Resoconto della presentazione di “Portami negli occhi”di Nicoletta Nuzzo, Rupe Mutevole Edizioni, Libreria Feltrinelli, Perugia

Portami negli occhi” di Nicoletta Nuzzo, edito nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “Poesia”, sta avendo il meritato successo; dalla sua partecipazione al “IV Edizione del Festival della Letteratura Saggistica Filosofia Arte al Femminile” di Narni alla presentazione del 21 ottobre 2011 alla Libreria Feltrinelli in Corso Pietro Vannucci a Perugia.

Portami negli occhi
Portami negli occhi

Antonella Giacon (scrittrice e poetessa)  ha presentato la serata in modo impeccabile. Ed ecco a voi come la Giacon ha esposto il suo pensiero su “Portami negli occhi”.

 

 Della tenerezza e della crudeltà

 Da parecchi mesi tengo il libro di Nicoletta sul tavolo, non il tavolo dello studio,ma del soggiorno cucina, dove oltre a scrivere mangio. Lo dico per verità e anche perché penso che un po’ a Nicoletta faccia piacere saperlo.

Nicoletta ed io facciamo parte di quella generazione di donne che hanno avuto il grande privilegio di possedere se non una stanza, almeno uno spazio tutto per sé,ma che avendolo conquistato e raggiunto hanno deciso di non renderlo luogo separato dalla vita,piuttosto una sorta di centro-accoglienza per il proprio sé e quello degli altri.

Un luogo dove, dice Nicoletta in scrittura sue precedenti, la parola si fa cibo ,anzi a volte nutre molto più di esso.

È bello pensare che Nicoletta con straordinario senso di ospitalità ci abbia accolto nella sua casa più vera, nel suo rifugio segreto che ci mostra fin dalla prima pagina utilizzando le parole della scrittrice Etty Hillesum “(…) poche tenere pennellate e il grande spazio tutt’intorno, non un vuoto,ma uno spazio che si potrebbe definire piuttosto ricco d’anima” (Diario,1941-1943)

 Ecco, niente di superfluo,  nulla che non abbia un senso, ma allo stesso tempo  questo pieno di senso è semplice, la stessa miracolosa semplicità che possiedono i giardini Zen, le stampe orientali. Andiamo ora a visitarne le stanze ciascuna delle quali ci racconterà una storia strettamente collegata a quella delle altre.

La prima stanza si chiama MADRE. Non è molto ampia, ma possiede vibrazioni potenti (LUNA: Tu Signora delle maree, tu Signora del Pieno e del Vuoto… pag.21). In questo spazio intuiamo appartenenze, identificazioni, esili, dolorosi distacchi, vissuti come necessità che vanno ben oltre le parole e sono ancora alla ricerca di significati.

La seconda stanza si chiama MARE. In essa percepiamo il battito del cuore, il respiro, la sostanza di cui la poesia di Nicoletta è intessuta.

Qui, nella stanza azzurra, sembra tutto calmo e raccolto, chiuso in sé, ma in questa quiete apparente si percepisce l’eco, il richiamo di un altro sé di cui conserviamo tracce di conoscenza (SIRENA, pag.35).

La terza è la stanza D’AMORE. È una stanza affollata di presenze, del passato e del presente ed è pervasa del miracolo dell’incontro, ciò che misteriosamente ci fa riconoscere diversi dall’altro, ma al tempo stesso ci fa desiderare il contatto.

Un contatto sottile, dove gli spazi abbiano la stessa qualità del respiro o dell’onda. (PORTAMI NEGLI OCCHI, pag. 60). Un incontro “trasparente” dove il prima e il dopo sono annullati nel riconoscimento dell’affinità e l’accoglimento di fragilità e incongruenze (AMICHE, pag. 52).

Ed eccoci alla stanza del TEMPO. In questa stanza ritroviamo una nostra vecchia conoscenza : Ugo, il gatto protagonista dei due libri precedenti di Nicoletta ”Un gatto senza vanità”(2010) e “Cronache di un gatto perfezionista” (2006).

Ugo, in questa poesia risulta per le cronache ancora miracolosamente vivo, in salute ed impegnato   nel suo personale percorso di conoscenza, insieme a Nicoletta, è ovvio (ESTATE, pag. 70). Credo che questa poesia possa rendere bene l’idea di uno scorrere del tempo a volte percepito, ma a volte anche impercepibile nell’attenzione al “qui e ora”che quando, raramente purtroppo, si riesce a raggiungere permette la costante presenza nell’istante che in noi pulsa.

Come abbiamo detto, la presenza di Ugo non può non portarci alla prossima stanza, RECHERCHE che si presenta a fianco di un’altra, CAMBIO. Qui ci sono la paura e il coraggio, fidi compagni della trasformazione, ciò che ti porta a scegliere l’incerto per il certo, il difficile al posto del facile, il lavoro oscuro al posto del “nulla della ripetizione”, l’essere al posto del ruolo, laddove l’essere, soprattutto parlando di essere al femminile rappresenta una cifra ancora molto da investigare.

Ed eccoci arrivati, almeno per il momento alla fine della nostra visita. Siamo giunti, giunte alla stanza PREGHIERA. È giusto che Nicoletta abbia scelto di farcela visitare per ultima.

Perché in questo luogo di raccoglimento prima di uscire lei ci consegna un viatico che così come ha valore per lei, può avere un  grande valore per noi, tutti e tutte noi.(E  COSI’ SIA, pag.109)

Che sia possibile per noi ancora l’intero,questa è una preghiera piena di tenerezza che in tempi così duri e crudeli risuona fortissima e diventa augurio di una presenza nel mondo dove le nostre parole siano pane di significato per noi stessi e chi abbiamo accanto.

Un grazie sentito a Nicoletta per la sua opera nel mondo della vita e della Parola.

 

Link articolo “Presentazione Portami negli occhi a Perugia”:

http://oubliettemagazine.com/2011/10/12/presentazione-de-portami-negli-occhi-di-nicoletta-nuzzo-21-ottobre-2011-perugia/

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

http://www.facebook.com/pages/Ufficio-Stampa-Rupe-Mutevole/126491397396993

 

Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

2 pensieri su “Resoconto della presentazione di “Portami negli occhi”di Nicoletta Nuzzo, Rupe Mutevole Edizioni, Libreria Feltrinelli, Perugia

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