Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Ottobre 2011
1. Il Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette” è promosso dalla web-magazine “OublietteMagazine”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero. Il concorso è gratuito.
2. Articolato in 2 sezioni:
A. Poesia Inedita
B. Poesia Edita
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro dal quale è stata presa la poesia ed anno di pubblicazione, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Ogni concorrente può partecipare alle due sezioni ma con una sola poesia per sezione.
4. Per ogni sezione ci sarà un unico vincitore.
Le due poesie vincenti saranno pubblicate su OublietteMagazine nella categoria “Poesia” e saranno gli autori vincenti del mese di Ottobre 2011. A dicembre 2011 uscirà l’ebook “Anche tu su Oubliette” per i mesi di settembre-ottobre- novembre nel quale saranno inseriti i vincitori ed i finalisti dei tre mesi di concorso. L’ebook sarà scaricabile gratuitamente sul sito OublietteMagazine.
5. La scadenza per l’invio come commento delle poesie è fissato per il 31 ottobre 2011.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Giuseppe Giulio (Recensionista Oubliette)
Claudia Aru (Cantante)
Carla Casu (Poeta)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info concorso settembre”, oppure attraverso l’account Facebook:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230
10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
Vincitori “Anche tu su oubliette” mese di Settembre 2011:
Siddharta-Asia Lomartire, sezione A:
Carla Casu, sezione B:
Non saranno lancette a scandire il mio tempo, non sarà il fluire della sabbia in un vetro a misurarmi il respiro… Non saranno i compromessi a rendermi meno libera, non saranno i viscidi a sporcarmi le mani, non saranno le lacrime a prosciugarmi i pensieri. Sarò una ruga che nasconde il sorriso, sarò una rondine che attende il suo volo. Il mio compleanno.
Mi attrasse
come una salamandra nella tana
stordita dal vento impietoso
di un inverno mai finito.
Trascinavo a stento
le mie quattro dita
– incenerite da un lampo
in uno squarcio di cielo –
ripartendo in quattro la fatica.
Le rughe un giorno
erano state impronte lievi
dei passi incerti
lasciati in pegno dai minuti.
Diventano solchi pesanti
ora che i cento pendoli
scandiscono il tempo
ed il silenzio è una cesura
tra gli ultimi rintocchi.
Dicevo, mi attrasse,
e mi raccolse con sussiego
su un rametto robusto
di un vecchio albero di ciliegio.
Mi esaminò per ore
come una cavia compiacente
– dal basso verso l’alto –
e con l’aiuto di una lente
riuscì a soffiare piano sulla pancia
per ritrovare antiche morbidezze
e rilevare nuove trasparenze.
E poi fu tutto un gioco
di suoni e sguardi
bisbigli e ammiccamenti
e un poco mi sorprese
il senso vago di piacere
che mi accalorò la schiena.
Presto ne riconobbi la ragione
in un frammento di specchio
e la metafora del tempo
perse la coda per sempre
per acquisire un nuovo aspetto.
MAURA POTI’ SEZIONE A
ACCETTO IL REGOLAMENTO
Scusate, il titolo della poesia Sezione A di Maura Potì è “SALAMANDRA (METAMORFOSI)
Un letto di briciole ( il tempo non è un aspirapolvere)
Spilucco sempre
assaggi di fortuna
tra le lenzuola
al profumo di lavanda.
Ed il talento vero
è non indulgere
a sbirciare sotto il letto
o ispezionare frange
e ricami di un cuscino
nato gemello
ma cresciuto singolo
– al riparo di passioni –
Così, le briciole del pane
si accumulano per giorni
tra le pieghe di un giaciglio
svogliato e abulico
come un figlio inappetente
che rifiuta dedizione.
Di tanto in tanto
allungo il braccio
ma ritraggo la mano
per non sentire il fresco
di un riposo inerte
– il gelo di un’assenza –
Le mie preghiere
si trasformano in pruriti
e l’appetito torna
– torna sempre –
pur non mangiando.
MAURA POTI’ SEZIONE B
ACCETTO IL REGOLAMENTO
scusate tanto, redazione
dove devo cliccare per nn farmi giungere più in posta aggiornamenti sui testi pubblicati?
grazie!!!
dovresti togliere la spunta che hai inserito tu per aver gli aggiornamenti
Poesia tratta dalla silloge “Il tempo non è un aspirapolvere” Edizione Stilo
Sono Michela Serra,partecipo con la poesia “Qui” per la sez.A.Accetto il regolamento.
Qui
Qualche singhiozzo di vento
A rammentare i racconti del fiume.
I suoi piedi immersi
Nella morbida terra,
Le mani a sfiorare le nubi
Dipinte d’ambra e d’avorio
Il cuore che bussa
insistente
È una verità che spaventa
E può apparire menzogna,
Mentre solo risuona nell’aria
ineffabile e senza tempo
il silenzio.
scusatemi.ma ho pubblicato l’amore che non vive ..per errore ho mandato la bozza come faccio a correggerla ?potete aiutarmi voi?
Cancellerò il commento. Potrai rinserire. Oggi è l’ultimo giorno per partecipare!
YARA
TU, INNOCENTE FIGLIA DELLA TERRA,
STRITOLATA ,DA MALEFICI ARTIGLI,
CHE OLTRAGGIANO ANIME E CORPI
NELL’ATROCE MANIACALE,
SI CONSUMA LA TRAGEDIA
BRUCIANDO LA TUA ESISTENZA.
SATANICAMENTE SPRIGIONA IL SUO ODIO.
CON OCCHI INFERNALI , INFIERISCE
SFOGANDO IL SUO MALESSERE
SU DI TE !INERME GIGLIO IN FIORE.
TESTIMONE UN LUOGO ISOLATO,
TRA TERRE E STERPI OCCULTANTI.
UNICA TUA COPERTA, LA RUGIADA,
CHE MUTA VEGLIA LE TUE CARNI,
MENTRE LA TUA ANIMA è VOLATA
LA NOSTRA PACE SE NE ANDATA
SENZA MAI DIMENTICARE
L’EFFERATA CRUDELTA’
CHE HA UCCISO UN ANGELO
NELLA SUA ACERBA ETA’!
senza sezione di appartenenza il componimento è squalificato. scadenza oggi!
SEZIONE A ..ACCETTO IL REGOLAMENTO
L’AMORE CHE NON VIVE
Dove sei amore?
Ti celi nel mistero
nell’incanto dei tuoi pensieri
Mistero è la tua parola
non parli d’amore
lasci le illusioni
senza parole
Volando tra onde e pescate
non trovi il tempo per amare
parli al vento senza orecchie
Navigando tra terra e mare
non ascolti la mia voce.
Forse vuoi volare,
Allora, va’ va ‘per la tua via
Non voglio un uomo muto
che osserva il vuoto
ma un cuore per essere amata
una voce da ascoltare
un sorriso da regalare
e tante carezze per sognare.
sezione A ACCETTO IL REGOLAMENTO
YARA
TU, INNOCENTE FIGLIA DELLA TERRA,
STRITOLATA ,DA MALEFICI ARTIGLI,
CHE OLTRAGGIANO ANIME E CORPI
NELL’ATROCE MANIACALE,
SI CONSUMA LA TRAGEDIA
BRUCIANDO LA TUA ESISTENZA.
SATANICAMENTE SPRIGIONA IL SUO ODIO.
CON OCCHI INFERNALI , INFIERISCE
SFOGANDO IL SUO MALESSERE
SU DI TE !INERME GIGLIO IN FIORE.
TESTIMONE UN LUOGO ISOLATO,
TRA TERRE E STERPI OCCULTANTI.
UNICA TUA COPERTA, LA RUGIADA,
CHE MUTA VEGLIA LE TUE CARNI,
MENTRE LA TUA ANIMA è VOLATA
LA NOSTRA PACE SE NE ANDATA
SENZA MAI DIMENTICARE
L’EFFERATA CRUDELTA’
CHE HA UCCISO UN ANGELO
NELLA SUA ACERBA ETA’!
Mondo in rovina
Piange il cielo,trema la terra
Montagne eruttanti aprono le bocche
Vomitando dalle sue viscere fiumi di lave.
Fango e detriti sovrastano inermi umani.
Gli indifesi fanno eco su pietre affogate
E terreni roventi, la vita cammina
Senza il fervore dei tempi andati
Le anime tremano per il domani
Si resta in piedi per campare
Si spera nell’indomani
Che per mare si possa navigare
Senza la visione di anime galleggianti,
Che un mare pietoso vomita ogni di’
Accarezziamo la nostra terra
Chiediamo ad essa perdono
Accarezziamo il nostro cielo
Facendo la spia alla luna
Che tenera e triste si affaccia
Sul mondo da noi dimenticato
grazie!!
ma anche le squalificate restano qui’ visto che ho messa la stessa con quanto da voi richiesto trattasi della poesia Yara
Petali bianchi nel vento
(a Federica Monteleone)
.
Avverto brividi che mi parlano
echi rumorosi e silenzi distanti
frastuono lento di candele accese
incensi che nei vapori danzano.
Freddo che gelasti incauto
l’oscuro vespero inarcasti sulla rosa
lo hai fatto senza nunzio
logoro ne hai reciso il gambo.
Sento il vento urlare sangue
lamento cauto che si sparge
nell’aria ancora incredula.
Rosa bianca e anima di seta
velluto di una vita in luce
tenera acqua di fiume tersa.
E ascolto lontano il grembo
eterna ghirba colma d’amore
di una madre innamorata
e che senza parlare al tempo
raccoglie fiori d’alba scura.
Squarciati cielo che spargi luce!
Mentre nel vento muti se ne vanno
petali e lembi d’anima perduti
di quella candida rosa bianca.
Ascolto questo tempo raffermo
ed angeli come pastori erranti
mani dorate e orizzonti di pianti
svolazzare lievi come fiori di luce.
Geralda Antonella Quattrone
31 GENNAIO 2008
Dalla grata di cemento
osservo ombre
sull’asfalto asciutto
Sono le fronde degli alberi
mosse dal vento
Illuminate dall’ultimo sole
del pomeriggio.
Anche i camion passano silenziosi
non fanno rumore
in questa giornata ovattata
dal sole nascosto
che sbuca a tratti,leggero
Ma sono soltanto
i fari delle auto,
già accesi:
TRATTA DAL LIBRO BIOGRAFICI-SEGNI DI VITA- ARDUINO SACCO EDITORE- PUBBLICAZIONE 2011.
EMANUELA GUTTORIELLO SEZ. B ACCETTO REGOLAMENTO CONCORSO
Sezione B (edita)
Senza giustizia
Tragedie immani
Rompono la quiete
I cuori affranti
Piangono I loro morti
Non ci sarà giustizia.
Nell’immane mattatoio
la storia scriverà
Ma voi resterete nel vento
Gridando tra le tempeste
Molti udiranno le vostre grida
Ricorderanno il vostro martirio
Al di fuori della giustizia
Persa per sempre vi ricorderanno
Di Anna Alfano
ATTESA
Un onda s’infrange sulla spiaggia
cancella quell’orma lasciata….
bianca è la luna che illumina il mare.
