristallo73@yahoo.it)
Titolo: La Tondità dell’amore
Sezione A – Poesia Inedita
Dichiaro di accettare il regolamento
Costretto
a vagare
nella melma nera
dell’anima
in un mondo
senza
sole
e senza vento
oggi
mi sono
imbattuto
in una perla
lucente
e preziosa
aveva
il riflesso
dei tuoi occhi
il pallore della tua pelle
l’odore
di casa
la tondita’
dell’amore
sepolto
in questo
fango
ora ti indosso
per sempre
nessun titolo nemmeno a questa
io non so dove sei
che cosa stai facendo
e quanto hai sofferto
se fumi ancora le stesse sigarette
e bevi il caffè macchiato di latte
e due bustine di zucchero
in un bar estraneo a tutti i ricordi.
quel viaggio col vestito bianco
appartiene agli angeli
e tutte le promesse e le parole
e i giorni di noia e le piccole bugie
che il cuore faceva finta
di non capire
hanno creato questa inutile fine.
ti sposavo con gli occhi
e con la mente pensavo all’impossibile.
adesso un fiume di pensieri
divide il vero dal falso
e se gli occhi guardano lo specchio
in cui ballavi
non c’è più tempo per vivere un amore.
Sezione A – Alfredo Bruni – Accetto le condizioni e le clausole del regolamento
Poesia sezione A Poesia inedita – Accetto le condizioni e le clausole di regolamento.
Scomparsa dal cielo la stella polare
risucchiata da inimmaginabili
forse inesistenti galassie,
deflagrata la bussola dell’esistenza
il mio ago disorientato e dolente
cerca sull’orizzonte un diverso equilibrio
e ricompone la mappa degli astri.
Navigante confusa smarrita sulle onde
aggrappata all’incerto timone
con volenterosa pena,
vorrei sentire ancora il tuo amore
placata presenza dentro me
vorrei che da quel buco nel cosmo
piovesse almeno la carità di una scintilla.
Daniel Trombetta
A. Poesia Inedita
Acetto il regolamento
SE FOSSI RIMASTA
Se fossi rimasta
Non sarebbe cambiato niente
Saresti rimasta e basta
Avremmo visto giorni tanto uguali
Da sembrare diversi
Rincorrersi fino quasi a sfiorarsi
E avremmo provato a cancellarci
Come avevamo fatto infinite altre volte
Mi avresti visto invecchiare
Ti avrei visto inciampare in storie senza domani
Ci saremmo persi e ritrovati
Senza venir meno al nostro giuramento
Se fossi rimasta
Tutto sarebbe stato diverso
Non avrei visto questa pietra
Con il tuo nome e due date
Non avrei dovuto prendere in affitto
La spiegazioni dei miei sogni
Solo per capire una volta per tutte
Quello che non volevo accettare
Se fossi rimasta
Ma sei rimasta
Sei rimasta e basta
scusate la mia ottusità : il testo da inviare al concorso dove lo devo scriver ?
Mario, nello stesso modo nel quale hai inviato questo messaggio. Nel corpo del messaggio inserisci il tuo componimento indicando sezione, nome e cognome, titolo, in caso di sezione B anche il titolo ed anno del libro da cui è tratta. Senza queste indicazioni il componimento verrà squalificato e dunque non pubblicato.
Marina Pieranunzi de Marinis – Sezione A – Accetto condizioni e clausole del regolamento.
NINNANANNA
Cullerò
i tuoi pensieri stanchi
come una melodia
o una ninnananna
per acquietarli.
Accarezzerò
il tuo volto teso
come un pallido sole
o un alito di vento
per non turbarlo.
Ravviverò
i tuoi occhi tristi
con scintillio di lucciole
e timide fiammelle
perché non versino lacrime.
Raggiungerò
il tuo cuore oppresso
con mille, piccoli,
teneri voli
perché riprenda a sperare.
Poesia sez. A – titolo LASCIO SEMPRE UN PO’ APERTE LE PERSIANE– “accetto il regolamento” – Fausta Fabrizio vic.67@libero.it
Raggi di sole trovano spazio
tra sbadiglianti nuvole
nel nascere continuo di albe
che infiammano il cielo.
Asciugano le pioggie
di lunghe notti fredde
di un ieri ormai lontano.
Entrano in camera, silenziosi,
m’ invadono di luce
mi coccolano in abbracci calorosi.
Mi sveglio e mi ritrovo
spoglia di solitudine,
sorrido mentre ascolto
le dolci melodie di uccelli giù in cortile.
Che meraviglia!!!
Apro la finestra a tutto il suo splendore
nel respirar la vita di tutto ciò che ho.
Libero nel vento i sospirati sogni
viaggio con la mente nei luoghi a me lontani
a spasso in questo mondo..
viaggia anche il mio cuore
oltre l orizzonte .. lontano nei ricordi!
Nel viaggio mi ritrovo sulle sublime vette
a respirre ossigeno ed ascoltare il vento,
poi a correre felice su fioriti prati
sdraiarmi ad osservare l’ immensità del cielo
poi ancora a piedi nudi su inumide spiaggie
lasciarsi accarezzare ed ascoltare le onde
e ad osservar il rosso fuoco del tramonto……
la liberta e’ nel cuore……
[Fausta Fabrizio] © 2011 Tutti i diritti riservati
Poesia sez. A – titolo: Mastica memoria. – “Accetto il vostro regolamento” – Francesca Emilio (Bari) – email : gueva@hotmail.it
Masticami e dopo sputami.
Ingoia e raschiati la gola.
Io non avrò sapore.
Non troverai anima, solo carne e sale.
Disinfetterà forse anche te?
Come le mie ferite, anche quelle più profonde.
Bruci.
Mastica, mastica più forte. Dieci volte non basta.
Sputami, sputami ancora.
Ti lascio in bocca l’amaro.
Seguimi all’inferno.
Il paradiso è troppo etereo.
Seguimi se m’ami.
Non troverai più niente.
Solo ossa.
Ama loro se vuoi, non hanno memoria.
SIMONA DI MARCO – SEZIONE A – ACCETTO IL REGOLAMENTO
DAVANTI AL FUOCO
Non serve un camino, basta un po’ di legna, accatastata e ben secca,
basta un po’ di carta ed un accendino…..il fuoco inizia ad ardere e la mia mente a volare….
Gli occhi fissano la fiamma….. i pensieri sembrano seguire la cenere che il vento porta via.
Il cuore si fa più leggero, la mente si svuota, il dolore scompare come d’incanto!!
Le emozioni si sprigionano come il profumo acre che si diffonde tutto intorno,
la mente viaggia….. inizio a vivere un altro sogno…. ad occhi aperti, senza timori!!!
Il silenzio mi avvolge…. e poco importa se è reale…. non c’è spazio per niente….
è il risultato di quella magica atmosfera, un mondo parallelo mi ospita donandomi pace.
Il calore che si sprigiona coinvolge tutti i sensi, moltiplicando all’infinito le percezioni!!
Ferma, immobile, resterei lì per ore, inconsapevole spettatrice di un evento quasi mistico.
Il fuoco mi confonde, mi coinvolge, mi trasforma…. chi lo sa…. forse nasco da lui
proprio io, timida e paurosa, di fronte a tanta potenza mi trasformo e ne condivido il mistero!!!
La legna sta finendo, la fiamma si trasforma, diventa brace,
piano piano la realtà inizia a prendere il sopravvento, vedo quello che mi ruota intorno,
il viaggio è terminato, metto i piedi a terra, come svuotata!!!
Quanto è durato quel lunghissimo istante non saprei dirlo,
ma so per certo di essere andata lontano….. indietro fino a quegli anni passati…
intorno ad un camino, con le chitarre, davanti da un bicchiere di vino!!!
Il fuoco mi infonde forza, passione, mi ricorda che esiste l’amore.
Quell’amore da cui sfuggo, perchè non voglio soffrire, ma che mi rendo conto essere vitale,
quell’amore che ho voluto cancellare dalla mia vita, togliendomi il gusto di assaporare un’emozione!!!
Pietro Pisano (squall_lionheart14@libero.it) – E di nuovo senti scorrere sugli occhi- Sezione B- poesia pubblicata nell’antologia Habere artem vol. 13 (Aletti Editore, dicembre 2010) – accetto il vostro regolamento.
E di nuovo senti scorrere sugli occhi
E di nuovo senti scorrere sugli occhi
il vaglio del mare
percorrendo nello sguardo
finale, lontananze di estati e stupori
che riuniscono parole di vento
sulla spiaggia.
Fioriscono nella rena, dove volge la battigia
i suoi ultimi chiarori
e più oltre
al largo,
negli enigmi concepiti dalle onde
iridi di sale
gemmando
nello stesso desiderio,
si duplica la notte
nel nome che ripopola lo spazio,
vicino a te cresce ancora nel sogno
la vita pulsante quel lucore della sabbia
scivolata sulla pelle
dei ricordi
unito è il disegno dell’isola, coi cieli
attraversati dalla mente,
il sonno sul cuscino delle nuvole.
Pietro Pisano – Sezione A- La storia piccola che siamo- accetto il vostro regolamento.
La storia piccola che siamo
Fermo, con gli occhi sulla scena
nel taglio di luce
che tiene aperta la porta.
Sul corpo del giorno
che s’imbeve
dell’ora larga e chiara,
la mano aderisce al silenzio
che amplifica gli spazi:
quando sgorga dall’alto
dei palazzi una sorpresa invisibile
che occhieggia in ogni dove,
tu la senti crescere come una figlia
la luce sul davanzale
ed è da vivere nella sua piena
questa gioia
che rinnova i colori
e non sembra vero e soltanto
per poco
si placheranno le domande;
nessuna certezza definitiva, solo la vita che fiorisce
segreta quando ti chiama
da uno scenario cittadino
mentre a poco
a poco, rallentano
i movimenti dei passanti
sui marciapiedi,
lascia che accadano le semplici cose
da vivere ora, è sicuro
qualcuno troverà un barlume che muove il cuore
dell’universo
anche per te
per ogni solitudine
che assomiglia ai tuoi occhi, diranno:
Eccola, anche per noi,
anime in bilico tra la noia e il delirio
del giorno, la storia piccola
che siamo.
Sonia Consolo Giaccotto – poesia sezione A – accetto il regolamento –
email: sonia.consologiaccotto@tin.it
blog: http://lavocedelcuoresonia.blogspot.com/
P a r o l e
Parole
leggiadre e care,
languide e molli,
cosa son esse
se non morbidi atolli….
Letto di piume,
acque chete del mare,
in cui dolcemente affondare
un anima inquieta
e nell’oblio dei sensi,
il dolore abbandonare.
Sensuali e lascive,
intime e calde,
accolgono i sensi
in un giaciglio d’amore,
dove i cuori
trovan riparo
dal deserto del mondo
oasi di pace,
dove poter riposare.
Persa nel cammino
di una oscura vita,
aggrovigliata
tra anima e cuore,
trovo nel mio
inquieto poetare
il sole che sorge
dopo il temporale
e la luna che splende
li in mezzo al mare.
– di Sonia Consolo Giaccotto
Tutti i diritti riservati
10.11.2011
Rosaria Catania
Partecipo alla Sezione A
Con la poesia ” Mazzo …. di fiori ”
accetto il vostro regolamento.
Mazzo …. di fiori
Voglio confezionare
con le mie mani
un bellissimo…..
mazzo di fiori
Ma… al posto dei fiori
prendero’ a prestito….
le bellezze della vita
Per la carta mi basta
un po’ di cielo
azzurro….
Sistemo bene… Il primo fiore
chiamato…..
Il sorriso di un bambino
di colore bianco…
candido e puro
nato da prati verdi
Metto vicino con cura
il secondo fiore col nome…
Mamma che prega
per amore dei figli
Attorno mettero’…
un uomo forte
e tenero, chiamato…. papa’
Infine cogliero’….
Un fiore tenerissimo e delicato…
di vecchietto stanco
Come ultimo prendero’ un po’di
sole, di luna e di stelle
Faro’ un bel fiocco….. grande
con un pezzo di
arcobaleno….
Innaffiero’ quel bel
mazzo di fiori
con l’acqua del
mare e del fiume….. E
Li offriro’ ha
te
Vita…..
CopyrightR.
Catania Rosaria
Sezione. A – Poesia inedita –
ANCHE QUANDO NON CI DOVREBBE ESSERE PERDONO
Accetto il regolamento
Giuliana PALEOTTI (e-mail:giulyetta62@hotmail.it)
Quando muore un dittatore,
la morte pare quasi riesca
a trovare un senso alla sua stessa esistenza,
giacché un lutto si veste a festa
e milioni di punti di domanda volano…..
restando senza risposta e senza tempo,
liberi, come gli aquiloni dei bambini.
In questo boato grande come il mondo…..
regna sempre uno strano ridondante silenzio
che sembra più silente del silenzio
e gli uomini si muovono con le anime di fotografia.
Un silenzio che può far sentire il boato del mondo.
