Intervista di Alessia Mocci al gruppo elettronico Katsudoji

Non possiamo dire tanto su di loro, bisogna assolutamente averli davanti per poter comprendere il genere di spettacolo che presentano.

 

Katsudoji hanno raccontato la loro complessa storia ed a tutt’oggi ancora non si spiega come siano possibili gli avvenimenti narrati.

Di sicuro sappiamo che il 22 ottobre 2011 si sono esibiti al Decibel di Oristano e che il 16 novembre 2011 prenderanno parte insieme ai Diverting Duo al concerto “Hot Line” presso il locale Linea Notturna a Cagliari.

Vi lascio alle loro parole per ulteriori spiegazioni. Buona lettura!

 

 

A.M.: Non solo musica ma anche immagini. Da Aprile 2010 ci sono stati dei cambiamenti sostanziali dall’idea iniziale?

Katsudoji: All’inizio della nostra avventura nell’Aprile del 2010 ci siamo ritrovati addosso gli abiti da lavoro che indossavamo nel 2015, prima del nostro viaggio indietro nel tempo.
Lungo il percorso che porta ad un nuovo 2015 abbiamo iniziato, a partire da agosto 2010, a giocare anche con il video, soprattutto nei live oltre che in rete. Da aprile 2011 abbiamo abbandonato gli abiti da lavoro per passare a dei nuovi abiti di scena.

 

A.M.: Una televisione-testa per ironizzare sulla società attuale oppure la ribellione di un mass media intrappolato dal volere degli uomini?

Katsudoji: Teniamo a sottolineare che la nostra non è stata una scelta, ma durante il viaggio nel tempo ci siamo fusi con i due televisori. E trovandoci in questa condizione è inevitabile ironizzare su chi volontariamente cerca di entrare nella televisione mentre noi non possiamo più uscirne.

 

A.M.: Perché delle tute fotoluminescenti?

Katsudoji: Durante il viaggio nel tempo abbiamo assorbito un’energia fotoluminescente scaturita dalla valvola k12. Ogni volta che ci troviamo al buio i nostri abiti rendono questa luce visibile.

 

A.M.: La solita domanda sul genere musicale. Vi definireste electro/pop/rock?

Katsudoji: Noi ci definiamo katsudoji, e suoniamo musica elettronica con influenze rock e un’attitudine pop.

 

A.M.:  Dalla prima esibizione ad oggi, qual è la data nella quale avete sentito maggior feeling?

Katsudoji: Molte serate dell’estate 2011 sono state cariche di buone vibrazioni fra di noi e fra noi e il pubblico, sia in Sardegna che in Italia.

 

A.M.: La città nella quale vorreste assolutamente suonare?

Katsudoji: Vorremmo tornare a Berlino, per indagare sul nostro viaggio spazio-temporale. Lo faremo non appena il nuovo spettacolo ed i nuovi brani saranno pronti.

 

A.M.: Nel 2011 è uscito “Message in a Cathode” che consta di 14 brani. Qual è il preferito del pubblico?

 Katsudoji: Abbiamo percepito un particolare gradimento per tre brani: “Super Mario Generation”, “My house” ed “In the sun”.



A.M.:  Chi sono Sim-On ed Oz?

Katsudoji: Sono i nostri due super-aiutanti, come Robin per Batman od Edi per Archimede. Sim-On è un videomaker ed Oz si occupa di fotografia.

 

A.M.:  Dal 2015 al 1941, Cagliari e Berlino. Qual è la missione dei Katsudoji? Invertire i poli magnetici?

GOLIA: “Ma come? Non si sono già invertiti?”

JAZ: “No, guarda che è successo nel 2012…” Fine del mondo a parte, la nostra intenzione è di incontrare i nostri alter ego che lavorano nel 2015.

 

A.M.: Mancano 4 anni al 2015. Avete preventivato la possibilità di un nuovo Ponte di Einstein-Rosen? È un po’ come conoscere la data della scadenza del vostro progetto nella nostra società?

Katsudoji: La cosa più interessante di questa faccenda è che non sappiamo cosa potrà succedere dopo l’incontro. E se ci trovassimo in quattro, in una dimensione sconosciuta?

 

Link “La vera storia degli Katsodoji” QUI.

 

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