Una brezza increspa il piatto
e mi carezza la pelle, un sussurro
mi desta la mente, guardo lontano
all’orizzonte dove il cielo bacia il mare.
Onde si rincorrono sulla sabbia,
s’infrangono sugli scogli , un grido
di un gabbiano manda alla sua compagna
il richiamo , un pescatore paziente aspetta
che la preda abbocchi , ed io aspetto
che torni da quel giorno che ricevetti
quel messaggio in una bottiglia .
Mi scrivevi amore aspetta
tornerò da te con l’onda mentre il sole
dietro il monte tramonta ed il cielo
si fa rosa , io scriverò per te una strofa….
Mentre attendo
il cielo si fa cupo , s’alza forte il vento
il mare si fa mosso ed io aspettare più
non posso….amore mio ….mi lasciasti
solo nell’oblio.
francox62@hotmail.it
DE ANGELIS FRANCO
SEZIONE B
DIALOGO D’AMORE
Fede come segno di due unioni
di due cuori innamorati
che si cercano e si frequentano
un sentimento lega quei due giovani
sperano, amano e soffrono.
Quel giorno
quello del si
saranno lì dinanzi all’altare
indossano la veste nuziale.
Una vita da condividere insieme
in salute e in malattia
si scambiano tutte le promesse
di Dio.
Una promessa d’amore
che riceverai stasera
tu non ci crederai
ma io verrò solo per te
e vivremo nella nostra casa
di fedeltà
di unione.
Saremo una cosa sola
e vivremo per ciò
che proviamo di persona
da stasera.
E in una serata d’inverno
saremo lì dinanzi al camino
con un fuoco che scalda
i nostri cuori.
Vivremo come hai sempre
desiderato
avrai un lavoro
una casa da accudire
un giardino
e diventerai una scrittrice
e scriverai tanti libri
non saremo qui
o forse non so
non si sa.
Vorrei solo regalarti
un oceano di serenità
perché ti guardo soffrire
e mi stringe il cuore
e non posso fare nulla
ma da stasera
potrò stare sempre
al tuo fianco
di persona
te lo prometto.
Nessuno si ama
tanto quanto noi due
nessuno si scambia
un dialogo
come noi due
e il nostro mondo
sarà solo nostro
senza nessuno che guarda
dentro alla nostra finestra.
(Lei)
Quella speciale
del nostro amore
nato dalla tua voce gentile
gentile.
Due cuori in un anima sola
che battono all’unisono.
Sul terreno insieme seminano
polvere di stelle
lasciando dietro di se
una scia di colori luminosi.
Hanno tra le mani un vaso da riempire
di un acqua assai speciale.
Le attenzioni per ogni piccola goccia
caduta nell’oceano.
Eppure c’è un Dio amore
che li unisce
con un filo
quello della matassa
che va sempre ingrandendosi.
In un tempo che inganna
e i giorni che si rincorrono
e giocano nella fanciullezza
dei bambini.
Una famiglia
due vite legate
dal simbolo della
fede nuziale.
DIALOGO D’AMORE
Fede come segno di due unioni
di due cuori innamorati
che si cercano e si frequentano
un sentimento lega quei due giovani
sperano, amano e soffrono.
Quel giorno
quello del si
saranno lì dinanzi all’altare
indossano la veste nuziale.
Una vita da condividere insieme
in salute e in malattia
si scambiano tutte le promesse
di Dio.
Una promessa d’amore
che riceverai stasera
tu non ci crederai
ma io verrò solo per te
e vivremo nella nostra casa
di fedeltà
di unione.
Saremo una cosa sola
e vivremo per ciò
che proviamo di persona
da stasera.
E in una serata d’inverno
saremo lì dinanzi al camino
con un fuoco che scalda
i nostri cuori.
Vivremo come hai sempre
desiderato
avrai un lavoro
una casa da accudire
un giardino
e diventerai una scrittrice
e scriverai tanti libri
non saremo qui
o forse non so
non si sa.
Vorrei solo regalarti
un oceano di serenità
perché ti guardo soffrire
e mi stringe il cuore
e non posso fare nulla
ma da stasera
potrò stare sempre
al tuo fianco
di persona
te lo prometto.
Nessuno si ama
tanto quanto noi due
nessuno si scambia
un dialogo
come noi due
e il nostro mondo
sarà solo nostro
senza nessuno che guarda
dentro alla nostra finestra.
(Lei)
Quella speciale
del nostro amore
nato dalla tua voce gentile
gentile.
Due cuori in un anima sola
che battono all’unisono.
Sul terreno insieme seminano
polvere di stelle
lasciando dietro di se
una scia di colori luminosi.
Hanno tra le mani un vaso da riempire
di un acqua assai speciale.
Le attenzioni per ogni piccola goccia
caduta nell’oceano.
Eppure c’è un Dio amore
che li unisce
con un filo
quello della matassa
che va sempre ingrandendosi.
In un tempo che inganna
e i giorni che si rincorrono
e giocano nella fanciullezza
dei bambini.
Una famiglia
due vite legate
dal simbolo della
fede nuziale.
INTERMEZZI DI LUCE FRA BUIO E BUIO.
E quando le parole
non più cristallo
un tintinnio nascosto
un’eco di conchiglia,
ma appena un toc di nocche
battute contro il legno,
un vuoto di rimando
per quanto vuoto dentro,
e quando già ti sembra
che sia degli altri il vivere
e non più tuo
e senti che la la vita
si fa tempo che fugge
e solo un levare e battere
il tempo che si è vivi,
e se l’amore è il passo
di una ragazza estiva
che riempie immenso il mondo
e poi se ne va via
(e ti ha sfiorato dio
con quei suoi occhi grigi
il sole nei capelli),
cosa ti resta ancora
se non durare in giorni
sperando sia l’imprevisto
a scuoterti le spalle,
a dirti vieni giù
che oggi si va al mare…
FRANCESCO PALMIERI
SEZIONE A
ACCETTO REGOLAMENTO
Mondo in rovina
Piange il cielo,trema la terra
Montagne eruttanti aprono le bocche
Vomitando dalle sue viscere fiumi di lave.
Fango e detriti sovrastano inermi umani.
Gli indifesi fanno eco su pietre affogate
E terreni roventi, la vita cammina
Senza il fervore dei tempi andati
Le anime tremano per il domani
Si resta in piedi per campare
Si spera nell’indomani
Che per mare si possa navigare
Senza la visione di anime galleggianti,
Che un mare pietoso vomita ogni di’
Accarezziamo la nostra terra
Chiediamo ad essa perdono
Accarezziamo il nostro cielo
Facendo la spia alla luna
Che tenera e triste si affaccia
Sul mondo da noi dimenticato
DI Anna Alfano
SEZIONE– A -ACCETTO IL REGOLAMENTO
Memorie migranti
Grigia la strada
che si stende davanti a me,
in questa terra sconosciuta
la notte avvolge ogni rumore,
è il silenzio la mia musica,
richiamo di casa,
ricordo di fragranze lontane.
Socchiudo gli occhi
nell’oscurità di questa stazione,
apro le narici alla memoria,
l’anima alle immagini.
E lì ti rivedo, amore mio,
i tuoi occhi posati nelle mie mani,
come perle nere in controluce,
il profilo del tuo corpo
avvolto in sete multicolori,
ogni piega un’emozione,
ogni colore, un attimo d’amore.
Risuona nell’aria,
la candida voce di primavera
di nostro figlia,
genesi di un sentimento
che ha radici nel tempo,
lei, la nostra storia,
depositaria futura
della nostra memoria.
E d’intorno il sole,
brezze profumate di mare,
sabbie calde
su cui si posarono i nostri corpi,
e che conservano ora
i nostri lontani ricordi.
Costruirò un ponte di sogni
per annullare la distanza che ci separa,
e lo percorrerò un mattino d’estate
a piedi nudi,
percependo sulla pelle la mia terra,
inseguendo l’ombra tua
che il sole evidenzierà sul mio cammino.
Un giorno ritornerò
amore mio, terra mia,
senza voi, sono polvere
in balia dei venti dell’esistenza,
e come frammento di vita
tornerò a posarmi sulle antiche note,
scritte per noi sullo spartito del tempo.
Siamo radici, e dalla nuda madre
rinasceranno uniti, nuovi fiori
e nuovi profumi.
Raffaello Corti – Sez A – Poesia inedita
Accetto il regolamento del concorso ed ogni sua clausola
Sono Io
Sono un soffio di vento
sono un rivolo di acqua gelida
sono una foglia che muore
sono un uomo che sogna
sono una pietra ferma nel tempo
sono l’udito dei passi altrui
sono il sonno del pazzo
sono il risveglio del giusto
sono ciò che vorrei
sono ciò che gli altri non vorrebbero
sono io con le mie parole.
Raffaello Corti – Sez B – Poesia edita – tratta da “Disegnando sull’acqua” – Arduino Sacco Editore
Accetto il regolamento ed ogni sua clausola
FEDERICO PETRICCIUOLO
SEZIONE A
DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO
PRIMA CHE…
PRIMA CHE IL SENSO
SQUARCI IL VENTO,
PRIMA CHE UNA LACRIMA
LASCI SPAZIO AL TORMENTO,
PRIMA CHE I RAMI
SI SPEZZINO DAL NOSTRO ALBERO,
DAMMI UN BACIO.
COME FOSSE L’ULTIMO BALUARDO
PRIMA DI MORIRE,
IL PIU’ SENTITO,
L’UNICO.
PRIMA DI TE L’AMARO,
INSIEME A TE IL SAPORE.
PRIMA DEL TUO SOFFIO,
VORREI DIVENTARE FOGLIA
CHE VOLA AL TUO CUORE.
TI PREGO DAMMI UN BACIO!
MUOIO DALLA VOGLIA.
NON LASCIARMI PIU’ SOLO
Michele Massa
sezione A
massa.michele@gmail.com
Perché l’amore…
Perché se dovessi cercare l’amore
non mi sveglierei all’alba;
aspetterei il tramonto,
quando il sole è basso e non disturba
e non ti costringe a chiudere gli occhi,
ma si lascia ammirare.
Perché quel sole ha avuto la forza di bruciare tutto il giorno
e la sera è ancora caldo.
Perché se dovessi cercare l’amore
non andrei a cercarlo tra i germogli
o tra i mandorli in fiore,
perché quel profumo è inebriante,
ma dura un attimo, un giorno, un mese.
Perché se dovessi cercare l’amore
non andrei alla sorgente,
ma mi spingerei oltre,
perché l’acqua è fresca ma non ha conosciuto il mondo.
Non ha percorso sentieri, valli, boschi e prati.
Perché non ha incontrato strapiombi
e non si è gettata nel vuoto,
per poi schiantarsi con forza
e continuare la sua corsa.
Perché se dovessi cercare l’amore
non lo cercherei nella giovinezza,
perché essa è fuoco che brucia,
è ardore, ma si consuma.