Strane sensazioni….
Una felicità attesa non è mai una felicità pura
e una coscienza riesce sempre a vincere
sulla rabbia, l’odio, la vendetta e il rancore.
Una coscienza in cuor suo, anche quando non deve
è sempre un po’ incline a farsi trasportare
dal vento mite del PERDONO.
GIULIANA PALEOTTI 20 ottobre 2011 © Tutti i diritti sono riservati
Francesca Romana Micera- sezione A- accetto il vs. regolamento
“Ho rivisto i tuoi occhi”
Ho rivisto i tuoi occhi
stanotte eri con me e ho sentito le tue scarpe
consumate dall’aria e dai passi
Nel sorriso di nuovo padroni io e te di una materia informe e palpitante
Il tempo era nulla e lo credevamo franco di andare e tornare
granelli di sabbia che trovo fra i capelli ma cerco per terra
La notte non ci prenderà dentro
Resterà l’impronta di una stella
che ragiona di Fisica e fuma la pipa
tossendo vita e malinconia
Ho rivosto i tuoi occhi
le mani belle e la valigia chiusa male
quella con cui ti sogno andare e tornare
E ho sentito vicina una poesia per tutti e solo per noi
Nessuno ci porterà via l’illusione di restare fermi in ginocchio
fieramente stuprati da quello che chiamiamo arbitrio e non ci sente
ma avremo ancora cura di mascherarlo di lezioso eterno
per avere la forza ancora di andare e tornare
Contro vento e contro dio, è la vita.
A te…
Schiuma ad ogni bracciata
scia biancastra e spumeggiante!
Lì, a mezz’acqua
il fisico provato dell’atleta
respira e poi si immerge.
Poi, respira ancora.
Un tumulto di spruzzi
una simbiosi perfetta,
quasi fiabesca:
l’uomo e l’acqua!
Il tuffo iniziale liberatorio
il tocco finale
a bloccare il cronometro.
L’acqua scivola
via dai corpi…
Gli schizzi di allegria:
è la vittoria!
“A te…” di Pacco Gianfranco – Sezione A – dichiaro di accettare il Regolamento
MACCIONI FRANCO
SEZIONE – A – POESIA INEDITA – Dichiaro di accettare il regolamento.-
Tutto tace
Tutto tace questa notte…
le luci della sera fuggono
verso altri mondi!
Una leggera brezza
sfiora il mio viso…
una dolce malinconia
m’assale…
forse, ricordi lontani,
stretti abbracci
di un amore materno
che non c’è più!
Tristezza e pianto…
profumo di gelsomini
accompagnano sempre
il mio cammino!
Tutto tace questa notte…
solo una Luce brilla
dentro il mio cuore….
la Tua… Mamma!
2 novembre 2011
MACCIONI FRANCO
SEZIONE – B – POESIA EDITA – Poesia pubblicata nel volume “I colori dell’anima” stampato dal Gruppo Feltrinelli – Milano – http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=609445
Dichiaro di accettare il regolamento
GOCCE DI PIOGGIA
Gocce dei pioggia…
come lacrime che sfuggono
da un cielo senza nuvole!
Che strano…
alzando gli occhi …
un silenzio strano intorno…
e il pigolare degli uccelli
s’ode solo in lontananza…
mentre le mie mani
cercano un appoggio…
un sostegno sicuro!
Mi risveglio assonnato …
che strano…
mi riprendo da un sogno
forse vissuto nella realtà…
stordito e confuso…
nell’attesa spasmodica
di un segno amico…
che mi raggiunga!
Attraverso la strada…
riprendo la via di casa…
poggio le mani sul viso
gocce di pioggia
su un cielo cupo
che minaccia tempesta…
ma un’insolita felicità
stranamente m’invade…
il cuore colmo di gioia…
per aver ritrovato me stesso!
Poesia sezione B titolo
Ti voglio come sei poesia tratta dal libro “Le parole e la pietra” Rupe Mutevole Editore anno di pubblicazione 2009 Fabio Clerici clericifa@tiscali.it
accetto il regolamento
TI VOGLIO COME SEI
Ti voglio come sei,
quando il tuo sguardo
si appoggia sui miei occhi;
quando il tuo viso,
mi narra infantile imbarazzo
e piccole rughe,
segnano il tempo di matura bellezza;
ti voglio come sei,
quando risvegli i tuoi sensi,
dal notturno sonno,
quando mi attendi,
dormiente la notte,
rassicurata dalla mia ritrovata presenza;
ti voglio come sei,
quando la distanza che ci separa,
è solo un breve intermezzo
di una meravigliosa avventura;
quando le tue labbra,
scolpiscono rasserenanti parole,
al cospetto della mia debole anima
e quando con te il quotidiano,
magia diviene;
ti vorrò come sarai,
anche quando,
di argentei capelli,
il tuo viso ornato sarà,
e mi regalerai ancora amorevole sorriso,
accompagnando il nostro cammino,
per il tempo che resterà
e che Dio avrà deciso.
Poesia sez. A – titolo: Poeta mutilato. – “Accetto il vostro regolamento” – Vincenzo Inglese (Bari) – email : spongepunk@libero.it
Sono un poeta mutilato.
Chiedimi di scriverti un micronano secondo.
E ti raccontero’ della rabbia, dell’odio che puo’ preservare uno sguardo, un profumo.
Masturbero’ le mie pupille,
e sudero’ puzzo acido
per fartelo rivivere.
Ma chiedimi di scriverti del mio futuro.
E mi vedrai come un Giuda in paradiso,
o come un santo all’inferno. Anzi no.
Mi vedrai solo morto.
“Sono fuggito dalle lamentele…” Poesia di Antonio Maggio – Napoli – arbitromaggio@tiscali.it – Sezione A – Accetto il regolamento.
Sono fuggito dalle lamentele
in tempo per sentirmi dire cose
scontate e scritte con l’inchiostro sporco.
Si torna a fare i conti con la ruota
dall’ingranaggio rotto e arrugginito
anche quando gli orecchi che si ovattano
di suoni partoriti dalla vita
riprendono a cercare melodie.
Passo, dimenticandomi la fretta
dove tra gli archi dorici studenti
giocano a dadi col futuro grigio
nelle pause fittizie del pensiero
intrappolato in parole comuni.
Claudia Calcagno
(enhiel@alice.it)
Sezione: A
Titolo: Nel Meriggio
Accetto il vostro regolamento.
NEL MERIGGIO
E tu sonnecchi
tra un verso e l’altro,
se di beltà
schiudono le asole;
il meriggio delude del sopore
larve di sorrisi,
sfumanti in sbadigli devianti.
Cosa ai farfugli dell’uncino
saldi il promemoria degli spasmi?
Dormi o crei
l’illusione del sonno!
Sempre rubare alle moine
della nebbia, che scocca
le allegorie della percezione
viziosa d’alba,
la fantasia dalla veglia.
Sfidare con lo spirito
e la scorza il barlume
in una cospirazione
sul sole, prima che
disinnamori il sogno.
Claudia Calcagno
(enhiel@alice.it)
Sezione B
Titolo: Prestigio dei sensi
Poesia tratta dal libro Oltre i confini dell’apparenza (Aulino Editore) anno di pubblicazione 2007.
Accetto il vostro regolamento.
PRESTIGIO DEI SENSI
C’è della pioggia sul chino piede,
chi le ha parlato all’orecchio
quando io trastullavo le onde
in superficie dell’assopito sole?
Nell’eretica realtà corposa di sgomento
io scavo le tracce di questa cospirazione,
astratte perché digiune,
nessun atto ebbe inizio.
Strofino nel mio avvedersi
l’accertato stupore di ciò che mai giunse,
ma nella diffidenza è difeso il dubbio.
Si ricicla un fantasma
che non lascia l’istante nello smarrimento.
È il prestigio dei sensi quando tergono il sospetto.
la frase subito precedente dice
<< segnandosi la croce borbotò
Mario, sai che facciamo? Cancello la tua poesia e la riscrivi con ogni verso al posto giusto.
Appena cancellata. L’ho modificata troppe volte. Aspetto il nuovo inserimento.
sono Luca Gamberini – sez- a- accetto regolamento dai voi applicato.
Le nuvole di Fuscaldo
Che poi pensavo.
Se ci fosse anche un cane mi emozionerei, di più.
Poi faccio voci strane, gote rosse,
e se mi vengono i piedi dispari?
Che poi pensavo.
Se ti guardo negli occhi,
poi magari mi dimentico che devo morire.
La mia stupidità non ha un capolinea.
Chissà come lo avrei chiamato oggi questo sentire?
Senso unico?
I gelsi son dipartiti, prima di me.
Mangerò un gelato, per festeggiarmi,
mentre immaginerò
che stanotte, mi corteggerà una stella.
La vedo già cadere, con tutte le sue parole.
La danza
Gli occhi chiusi per ascoltare i battiti del cuore.
Le guance che si sfiorano come una dolce carezza.
Profumi che si mescolano
La mano nella mano
I corpi che si cullano
Respiri che riscaldano la pelle
La notte come unica complice
La luna come unica fonte di luce
Milioni di stelle che osservano curiose
E come unica musica quell’emozione che qualcuno chiama “amore”
Sabina Nuzzo- Accetto il regolamento-Sezione A.
Nome: Ersilia Anna
Cognome: Petillo
Sezione:B
Titolo del libro: Le stelle sul soffitto – Photocity Edizioni
Anno di pubblicazione 2011
Accetto i termini del regolamento
È inadatto
il pensiero solitario di una mente che viaggia
e nuota sull’asfalto rovente dell’indifferenza
si lascia spiegazzare dal vento
copre le distanze
ed inghiotte l’amaro sapore
che la vita dà a chi di pensieri sfugge
a chi del disprezzo ode l’eco
in spazi infiniti limitati dal dire.
Il mio pensiero è in picchiata
soffre il brivido della caduta
e si inebria a planare su di voi
inchiodati al suolo perché senz’aria.
(Ersilia Anna Petillo – Le stelle sul soffitto Photocity Edizioni)
Antonella Rossi
ros.ant@hotmail.it
Sezione: A
Titolo: Vorrei (dedicata a mio figlio disabile)
Accetto il vostro regolamento.
VORREI
Vorrei fermare il tempo ogni volta che i tuoi occhi fissano i miei,
pochi secondi
così profondi e penetranti
da procurarmi un tonfo allo stomaco.
Tutto ciò che vorresti dire
ma che non puoi…
mi fai capire quante parole inutili che si dicono,
mentre tu,
che della parola non puoi servirti
mi parli con l’anima.
A. Rossi
Mangio neve
dal gusto stanco,
dall’amaro sapore
di un inverno infranto,
di quando bambina
oltre la polvere nera
del camino acceso,
vedevo scintille di cera
Bevo sabbia
che non scende,
si aggrappa in gola,
e non si riprende
quel pallido sguardo
freddo di rosso,
che raggela la pelle
e non mi si toglie di dosso
Annalisa
Io sono
io sono la vita che ho imparato
ad osservare, ad ascoltare, a capire
io sono il dolore che ho sopportato
accettato, dimenticato
io sono l’amore che ho donato
vissuto, abbracciato
io sono e vivo ogni giorno nell’aria del mio passato
e respiro il profumo del futuro
io sono tutta una vita
da raccontare e da ricordare
per ogni ruga che ha segnato il mio viso
per ogni ruga che ha invecchiato la mia mano
per ogni ruga che ha acceso il mio cuore
Annalisa
Violata
Urla nell’aria
il suolo accoglie il corpo
Punture di veleno
le sue mani sulla pelle
Violata l’anima
Bianco il volto
sbarrati gli occhi
non vedono…
Lacrime sgorgano
nel vuoto cadono
E’ silenzio
Silvana Puschietta
(inedita)
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.
Accetto il vostro regolamento.
Silvana Puschietta Sezione A Poesia Inedita
Dichiaro di accettare le condizioni e le clausole del regolamento
Violata
Urla nell’aria
il suolo accoglie il corpo
Punture di veleno
le sue mani sulla pelle
Violata l’anima
Bianco il volto
sbarrati gli occhi
non vedono…
Lacrime sgorgano
nel vuoto cadono
E’ silenzio
Silvana Puschietta
(inedita)
Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.
COMUNICAZIONE: LE POESIE INSERITE SENZA IL RISPETTO DEL REGOLAMENTO (inserimento nome e cognome, titolo, sezione in cui si partecipa A o B (per la B indicare anche il libro da cui è tratta la poesia con indicazione di anno di pubblicazione) NON SARANNO PUBBLICATE. Sono state squalificate più di venti poesie, se non trovate le vostre poesie pubblicate, rileggete il regolamento ed inserite tutti i dati: senza sezione di partecipazione non è distinguibile la poesia, se edita od inedita, e dunque si è squalificati e NON pubblicati.
Poesia Sez. A – Titolo: ” Chiaroscuri”. Accetto il regolamento. Autrice: Mimosa
Chiaroscuri
Ninnata dalla brezza del vento
riparo il mio corpo stanco,
seduta all’ombra della vecchia guercia.