È passione, forza e delirio.
È tempesta di tuoni; è solo possibilità.
Perché se dovessi cercare l’amore
aspetterei la vecchiaia,
perché sarebbe un gesto,
una spalla su cui appoggiarsi
quando la schiena non regge.
Perché esso sarebbe conoscenza e mare:
di quegli oceani profondi
e contenitori di ogni specie.
Perché se anche il tempo è stato in grado di invecchiare,
l’amore è rimasto giovane.
Lieve
Lieve è la mia tristezza,
lieve è ogni mia carezza.
Lievi sono le parole
che libero nell’aria.
Lievi sono i miei sospiri..
lieve è il mio amore per te,
che come la candida neve
ammanta la nuda terra.
Lieve è anche la mia vita,
che, come un alito di vento,
passa e se ne và….
DANCE
Stanotte ti ho sognata
e nel mio sogno ballavi.
Ti libravi nello spazio leggera.
Immersa nel tuo mondo nulla poteva
disturbarti, nulla poteva penetrarti.
Io ti guardavo danzare come mai avevi fatto prima
ed una luce azzurra dall’alto ti avvolgeva.
Così vicina ma così distante, con le tue
movenze estremamente naturali
mi hai conquistato, stregato.
Desideroso di te, ti chiamavo prima piano, con un alito di voce
poi sempre più forte nella speranza che tu venissi da me.
Non dicevi nulla, tacevi mentre io ero esausto, consumato.
Poi d’improvviso sei sparita ed il mondo, di nuovo, è tornato a girare.
Franco Giovanelli – Sez A – Accetto il regolamento ed ogni sua clausola
ARRIVEDERCI
troppo presto
per aiutarci,
troppo presto
per lasciarci,
uno scorcio alla tua anima,
e distese d’acqua irrigidiscono
monti e pini secolari,
e tutto di bianco pervade,
anche il mio cuore,
che grondava sangue,
d’improvviso impallidisce,
è triste e solo,
ma aspetta un tuo raggio, sole,
sa che ritornerai,
e presto la calura
scioglierà quel ghiaccio nei tuoi occhi,
quando capirai i torti,
e avrai le tue ragioni,
conoscerai per sempre l’oblio caldo
della sera,
che t’accompagna sotto casa,
e ti dà il bacio,
della buonanotte,
e tu, sole, sorriderai,
e sarà un arrivederci il tuo,
al giorno che seguirà,
e sarai felice di risplendere per me,
di nuovo,
ogni sera, per sempre,
e quando mi coricherai
con la tua amata madre, la luna,
prima di uscire dalla mia stanza,
mi dirai ancora,
ARRIVEDERCI,
a domani,
che sarà di certo migliore di oggi…
ROCCO DIEGO BRUNO
ACCETTO IL REGOLAMENTO
SEZIONE A
Concorso Oubliette di ottobre 2011.
Partecipo alla sez.A con la poesia ” ACERBO” ed accetto il regolamento.
Angelo Cosentino
ACERBO
Disponibilità
accesa e furba
sui palmi delle mani,
senza bramosia di labbra
ormai appaiate e chiuse,
vuole fermare
il tempo il corpo
e ricordare al cielo
il colore inatteso
del silenzio.
Ludico spasso
della voce amara
scrollatasi
dei grani della sabbia.
L’amore mi restò
acerbo in gola…
Se avessi rubato
il resto delle frasi
non più segrete.
Vivere
Vivere,
vedere,
osservare,
sentire,
solitudine nella coscienza dell’amore.
Emozioni,
sorridere al cielo,
fremito di parole date al vento;
mare,
onde
dolcezza sinuosa nella sabbia,
gioventù tra spiagge e cemento.
Io,
tu,
baciati dall’amore;
incontro tra muti consensi,
tenere effusioni,
sguardi d’amore,
passioni che viaggiano su binari verso stazioni lontane;
parole che entrano nel muro del desiderio.
Affettuosi dolcetti
immersi nel mio cuore,
babà di sentimenti
occhi immersi nella felicità universale;
luccichii di sapori nascosti,
fusione di corpi
limpido velo tra me e te;
manufatti di membra
nell’unione di vibranti emozioni
alla conquista del tempo
che passa.
Piero Polidori
Poesia inedita – sezione A
Accetto il regolamento ed ogni sua clausola
Oblio e memoria.
Afferrando nell’insolito
l’ignoto
profondo dell’essere
corrisposto da visioni emblematiche
nella memoria scossa…
intrinseco
aspro e crudo
da senso ad una vita
che non è…
delineando una ipotetica
linea
di demarcazione tra memoria e oblio…
Ho il senso perso nel nulla
e ora riaffiora
dall’incanto della vita
perdendosi nel non pensare
e nel non dimenticare.
Spreco le mie visioni
confondendo l’immagine delle stesse
in una sorta di marasma
confuso
prossimo alla non vita.
“l’oblio”…
…dove tutto gira velocemente
fuori dal concetto
senza sentimento
in un inganno
del nostro gioire nel non gioire.
Tutto resta vago
in un ignoto cercato
quasi crudelmente
e perso
nell’oblio dei sensi.
Poi…recuperato
dall’equilibrio della memoria.
Giovanni De Gattis
Accetto il regolamento.
Partecipo alla sezione A.
Tradimento.
Come l’ombra di un incubo
scende sopra le nostre teste.
Le parole
non contano più
rimane il coraggio
esaltato dalla voglia di libertà
per affrontare il furore della notte.
Siamo soli!
Tradimento!
Qualcuno ha tradito
l’onestà di un sogno
ed ora
l’incubo ci assale.
Non possiamo muoverci…
come una pressa
martella i cervelli
troppo forte l’impatto
ma il sogno resiste!
Tradimento!
Qualcuno ha tradito l’onestà delle idee
ed ora
usa le stesse parole
per affogarci
nel mare dell’incomprensione.
Oh!incubo notturno
che pervadi la sapienza
delle nostre riflessioni
perchè tradisci il sogno?
Ma il coraggio delle proprie azioni
equilibria il senso della verità.
Qualcosa appare nel buio della notte.
E’un punto luminoso
intensamente ci avvolge nella passione.
Crolla incubo!
Ora!
Lascia decidere a noi
alla luce del sole.
Giovanni De Gattis
Accetto il regolamento.
Partecipo alla sezioneB
Toffia riviviamo il centro storico
poesie in libertà.anno 2008
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
QUELLI COME ME…. (Di Raffaele Bassano)
Quelli come me
sorridono
anche con un cumulo di pensieri
aggrovigliati nel cuore.
Quelli come me
se ci parli
hanno le parole incerte,
Quelli come me sorridono
e arrossiscono
se le chiami
e dici il loro nome.
Quelli come me
si arrabbiano, urlano,
non si convincono
quando li sfiori
con il fiore
dell’ingiustizia.
Quelli come me
hanno le mani
che vogliono comunicare
ciò che si agita
tra i pensieri e l’anima
… e creano, costruiscono,
dipingono e comunicano
in un linguaggio
spesso non comprensibile
nemmeno a loro.
Quelli come me
stanno in silenzio
ma pensano sempre
i discorsi più impensati
le immagini della vita
Quelli come me
se ti fai spazio
tra la fiducia
e il cuore
ti donano…
tutto l’amore.
gianfranco proietti,partecipo alla sezione A,poesia inedita,dichiaro di accettare il regolamento.
LIBERAMI
Scuotimi
dalla tua ragnatela,
fammi uscire,
lasciami cadere,
liberami.
Sarà forse meglio
sprofondare
in un cratere marino,
e se sarò capace
riemergerò.risalirò
a scoprire
l’agiatezza inutile
del sughero sull’acqua,
la stupida certezza
di superare l’onda
che ricerca se stessa;
non mi accorgerò di perire
naufrago sulla spiaggia,
inerte
nel flusso leggero
tra riflessi policromatici
dell’acqua chiara
e gusci vuoti
di conchiglie.
Gianfranco proietti,partecipo alla sezione B,poesia edita,dichiaro di accettare il regolamento.
RESURREZIONE
Prendono posto.
Caproni incravattati
vacche in zibellino,
gregge domenicale
convenuto alla fede
in Mercedes-Benz
con autista- cameriere.
(Parcheggia bene in vista!
Spolvera,contegno,giudizio!!)
Servi di dio? Macchè!!!!
Li lascio a te,papà.
voglio scendere da qui.
facci venire un’altro,
non posso guardare rassegnato.
mettiti un associato
assistente su questa croce,
me ne vado! Me ne vado!
Vado
a farmi un bicchiere
coi compagni all’osteria;
torneranno dai campi
dalle bestie,dalle conce
dalle cave di tufo e pozzolana,
pensaci tu a questa bella gente,
dagli la benedizione:
Se torno ubriaco,
sarò ancora più incazzato,
padre mio celeste.
Essa…viene
Ho ricevuto visita,stamani…
era l’alba,mi pare.
Una di quelle
che trasporta vento.
Ero seduto,
accanto al canterano,
ed Essa è entrata,
senza avvertimento.
Ero girato,
con lo sguardo al monte,
con gli occhi,
abbacinati dalla luce,
col volto piaghettato
dal tormento…
Ero seduto,
accanto al canterano,
ed Essa è entrata
senza avvertimento.
Più che vederla,
io,l’indovinavo;
scarna,ossuta,schifosa,
macilenta;
vestita di pezzacce millenarie,
coperta di bubboni
e di cangrena…
Solo la falce,tutta scintillante,
parea sentisse,
la mia stessa pena.
Partecipo alla seziona A ed accetto il regolamento.
Il profumo delle nuvole
Voglio vivere
l’ora del mio cielo
sognare il profumo
delle nuvole
forzare la voce
dell’alba.
Perchè l’anima
la gola e gli occhi
pretendono l’orizzonte,
il prima e il dopo
dell’universo
la storia e la strada
del destino.
Come una catena
che si snoda
il tempo s’incontra
con le mie rondini,
in volo tra i segreti
del Paradiso.
Voglio vivere
l’istante del mio sempre,
cercando Dio
dentro una bolla di sapone
in una sfera di luce
tra altalene di scogli.
All’ombra di un confine
il mio respiro nascosto,
un cuore che ama
il deserto
gli oceani
il fuoco dei papaveri.
E a terra la mia resina.
Michela Zanarella, sez B, dal libro “Vita, infinito, paradisi”, ed. Stravagario, 2009,
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Michela Zanarella
L’amore così lontano
Non si traduce in passi
questo mio tornare indietro.
L’alba è una benevola coincidenza
quando le braccia si allungano, spariscono
obiettano contro un relativo contrario
nato a fronte
come una carta dei tarocchi
la veste magica indossata dal matto
ripetizione sillabata lenta, ossessiva.
Oppure.
L’amore è una fotografia
perisce d’acqua e poi si macchia di colori
ora che autunno.
Ora che è autunno
l’amore corre, oltrepassa
perché è vecchio, perché è stanco
e si riposa sui braccioli di un divano antico
sotto la luce di Versailles.
L’amore, così lontano, moltiplica.
Inutile chiamarlo
il vento lo riduce a un sussulto di fiato
è dietro l’angolo, sverna
cucina molliche tonde di pane
nella cambusa dondolante
apparecchia i tavoli
si copre perché ha vergogna
di tutto questo andare e venire.
L’amore, sotterrato e rimosso.
Lui sa, mi torna accanto la notte
nella polvere del mio rifugio lui torna
assale il sogno
lo muove con le sue mani morbide di miele.
Lui sa, non ferisce, non addolora
non soffre quando è aperto come un libro
quando è bianco, lucido di volo.
L’amore, così lontano
conosce la mia casa
il mio verbo esitante
e tutte le canzoni versate
conosce e non si aggiorna, lui è.
Quando lo cerco e non si fa trovare
quando lo voglio e non si fa toccare.
Lui è, così lontano
e mi discende, dolce.
Iole Troccoli, 3 ottobre 2011
Sezione A
Accetto il regolamento e ogni sua clausola
NINNA NANNA PER L’ITALIA #626
Piangi pure , bambina.
Il mio tempo te l’ho già dato.
di quello buono
tagliato bene di spalle aperte e sicure,
di fronte imperlata,sudori gibbosi.
E’ il mio di tempo
che se n’è andato
passato direttamente dalle Marlboro
al drogarsi pesante del cambiare canale.
…’fanculo bambina
’fanculo a te ed al tuo pianto.
Alle borse svuotate alle falde degli occhi
per un terzo turno
che assapora polvere ed amianto.
Almeno tre figli al giorno
impolverano un’alba già nera
….e non piangi per loro?
Caduti in battaglia per difendere te.
….e allora piangi bambina
quando sarai madre, t’abbraccerò.
ED WARNER-SEZIONE B-Accetto il regolamento e ogni sua clausola
Maree
Le scale ad ansa per risalir
la foce dei tuoi sciami verbali.
Tenteranno di torcerne i rami
nel loro giorno di conquista.
Di legno fradicio e sprangato il panorama
e al di qua gentile il vetro che riflette
la coagula pensosa rintanatasi tra i denti.
Frapponi le ore alle pieghe della veste,
siedi tranquilla e sorseggia
il blando gorgoglio dell’orologio
che semina i suoi passi
lungo il tempo che esplori.
Saprai ridere quando il caso lo vorrà,
tacere i giorni esplosi di frastuono
che spigoli abnegante per trovar risposte
insite e semplificate nel silenzio.
La tolda cui risali
l’acqua che abbandoni
Gli ultimi rapiti sguardi
semichiusi per un mai sapersi.
Mi dimetto dal mio seggio di profumi,
scendo i pochi abbracci che mi attendono
appostati su l’andito. Può non essere impossibile?
Un rancore d’ora innanzi, dai riflessi a perla.
Christian Iacomucci
Sezione B
Lo spreco dei vent’anni, 2009
Accetto il regolamento in ogni sua parte.
ARABESCHI
Ricamare arabeschi con le parole,
orizzonti infiniti di cieli azzurri,
rondini di mare si tuffano in onde,
oceani di silenzi parlanti,
profondità d’incontri segreti,
creature dallo sguardo incantato
fra coralli graffianti.
Occhi specchi di un anima,
che ricerca il suo io
fra le pieghe del tempo.
Goccia di lacrima,
increspa il lago silente,
mentre il cigno morente
dolce nirvana,
spalanca un ultima volta le ali.
Frugare fra antichi ricordi,
il dolce avanzare dell’oggi
di un domani incerto,
speranza dell’attimo d’amore,
nella nascita di un fiore
sbocciato in quel breve sospiro.
Gli arabeschi disegno parole
incise sui cuori feriti
nei desideri sognati
e mai realizzati.
Camminare fra di essi,
sentire il respiro sulla pelle
di chi soavemente s’illude
in un canto d’amore.
L’anima posseduta,
ultimo ma non ultimo arabesco
che l’essere ha di vero
di suo.
MARZIA ORNOFOLI
29/09/11
Antonella Troisi
Sezione B
AAVV – Poetarum Silva -Samiszdat N°27, 2010
Accetto incondizionatamente il presente regolamento e l’autorizzo al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Titolo: Dov’eri
Dov’eri
quando la lama infuocata
mi colpiva la faccia
– dov’eri? –
Un nodo scorsoio
stringeva stretto
stretto
il cuore
Dov’eri padre?
Ora come allora
intorno a me
sabbie mobili
Antonella Troisi
Sezione A
Accetto incondizionatamente il presente regolamento e l’autorizzo al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Titolo: Madre
Amore
Odio
Amica univoca
Un segno
Trascinata a fondo dai rimorsi
Affogo in acque gelate
Strati di ghiaccio si richiudono su di me
Un segno
Nulla più…
Fabiola Farina, sezione B, “L’UNCINO CHE TRAFIGGE L’ANIMA” edito nel 2009,dichiaro di accettare il regolamento del concorso in ogni suo punto.
ANORESSIA
Non mangio
e rimango muta nel letto,
non bevo
e ascolto il mio corpo…
dissolvenza…
leggerezza…
Non mangio
e rimango muta nel letto,
non bevo
e ascolto il mio corpo…
dissolvenza…
leggerezza…
trascorrono i giorni
poi i mesi,
e pezzi del mio corpo si disciolgono
come per una magia che non comprendo.
Accarezzo le mie dita,
sento le piccole ossa e la pelle morbida e sottile ricoprirle.
Ho freddo.
Ricaccio la testa sotto le coperte col minimo movimento.
Più leggera sono
Più riesco a toccare il mio scheletro,
più leggera sono
più la realtà si allontana da me.
Non odio il mondo
Non voglio apparire,
mi voglio “sentire”,
mi voglio percepire”,
mi voglio abbandonare …
e chiudo gli occhi
sono sola.
Dormo
Mi sveglio
Dormo
La stanchezza mi aiuta a percepire la presenza dei piedi
Delle gambe
Del bacino…
Solo la testa mi crea fastidio…
Non riesce ad essere leggera
Lei!
Il collo sottile non riesce più a reggerla dritta
Non vuole reggerla più…
Se solo smettesse di farmi male!
Sono le immagini che la percuotono,
Ma come le getto via le immagini?
Si auto alimentano loro!
Mangiare,
saziarsi di cosa?
Non trovo che buio,
e
consigli,
buio
e
consigli…
ma l’affetto dov’è?
Ne ho bisogno..
L’unico cibo…
Non mi viene dato…
Pretese di un fragile animo…
Mangerò,
forse,
domani….
Fabiola Farina, sezione A, dichiaro di accettare i termini del regolamento del concorso.
AL MARE
Protetta
da un inverno di lana,
odo gli umori
del mare in burrasca.
La risacca
violentemente rapisce
i segreti del mio spirito
mentre
la spuma bianca
esplodendo in uno sghignazzo,
mi riporta
l’infranto cuore.
Nell’azzurro di un bacio silenzioso
i nostri sogni
si fusero
per poi
schiantarsi,
all’improvviso,
sullo scoglio
che
in lontananza
spruzza ora scintille.
Rotolandosi sulla sabbia
le onde si accavallano,
mordendosi l’un l’altra
mentre io
affogo,
silente
nella solitudine
di un roboante immenso.
Daniela Ferraro. Sez.B. Poesia edita sull’antologia “Se sbaglio, mi corrigerete..” Ursini Edizioni, luglio 2011. Accetto i termini del regolamento del concorso.
FERMENTI.
I fermenti del cuore
non hanno voce,
però fanno rumore…
Ed è sibilo d’ombra,
frullio d’ale,
fruscio dell’onda
sull’immota battigia,
sussurro d’erba
e crepitio di lave,
echi di vento
in levigate strozze.
Raccoglie il marinaio,
tra incerte trame,
un brivido di nembi.
Ed ammaina la vela,
di essiccato sudore
irrora il petto,
frementi i piedi
sull’indurito legno.
Daniela Ferraro (16/10/2011)
Daniela Ferraro. Sez.A. Poesia inedita. Accetto i termini del regolamento del concorso.
SIGILLI D’AMORE.
Rimbalzano le nuvole…
Le vedi?
Srotola il cielo
le sue turrite vette.
Immacolati varchi,
sprazzi d’azzurro
su spauriti sigilli
di un amore
che in sé si strugge
e in sé non trova scampo.
Barcollanti pensieri,
ombre di dubbi,
reami sconcertati
in cauti slanci…
Vola l’amore
su ondulati timori
e il cuore affligge
d’ombre di sole
troppo accecante al guardo.
Daniela Ferraro (16/10/2011)
Grisanti Maria, Sezione A,dichiaro di accettare i termini di regolamento del concorso.
Croce
Mi pesa sul capo
ma sono forte.
Le mie spalle la reggeranno
anche questa volta
come sempre.
A volte il peso e’ sbilanciato
quasi camminando mi fa cadere,
alzo un braccio e la centro
ora vado dritta.
Nemmeno se inciampo finisco a terra
nemmeno se la notte giunge dopo l’alba.
Non vedo piu’ nulla
ma continuo ad avanzare.
L’importante e’ rimanere in piedi
come ora sono.
Donna non vestita di colori ma di un colore,
l’azzurro non del cielo, il nero non di lutto ma
nero o azzurro è il tuo burqa.
cammini piano e vedi poco
da la sotto come fai,
nel tuo burqa puoi inciampare
e i bambini puoi far male
zitta, zitta te ne stai
e dal tuo burqa capirai
il tuo colore prefereti è il rosso
giallo e blu
proprio quello che vuoi tu.
luigina de simone
31 03 1980
sant’agata de goti
sezione A ho letto il regolamento
annamaria milazzo. sezione A. accetto il regolamento
… ma come non hai mani (?!)
tu hai mani
braccia per scaldare
gambe per correre lontano
tu, io tutti
abbiamo catene e lacci slegati
il tepore di un petto
spalle forti e larghe come un letto
avvezzo al pianto ed al riposo
abbiamo qualcuno che ci ama
e qualcun altro che ci usa
abbiamo un dito al culo per fottere l’occorrenza
ma siamo quattro fessi vigliacchi senza morso e senza versi
abbiamo il dolore del ricordo
di genitori bianchi come letti stanchi
di anni e sofferenza nel vederli
– resta viva, nei lati oscuri, la voglia di ucciderli –
perché le loro mani
le braccia e i petti
non trovano la forza
ho strade parallele alcolizzate
e boccioli drogati
ho tanto male nel vedere sofferenza
ho nelle orecchie il respiro di un bambino
legato da tubi come cappi
ed aghi conficcati al cuore
ho che ho pochi soldi ma non c’è paragone
tra la moneta e la vita
l’ultima non rinasce
e mai rivedrà il futuro
ho che ho schifo del baratto
degli ipocriti e degli opportunisti
ho
sotto le costole
qualcosa che batte lentamente
– strano dolce amaro intriso d’indolenza –
dove gli spazi si camuffano d’infinito
e l’eterno non è altro che un limite
abusato ed illuso fino al midollo
che si crepa di bugia in bugia
per tornare all’origine
alla cellula madre
al petto
all’abbraccio
impietrito
mancato
sfranto
mi scuso per l’orribile errore ma in quel momento pensavo ad una donna! ops… pardon!!! :)
Vuoi cambiare qualcosa Annamaria?
sì, magari!!! c’è quell’apostrofo nella terza strofa che mi sta facendo venire l’orticaria? :)
Se poteste farlo voi ve ne sarei grata! grazie :)
… e buona serata…
Sistemato senza problemi! Tranquilla, i refusi per velocità di battitura capitano a tutti, anche ai più esperti scrittori web! :D
Per cortesia, potreste togliere i miei due testi dal momento che li stanno plagiando? grazie!