E cullo i miei sogni sbiaditi,
tra luce e ombra,
dove l’anima mia galleggia.
Del salice piangente
spumeggiano i chiaroscuri,
il sole irraggia
dei miei pensieri
le spesse nervature.
E’ un tuffo affannato nei ricordi,
trama cristallina e trasparente,
tessuta nel tempo
su pareti anguste
tra letizia e amore,
dolore e sofferenza.
E incorniciano la vita,
ancorati al destino che oscilla.
Poesia dall’elegante costrutto che definisce con pregio sentimenti e stati d’animo.
sono Luca Gamberini sezione B Poesia edita, tratta da “Come un cane…con un cane” Montedit 2008
Spirito libero
Ricordo tutto di te
anche se non conosco nulla
ti vedo
cordiale, distratta,assorta, triste,
così vicina
ma deliziosamente irraggiungibile.
Ho abituato i miei occhi
a respirare il tuo profumo
come un ladro timido e discreto
quasi neanche me ne accorgo…
Ho imparato a chiamarti
anche se a me è estraneo il tuo nome
ho scolpito nel mio ego il tuo sorriso
dolce e intenso
misurato e deciso.
C’è complicità nel tuo sguardo
c’è il desiderio di non soffrire
ci sono tutti i giorni passati
in fila
uno dopo l’altro
c’è un’energia che cattura
e mi fa sentire
felice, impacciato, leggero, disperato,
in una frazione di attimo.
Non appari mai nei miei sogni
perché i sogni non sono belli come decantano
appari tutti i giorni nella mia realtà
sei un’onda anomala
che sbatte contro gli scogli della mia timidezza
e infrangendosi disperde tutti i miei confusi pensieri.
Mentre ti osservo da dietro le sbarre dei miei errori
penso…
vorrei fossi prigioniera
libera sei inarrivabile
sei impossibile per i miei occhi
e non possiedo le chiavi per poter fuggire dall’inutile.
Sei la tranquillità e il tormento
sei l’inverno che lentamente mi sorprende
sei la voglia di volare fino ad accarezzare il cielo
sei la sveglia del mattino
che vibra e fa pulsare il cuore
a ogni battito una luce
i tuoi occhi che sorridono
Francesca Giustini Sez,ne B Accetto il Vs,o Regolamento
SEI NUDO
E tu sei nudo
e trasali di tutto il desiderio impazzito
e prorompi sull’ ultimo equilibrio
che precipita e si schianta
e galleggia
e viaggia nella profondità delle tempie
E tu sei nudo
nei semi dei pensieri
sei nudo col tuo sangue che stilla nel mio sangue
e arde nel respiro e infiamma la mia bocca
Sei nudo
col tuo corpo alle sorgenti delle vene
sul fondo antico della prima carne
nel ricordo del primo stupore
e piombi nel sogno della vita
e fondi nella voglia che sboccia
nella carne che si tende
nella carne che affonda nel profondo del ventre
E tu sei nudo
come un vento che passa e che mi scuote
nel tenero che copre il vuoto dei respiri
nudo nell’ ansia delle mani
nell’ orma chiara del primo ricordo
nudo
col tuo sangue che pulsa dentro il mio
nella carne che sente
nella carne che pensa
mentre ti guardo brividi e sussulti
amore fluviale che straripi
amore che consumi
che mi avvolgi
e che in me anneghi .
Francesca, potresti indicare il titolo e l’anno del libro da cui è tratta la poesia?
Tratta dalla Raccolta ” Tutte le Parole del Tempo ” la Riflessione Davide Zedda Ed.re Edito novembre 2011
Francesca Giustini Sez,ne A Accetto il Vs,o Regolamento
SOTTO OGNI CIELO
Sotto ogni cielo
nei fondali dell’ essere
primo fiore d’ oceanica onda
ti cerco e t’ invoco
felice connubio d’ oscurità e chiarore
senza rispondenza alla felicità di labbra
e prestigiosità d’ eloquio
Vengo da te a ineffabile rifugio
in nudità assoluta
suscitata di porporo pegno
con il mio cuore in mano e i battiti negli occhi
da una febbre di passione arsa d’ incanto
in un sublime giorno che non conosce notte.
(sezione A – poesia di Silvia Maria Calliero)
“Silenzio”
Silenzio di tuono
assordante frastorna,
come rombo insistente
stordisce.
Infinite parole
ornate di vuoto,
cavalli imbizzarriti
sul mio gregge mansueto.
Compiaciute sentenze
silenzi assoluti,
maschere di vacuo amore.
Anelo a verace
assenza di suono.
Pace del Cuore.
(S.M.)
Alessandro Pedretta. Accetto il vostro regolamento. sezione A.
Se ce la fai
Allora seguimi
se ce la fai,
lungo le illuminate creste in rilievo
del mio cervello.
E allora corri,
senza fiatone,
tra i calcoli magnifici
che la mia testa adopera per rendermi unico.
Infilati
tra le luminescenze d’abisso
che la mia fronte ha creato per battere la luna
e le frustrazioni del corpo.
E ora scappa
da questa illegale esperienza
e formane una da te,
che ruggisca in egual modo
e che ti renda dio
della tua incantevole imperfezione.
Cettina Lascia Cirinnà
Poesia sez. A – titolo: Nebbia
Accetto il regolamento
Nebbia
Delicata e diafana
la nebbia come una mano vellutata
mi accarezza e mi nasconde
alla vita di ogni giorno.
Mi avvolge e mi porta
in un mondo ovattato
dove regna silenzio assoluto.
Immobile, ascolto
tutto il dolore del mondo
starnazzarmi
dentro l’Anima.
Piccola, piccola
mi nascondo
dentro una lacrima
di rugiada
che scende dagli occhi
spenti di un uomo
che piange …
Cettina Lascia Cirinnà
Poesia sez. B – titolo: L’uomo è solo
Accetto il regolamento
L’uomo è solo
Quando nasce
quando muore
l’uomo è solo.
In un dialogo continuo
con se stesso
l’uomo è solo
nella follia …
Perso dentro il labirinto
senza uscita
nella ragnatela della sua mente
l’uomo è solo,
nella solitudine eterna
della sua Anima
l’uomo è solo.
Poesie d’estate – LIBRERIA EDITRICE URSO – Maggio 2011
Ciao, E’ stata accettata la mia poesia “Violata”?
Ciao Silvana, sì la tua poesia è presente. Non la visualizzi?
Rita Stanzione
Sezione A
Dichiaro di essere l’autrice dell’opera e di accettare incondizionataente il regolamento del Premio. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
DIETRO AL CIELO
t’ho visto vicino
guardando allo specchio
sono la curva dell’aria
se solo mi giro, catturo
il tuo stato d’animo
penso scintille immobili
tu non le vedi
ma sei circondato
e parlo da sola
dai miei ricci scomposti
perle nere che imbrigliano
il coraggio del cielo
dietro la curva rotola un alito
a scolpire il silenzio
so che respiri, anche tu
addormentandomi accanto
un amore
e se stringessi le rocce
se potessi ogni fiore
se chiamassi le luci
se io fossi di sasso
e le ore d’amore
le mie idee di te
le giostre madrine
dei campi che cerco
il mio odore a cercare
le ore, le storie
a pregare le arti
-per averti- per cercare
un poeta, un sole
d’immagini d’amore,
di ieri
Ora sono te!
loredana grilli
POESIA INEDITA
TEBANA MASONI – SEZ.A. POESIA INEDITA- ACCETTO IL REGOLAMENTO
tebanamasoni@yahoo.it
Quel che distoglie
mi prese
in un giorno che non ricordo
-e fu osservare quieto e ribellione molle.
Quel che volli e non volli
venne fuso
da mani callose di contadini
in un impasto di sangue e melma
-poi buttato
in un mondo luminoso
che mi acceca
e mi scoraggia.
Rebecca Mais
Titolo: “Poesia”
Sezione A, poesia inedita, ACCETTO IL REGOLAMENTO.
Delirio dei sensi
fluire dell’anima
estasi dello spirito…
Da te mi lascio trascinare,
tra nuvole
dense di metafore,
luogi di eterna primavera
e splendenti notti
di plenilunio.
Valeria Spallino (v.spallino@awn.it) – Sezione B Poesia Edita
inserita nel volume NON IO POETA – Prova d’Autore, 2011
Dichiaro di accettare le condizioni e le clausole del regolamento
DEAMBULATORIO DEL TEMPO
Ci sono nuvole su nel cielo
che si credono bambole o moine
e stanno lì a incipriarsi il viso
in attesa che giunga
col suo mantello scuro
nella notte dei cavalieri
Pegaso in figura
d’argento scalpitante
Tanta ingenuità di corallo
irradia il quaggiù e me
di sentire incuriosito
senza spade
Sezione A poesia inedita. Federico Montanari. Accetto il regolamento.
COM’ERO GRANDE
La scienza dell’infanzia fu la scienza del confine.
Era il mondo delle note musicali, non del componimento.
Oggi ci sono amori rampicanti nella notte
oggi i sorrisi si curvano come piatti
colmi di frutti fioriti dai semi di pioggia,
e sogni che danzano su palchi d’angoscia,
e la grazia nelle sembianze intenerite disperse.
Gente dispersa nei confini del corpo.
La scienza dell’infanzia fu la scienza del cerchio.
La notte era un confine di stelle
la parola non era torpida
Oggi l’anima del mare violento
investe gli sguardi
occhi carichi di destino spartano,
oggi arrivano gli uomini
coi loro atroci grovigli d’ombra
che brucano il prato dell’immensità.
La scienza dell’infanzia fu l’armatura della semplicità
lontano dalla luce carnevalesca.
La crescita nel ventre degli anni
portò il suo opposto nella vertigine.
Gli anni portarono vertigine.
La finestra sull’universo. L’universo sugli universi.
E la notte profonda come il dubbio
e direttamente proporzionale
e gli sguardi
i destini
sanguinanti di luce
e la freddezza amichevole delle stelle.
Com’ero grande. Quando ero bambino.
Federico Montanari. Sezione B. Poesia edita. Tratta da Federico Montanari ‘Pagine senza bordi’ Aletti editore. edito nel marzo 2011.
SOCRATE E LE ROSE
Passava leggera alle otto di mattina
mentre il passero cantava tra la sultanina,
disse lei, “che belle rose”
e lui con gli occhi abbassati gliele pose.
Lavorò a schiena bassa tutto il giorno
pensando “chissà se domani vedrò il ritorno;
le mie ginocchia sono affaticate nell’aridità
le nuvole non ostruiscono l’immensità”.
Il mattino seguente lei ridente passò,
Socrate gli occhi due volte si stropicciò,
disse “come buongiorno cogli uno stelo
scegli quello dove la polvere non adagiò alcun velo”
Lei prese, sorrise e lenta si girò
e il pensiero dell’uomo fu inesausto rondò;
e mentre la notte magnetica si stese
lui sentì levarsi in cuor gentili pretese.
Di nuovo il cuore dell’alba si schiuse
e un principio d’ansia sulla pelle si diffuse,
lei di nuovo passò e prese la sua rosa
ma la voce di lui non lasciò pellegrinare alcuna prosa.
“Poichè sapere è sapere di non sapere
mi son massi pesanti le parole del mio dovere
perchè l’amore è una feconda seta bruciante
e mi lascia al davanzale come muto schiavo implorante”.
All’indomani sul davanzale di Socrate
le scarlatte estremità sconquassate.
Muove i gomiti cieco senza sapere il vento australe
– pensò – ignorare, ignorare è certo rifugio del male.
(tratta da Federico Montanari ‘Pagine senza bordi’ Aletti editore).
Poesia Sez. A – Titolo: ” Il chitarrista equilibrista”. Accetto il regolamento. Mimmo Vinciguerra
Il chitarrista equilibrista
Il mio cammino è stato breve,
ho inciampato in una grande buca
e sono volato verso il destino,
il mio nome è Luca
Quando ero bambino correvo spensierato con i miei
compagni nelle strade del mio paese,
sognando un futuro pieno di tante di sorprese
Ma un giorno una stella scese dal cielo
e ha scelto proprio me,
nessuno sapeva spiegarmi il perché.
Alla finestra passavo infiniti giorni,
sfogliando l’album dei ricordi
Un altro giorno se ne va, un altro giorno come tanti
fatto di attese preoccupanti
la verità era quella di lottare
sorretto da mio fratello,
da mamma e papà,
con coraggio e dignità.
Tutte le sere andavo a letto presto
stanco come un equilibrista
su di una corda tanto sottile e tanto lunga,
con la paura di cadere giù.
Prendevo sonno a notte fonda,
mio padre per non svegliarmi
la buonanotte sottovoce mi sussurrava,
con una mano mi accarezzava
e con l’altra mia madre a se stringeva
Hanno fatto di tutto per risparmiarmi le durezze della vita,
tutte le volte che le buie scale scendevo in picchiata
il loro amore mi illuminava la risalita
fino al saluto nella “casa della gioia”,
sono certo che nel cuore mi terrete
continuando a scrivere la mia storia…
Mi trovo in un posto che mi è difficile spiegarvi
posso solo dirvi che tra una nuvola e l’altra
arpeggerò la mia chitarra nel divino
e tutti la udirete quando sarete avvolti nella tristezza
così mi sentirete sempre vicino…
…toccante ed emozionante! complimenti…
Sezione A poesia inedita. GABRIELE MASTROLEO. Accetto il regolamento.
Titolo ” …e sempre mi innamora l’incanto…”
E sempre mi innamora l’incanto.
Quello lasciato al vento a coprire le parole,
a pensare ancora un’alba,
a scambiare tutto il sonno con una bottiglia piena.
Qui dal bagnasciuga,dove non viaggiano più i miei venerdì,
si raccolgono tutti i messaggi scritti in fretta
o lasciati ad essiccare sul capoverso della luna.
Qui,dove si dipingono le tavole per fare nuove rotte
e dove non arriva il rumore della strada
e il cielo si tramuta in abbaino,da qui
presumo tutte le vittorie.
E traduco i momenti della nebbia in nuvole colorate
per dare in pasto ai bambini affamati
e rinnovo il mio viso con il trucco del tempo
e mi ritrovo francamente stanco.
E santifico amori tra un goccio di malvasia e un pugnale,
o cammino sulla lama del destino
un’altra volta in bilico tra Dio e passione,
tra un verso e la sua Croce
e mi ritrovo sfrattato nell’anima;
e potessi scegliere cambierei proprio tutto,
per un altro bicchiere..
Alarico e il suo tesoro
Si dona bagnando le gote e il re
quel fiume dal gioco divino
baratto d’arsura e candore
fanciullo che corre al mattino.
Flusso di linfa per terre feconde-
Appare d’incanto miraggio regale
vicino, si scorge di Sibari il mare
sullo sfondo, il giorno che nasce.
Presagio di pace a gente guerriera
tempi mutati per l’umana muraglia
moltitudine errante di epico re
magnetica valle di genti vaganti
Sostano i carri, sfiancati i destrieri
spogli ideali e lotte stremanti
vacuo il fremito a scrollare il destino
tacita fuga da assillanti legami
Chimera fumante d’inquieto sovrano
ira e sol cruccio pel tempo volato
esortato a fissare novelle radici
in terra dei Brezi tra i colli nostrani
da fitte boscaglie di tenero pioppo
scartato a capriccio il forte cipresso
frenesia sorda a ragioni assennate
per calarsi veloci nelle acque salate
Varato il battello addobbato di voci
carico di prodi e d’altrettanta follia
dai sospiri sospinto, dall’afflato e dal vento
per l’Ellade dotta, per il vitale sapere-
Pronto a seguire, il timorato regnante
la rotta del fiume e a raggiungere il mare
per poi inseguire, quel che appare nei sogni,
traghettandoli tutti verso un mondo migliore .
Al vespro, si leva l’onda ribelle,
tonante e veemente travolge e trascina
fin sulla roccia l’incerto natante,
stronca di brutto il crudele suo duce.
Tristi i salici, mesti i visi e cupi
argini del fiume, muti al dolore.
Corteo di ombre gitane, senza tempo,
a salutare quel tesoro e la leggenda del re…
gianfranco aloe
per la sezione A del Concorso e dichiara di accettare incondizionatamente il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Poesia-sezione A
TITOLO:QUEL BACIO MAI DATO
”ACCETTO IL VOSTRO REGOLAMENTO”
elena.leica@gmal.com
Ricordi quel bacio mai dato,
in quegli istanti segreti
nell’infinito dei tuoi occhi
… più belli delle stelle
lucidi,
bruni come la tua pelle
con riflessi bollenti
come il caffè del mattino
che riempie il respiro
nell’abbracciare il giorno.
Quel bacio mai dato
sognato fra tende
mosse dal tempo
e dal solletico allegro del vento
che ci sconvolge l’anima
fra raggi di sole, piogge
e brillanti fiocchi di neve?
Quel bacio mai dato
inesploso fra emozioni inebrianti
cosi estasiate da ricoprire
la nudità dell’anima.
Il tempo si era fermato
nell’attesa del brivido
di quel bacio
nel vortice di pensieri
inquieti
su labbra di desiderio.
Ricordi?
Autore: Davide Zizza,
titolo poesia: Dagherrotipo,
categoria; sezione A;
mail: scripturae@katamail.com
accetto il regolamento del concorso.
Dagherrotipo
Lasciare aperta la balconata della cucina,
e lungo il corridoio fin qui dove lo studio
ospita la mia solitudine di carta
sentire echi e provenienze – vocalizzi di uccelli
(anche e soprattutto loro partecipano
alla saggezza del canto),
il gracidare di rane pomeridiane, e un silenzio
nitido che ricorda le tamerici
e l’estasi: rende naturale la quiete interna,
questo movimento dell’attesa.
L’orizzonte è un leopardo distante
– ed è bello che rimanga così;
più lo raggiungi più si allontana.
La scansione dei giorni è una lentezza
di atomi, corpuscoli di tempo.
(SEZIONE A; Autore: GABRIELE FABIANI- Titolo: IL CIELO PUGNALA I MIEI SOGNI; accetto il regolamento; Contatto: gabriele_fabiani@libero.it)
IL CIELO PUGNALA I MIEI SOGNI
I solchi del cuore
sembrano appena scavati
dalle parole distanti.
Ti sento dormire fra le coperte
che quiete ti tengono calda.
Mentre il cielo pugnala i miei sogni,
e la notte mi sveglia quando mi addormento.
La poesia è un tormento,
che mi abbandona nei tuoi sorrisi.
Il cielo pugnala i miei sogni,
affinchè la notte mi tenga sveglio,
fino al sorgere del sole,
il mio io amaro martellerà,
per spappolare i miei pensieri,
per farmi male.
Perché la poesia nasce dal buio,
dal dolore,
dalla pena,
dall’anima martoriata,
di un io amaro,
che pugnala i miei sogni,
affinché la notte mi tenga sveglio.
Vanessa Solimando
Sezione A ( poesia inedita)
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.
Deportati
Erano occhi
che guardavano il mondo,
spesso stanchi per
gli stupori negati,
frammenti di un’esistenza
colposamente vissuta.
Ed erano mani che amavano,
clandestine in un inverno senza sole.
lavoravano, giocavano,
creavano a volte nuovo spazio
e nuovi tempi da assaggiare.
Alla fine soltanto numeri in fila
e un mucchio di cifre in una fossa.
Poesia sezione A .. Accetto il regolamento.in tutte le sue parti…. Giuseppe Nicosia
“Titolo ” Giostra d’amore”
“Tremo,
il mio respiro si perde nell’aria
al pensiero di non averti..più
di pensare che tu non pensi più a me..
Tu che eri lode per me,
tu una rosa rossa piena d’ardore,
le nostre parole su fogli bianchi
erano dolci melodie di immaginazione
parole d amore di una sconosciuta..
Angoscia nel svegliarmi,
sapendo che tu non pensi più a me..
Non mi dispero, era un gioco..
leggo le nostre parole scritte insieme
in lontananza parole, portate dal vento
che riscaldavano il mio cuore..
Che mi rimane di te..Parole di fumo..
Parole sorrisi, in una giostra d’amore..
Non so se è stato un inganno
ma scrivere di te..di me.. insieme.
Parole forti che accendevano il mio sangue.
Rimane il dubbio dentro di me..
Quel dubbio del tuo gioco..!
Rosanna Gazzaniga – Sezione A – Accetto il vs. regolamento
POLVERE SUL CUORE
Si è depositata lentamente
come polvere
quella lieve indifferenza.
Ha imbiancato cuori e mente:
paura degli altri.
Qualcuno cade, qualcuno uccide
oppure urla;
ma né grida altissime
né voci strozzate, scuotono.
Abituati a scansare contatti
non guardiamo
e non commuovono i nuovi lebbrosi.
Noi, persi tra la bolletta telefonica
e pianti isterici
di un grande fratello,
guardiamo affascinati
increduli un cane
che lecca le ferite al suo compagno.
Poesia Sez. A – Titolo: ” Mentre guardo una foto…”. Accetto il regolamento.
Autrice: ALTANI Maria Angela
MENTRE GUARDO UNA FOTO…
Mentre guardo una foto
la mia anima si svuota
lasciando posto ai ricordi
di un cuore ormai stanco.
Chiudo in un cassetto
tutti i problemi
abbandonandomi al piacere
di un tempo che fu.
E cerco nel mio cuore
spiccioli di speranza
per poter comprare ancora
qualche grammo di felicità.
Ma trovo solo schegge
di un’anima sgretolata
che con un estremo anelito
provo invano a ricomporre.
Mentre guardo una foto
provo a colmare quel vuoto
provocato da ricordi sbagliati
diventati tortura di un cuore ferito.
In quella foto vedo solo il ritratto
di un cuore grondante dolore
che imperterrito continua a battere
inchiodato alla vita da inutili illusioni…
Sezione B – poesia edita – Opera tratta dal libro “FRAMMENTI DELL’ANIMA” – Altani Maria Angela – anno 2011
Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento.
VORREI POTERTI DIRE…
(dedicato a quelle piccole creature a cui viene violata l’identità – 2011)
Piccola, indifesa,
dolcissima creatura
che subivi in silenzio
quella cruda tortura.
In quel tuo cuoricino
affranta ti chiedevi
cos’era quel martirio
Accetto il regolamento
che tu non conoscevi.
Quel padre che tu amavi
che il tuo orgoglio era
il tuo castello magico
in un attimo distruggeva.
Chiudendo quella porta,
svilendo il tuo futuro
violò senza rimorso
quel corpicino puro.
E tu volevi piangere
lacrime d’amore
soffocate con ferocia
da quell’immane orrore.
Lui con lo stesso sangue
che scorre nelle vene
con che cuor ha potuto
infligger quelle pene!
Eri la sua bambina
tu, splendida creatura
ora anima persa
dentro una vita oscura.
L’anima ti ha strappato
il cuore tuo ha stravolto
ignara prigioniera
di quell’amor contorto.
Vorrei poterti dire,
piccolo fiorellino,
di non pensare più
che sei senza destino.
Quelle grandi ferite
che non puoi cancellare
qualcuno ti assicuro
che le saprà curare.
Ci sarà sempre chi,
con cuore sano e puro,
ti guiderà amandoti
verso il tuo nuovo futuro.
Ragazzi quanto scrivete! Vi ho letti tutttttttiiiiii!
Rosaria fiore (della giuria di questo mese).
Ciao
E mancano ancora pochi giorni per partecipare!
Beh, forse è meglio se aggiungo il titolo…”ovviamente” è QUEL CHE DISTOGLIE
…buona lettura a tutti!:)
poesia inedita: è timida scossa
è timida scossa la tua brezza
mentre un sogno sale
ai grandi occhi di farfalla,
al nettare d’onanismo represso
in litanìa di silenzi
e labbra ossequiose ai tuoi seni:
piccole mele erette
vibranti alle mie corde
di sguardi distratti..
attendo ogni tuo inghiottire
mascherato tra i bocconi,
insolito percorso
per baciarti cuore e sesso,
mentre danzi al ritmo del mio alito
avvolta alla mia lingua come drappo
a coprire i tuoi interstizi sbiancati dalla luna.
Ti stacco dai rami del melograno
e forse faremo tardi..
posso dire ora: “accetto il regolamento”? grazie a chi si prenderà cura di me..
POESIA INEDITA DI VAIRO CINZIA (ACCETTO IL REGOLAMENTO)
ANNA
LI SENTIVO TINTINNARE
I SUOI BRACCIALETTI
QUANDO ANNA ARRIVAVA
COL PASSO VELOCE
L’ARIA VIBRAVA
AD ANNA PIACEVA STARE
DISTESA
A RICORDARE IL MARE
AD ANNA PIACEVA SOGNARE
UNA VITA DA DANZARE
AD ANNA PIACEVA CANTARE
AD ANNA PIACEVA DANZARE
AD ANNA PIACEVA LA VITA
SEPPURE
NON L’AVESSE CAPITA
STASERA
MI DISSE FELICE
HO VISTO UN ANGELO AZZURRO
GUARDAVO LE SUE DITA TROPPO DURE
BLOCCATE
DA NUOVE CURE
SENTIVO
IL SUO ODORE DI LUNA
RIEMPIRE LA STANZA DI VIOLA
AD ANNA PIACEVA L’AMORE
IN UNA SOTTANA SBIADITA
E’ PAZZA!
DICEVA LA GENTE
MA LEI
AMAVA VERAMENTE
E’ FOLLE!