Annamaria, ha accettato la partecipazione al concorso che implicava la pubblicazione online della partecipazione.
annamaria milazzo. sezione B. accetto il regolamento. testo pubblicato in Equi-Libri, vol. I
Se… d’Improvviso
Se… d’Improvviso…
il temporale inumidisse il bosco
e le radici infittissero gli sguardi
fin dove un briciolo di luce
rigeneri il calore
forse lì
vorrei trovarti
tra le foglie bagnate
a dare vita alla vita
e umido alle mani
Attendo il crollo degli sguardi
fino alle nudità del cuore
dove scoperto si mostra il tuo respiro
a sussurrami dietro i lobi
di quanto Amore c’è nell’aria pregna in vibrazioni
Nell’ascoltarti piango meraviglia e grido
che il Tempo non si fermi mai
per rimarcare passi antichi sulla roccia
finché si levighi il dolore
e tutto taccia
e… d’Improvviso…
ha un taglio triste ai bordi
la bocca del ricordo
che sembra stia ridendo
Non smette mai di bere e gocciolare sangue
e si nasconde al crepuscolo di un sogno
Non è la negazione il solco
che traccia i limiti del vuoto
ma l’inesistenza a rendere il vuoto
un solco senza più confini
Tutto ciò che era sarà per sempre
e il resto è una danza sospesa
tra la volontà e un’ipotesi
Immaginando
d’Amore
il Respiro
l’Appartenenza
La tristezza è solo un taglio
Uno dei tanti
potreste togliere i miei due testi dal momento che me li stanno plagiando? grazie!
“L’interna fiamma …
la febbre di andare…”
Supera le citta
di cemento e asfalto
supera le autostrade
sempre più congestionate
supera i cieli così affollati
da non far volare più gli uccelli
supera i mari dove mercurio, piombo
e cromo e petrolio hanno distrutto la vita
Parti per le steppe, i deserti,
le grandi montagne, dove il vento
sarà l’unico compagno
al tuo viaggio
e l’urlo della poiana
l’unica voce che sentirai,
nessun luogo ti basterà
per più di un giorno,
incontrerai i pastori erranti
dell’Altai che ti offriranno
latte cagliato col miele
Incontrerai una antica città
dalle mura di pietre
rosse al tramonto
ma non ti fermerai
perchè in te brucia
l’ interna fiamma….
la febbre di andare…
sezione A poesia inedidita Accetto il regolamento del concor
Michele Massa
sezione A
accetto il regolamento
massa.michele@gmail.com
Perché l’amore…
Perché se dovessi cercare l’amore,
non mi sveglierei all’alba;
aspetterei il tramonto.
Quando il sole è basso e non disturba
e non ti costringe a chiudere gli occhi,
ma si lascia ammirare
perché quel sole ha avuto la forza di bruciare tutto il giorno
e la sera è ancora caldo.
Perché se dovessi cercare l’amore
non andrei a cercarlo tra i germogli
o tra i mandorli in fiore,
perché quel profumo è inebriante,
ma dura un attimo, un giorno, un mese.
Perché se dovessi cercare l’amore
non andrei alla sorgente,
ma mi spingerei oltre
perché l’acqua è fresca ma non ha conosciuto il mondo.
Non ha percorso sentieri, valli, boschi e prati.
Perché non ha incontrato strapiombi
e non si è gettata nel vuoto,
per poi schiantarsi con forza
e continuare la sua corsa.
Perché se dovessi cercare l’amore
non lo cercherei nella giovinezza
perché essa è fuoco che brucia,
è ardore, ma si consuma.
È passione, forza e delirio.
È tempesta di tuoni, è solo possibilità.
Perché se dovessi cercare l’amore
aspetterei la vecchiaia,
perché sarebbe un gesto,
una spalla su cui appoggiarsi
quando la schiena non regge.
Perché esso sarebbe conoscenza e mare:
di quegli oceani profondi
e contenitori di ogni specie.
Perché se anche il tempo è stato in grado di invecchiare,
l’amore è rimasto giovane.
La luna ornata.-
Come ornato di orecchini
appare il tuo volto
sospeso su un tralcio sottile
e tremolante tra trasparenze
di pizzi antichi.
Ora ogni soffio attende il sogno.
L’aurora non può entrare perché
impedisci l’ardor del sole
nei profumi che invaghiscono nel tuo notturno.
Francesco Paolo Percoco 3/3/11
sezione di appartenenza? State attenti, le poesie senza l’indicazione della sezione (A o B) sono squalificate a proiori.
Accetto il regolamento, partecipo per la sez.A
Francesco Paolo Percoco
sezione B
Raccontarsi
raccontarsi di un viaggio, dalla pianta del piede
alla ciocca bruna attorciagliata sui seni
perdonarsi lo sguardo, sciolto,
come mascara dopo la pioggia
ci guardiamo lentamente, nella corporatura
del pensiero esiliato, sul fondo del mare che
[dispera]
e scomparire, nella pelle incerta per chiedere
alla bocca questo inverno che mi devi.
Antonella Taravella
Accetto il regolamento e partecipo alla sezione B
Ciao Antonella, potresti indicare anche da quale libro è tratta la poesia?
Edera
Abbarbicati alla speranza
della minor rinuncia,
conservo nel cuore lo
scrigno di gemme mai fiorite,
impollinate
dal vapore del mondo,
dall’ombra di volti amati.
dalle voragini negli occhi
dagli abissi dell’io.
Si distilla la notte
nel plenilunio,
nel gorgoglio dei suoi mari,
canto senz’aria
le verità dei sogni.
sez.A Cervellera Michelangelo- accetto il regolamento
Piera Anna Masia
sezione A
accetto il regolamento
Ottobre -acrostico-
Ogni lineamento di questa sera
torna come un’eco, affonda e poi
traspare sotto forma di densa ruga
offre allo specchio altri imprevisti,
bocca di grano e labbra sottili
riflessi nel prodigioso oggetto.
Ecco, mi scrutano, le nudità che non so dire..
Ci sono giorni
Ci sono giorni
che vorrei non finissero mai.
Giorni nell’armonia
di mare e cielo fusi all’orizzonte,
che sanno di spuma di mare
alzata dal vento.
Giorni che al mattino
sanno solo di noi,
arrendevole io
e tu acqua per la mia sete.
Chiesi Elena Sezione A Accetto il regolamento.
Laura Mercorillo
sezione A
accetto il regolamento e ringrazio la redazione della possibilità di partecipare al concorso
La speranza è un’imbarcazione di fortuna,
di carta la geometria
Gli uomini di coraggio ne caricano la conchiglia del peso della vita
e remano
a bracciate leste,a vento contrario
Altri, che cedono alla furia del mare
ne abbandonando i remi
e affondano nell’oblio l’evanescenza di sogni e desideri
*chiedo scusa dell’errore sul finale
La speranza è un’imbarcazione di fortuna,
di carta la geometria
Gli uomini di coraggio ne caricano la conchiglia del peso della vita
e remano
a bracciate leste,a vento contrario
Altri, che cedono alla furia del mare
ne abbandonano i remi
e affondano nell’oblio l’evanescenza di sogni e desideri
Cinzia Pallucchini -sezione B dichiaro di accettare i termini di regolamento del concorso
Titolo: Sotto il peso del giudizio mio – pubblicata sull’antologia poetica “Adamo ed Eva” S.D. Collezioni Editoriali finito di stampare nel mese di settembre 2011
Sotto il peso del giudizio mio
Si confonde nella mente
il senso di ogni cosa.
ci vuole tempo
per imparare dagli sbagli
e dagli sbagli altri se ne faranno.
La consapevolezza sta nel sapere ciò che si fa
ma non si sa il perchè accada ciò.
Sapere ma continuare a percorrere
quel filo, appeso nel vuoto,
in punta di piedi, con i pensieri miei.
Dov’è il senso della noia che ci attanaglia,
del voler ciò che non è per noi,
abbracciare l’immensità
e perdersi nella banalità
di un giorno, o di riempire le ore di respiri.
Eppure niente è uguale a ieri
e oggi non sarà domani.
Cosa sarà mai poi sbagliare
se a piegarsi saranno le mie spalle
sotto il peso del giudizio mio.
– non bisogna mai sputar per aria –
Cinzia Pallucchini – sezione A dichiaro di accettare i termini di regolamento del concorso
Titolo : Sospetti
Sventolano senza vento
in attimi di paura
tra le pieghe del tempo
si insinuano , sviscerando
ansie profonde
in pensieri composti
filtrano sogni
inzuppandoli di fiele
e cadono nella realtà
con un tonfo
dominando il silenzio
A POEM 194 – NON UNA SERATA QUALSIASI
C’è un piccolo bar
a Rialto
dove chi passa
può lasciare
una scritta sul muro.
Ma nessuna delle migliaia
di frasi
è bella quanto
la nostra.
Ripassarci stasera
senza di te
è stata una daga nel cuore.
Era davvero, la nostra,
“non una serata qualsiasi”.
Sabina Biasuzzo SEZIONE A POESIA INEDITA. Accetto il regolamento.
A POEM 132 – AVEVO LE MANI
Avevo la mani piene d’amore.
Scalpitava, traboccava,
esondava nella strade,
riempiva i mari,
i cieli…
Avevo la mani piene
dei tuoi occhi, del tuo sorriso,
delle tue parole…
Ma come la neve al sole si scioglie
tra le mani e diventa acqua,
che scivola tra le dita,
così le mie mani sono rimaste vuote
d’amore
di sorrisi
dei tuoi occhi…
23.03.2011
Sabina Biasuzzo SEZIONE B POESIA EDITA. Sarà pubblicata sulla raccolta VERRA’ IL MATTINO E AVRA’ UN TUO VERSO 2011, in uscita a dicembre 2011. Accetto i termini del regolamento.
VOLO
Mai potro’sfuggir alla tua bocca,
al tuo dolce respiro,
né mai negar alla
mia mano accarezzar la pelle.
Berro’di te gocce di liquore
ad ingannar oblio.
Per ogni petalo un bacio.
Toccami ancora,
affonda le tue mani,
abbracciami come la notte,
abbracciami come il giorno,
svegliami se dormo,
che amor e fuoco mi esuli.
Della mia anima faro’segreti.
Scritte le note si ad accordar
musica e suono si tanto in alto.