LE URLAVA UNA DONNA
PERCHE’ TROPPO BELLA
E’ UNA VERGOGNA
AD ANNA NESSUNO HA SPIEGATO
CHE E’ LUI QUEL CHE AVEVA SBAGLIATO
E LEI
COSI’ PAZZA D’AMORE
CHE STRANO
RICONOBBE IL SUO ODORE
E’ LUI CHE MI HA FATTO DEL MALE!
E’ LEI
CHE E’ DA RICOVERARE!
AD ANNA ERA STATO PROIBITO
PARLARE DI UN FIGLIO NEGATO
AD ANNA
NESSUNO HA SPIEGATO
CHE E’ LUI
QUEL CHE AVEVA SBAGLIATO
AD ANNA PIACEVA LA VITA
SEPPURE
NON L’AVESSE CAPITA
Sezione B – poesia edita – Opera tratta dal libro “LA TARA DELL’ATMAN” – di Siddharta-Asia Lomartire – RUPE MUTEVOLE EDIZIONI – anno 2010
Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento.
Siddharta-Asia Lomartire: http://siddharta-asialomartire.blogspot.com/
A LUI, UN UOMO
Non pronunciavi parole,
ne sorriso.
Colpevole io
di non capire,
di non capire
quanto sia felice per te
la vita in un mattino
in qui stringevi
nelle mani terra.
Colpevole io,
di non sentire i tuoi gesti,
sotto forme di amore diverso,
quando,
sin da piccola età,
ero io a scegliere
e tu a non importi.
Colpevole io,
di non accettare
forme di amore
cosi fredde,
solo perchè
volevo sentirmi uguale.
Colpevole io
di non averti ami detto,
gridato,
sussurrato
ti voglio bene,
per paura di non essere capita
ne ricambiata.
Colpevole io oggi,
di voler rimediare
in un tempo cosi breve.
( a lui, mio padre)
Siddharta-Asia Lomartire
SEZIONE A – accetto il vostro regolamento
INDOSSAI L’ABITO DI CINIGLIA E LANA
Che non avevo pane nei giorni di sole?
Ora stretta nella morsa di monti e pioggia
imparo ad eclissare plastici e mondi,
a tagliare manti con le rette ricurve
alla pressione insostenibile del vuoto.
La mia forza non cresce nel labile,
i cieli di cemento mi fanno arrampicare
con fare scimmiesco alla ricerca inutile
di un nonsochè di perso o mai avuto.
Non scorderò lo sguardo di quell’uomo
pieno di dignità e d’amore per questa vita,
i suoi occhi m’insegnavano la passione,
la fierezza straziante del sognare.
Poi venne il giorno in cui quello scrigno rosso
col sangue mi scrisse di essere donna,
in corsivo aggiunse lettera dopo lettera
l’ arte dimessa del pazientare.
Indossai l’abito di ciniglia e lana in silenzioso
pressante amore per la vita di là da venire.
E lessi in giro su riviste innovative
e vecchi libri su scaffali storti
dal peso della polvere,
di squarci che non smettevano
di chiudersi e riapriarsi
secondo i più intimi desideri.
Ripresi in segreto il dolore dei miei sogni
amando in silenzio la tua figura,
aspettavo di descriverne un volto.
Ma non volermene, non riesco a smettere
di disegnarne i dettagli.
Poesia sez. A – titolo: Dove sei? – “accetto il regolamento” – Luca Villani e-mail: play-on@hotmail.it
http://www.facebook.com/pages/Luca-Villani/112018925474879
Cerco di riempire un vuoto, penso ad altro
Libri, film, tutto funge quel che ho a tiro.
Io mi sento naufragare, non so bene
che cosa prendere e che cosa lasciare.
Ogni giorno cerco un senso, scavo dentro,
ma poi trovo solo grandi grattacapi.
Rinchiuso in questa gabbia non vedo uscita.
E intanto scorre il tempo, non torna indietro.
E nelle stanze la musica rimbomba
a tempo col battito del mio cuore,
e soffiando via tutte le paure
rilascia essenze d’autentica magia.
Dove sei? Ora sono solo e resto qui,
aspettando il giorno che mi troverai.
Camminando cado e mi rendo conto che
tu eri qui ma non ci sei già più ormai.
Sogni ed illusioni mi fan compagnia
Lungo l’oscura selva dei miei pensieri.
Io sto fuori di testa, tu sei dentro me.
Vibra natura umana che calore emana.
SEZIONE B- OPERA EDITA TRATTA DALL’ANTOLOGIA “SE SBAGLIO MI CORRIGERETE” TERZA EDIZIONE ” PREMIO VIVARIUM” CATANZARO- URSINI EDITORE 2011- ACCETTO IL REGOLAMENTO- PENNINO GIUSEPPINA – MAIL : RAPERONZOLO86@LIVE.IT
OTTOBRE AFOSO
È come scrivere con una matita
In un cuore dove non esistono gomme
Niente si estingue
Niente si cancella
È un ottobre afoso
Un salso sudore m’avvince tutta
O il fuxia accecante di quella polo
O un sorriso di denti storti che s’incrocia
Tremando nella notte?
E fu pioggia improvvisa : ombrello blu
Che fastidio di tacchi alti
Nelle buche della città
O nella pozzanghera dell’anima?
Amanti, vino rosso,
stuzzicadenti giocosi infilzati in un braccio…
e fu sogno
quell’ottobre afoso
quell’ottobre bagnato
quell’ottobre tanto amato
quell’ottobre soffocato d’amore malato…
di Anna Scarpetta dal libro di Poesie – Le voci della memoria – Editric Ismecalibri Bologna -2011 – partecipo x la poesia edita – (Nevica) –
Nevica
Nevica sui fragili ricordi
di una vita bella, già andata.
E’ andata via così svelta e snella
verso un cammino alquanto lontano.
Nevica su i miei agili sogni,
ancora forti di luce e di sole.
Sogni inebriati di stille, a gocce di rugiada,
talora anche un pò tenebrosi, quanto una foresta.
Sogni passionali quanto un sole caldo di ferragosto.
Vivaci con la stessa ansia dell’arsura che non passa,
così lunga e stanca, finanche stremante,
fino a notte fonda, dinanzi al chiarore dell’alba.
Nevica sul volto del tempo,
sagoma silente di marmo scolpito,
con gli occhi sciupati dal vento e pioggia.
Immagine fredda del cosmo, che muove
ogni cosa con frenetico ritmo, a passo di danza.
E’ così che si erge fiero e orgoglioso
e va adagio, coi passi lenti e felpati,
lungo la linea dei paralleli e meridiani,
sembra che insegua da sempre la vita dovunque.
Il tempo instancabile ci tiene in pugno.
Accetto i temini del Vs regolamento e partecipo x la Sezione B – Poesia edita – Nevica
Editrice IsmecaLibri Bologna – anno 2011 – Le voci della memoria –
In una giornata di neve, sulla mia città a Novara, attraverso i vetri ho avuto ispirazione x questa bella posia:
commento: ho visto scendere la neve lentamente sui miei fragili ricordi e li sentivo molto più freddi. Un lungo filo invisibile che attorcigliava tutta la mia vita e la racchiudeva in gomitolo, come x proteggerla, difenderla. Così i sogni in punta di piedi, come angeli nel cielo infinito, tornavano ad aprirsi dinanzi ai mei occhi. Inverosimilmente tornavano più belli, più forti di prima, vivaci come non mai, pieni di forza e di magica energia. Allora mi sono detta, la mia vita non è stata vana ma ha avuto una forte valenza nel cuore del cosmo? Ed ecco che sotto la neve cadente mi è sembtato d’intravedere la sagoma del tempo. Una sagoma di marmo scolpito, con gli occhi sciupati dal vento e pioggia. Una sagoma fiera ed orgogliosa lungo il cammino dei meridiani e paralleli. Un vago cammino lento, a passi felpati, come se stesse inseguendo la vita. Allora ho pensato: questo tempo instancabile ci tiene in pugno?
Anna Scarpetta
1) Forse non sanno quelli
Che volgono a giro contrario
Al mio nella fetta di mondo
Per me stabilita
Che l’amarezza ha segnato i miei occhi liquidi
Ma non il mio cuore che leone
Chiede ogni giorno vita
nonostante
Orfana sia rimasta nel pensiero
E sola fra cantilene antiche
E nomade vaghi e fugga
per i vasti perimetri terrestri
E gli oceani traversi
nocchiera novella
Approdando su spiagge da gabbiani governate
E suoli nuovi calpesti
E nuovi cieli attraversi
Fra nubi goffe su cui immagino
Persi tutti quelli che piu’
Peso non hanno
Da cui scorgo rossi tramonti
Dai riflessi bruni .
E scopro, in terre lontane e sconosciute
Nuove me attraverso Dio
Negli altri uomini.
Sez. A Accetto il vostro regolamento
Il titolo ovviamente e’
Forse non sanno quelli
sezione inedita
accetto le vostre condizioni di inserimento.
Donare amore
Non c’è più bel gesto che donare amore.
Non c’è ricchezza che possa eguagliare
il bene che ad un uomo si può fare,
quando col tuo affetto gli riempi il cuore.
A volte, sai, basta una carezza,
o semplicemente fare un bel sorriso
ad un vecchietto che vuol tenerezza
per farlo sentire come in Paradiso.
A chi ti è vicino, oppur lontano,
basta solo tendere una mano,
ed aiutarlo se ne avrà bisogno,
per dargli, almeno, un minimo sostegno.
Se puoi, dona anche un po’ di pane;
non essere restio col danaro,
lascia questo compito all’avaro
che mai avrà, nel cuor, sembianze umane.
Fare un bel gesto ti fa sentir speciale,
col cuore che ti batte forte in petto;
ti fa sembrare un Principe Reale
anche se, invece, hai dato solamente affetto.
Anche tu ne potrai aver bisogno, nei momenti bui,
un giorno o l’altro, dell’aiuto altrui.
Fai del bene, perciò, senza timore,
e dai il massimo quando doni amore.
Certi colori
C’erano foglie stropicciate a nuvole nel piatto
l’inesauribile che spinge al mare la sua sete
e muschio umido
strappato all’ombra di alberi seduti.
Così mangiò di ogni colore la voce in eco
perduta
e si riempì di tralci nuovi
del rosso già scordato
del bianco che si oscura in niente luna
del blu che ondeggia
dimentico delle sue stelle.
Del verde e viola, gemelli nati
all’imbrunire delle fronde
del rosa che hanno certi cieli
quando nessuno è capace di ferirli.
E poi dormì il suo sonno variopinto
come un pavone sazio
che chiude la sua ruota
e getta ogni colore amato
nella notte.
Iole Troccoli 4 novembre 2011
Sezione A – Poesia Inedita. Accetto il regolamento in ogni sua clausola e condizione.
Poesia Sez. A – Titolo: ” Di Novembre”. Accetto il regolamento.
Autrice: Elisabetta Maltese
Di Novembre
Non cerco parole per raccontarti
perché sia nostro il tuo segreto.
Hai voluto fosse inizio
anni insieme a cercar formiche
e fine
certa che mai avrei tradito
il tuo ultimo respiro.
Ne ho conservato la fierezza
e a nulla, nulla serve
dirmi che la scelta è stata giusta.
È immagine che torna
mano a mano
che la data s’avvicina
e l’ora, che non necessita
orologio.
E non ho parole per raccontarti
perché scegliesti solo me
a saperti. Custodisco il tuo segreto
e l’ultima carezza.
Canto di un sabato
della sua pioggia leggera
delle mie labbra asciutte.
“l’alba sopra il mare”
Si svela la notte,
Aldebaran dissolve le sue tenebre.
Il fiato degl’inferi si placa sul cuore di cristallo
al limite del sonno eterno.
Zefiro le slega le ali,
la custodisce in conchiglia, l’affida alle onde
e in un soffio l’accompagna sulle rive di Eliso.
Dormiva da sempre nel tuo futuro.
Il Dio dei fulmini l’ha destata,
è vestita di luce boreale,
un diadema di lucciole a incoronarle il sorriso.
Lo spazio tra cielo e acqua sanguina e cola sull’oceano.
È tornata ed è tempesta.
Principessa venuta dal mare,
si nasconde dentro te anche se la ignori,
ora urla e batte forte sulle tue finestre.
T’aspetta sulla soglia col respiro fermo,
nelle braccia aperte in attesa
petali di cuore a ornare il suo ritorno,
piume nere e rose bianche a segnarne il passo.
È tornata.
Col fare suo innocente incarta nell’arcobaleno
il promesso dono:
una stella vera che nasconde tra le ali.
Apri quell’ uscio,
prendila,
prima che il sogno muoia
e fanne luce per ogni buio che vivrai.
Afferrala, sarà il primo dono.
Il tempo s’arresta,
l’aria si fa rara,
il nuovo raggio indugia nei fondali,
la luna è in bilico sull’aurora
il silenzio racchiude la chimera
e tu… la mano tesa…
Ed è l’alba sopra il mare.
Anna Mazzoccante
Sezione A opera inedita – Poesia “L’alba sopra il mare” di Anna Mazzoccante
annakissme@libero.it
Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento
Daniela Giorgini – poesia inedita sezione A – accetto il regolamento
“L’AMORE ALTROVE”
Amami
mentre scivola la sabbia
nella clessidra del mio tempo.
È poesia il profumo
di due corpi abbracciati
sul letto della passione.
Amami
nei minuti nascosti dei giorni,
quando cammini appeso al cielo.
È follia l’avido sguardo
che si aggrappa alle mie forme,
tasselli di un puzzle
che si completa in te.
Amami
di quell’amore che non ha tempo né forma,
che è inganno e magia,
che vive di me e di te,
che ha un posto prezioso nel cuore,
ma è sempre altrove.
IL FUOCO
Tra dolorosi strappi
s’avanza l’autentico io.
E’ fatica
tra celati compromessi
da timor d’abbandono iniziati.
D’allora
frenetica ricerca
per non deludere
la ricevuta immagine
e i ruoli e lo status
di volta in volta raggiunti.
Ma nel fondo
il fuoco.
E incessante scocca
il big bang della rinascita.
Fino al libero volo di farfalla.
Nunzio Marotti
Sezione A
Accetto il regolamento
Poesia sez. A – titolo:Radioattiva “Accetto il vostro regolamento” – Valeria Lacarra (Bari) – email : irisdools@alice.it
Radioattiva
Sono come una canzone triste,
sono ipnotizzata,prova a toccarmi.
Lasciami respirare perché ieri sono morta ma solo oggi sanguino.
Nei tuoi occhi splende l’illusione di oggi ,nei miei muore la speranza di domani.
A volte resisto e aspetto …
Vulnerabile, appesa a un filo di fragili e solitari urli.
Una lacrima mi ricorda cosa ho perso urlando.
Ho conquistato dei frantumi ma non sono ancora intera,
sono la parte più piccola di una goccia di pioggia,
sono il culmine di un ritornello e
l’ultimo battito prima di scivolare via.
A volte resisto e aspetto …
L’ultimo ballo nella mia testa,
l’ultima nota lenta, sussurrata,
l’ultima scena sfocata.
A volte resisto e aspetto …
Rifletto la luce in un bicchiere,
l’impronta sul vetro,
l’inatteso di un ombra.
Io non sono così forte.
Le ossa sono fragili,tremo come la fiamma in una chiesa.
Io non sono così forte.
Puoi guardarmi sanguinare,io non sono così forte.
Nel mio lamento c’è un po’ di te,nel mio soffrire bruci anche tu.
Sono ubriaca di tristezza,vuoi bere anche tu?
Io non sono così forte.
Sono una stella impaurita al crepuscolo,
che brucia all’alba e si spegne al tramonto.
Radioattiva.
Grazia Bruschi Sezione A – Accetto il vostro regolamento.
Sospesa
Ho radici nel cielo
E mai trovo terra
Per dare vita ai frutti.
Capovolta da sempre
Il sangue alla testa
Intreccio sogni a follia.
Vivo sospesa.
Vieni, vento del sud
Portami al mare,
Fammi fare capriole di nubi
E porta tra le mie chiome
stelle marine e grida di gabbiani.
Lomanno Vincenzo
titolo poesia : Lontani occhi Vicinissimi
sezione a
accetto il regolamento
*
ho visto occhi
occhi che hanno tramontato smeraldi
che innocenti hanno palpato sentenze
e nella verde meraviglia si son sciolti in lacrime
ho visto occhi
occhi che hanno tracciato ellissi di dolore
nel turbamento feroce dell’incredulità
e che dell’abbandono fanno sola certezza solitaria
ho visto occhi
occhi accarezzare angeli che riposavano nei grembi
mani tremanti che s’affidavano fiduciose in oceani materni
piccole luci leggere e cosi delicate, da proteggere
ho visto occhi
occhi trapassare spazio
ed incoscienti della loro forza
rifulgere luce in cuori lontani
ho visto occhi
occhi che hanno cercato al buio
la propria grandezza riflessa nei miei
brancolando vie d’uscita
forse
un solo abbraccio…
LUIGI MENNELLA – TRA LE NUVOLE – Sezione A
Sarò vento,
che senza mani modella
forme e fantasie.
Danzerò in quel manto
cullando un sogno
di chi sta accanto,
giorno dopo giorno,
e dona pensieri sinceri
senza badare ad oggi
senza tornare a ieri.
“Accetto il regolamento”
Luisa Bolleri – Sezione A – accetto il vs.regolamento – (luisabolleri@pennadautore.it)
LA VECCHIA SOLA
La vecchia sola
indietro si voltò.
Infreddolita e stanca
guardò ciò che non era
e non sarebbe stata.
Una vita già usata
la mia,
pensò sedendo alla finestra.
Giorni uguali
monotoni
in attesa di un frullo
una carezza.
Vedo passar le nuvole
e gli anni
col cuore in tumulto
ma le speranze ormai
son volate via,
oltre l’orizzonte.
Si rannicchiò
dentro lo scialle di ricordi
e per un’ora soltanto
s’abbandonò.
S’ammorbidì l’angoscia
e quell’attesa della fine
si calmò.
Il sonno carezzò la testa bianca
placò le ciglia inquiete.
Tra echi perduti
lunghe notti d’amore
sussurri e spiragli del passato
si consumò la luce del giorno.
Lei si era fermata ed era là
disabitata e muta.
La vita era fuggita
in cerca di illusioni.
L’alba al mattino inondò la stanza
e scoprì col suo manto di luce
il capo reclinato.
Allora un canto lieve
smosse le fronde degli alberi
e accompagnò la melodia del vento.
mi ha emozionato questo bel racconto della vita …..nostalgico e scaramantico
Rossana Asaro
Propongo di dare il primo premio d’ufficio alla grande Erica Angelini
Rocco, la tua proposta è nobile ma un concorso è un concorso. Il bando è chiaro e la giuria deve valutare e scegliere le poesie vincitrici tra le partecipanti. Erica ha già i suoi meriti e sono in espansione ed il tutto sarà portato dall’etica e dalla capacità di osservazione dei lettori.
POESIA sezione A di Roberta Bertin
Avere il coraggio di essere felice
Vivere con l’apatia,
con niente succeda mai,
andare incontro a quel viale che
mille volte hai hai visto e che
nulla ti dice,
correre all’impazzata cercando il tuo io.
Anima in pena che nulla ha avuto,
campi di grano e girasoli che
prendono il tuo essere,
che arrivano al tuo cuore
ancora tanto gentile e generoso.
Non te la prendere con il mondo,
è il mondo che se la prende con te
e ti urla che bisogna
” avere il coraggio di essere felice ”
Non ti crucciare, ridi a squarciagola
come sai fare tu, anima in pena
trova la fine di quel viale e torna indietro.
Cancella le falsità che ti circondano,
scrollati dalle spalle tutta la rabbia
che ti pervade e dà lo spazio,
” all’avere il coraggio di essere felice “.
GENTIANA MARIKA-SEZIONE A-ACCETTO IL REGOLAMENTO
TITOLO POESIA :
NOTTE SCURA
Quando la sera cala il suo pesante sipario
Quando la luna comincia a vivere distratta
Sospesa tra cielo buio e stelle offuscate
Quando le nubi grigie passano come fotogrammi
di una pellicola già consumata e vecchia ormai
Così,in quell’attimo del ciclo illusorio
Scende distratta una goccia rossa di rugiada
sull’anima incatenata tra rose nere
lasciando la sua dolorosa scia
e c’è profumo di stupenda malinconia.
In quell’angolo fugace,tra spirali e grotte buie
una fievole luce tremante si intravede
Una delle rose al vento il colore tramuta
La visione richiama il sogno fatato
La luna osserva sospesa nel vuoto …
Lorenzo Traggiai – sezione A – dichiaro di aver letto e di accettare il regolamento del presente concorso
VINO
pochi bicchieri
e parli di giramenti di testa
ma continui
mi vuoi fare compagnia
passi alle cose sdoppiate
a sghignazzare di niente
mi finisci poseeduta tra le braccia
e insieme sul letto
sono io il tuo vino
di cui ti piace riempirti la bocca
facendo finta di resistermi
mi devi sentire
mi devi gustare
aprimi i sensi
come a un bicchiere
di rosso scintillante
lasciati ubriacare e non te ne pentirai
lascia il controllo per qualche momento
sarai più che in botta
immergiti
fatti invadere da ogni parte
finché il piacere violento
non tocca la sublimazione
Sono Roberta Bertin non ho scritto che accetto il regolamento! se devo riscrivere la poesia se qualcuno mi può saper dire qualcosa…
Roberta, l’hai scritto ora. Va benissimo. Tutto ciò che è stato pubblicato è in gara. Buona fortuna!
Ricciardo Ferrari. Sezione A poesia inedita. Titolo: preghiera per l’Italia. Accetto le condizioni del regolamento
PREGHIERA PER L’ITALIA
Sono io il grande porco
quello che vuole scopare le ragazzine
non pagare le tasse
Sono io che sentenzio chi è chiavabile e chi no
che faccio battute sui finocchi e sugli ebrei
che disprezza questo paese di merda
Sono io che me ne sbatto delle solite guerre
di quelli che crepano erranti nei deserti e
nel mare in cui d’estate amo nuotare
Sono io che ho sperperato l’amore e il coraggio
che mi sono succhiato via la vita davanti alla tv
che ha creato questo disavanzo cosmico abnorme
Sono io il responsabile di tutto
che muore di paura al pensiero di morire
Mi dispiace e mi costituisco al mio destino
accetto il mio presente, sorrido al mio futuro
lo faccio con fiducia, perché in me
riconosco per sempre la forza del perdono
* Anime smerigliate *
La luce quieta
confonde circoncisi
specchi dei sogni
in un attimo
cadono mille foglie
nella ruggine
priva di linfa
scompare nella nebbia
ogni parola
all’orizzonte
frammenti d’alabastro
tra le nuvole
raggi riflessi
stagliati negli occhi
croci di sole
come farfalla
catturo il tramonto
terso d’indaco
vedo volare
un’anima che canta
l’alba che verrà
—————————
SEZIONE A (POESIA INEDITA)
Giuseppe Guidolin – Vicenza
paloliz@tin.it
dichiaro di accettare tutte le condizioni e clausole del regolamento
è davvero bellissima! complimenti ;-)
Grazie mille per l’attenzione Gentiana ..
AMORI E DISAMORI n°1
Geografia lunare dopo mezzanotte ai vetri
con un silenzio centrifugo che s’allarga
tra assenze e giustificazioni di rimando
non chiarirà se non questo procedere
metro su metro e nessun dio
nel raggio di molti e molti chilometri
Andare tornare definire
azioni pause d’azioni riprese
con la carne che suda
non fermarti
Poi
Chiamo
respiri appena
sotto le coperte sei forma
ipotesi incerta
se mi avvicino ti sento
spezzarmi il silenzio
darmi un’identità
Accetto i temini del Vs regolamento – Sezione B – Poesia edita –
da “SCRITTURA AMOROSA” Fara ed. 2008
ANDREA RUSSO – SEZIONE A (POESIA INEDITA) ACCETTO IL REGOLAMENTO
TITOLO: I RICORDI RIPETONO IL MARE
I ricordi ripetono il mare,
corrono tra il vento come un’aquilone
fuggito dalle mani di un bambino
nelle nuvole che non smettono di meditare
a quanto è dolce l’amore vero,
è anima, è arcobaleno in questo litorale nero,
che si è fermato nel silenzio
affinché sia soffio tra il vento
e accarezzi labbra limpide
come l’acqua che mi nutre
in un’anima che soffre,
il resto, ahimè,
non è potabile e non bagna mai le rose,
nate negli abissi con le sirene
che cantano di petali soffici e stelle marine
per celare gli angeli tra le spine.
Ma ogni tanto, inaspettatamente,
ve n’è uno più ardito nel lacerato vestito
bianco come il sale,
cavalca il tramonto per rubarti la mano
che accarezzi il suo viso
tra le maree e il corallo spezzato
e ti rendi conto,
sconfitto,
che è giunta di nuovo
l’ora d’ amare,
mentre vorresti solo essere
una goccia del mare
da non ricordare.
Roberta D’Aquino – sezione A – dichiaro di aver letto e di accettare il regolamento del presente concorso
LA COMPOSTEZZA DEL BIANCO
cerco la nitidezza dell’immagine
la purezza del suono, il bruciore
che comporta farsi scavare dal sale
ma i grumi si sciolgono, prima o poi si assottigliano
come l’ombra nel mezzogiorno
ed io verrò un giorno tra i corridoi bianchi
con una rosa bianca a sorriderti
non la potrò posare. te la porterò a vedere
leggendoti ancora una lettera consumata
nelle mani, coi residui epiteliali da studiare
di me, di noi, di quel che resta
sentendoti acceso, paramento di luce
tramontina
Accetto i temini del Vs regolamento e partecipo per la Sezione B – Poesia edita –titolo della poesia ” O mia mostruosa società ” , tratta dal libro Brevi Lunghi Tratti Poesie 2011 GIUSEPPE SCORDO – ISBN 978 88 96559 44 4 libritalia
mail : brevi_lunghi_tratti@yahoo.it
O mia mostruosa società
Gaia … la surrealtà,
dipinta sul pianeta chiamato Terra.