E…..
Risveglierà natura e fiori e stelle.
Luna e sole impareranno a far l’amore
e giu’ dal cielo sulla terra pioggia di gioia
legheran per sempre carne e anima,
in un vibrar perpetuo
di bianchi amplessi.
E sia vita!!
Che la giovinezza brilli per sempre,
che la speranza viva l’azzurro del mare.
Verde la foglia, buia la notte,luce al giorno
e sia male e bene senza mai ferire questa infinita fortuna
FRANCESCA SANTANGELO
SEZ A
ACCETTO IL REGOLAMENTO
Ti voglio bere.
Assuefatto di te
voglio iniettare nelle mie vene
il tuo sorriso,
sentire caldo scorrere nelle vene il tuo riso,
perdermi nella tua essenza
crogiolarmi al calore del tuo corpo
sentire vivo il tuo piacere
piangere al tuo godere
saziarmi della tua saliva
risucchiarti via l’anima viva,
ti voglio bere
come bevo vino
come bevo birra
come bevo te
voglio affogare in te
voglio ubriacarmi di te
voglio dimenticarmi tutto
tranne di te.
Karl Munch
Sez A
accetto il regolamento in ogni sua parte.
karlmunch.blogspot.com
karlmunch@email.it
TERRA DI FUOCO
La mia terra è terra
che al mattino segue l’alba
e la sera torna nel ricordo.
Profuma di piccole mele acerbe cotte al sole
e di mare che non piange sale.
La mia terra è un grido che passa sui giornali
come allarme per un giorno.
È infinita –
un cielo che non conosce toni grigi.
È terra che inghiotte il fuoco
dentro e fuori dalle bande.
(Arturo Montieri)
Sez A
accetto il regolamento in ogni sua parte.
montieri@gmail.com
IL GENIO DI ALADINO
Oggi, in un giorno, puoi fare breakfast
a Roma e poi volare per un work
a Londra, o a Parigi, o a New York,
per poi cenare a Tokyo o a Belfast.
Io preferisco Quark e SuperQuark,
stando seduto, per scoprire il mondo,
e un bacio cibernetico e giocondo
mandare ai figli spersi, a sera, in Skype.
Se penso a quelle povere scoperte
del nonno, che partiva a mattutino
col mulo, per le grave del Gargano…
un grazie mando a Internet che in rete,
come se fosse il Genio di Aladino,
mi scopre il mondo e tutto il cosmo arcano.
Filippo Pirro f
pirro@email.it
Sez. A
Accetto il regolamento in ogni sua parte
Concorso Oubliette ottobre 2011
Partecipo alla sez. A con la poesia “A passi lenti” ed accetto il regolamento.
Grazia Genovese
A passi lenti
A passi lenti
percorro strade desolate,
rivivo le tue gioie,
gli affanni, le angosce,
le speranze perdute.
A passi lenti
cammino nella nebbia,
folate di vento
m’inseguono,
gufi notturni
mi investono,
a mani vuote,
odorose d’incenso.
A passi lenti
cammino nella notte,
seguo la scia
del tuo nome,
fiore smarrito di zagara
intravedo le orme lievi,
polvere d’oro,
le pagine della vita.
A passi lenti
mi sveglio, i tuoi sorrisi
impressi nei miei occhi
ricordi di vissute primavere.
Perfect! Grazie per la partecipazione!
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti.
Gabriella Afa
email: penelope_2000@hotmail.it
QUESTA NOTTE
Questa notte
la mia anima
raccoglie i pezzi……
Dipingo la neve
e mi innamoro di immagini
che avevo smesso di disegnare…..
Questa notte
finalmente mi sorride
e mentre il giorno dorme ancora
lune e stelle pungenti
mi mandano in fili d’argento
gli odori dell’infinito.
Ed io volo
viaggiando con i desideri
sapendo che a te si arriva
solo dormendo.
Questa notte
le strade sono deserte
come pagine bianche
di un testo mai scritto
ma il suono delle parole
non pronunciate
è un fuoco che mi divora l’anima…..
e al confine
tra illusione e follia
finalmente
un’aurora calda e lucente
dimora nei miei occhi stanchi.
Fremiti e ronzii
rimbalzano nel vuoto
la notte ha chiuso finalmente gli occhi
e nell’alba ovattata
che mi corre incontro
la mia vita si invola
come vento d’amore svestito
e nell’angoscia
di un’assenza presente
muoio tutte le mattine.
Con il presente invio la mia opera al concorso in oggetto per la Sez. B. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti.
Gabriella Afa
email: penelope_2000@hotmail.it
I SOGNI E LE STELLE
Ecco
scende sul mondo la sera.
Un’altra sera fatta delle ultime grida delle rondini
e del soffio del vento tiepido di sole dorato,
di colori caldi che feriscono gli occhi di lacrime
per la loro bellezza…….
Ed io
anche solo per una sola notte
vorrei essere la signora delle stelle,
per raccogliere tra le mie braccia
i sogni di tutti
portarli in alto nell’infinito
e accendere ad una ad una le stelle,
perché ogni stella che brilla nella notte
è un sogno che vola nel cielo……
E tutta la notte,
notte infinita, profumata di silenzi
volare così da un sogno ad un altro
da una stella ad un’altra
fino a che……
Il sole si accende piano piano
di viola, di azzurro, di arancio, di rosa
ed esplode in un miracolo continuo
che è l’alba di un nuovo giorno.
Ed io con gli occhi pieni di stelle e di sogni
torno da me, alla mia vita
portando sogni e stelle per colmare la mia anima di infinito.
Dal Libro D’Arte ” I Sogni e le stelle” della EGS Edizioni di Lendinara (Ro) – Anno 2011
UNA SERA COME ALTRE
Serata accartocciata e clima accanto
lo scricchiolio di oggetti come su navi in sosta
a bordo nessuna presenza.
Movimenti nella stanza
uno sguardo dalla finestra
l’attesa della mano incavata nell’altra mano
il buio sul soffitto attento
il sangue di oggi e quello che verrà
note a margine e cartoline da
il volume che occupo ristretto a
poi la caduta pesante del buio
dal soffitto
sopra il letto
sul corpo
Mauro Barbetti sez. B da “Primizie ed altro” ed. La Scuola di Pitagora
Regolamento letto ed accettato
Purtroppo noto che le spaziature presenti sul testo non vengono correttamente riportate nel commento. Come fare?
Lasciamo questa Mauro?
ok
SUL PALCO DELLE ILLUSIONI
Anche questa sera, io,
la Lolita vestita di sogni e speranze,
danzo su questo palco delle illusioni
di fronte a indiscreti sguardi
che si posano languidi sul mio corpo
scrutando ogni mio gesto e movimento.
Io, la Lolita di questi uomini,
di queste sagome appena visibili
nell’impercettibile buio di un locale
sperduto nelle ansie di una vita…
Loro … che si avvicinano avidi di potere,
che si sentono i padroni della mia notte.
Loro, che domani al risveglio
abbracceranno la triste realtà
di una fiaba che avrebbero
voluto vivere ma che invece
hanno solo per un istante sognato.
Io.
Io che questa notte mi vestirò di niente
per dare passione e inquietudine,
io con il volto di bambina
costretta ad essere donna,
a dimostrare una femminilità
che ancora si nasconde
dietro bambole che riempiono
gli armadi della mia esistenza,
di un’infanzia che mi è stata strappata
senza chiedermi il permesso.
Uomini.
Seduti sulle loro illusioni,
sulle mille convinzioni
che una banconota sventolata
possa riempire di amore
le tante situazioni mancate
e un’esistenza che ha il sapore del nulla.
E domani sarò di nuovo qui,
a ballare e ad ascoltare il mio cuore
che velocemente aumenterà i battiti
e picchierà sul tempo di questa malinconica follia,
che ancora una volta mi vestirà
di ingombranti respiri
di inutili corpi maschili.
Alba Saiu – sezione B- poesia edita – tratta da “Bolle di vetro” Rupe Mutevole – 2011- accetto il Regolamento ed ogni sua clausola
15 ottobre
Dopo tutto eccoli,
gruppi di persone,
unite,
in un grande movimento,
fluido.
Procedono a braccetto,
si scambiano sguardi,
gridano all’unisono,
vogliono scrivere il domani.
Sono ragazzi, ragazze,
uomini e donne,
lavoratori fissi e precari,
comunque uniti.
Sventolano bandiere,
reggono striscioni,
vogliono sorridere al futuro.
La condivisione del momento,
il confronto,
l’attesa,
l’intruso.
Qualcuno grida,
altri scappano,
sale del fumo.
Il cielo si scurisce
mentre la terra si sgretola,
le vetrine si incrinano
alla violenza del sasso.
Braccia che si ergono,
urla, fumo,
ancora sassi,
bastoni,
un bagliore.
Il calore aumenta,
la fiamma si espande,
il carabiniere scappa,
si sopravvive.
Stupore,
disperazione,
delusione.
Il più forte
si impone
ancora una volta,
con violenza.
Il terrore,
lo spavento,
soffocano gli animi.
Volevano esprimersi,
mostrarsi uniti,
pacifici,
non violenti.
Appare un’ombra,
un’immagine scura,
non definita,
un persona nascosta,
scappa.
Parole che sfumano,
carcasse metalliche,
frammenti di vetro,
di carta,
di pietra.
L’aria gelida,
il dolore,
la tristezza,
dominano lo spazio.
Non la violenza
spegnerà i nostri animi.
Enrico Bocciolesi, sezione A,
Dichiaro di accettare il regolamento.
Concorso Oubliette ottobre 2011
Partecipo alla sez. A ed accetto il regolamento.
“ E ritorno in ginocchio,
fradicio di desideri e pensieri,
schiaffeggiato dalle mie stesse passioni
mischiate in questa nebbia
che riconosco ancora in questo verde fittizio
che urla disperato un’anima più libera
che ancora non conosce
ma che forse ha già visto nei sogni già passati
mascherati di qualcosa
che forse è ancora irraggiungibile.
E forse ancora vestito con abiti di pregiudizi,
ho abbracciato i vostri sguardi persi
che ancora il mio non riconosce
e sapere che ancora vivo in un mare sconosciuto
prendo a schiaffi quelle onde
che a volte, mi passano davanti.
E mi chiedo se questo può essere freddo!
Questo che mi raschia la gola.
Questo che mi lascia spaesato,
che ancora mi gela le mani e mi fa chiudere gli occhi.”
Concorso Oubliette ottobre 2011
Partecipo alla sez. A con la poesia “PORTAMI VIA…” ed accetto il regolamento..
ALTANI Maria Angela
PORTAMI VIA…
Portami via
nel tuo mondo speciale
vicino ai sogni
e lontano dal male.
Portami dove
vola la fantasia
in quel mondo sereno
e pieno di poesia.
Portami verso
quel sole cocente
che sciolga quel ghiaccio
che mi blocca la mente.
Portami dove
l’eterno è infinito
e colora il mio mondo
da troppo tempo sbiadito.
Portami via…
ora voglio volare!