La letteratura, ma non tutta!
Ospite … ostaggio …
E’ vera verità!
La voce,
il suono…
E’ diverso al di fuori,
il concetto è lo stesso!
Riflettendo lo specchio
con il suo beffardo, speculare ghigno
ti manda profani, lapidari stornelli …
Nessuna derivazione … moda, influenza …
Può fermare il vento … La rivoluzione!
L’amarognola ascesa che sale,
dove prima a volte scendeva,
si rende sempre più conto
dell’ideale, del potenziale da sprigionare,
senza mai trascurare e detestare
i maiali, paperoni, vili leprottini,
di una ormai globale società,
figlia di lecchini.
Difesa da una finta, piena, libertà democratica,
illusoria dell’intera umanità!
Io in questa confusione di gran vergogna,
infilo il vecchio felpone,
in cuore appeso in alto lo striscione.
Mani tese, volte alla ribellione
anche senza giusta discussione!
Vago, osservando qua e la …
Tramutando i miei desideri in reali realtà!
Comunque vada …
Essere libero di essere libero,
viaggiare per scrivere
e scrivendo viaggiando.
Romeo Raja. sezione A. Accetto il regolamento.
Parallelogramo.
il cielo ora è sereno ma non sono il cielo
o forse non questo.
Quello nuvoloso e incerto d’acqua e colore
a cui devi uno sguardo più severo
-Guarda di là è tutto nero
ma forse arriverà un soffio di vento.
Capovolgilo un giorno che c’è nebbia
prova a camminarci dentro
dove non vedi
prova a rimanere in piedi.
– Guarda, non si vede niente.
Guarda
non si vede niente.
Sez.A. Poesia Inedita
Accetto il regolamento del Concorso.
Elena Condemi. Mail: elena.condemi@libero.it
“Appena ieri”
Bacche sulle colline
le visioni delle mie notti
flauto del disinganno
di colei che cede alla luna
Attraverso le messi
guardo il mare
una volta fui corallo
È appena ieri
che ci incontrammo…
Per non urtare il soffitto
rincaso al crepuscolo
e la porta diviene
la nebbia mattutina.
Elena Condemi
Elena Sideri – Sezione B
Titolo: “Fino in fondo”
dal libro “La luce accesa” – 2010
Accetto i termini del regolamento
Tu forse non lo sai ma,
io,
ti ho amato davvero.
Non te ne sei mai accorto ma,
io,
ho sparso luce nella tua vita.
Forse
non lo saprai mai ma,
prima di andar via,
ho pensato a te
ancora una volta.
Sez. B Poesia edita
Si accetta il regolamento ed il trattamento dei dati personali.
Elena Condemi
mail: elena.condemi@libero.it
“Anima”
.
Ti ho sentito
accenderti svelto
e poi
bruciare piano.
Profumavi di terra
calda
e mare generoso,
di speziato mio
giaciglio.
Ti sei arrampicato
sui miei rami verdi
tenendomi
allacciata a te
tutta la notte.
Hai bevuto
il succo
dei miei fiori
vivi.
Ti ho visto
accenderti…
ed accenderti
ancora…
Non ti sei accorto
che era l’anima
quella che ci
consumava.
Elena Condemi
Pubblicata nell’antologia ErotikoAmore, a cura di Giuseppe Bianco, Collana “Le parole per te”, Albus Edizioni. Recensita dalla giornalista e consulente Rai Cinzia Baldazzi.
UNA SERA IN NOVEMBRE
Una sera in Novembre m’apprestai
come un vagabondo, a seguitare
un cammino scostante, deciso
al calar dei miei passi imprecisi.
Ho seguito dei viali inondati
da quei secchi capelli dei faggi
laceri, spogli, sparpagliatissimi.
Vago e mi sento preda
del vacuo dondolìo di fogliame
che la brezza, in un gioco sottile,
manda e rimanda al nero terreno.
Le mani nelle tasche accaldate
riposano, e le braccia addolcite
dal bacio della sera, sopiscono
mansuete, come fiumi nebbiosi;
Non un grido respira nel folto
di nebbia che sporge dalle strade;
non un’eco, od un acre bisbiglio,
non un fischio che mite componga
l’assenza di candor della notte.
Mi percuotono l’ore distanti
del mattino timido, e dell’orrido
pomeriggio profeta di pioggia.
E qui, febbricitante di noia,
trafitto e più frustrato, il cipiglio
lo tengo contratto e spalancato,
per mandare al cartaceo respiro
slegati sospiri di ventura.
Stefano Budicin, sezione A,
accetto il regolamento.
IN VIAGGIO
Abbiamo sbagliato
strada
noi,
Ulisse senza occhi,
ritardando
di millenni.
Forse Itaca
ancora c’aspetta.
Mentre qui
vomitiamo
tutto l’Universo
– creazione all’inverso –
nel fondo bianco
di un triste cesso.
—-
Sez. A
Maura Riva
Accetto il regolamento
(Sez. A – Poesia inedita – Poesia di Rocco Fodale – rocco.fodale@hotmail.it )
SOTTO LE STELLE
…e l’onda abbracciava travolgente
il suo scoglio
quasi amore,
si perpetrava
…e noi seduti sulla battigia
avvolti i nudi piedi
nel mareo vincolo
quasi radicati
Noi, radici di ciliegio
in attesa di impetuoso frangersi d’onde
prorompente schiuma e sale
sui volti nostri d’amore
la mente vaga
di profondo oblio
mentre come delfini
mani intrecciate carezzano
il nostro orizzonte…
…e tremula la luna al ricordo
di interminabili guizzi
Sospira, sussurra, a volte tace
il vento
compagno e amico
di eterno mare
di eterno amore
fino al chiareggiar del mattino
Accetto il regolamento.
Rocco Fodale
sezione B – poesia edita
da “Rocco Fodale – Stringiamoci a coorte – Armando Siciliano Editore”
messina – 2011
INNO
Già da Dante e Petrarca descritte
le bellezze di un’unica Italia
La penisola e un popolo solo
Machiavelli col cuor celebrò
L’Ottocento saluta Mazzini
diplomatico il Conte Cavour
si compivan del Risorgimento
quell’idea che all’Unione portò
Nord e Sud riuniti dai Mille
Porta pia ha nel cuore una breccia
ma un drappello di rossi soldati
chiamo Italia le tante regioni
Garibaldi avanzava ed alfine
nell’incontro a Teano le terre
consegnate a Vittorio Emanuele
Si riunirono al Pontificio.
Cinque maggio ottocentosessanta
Obbedisco! E l’eroe dei due mondi
or sanciva il patto fedele
e l’Italia creata lì fu…
————————————-
rocco.fodale@hotmail.it
dichiaro di accettare il regolamento
MARIA PASTORELLI-SEZIONE A-DICHIARO DI AVER LETTO ED ACCETTATO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO
CERCANDOTI NELLA NOTTE E NEL SILENZIO
Cercandoti nella notte e nel silenzio
giocando a chiuder gli occhi
e
a reiventar pezzi della labbra tue.
Divertendomi a disegnare piccoli anelli concentrici
a ricalco su orbite succulente e sensuali.
Socchiudendole dolcemente da te,
rivededendo spazi tuoi tra denti miei.
Pensandoti.
Inebriandoti.
Cercandoti nella notte e nel silenzio.
Maria Palumbo – Sezione A
Titolo: “Non date solo pane ”
Accetto i termini del regolamento
“Non date solo pane”
Non date solo pane
ai popoli affamati,
ma indicate loro
come si coltiva il grano.
L’aiuto non è elemosina,
nel lanciare ed andare,
ma nel soddisfare un bisogno
e nel prospettare un domani.
In un pugno date un pane,
nell’altro poggiate dei semi:
da una parte offrite l’amore
e dall’altra rendete il rispetto.
E, se il terreno fosse
troppo duro da disossare,
sbracciatevi, con una vanga
o un aratro a dare una mano.
Aiutate a scavare,
dal profondo del deserto
verrà fuori un pozzo,
un’oasi, una sorgente.
Il pane non è solo farina
ma mille ingredienti miscelati:
amore, volontà, esperienza
per salvare l’esistenza.
I popoli vi saranno grati,
vi guarderanno come fratelli,
senza inchino, senza deferenza
ma con la mano stretta nella mano.
Solo non inviate i vostri fuochi fatali,
le vostre macchine infernali,
che non danno vita
ma tolgono il respiro!
Ognuno faccia quello che può,
ciascuno quello che sa fare;
tutti possono dare,
qualcuno anche solo… parlare.
Perchè la vita insegna
che le parole ben mirate
s’infiggono nelle coscienze, e…
a volte son macigni, a volte sono travi!
di Maria Palumbo
Claudia Ambrosini – A – poesia inedita – accetto il regolamento
CASA NATALE
Non c’è traccia di maschio
nella tana a cui ritorno – dopo la strage-
se non per qualche indumento
sudato da tennis
Annuso l’aria da cane
fiuto un buon odore di madri
la mia sorgente
nella donna sconfitta in acqua
appesa alla parete
le rose gialle d’olio
a dry brush il muso del cane
e vedo la tua fonte
nel corredo giallo ai bordi -21 lenzuola ti ho dato!-
da tenere in carta velina
nei punti esclamativi quando dici “Faccio io”
il puntiglio di far mancare la polvere dagli angoli
Margherita nome di fiore triste vita
nella tazza da the bordeaux di Murano
sulla finta libreria gli occhi azzurro
ghiaccio di mio padre
il fuxia e le righe sfida persa ai 62 anni
non c’è odore di maschio qui
se non per qualche indumento
E chiedo scusa al tuo seno
se insisto nel chiederti
prendi il filo da capo
delle madri e avvolgiti come mummia rimani
baco egoista
ozioso arrivato al bozzolo
mangiando e sputando seta
nel caldo buio serico pensa
la sua rinascita a farfalla
pensa la tua rinascita a farfalla.
Claudia Ambrosini – sez. B – poesia edita in “Retrobottega” , 2011, ed. CFR
Angoscia
Pancia molle
un peso d’acciaio
spinge ai piedi
invisibili a un tratto
non reggono più
la persona
– tra caviglia e terra
spazio vuoto –
spira un soffio
amaro e fetente
a piacimento esce
dalle fontanelle
appesi ad un uncino
carne da macello
agonizzanti,
paralizzati.
Sez. A, Martina Marongiu, Dichiaro di accettare il regolamento.
La maschera
Di cera o di cartone
Di legno o di sapone
Dipingo il mio volto come posso
Senza rimorso d’esser nuda
Guardatemi adesso
Ora che potete
Prima che io
Mi spogli
E mi renda cieca a voi
Maschera rubata
Ad uno scherzo
Di qualche festa
Malandata
Che nessuno ricorderà
Questa maschera
Che vi illude tutti di
Possedere l’immagine di me
Che in realtà è solo acqua
E come acqua
Esiste per dissetare
E niente più.
La maschera che vi offro
Mi è costata cara
Me la sono inventata
Cucendoci sopra le mie parole
Cercando di amarmi
Ho fatto un pasticcio
Sembro un pagliaccio
Di stracci silenziosi
Impolverati di sogni
Infranti dall’esito
Del mio abito di fortuna
Questa maschera
Che a me toglie il fiato
E a voi rende la vista più sicura.
Elisabetta Bagli (poesia edita sezione B, tratta dal libro “Voce” su http://www.ilmiolibro.it) accetto il regolamento
“Bulimia”
Uno dopo l’altro
bocconi amari entrano nella mia bocca,
come nodi lentamente si sciolgono,
con difficoltà scendono giù.
Disperazione ed odio verso chi?
Il mondo.
Me.
Uno dopo l’altro
si mescolano dentro di me
si trasformano nell‟energia vitale
che mi fa muovere,
parlare, riflettere,
che mi fa amare,
ma chi?
Il mondo.
Te.
Una dopo l’altra
aumentano le mie paure.
Mi osservo allo specchio,
mi vedo gonfia, brutta,
sento l’inutilità della mia esistenza.
Vuota, non conosco vita,
non conosco amore,
non conosco te.
Una dopo l’altra,
due dita penetrano nella mia gola
si muovono, insistono sulla lingua,
scendono ancora più giù.
Finalmente tutto esce,
come cascata esce.
Mi libero soddisfatta.
Con me non c’è nessuno,
come sempre nessuno.
Nessuno mi fermerà.
Ma un giorno morirò.
Quel giorno morirò magra.
Allora tutti sapranno,
quando mi perderanno
sapranno
che volevo essere magra,
che volevo essere amata.