Stringimi forte
e fammi sognare…
ALTANI Maria Angela – sezione B- poesia edita – tratta da libro“FRAMMENTI DELL’ANIMA” – accetto il Regolamento ed ogni sua clausola.
PIERROT
(anno1992)
Sorridi ma il tuo cuore piange
perché lui non sa mentire
osservi i tuoi occhi stanchi
del tuo lento patire.
E provi a recitare
il film della tua vita
nascondendo il dolore
dietro una maschera sbiadita.
Chi sa, chi vuole e sente
può leggere il tuo sguardo
mentre un sorriso mente
ad un destino cieco e bastardo.
Chiara Orefice
Sezione A, poesia inedita
Dichiaro di accettare il regolamento
IL TUO VIGILE E NOTTURNO SGUARDO QUIETO
Le tempie tese stringono un segreto:
non è vacuo e da sempre sa vedere
il vigile e notturno sguardo quieto
che seppe, e so che scelse di tacere.
Mi chiedo se il dovere che mi assegni
sia l’ombra ricercare, star celata,
scordare per tacere, come insegni,
il sogno che a te nacqui destinata.
Non posso sfiorar te ma a te ritorno.
Non posso, se di sete mi consumo
in atroci e grigi albori senza giorno,
riuscire a dissetarmi di profumo.
Mariella Mulas
Sezione A, poesia inedita
Dichiaro di accettare il regolamento
Tempo sfiorato d’amore
Lieve orizzonte
d’amabile percorso
fu averti sfiorato il tempo..
Tu, che sei insondabile
avventura d’ogni tempo
in rivoli di allegri sguardi…
Tu, che consegnasti
panorami di intrecci d’amore
nelle pergole ombreggianti
i miei passi…
Adoro sempre il ricordo
di quel sorriso fugace,
simbolo della tua timidezza,
cerco ancora l’alba
nei colori di occhi
che sollevavano giorni
dalle nubi e, ricamo vesti
per ogni ora di giubilo donato…
Resta impalpabile quel profumo
di gote che incontravano
le labbra, ora che
sei nel fiato del vento
che va oltre le mie mani vuote.
Mariella Mulas
Sezione B, poesia edita 2010
Tratta dal libro ” Al rumore di risacca l’onda della vita” Ed. Akkuaria
Dichiaro di accettare il regolamento
Monotonia vitale
E lento sembra scorrere
in parvenze
di luci e ombre
il fiume.
Gonfio di gocce
respira
calmo e definito
come biscia sinuosa
in un letto di ciottoli,
e avanza per il mare.
Ondeggia il fianco
sul verde di arbusti
e invita,
prono a dissetare,
la vita che guarda.
Continua, instancabile,
l’infinito passaggio
attraversando
la monotonia del tempo
poi si getta in rivoli
nel profondo grembo immenso
e, vitale, ancora di luce di sole
rinasce a monte.
Paolo Francesco Angelo Pintor (PabloRamiro)
Ho scelto una delle mie poesie inedite, con la quale intendo partecipare a questo Concorso, evidentemente per la Sez. A, accettandone a pieno il Regolamento.:
Il Vecchio e il Mare (a Mio Padre)
Se ne stava ore ed ore
seduto sullo scoglio alto
ai margini della secca,
con la lenza in mano,
a contemplare la calma del Mare.
Si lasciava cullare
dal dolce incedere delle onde…
fino alla battigia della vicina spiaggia.
Poi si assopiva piano piano
con l’ennesima cicca appiccicata alle labbra.
Mi portava spesso con Lui, in quel posto…
la Domenica mattina presto…
fin da quando ero bambino!
A me piaceva tanto vederlo così,…
immerso nella sua quiete.
Talvolta mi divertivo di nascosto
ad aggrovigliare quel filo trasparente
che Lui tirava lentamente a riva,
per fargli capire che era ora di tornare a casa.
Così raccoglieva mestamente
le poche cose rimaste intorno a Lui;
e come un rito propiziatorio
rendeva al Mare le esche avanzate….
e sorrideva…sorrideva,,,
come fosse sicuro di tornare lì,
ogni domenica mattina presto…
a contemplare la calma del Mare.
PabloRamiro
Sandro Medei SEZIONE A Accetto il regolamento
Autunno ‘80
Foglie arrugginite di un’estate che muore
Malinconia che nasce con un nuovo autunno
E il cassetto divora fotografie e lettere
Immagini e parole di un passato
Contorni ormai sfuocati e frasi quasi impercettibili
Brandelli di un’anima frustata dal vento dell’amore
Note di una canzone che canti ma non senti
E la rabbia che hai dentro si nutre d’impotenza
Annega la tua mente in fondo al cassetto
Dove restano solo fantasmi
E gli occhi cercano stanchi quegli occhi di cielo
E quel viso trasparente
Ma è qualcuno che non c’è
E d’un tratto è dolore e voglia di gridare
Hai bisogno di scappare ma il mondo che ti ha voluto
Ti lega con corde di rose intrecciate
E non ti lascia andare via.
Sandro Medei SEZIONE B Accetto il regolamento
SAN LORENZO (Dal romanzo “La stella nel pozzo” di Sandro Medei)
Questa notte la luna non abita il cielo
l’afoso giorno ha steso il suo umido velo
sui prati, sulle cascine, sulle foglie
e nella stanza della madre straziata dalle doglie.
È una notte magica, ma l’incanto
ella spezza col lamento e con il pianto
stremata, al mondo grida il suo dolore
il corpo esangue e madido di sudore.
Volge lo sguardo alla finestra e tende le sue mani
al cielo infinito e agli astri più lontani
con gli occhi e le dita rincorre le scie lucenti
è la notte delle stelle cadenti.
Lei ancora non sa che di quelle stelle la più luminosa
in questa calda notte, nel freddo pozzo ormai riposa.
COLORE
E’ veloce lo schiocco di dita
Lo facevi con tutte e due le mani
Mi guardavi, sorridevi, battevi il piede
scalzo sul prato…
Quello giallo del nostro giardino.
L’altalena scriveva dondolii fantastici,
Parlavi, inventavi, coloravi quel gatto
immaginario che, con l’azzurro del pelo
e gli occhi amaranto abitava nella casa rosa.
Coloravi con i tuoi riccioli quasi rossi la vita.
Un anno in più scrivi le tue parole sul foglio
del tuo pensiero. Mi guardi stupita… sei bella,
mi dici. E’ un colore,,, anche questo. E’ uno
schiocco di abbraccio fucsia.
Carmen Biella
Sezione A
Accetto il regolamento
Leda
Eterea e lontana,
la dama bianca
seduta nel palchetto.
Pizzica le corde,
Elias l’arpista
in danza segreta.
Fremono le piume
di seducente ventaglio
rapite da sinfonia.
Iridescenti suoni
effusi sul nudo collo,
come fili di perle.
Languide toccate
spezzano la distanza,
adagiate sul seno.
In fuga di cristallo
termina la sonata
tra labbra dischiuse.
Altera musa s’alza,
della lirica ignara
profanata per lei.
Tra guizzi di candele,
occhi d’artista tracciano
arabeschi sulle spalle.
Desolato il cuore,
quando il cigno
nel buio scompare.
Sezione A
Mercatali Stefania
Accetto il regolamento
Ricerche
1.
Si cerca il motivo
si scava a fondo
l’occhio ingabbiato
le mani nude
cortei di luci
aldilà dei vetri
piccole variazioni
in partenza dalla tastiera
bianco e nero lo schermo
freddo violento taciturno
pallore mutante implode
in clonazione di accenti
mentre l’aria evapora.
2.
Si cerca la felicità
sagome a brandelli
file interminabili lungo
le autostrade dei soli
cataste sacre e profane
accomunate dal prezzo
per ogni forma di godimento
c’è un codice a barre
per ogni gioia condivisa
una fila da rispettare.
Ma torna presto l’ansia,
bisogna andare per primi
verso l’inaugurazione
del nuovo centro commerciale.
3.
Si cerca l’amore,
le labbra si spezzano
a furia di chiamarlo
e soavemente declamarlo
amore amore amore amore
come un mantra disperato
grido di sangue e fiato
fra luce e tenebra.
Oltre i campi gialli
il volo senza meta
la carcassa svanisce
tra rocce di cartone.
Enea Roversi
(Sezione A – Accetto il regolamento del concorso.)
Arianna Zerillo
Sezione A
Dichiaro di accettare i termini del regolamento
Rovistare tra le insensatezze della vita…
sembra questo il mio scopo,
e prendere atto che l’accettazione è l’unica via d’uscita.
Già…uscirne…conquista di un animo rinnovato,
o vigliacco abbandono del mondo da parte di un pensiero devastato?
Qual è il vero valore di quest’esistenza?
Recitare a memoria i versi di un’opera avversa
o rinfrancarsi all’ombra di un’inarrivabile incoscienza?
Quando chiedi alla notte un po’ di pace come unico desiderio,
e lei ti risponde con un NO, di tormentosi sogni foriero
le domandi perplesso: perché ti sei alleata col giorno,
già pervaso di un detestabile uguale ritorno?
Ma al pervenir di nessuna risposta,
confortevole sopraggiunge il pensiero di un’inevitabile arma deposta;
Non combattere più, dice la testa…
Apri quella porta e va via da quest’incomprensibile festa…
Lele Mastroleo
Sezione A, poesia inedita
Dichiaro di accettare il regolamento
…il bambino ha richiuso gli occhi…
…rimuovi il velo che copre le mille notti e prendi il sentiero che porta all’aurora;
raduna le fascine che ho raccolto,chiudi a chiave la luna,e copri il pane e il sale,
ho da attraversare il mondo ancora una volta,questa sera.
ha chiamato l’anima in disparte.devo raccogliere le parole di una antica preghiera,
devo raccontare alla mia vita tutte le vite,devo riunire le strofe perdute
e recitare il mio rosario per ripagare il sangue che ho consumato.
parto ora con in braccio le mie sole ossa,con in grembo il mio destino,
sulla spalla i miei capelli e sulle ciglia un disegno antico di cervi e scudi,
e tra le labbra quel mezzo solito sorriso.
non mi aspettare luce,mentre chiudi il cancello della nostra casa.
non mettere a contare i giorni,non girarti neanche a salutarmi
e se dovessi farlo fallo in silenzio per non svegliare i tuoi figli.
non riconoscerò la strada che mi hanno insegnato gli anziani
e non saprò combattere il drago e i leoni,non porterò nemmeno il coltello
che mi fa paura.non saprò nemmero sellare il mio cavallo.
avrò mani nude e piedi scalzi.
prenderò da mangiare le cose che han lasciato sulla strada.
prenderò da bere solo dai fiumi correnti e dormirò sull’erba,
e mi racconterò le storie della terra dove sono nato
per fare compagnia ai miei passi.
solleverò la polvere dalle dita e ne farò cuscino
e ruberò le foglie della palma e dell’ulivo per farne giaciglio
e se avrò freddo sfregherò le mani per tutta la notte
e il pensiero che avrò di te mi terrà calmo.
parto ora anche se sto tremando,anche se il fiato mi si spezza in gola,
parto ora prima che si alzi quel vento tragico di tramontana,
prima che arrivi l’odore del mare dagli scogli
e diventi subito mattino.
vado sulla strada dei miei racconti,vado nudo come quando son nato,
vado dove l’anima ha chiamato,vado prima che sia tardi.
prima di trovare tutto già scritto,
prima che mi abbandoni l’incanto…
…non c’è più?…
Io vedo la tua poesia. tu no?
ok adesso la vedo…grazie
Cianfrusaglie abbracciate
Negli abissi di questa mia casa
scendo
incontro cianfrusaglie
un po’ ovunque riposte.