The warrior is dead, ( Il guerriero è morto)
si Paolo Franzini, partecipo alla SEZIONE A
ACCETTANDO IL VOSTRO REGOLAMENTO.
The warrior is dead,
Assente, ritto e immobile.
Sfiorami con le tue labbra,
te ne prego cara.
Il tempo crea degli eroi,
ma essi sono dispersi
nella nebbia e nel fango.
Sono dunque stato ucciso
dalla solitudine?
bella, mi piace
Grazie :)
Poesia di Alessandro De Iaco in concorso nella Sezione A
Con la presente dichiaro di aver letto ed accettato il regolamento.
ROBOANTE PRESENZA
di Alessandro De Iaco
T’ amo non per la tua
concupiscente cute suadente
non per la tua radiosa passione
nume fulgente poetica
purpurea ispirazione..
t’ amo per la ruggente
caparbia convinzione
d’ esser sempre luminosa
fonte d’ invincibile movente
guerriera implacabile ad infilzar
crudele l’ ultima traboccante parola..
T’ amo non certo per lo sguardo avviluppante
tuo sublime bramante che vorace m’ imprigiona
mi soffonde d’ abbacinante ardore
tra le fronde tue vogliose
rosse floride olezzanti
rose labbra tue carnose
magnificamente redolenti
di commiste impronte
di nettare e rugiada
incandescente profusione
T’ amo perche’ sei tu il mio vitale afflato
il sapore che centellino rapito
in un sorso di pregiato vino
t’ amo..sei la mia essenza la sostanza
del mio sorriso pur se a volte
mi fai adombrare il viso
t’ amo quando non vuoi maliziosa proferir verbo
quando supino attendo disperato
le tue tintinnanti sillabe innamorate
t’ amo e soffro e t’ odio
mi struggo accapigliato tra le pieghe taglienti
della memoria ed annuso straziato
le tue tracce profumate
e inebriato t’ immagino ti dipingo
con lascive pennellate di rime desuete
dive abbandonate per ricrear insieme a loro
quei momenti incantati mai dimenticati..
Ti amo..semplicemente nudo indifeso
ti amo con invitta radiosa dedizione
con vorace maschia virile irruenza..
t’ amo vita mia
nel mio scarlatto muscolo innamorato
sei tu mio Drago unica sovrana
roboante presenza
©
ROBOANTE PRESENZA
di Alessandro De Iaco
PIOGGIA A MONTMARTRE
Dal cielo plumbeo scrosciava
tambureggiando la pioggia
tra alberi discinti allineati
nelle larghe piazze
tra panchine vuote.
Pochi passi per viali,
nei pub tra luci sommesse
traboccanti boccali,
a dar vita all’asfalto
fari abbaglianti.
Era triste Montmartre…
grugni mesti di pittori
miraggio di volto ritratto
colori trasudati da mani stanche
di avventore attesa incessante
…sul bohémien pioveva speranza.
Quella sera a Montmartre…
accostata al gruppo
si agitavano i miei sensi
lo sguardo si posava
sui dipinti per terra sparsi,
un bohémien asserì al passante
…eh, hai fatto soldi tu…
Montmartre…
Domani pioverà sole sui colori,
tempo nuovo, tanti avventori.
SEZIONE B
Pioggia a Montmartre – febbraio 2011 edita su libro “Cristalli di Parole” Carta e Penna edit. – Grazia Finocchiaro – Dichiaro di accettare il regolamento.
GRAZIA FINOCCHIARO – SEZIONE A – Poesia “PIEDI DA CALZARE”- Accetto regolamento
PIEDI DA CALZARE
Tra vespro e primo albore
dispersa in giorni
che non scorgono ormeggio
piedi nudi
patiscono ai sassi aguzzi.
Le nuvole si schiudono
in scrosci d’inezia
che lungo pendii scivolano
non trovano parole da ancorare
finché avrò piedi da calzare…
Stella errante inseguirò pianeta
che indicherà libero cammino,
vorrò aprire vele al vento
all’esultanza smarrita,
cogliere scarpa da calzare…
Sono attimi imperfetti
alla riva infrangono vorticosi flutti
all’alba berrò sorsi di coraggio
per sbrogliare giorni complicati.
Ignazio Rasi – sezione A – accetto il regolamento
Ti ho preso l’anima
La notte sgorgò placida e indifesa
al termine del viaggio
e nel buio di mille baci
scesi in fondo al mare del mio amore
Ora, non stupirti e non chiedermi,
ma accadde
che la mia anima si spogliò
di ogni senso
e rimase nuda e inquieta
a singhiozzare un piacere sconosciuto
che riempì il vuoto nel mio cuore.
La mia carne divenne così inutile
così tristemente vana
che avrei voluto che il mio amore ne facesse scempio,
che la staccasse a brandelli con morsi feroci,
che masticasse nervi e fibre come una fiera affamata
All’alba,
dissi al mio amore
“questa notte sono morto d’amore per te”
Ma lei sorrise e mi rivelò:
“ti ho preso solo l’anima”
e con un bacio me la rese.
Giulio Maffii sez.A accetto il regolamento
CONFESSIONE
A filo a raso si scompigliano
le andature il flusso delle cinque
Una stagione di transito
e pesi e misure nuove
L`amore è un istante di universo
che trafigge i nostri corpi nudi
trasuda nei muri delle stanze
si disgrega e poi si ricompone
nel lato lucente del respiro
In questo nulla in cui troppo accade
questo ho detto
questo avevo da dire
altri macigni adesso non ho
Giulio Maffii Sez.B da Equinozio di girasoli (ed.Il Foglio 2009) accetto il regolamento
DOMIZIA
Vorrei essere per te
un’anima presente
una gioia un sorriso
carezza e forza
rifugio e montagna
tempesta e sole
enciclopedia e libro da buttare
Vorrei poterti scrivere
descrivere trascrivere
sei tutte le parole del mondo
quelle che non conosco
quelle dimenticate
quelle da comprendere
Vorrei essere per te
Mi accontento di respirarti
saturo del fatto
che hai cambiato
un’esistenza che mi stava stretta
amore figlia mia
sostanza mia perfetta
Sez. A Poesia inedita Antonio Pelliccia ( Casalnuovo di Napoli) antpelliccia@tiscali.it
Con la presente dichiaro di aver letto e accettato il regolamento
Il temporale
Forse tu non lo sai
ma questo cielo
così oscuro di nuvole
e di pioggia
che scoppietta sui tetti
delle case
ancora assopite
nelle ultime
ombre dell’alba
e la trepida attesa
nell’aria
del fragore dei tuoni
mi fanno pensare
ai tuoi occhi bambini
impauriti dai lampi
della burrasca.
E se il tuo cuore trasale
perchè il vuoto
di esistere
s’insinua nella stanza
dove langue sgomenta
la tua giovinezza,
forse tu non lo sai,
ma io vorrei essere
un sospiro fremente
sulle tue labbra
per accendere
nelle tue mani
una scintilla
di quiete e di speranza.
E’ tanto forte
il pensiero di te
in queste ore
di tempesta improvvisa
che ti sento vicina
come un’assenza dolente
dentro il corpo
e il temporale più cupo
è dentro l’anima.
Ricordo di un sogno
Attimi scorrono nel tempo
di un giorno sospeso
lievi ritmano il suono friabile
di passi sulla ghiaia
nel silenzio assoluto
di un assordante melodia
di vento nelle foglie
luce di candele
o immenso splendore di stelle
la magia di un momento replicata
in un interminabile
ricordo di sogno
e ancora e ancora
nell’infinito sogno di un ricordo…
Alessandra Barucchieri
Sezione B – Poesia Edita
“Scrivere di Luce”/ 2011
Accetto le condizioni e le clausole del regolamento
Ancora sembra che piove
Vento ancor caldo
sfoltisce gli alberi
creando danze
di giallo e di rosso
foglie ballerine su uno sfondo
di cielo nero di tempesta,
vento che infine tesse
tappeti d’oro
su strade e sentieri
di questo mondo
Acqua del cielo, grandine
con violenza scalfisce il terreno
rumore che copre voci e sospiri,
un attimo e raggi di sole
scintillano fra mille gocce
sospese di tempo e stupore
E ancora il vento scompiglia
le fronde e
ancora
sembra
che piove.
Alessandra Barucchieri
Sezione A – Poesia Inedita
Accetto le condizioni e le clausole di questo regolamento
SEZIONE A POESIA INDEDITA DADONE ANTONELLA . (CUNEO) ACCETTO IL REGOLAMENTO. D.G@MTRADE.COM
MARE SILENZIOSO
Lampada accesa sei
nei miei giorni
dolci di pensieri sorridenti.
Risate di chiacchere
e di dolci carezze
al tuo viso.
Scoprirti una luce
nuova negli occhi
immensi di mare silenzioso.
Bufere e venti di tramontana
hanno percorso
i nostri giorni.
Mille candele accese
per illuminare
i nostri corpi
teneramente
amarsi.
Fiotti di vita,
umori della terra sgelata
dal sole
del mattino.
Mi porti in nuove lagune,
danza ancestrale,
desiderio di pelle
e di cuore.
Mani mi sfiorano
la nuda pella,
brividi e lampi
di tramonti arrossati
di passione.
E poi la notte……
abbracciata a te.
Sez. A, poesia inedita – “Diario di una spaccaterra”, di Gianluca Conte.
Accetto il regolamento del concorso.
DIARIO DI UNA SPACCATERRA
Tutto passa
Su una sabbia affilata
Distribuendo gioie convulse
A chi aspetta un segno
Per non cedere alla morte
Prematura
O vecchia stravecchia
Rancida marcita
Oscenamente andata
A puttane
Ché trapanano le forze
Pervadono ormoni zingari
Povero Pasolini
Con questi ragazzini fradici
D’odio
Pene prive d’amore
E questi molli idioti
D’un futuro cerbero.
Passa tutto ti dico.
Francesca Del Moro – Sez. A – Poesia inedita, “Per un amico mancino”, dichiaro di accettare il regolamento del concorso.
Eri mancino anche tu,
ci avrei giurato,
e poi ti hanno corretto.
Ero mancina anch’io,
te n’eri accorto vero?
E poi mi hanno corretta.
Che ci vuoi fare, d’istinto
afferravamo la vita
dalla parte sbagliata.
Hanno provato a correggerci,
ci provavamo anche noi,
poi tu ti sei arreso
o meglio hai detto: basta,
fan culo a quegli stronzi
convinti di sapere
qual è la mano giusta.
E io mi sono arresa,
io non so dire basta,
me ne sto qui a riempire
il buco che hai lasciato
scrivendo queste cose
con la mia mano destra.
Francesca Del Moro – Sez. B Poesia edita – L’ho ucciso, tratta dalla raccolta “Quella che resta”, Giraldi editore, 2008. Dichiaro di accettare il presente regolamento del concorso.
L’ho ucciso
L’ho ucciso
perché sono una persona
fondamentalmente non aggressiva.
Sono incapace di violenza,
per questo l’ho ucciso.
Non avrei saputo restituirgli
la lenta morte quotidiana
la metodica cancellazione
di una persona,
l’annientamento del corpo,
lo spregio di un’intelligenza.
Non avrei saputo essere a mia volta
la puntuale goccia di disprezzo
che giorno dopo giorno
gli perfora il cranio.
Non avrei saputo ridere di lui
mentre in un angolo
il suo corpo si deformava,
il suo volto si sfigurava nel pianto,
la sua voce si contraeva
in fioche grida d’aiuto.
Non avrei mai potuto
schiacciare, infilandogli
il tacco delle scarpe negli occhi,
un essere già ripiegato
sotto i miei piedi.
Non avrei potuto vederlo
agonizzare
stretto tra le lamiere
delle mie crude parole.
Non potrei fare tanto male
a nessuno,
per questo ho preso un martello
e con soli due colpi
gli ho sfondato il cervello.
Ho dato un rapido sguardo
al viso buffamente contratto,
agli occhi e alla bocca sbarrati,
poi ho lavato i grumi di sangue
dagli abiti e dalle mie mani.
Non sarei stata capace
di guardare ogni giorno
morire una persona,
per questo l’ho ucciso
ma una volta sola.
CONCORSO CHIUSO!
peccato ….purtroppo arrivo tardi….alla prossima
POESIE RISULTATE FINALISTE DEL CONCORSO:
http://oubliettemagazine.com/2011/12/07/poesie-finaliste-del-concorso-nazionale-letterario-anche-tu-su-oubliette-mese-di-novembre-2011/
VINCITORE SEZIONE A —–> ALESSANDRO BERTOLINO
http://oubliettemagazine.com/2011/12/14/alessandro-bertolino-vincitore-della-sezione-a-de-anche-tu-su-oubliette-mese-di-novembre-2011/
VINCITORE SEZIONE B —–> LUCA GAMBERINI
http://oubliettemagazine.com/2011/12/14/luca-gamberini-vincitore-della-sezione-b-de-anche-tu-su-oubliette-mese-di-novembre-2011/