Eppure sono pronte
a riprendere forza
a riempire la mente con propria strafottenza.
Sono pensieri
o emozioni:
li osservo
ma non riesco a distaccarmene
non sono oggetti da distanza scientifica.
Ma a tratti
una luce
un lampo
rinnova lo sguardo
e la mente si pacifica..
Con tenerezza
come di madre
abbraccio cianfrusaglie
e il cuore si quieta.
NUNZIO MAROTTI
SEZIONE A
ACCETTO REGOLAMENTO
Cari saluti
Al mio via
comincia a ricordare
nel discendere la scala
cheti riportava al lago
si ruppero le acque
e il lago cominciava a tracimare
accorsero i fantasmi
latrando come fanno sempre
uno in battere e l’altro in levare
due gemelli imperfetti
e aveano la pretesa di trascinarti via
infino allo spedale i folli!
ma tu hai comandato
e sei rimasta lì
a partorire sulla riva
tra le alghe dai capelli verdi
così io sono nato
ai margini di un mondo
tra tutti i tuoi difetti madre
quello più crudele
ed è per questo che tu
m’hai sempre amato
* * *
Sezione B, accetto i termini del regolamento
E adesso come faccio
E adesso come faccio
A guardarti negli occhi
Quando vorrei scappare e gridare la mia ossessione
Le mie mani ti afferrano i polsi
Mentre i miei tremano senza controllo
Nel tentativo di fermare le tue mani
Che cercano il modo per non farmi
Andare via
E adesso come farò
A vivere dentro i tuoi occhi
Quando niente, niente ha più senso
Ogni certezza crolla dalle fondamenta
Ogni respiro è privo d’aria
Ogni battito sono mille battiti
Ogni secondo diventa eterno
Vorrei da te risposte che non conosco
E adesso
Adesso che guardo i tuoi occhi
Così identici ai miei
Scrivo la fine della mia felicità
Daniele Trombetta
Sezione A
Accetto il regolamento
Un urlo nella notte
squarcia la tela del silenzio
e dalle pieghe del tempo
sgorga il sangue dell’anima.
Il respiro del tuo futuro
s’increspa sul piano rialzato
di un tempo che è piegato su sé stesso.
Ricami nello spazio
rantoli di sapere inespresso.
Il libro della conoscenza
è ancora scevro di nozioni.
Pattinare sull’immaginazione,
tuffarsi nel seno della terra madre
unica e definitiva,
nuotare nelle verità relative.
Sui tetti che brillano vedo riflessi i volti
che mi hanno accompagnato sempre.
Qualcuno arriva, sorride
e allunga la sua mano.
Mi sporgo e attendo di toccare
mentre un’aquila nel cielo
effettua traiettorie concentriche.
Il buio della notte,
le fiaccole della vita,
gli spasmi del dolore collettivo.
Punti d’arrivo diversi
che attraverso la porta del tempo
coincidono in un abbraccio siderale.
sezione di partecipazione?
URAGANO
Solo un lampo a ferire il buio
in questo lento fluire di cielo nero
che soffia tempesta nel cuore
e rosse ire tenute al laccio
da mani nervose e stanche.
Ma non lascerò cantare l’inverno
come ramo nudo mi farò
scaldare da sole, da vento
con veli di sogni asciugherò
l’uragano nei tuoi occhi.
sezione? –senza sezione le poesie vengono automaticamente squalificate–
La sottoscritta Dora Millaci
Partecipa alla sez. A del presente concorso
Dichiaro di accettare il regolamento
Miracolo d’amore
Ti starò accanto
anche quando non mi vedrai.
Nel silenzio della notte
nelle giornate di pioggia
nella solitudine della tua stanza.
L’amore non conosce barriere
ostacoli
distanze.
Quando si vuol bene a qualcuno
si riesce a volare.
Il cuore diventa messaggero
di dolci parole.
Sentirai una carezza
un piccolo soffio
sarà la mia anima
che ti è accanto
e non ti lascerà
fino a quando un sorriso
nascere non vedrà.
SILENZIO STELLARE
Malessere incognito
dettato dalla follia lunare,
nel sobborgo impietrito
s’accendono lingue di candele.
Arancio sprizza attraverso il buio:
si rompe l’armonia e il colore
di una notte vuota,
colma di silenzio stellare.
Stefano Milighetti
SEZ. A
Il sottoscritto Stefano Pelloni dichiare di accettare il regolamento e partecipa alla sezione b.
La poesia è tratta da “Inkubi Kemioterapici” Lulu press anno 2007
L’ago nella vena
spara veleno.
Merda con merda
sofferenza con sofferenza.
Questo combattere
la malattia
mi ricorda i generali alla guerra.
Violenza genera violenza
veleno genera veleno.
E qui
il nemico è nel tuo corpo
e lo senti
si nasconde
e le gocce maledette
scendono dalla flebo
e
cercano
frugano
attanagliano
distruggono
Ma io
alla fine
ci sarò ancora?
Sonia Consolo Giaccotto sezione A in accettazione del regolamento di tale concorso
Se non posso averti
Se non posso averti,
devo arrendermi,
come l’onda che impetuosa
indietreggia, di fronte
ad un inespugnabile roccia.
Ostinata, si scaglia
imponente sui massi,
la sua spuma si insinua
tra le pietre pungenti,
ma il sentiero non trova
solo graffi nel cuore
e ancora riprova,
nel suo slancio d’amore.
Se non posso averti,
il mio cuore, piano
troverà rassegnazione,
il tuo sguardo cercherà
tra le facce del mondo,
il tuo tocco troverà
tra le braccia di un cuore.
Silenziosa,
troppo spesso
ho aspettato
le tue desiate parole;
silenziosa,
ho sperato
che leggessi il mio cuore,
il mio sguardo confuso,
la richiesta, del tuo aiuto
che io fragile roccia
non ho mai saputo urlare,
al tuo orecchio già sordo
del tuo cieco amare.
Se non posso averti,
chiuderò nel mio cuore,
tra la polvere del tempo
quelle lacrime tristi
e attenderò, che il mio sole,
lo riscaldi, ancora d’amore.
di Sonia Consolo Giaccotto
– Tutti i diritti riservati –
06.09.2011
NON SERVONO LE PAROLE
(LORUSSI PAOLO, sezione A.)
Non servono le parole
se tra le mie mani
ho le tue
che mi stringono …
Forte.
Non serve gridarlo
questo amore,
perché è già nostro.
E’ impresso in un ti amo
già gridato,
da quel momento
in cui …
Tu hai sorriso
al mio sguardo.
Quel giorno
il cielo era chiaro
le rondini volavano piano,
e il tuo arrivo
mi ha stretto il cuore,
era già amore
lo sentivo
lo provavo
e adesso …
Lo sto vivendo
con te
che sei
qui con me.
Il sottoscritto LORUSSI PAOLO dichiare di accettare il regolamento e partecipa alla sezione b.
La poesia è tratta dal libro , le parole del cuore Lulu.com
HAI UN CUORE
Cuore che vorresti rinnegare
perché sa amare
soffrire
perdonare.
Approfittano di te
per il tuo bel cuore,
donato tante volte,
tornato malandato.
Vorresti non averlo,
ti dico non farlo,
io di te compreso il cuore,
mi sono innamorato.
IL VOLTO DELLA MAFIA
La mafia
colpisce al cuore,
abolisce la speranza
e instaura
la prepotenza,
è il male in persona,
decide
della nostra sorte,
ha il deserto nell’anima
e sul volto
il ghigno della morte.
(18-agosto-2010)
sezione? i componimenti senza sezione di appartenenza verranno squalificati
Il sottoscritto accetta il regolamento di cui alla lettera A.
La lettera che non riceverai
La lettera che non riceverai mai parla d’amore: quell’ amore che non ho saputo darti. Quell’amore che era in me sconosciuto, nascosto, soffocato.
Io mi chiedo come possa un sentimento riaffiorare proprio quando il fango dei rimorsi e dei ricordi ribolle.
E ti amo… mentre quel fango mi sporca la pelle, mi riempie la bocca, mi toglie il respiro, mi acceca gli occhi.
E’ una palude nella quale sprofondo e, sprofondando sempre più, ti vedo.
Si, tu vorresti salvarmi e tendermi una mano nonostante tutto: ma io non devo trascinarti con me nel fango.
Resta lì, nel dolore del tuo cielo terso, nel dolore che si affievolirà sempre più, fino a scomparire… vedrai! E lascia che io affoghi nella melma dei ricordi.
Questa lettera che non riceverai mai parla d’amore: l’ amore che non ho saputo darti ma che è dentro di me.
Lungo il filo dei pensieri
Lungo il filo dei pensieri, stasera, il mio sguardo si perde nell’immensità.
Colori, bagliori, vapori, riflessi, si mescolano pacatamente.
E’ un miscuglio di immagini, di sensazioni vibranti, di lontane realtà, di effimeri ricordi, di struggenti emozioni.
La voce della notte è sempre uguale stasera: ripete una dolce melodia che ipnotizza il mio essere e lo porta in quelle profondità misteriose dove nessuno osa immergersi.
I fantasmi di un tempo tornare a vagare sulle morbide onde dei pensieri mentre i volti si sovrappongono e poi si staccano, nitidi, come nitide immagini di vita vissuta o forse vissuta solo con la fantasia.
Un balzo lieve e potrei essere lì, tra quei vapori, tra quei suoni, tra quei fantasmi amici.
Ah… potessi restare lì stasera, nelle acque di un fantastico mondo irreale dal quale non vorrei più riemergere.
Lungo il filo dei pensieri
Lungo il filo dei pensieri, stasera, il mio sguardo si perde nell’immensità.
Colori, bagliori, vapori, riflessi, si mescolano pacatamente.
E’ un miscuglio di immagini, di sensazioni vibranti, di lontane realtà, di effimeri ricordi, di struggenti emozioni.
La voce della notte è sempre uguale stasera: ripete una dolce melodia che ipnotizza il mio essere e lo porta in quelle profondità misteriose dove nessuno osa immergersi.
I fantasmi di un tempo tornare a vagare sulle morbide onde dei pensieri mentre i volti si sovrappongono e poi si staccano, nitidi, come nitide immagini di vita vissuta o forse vissuta solo con la fantasia.
Un balzo lieve e potrei essere lì, tra quei vapori, tra quei suoni, tra quei fantasmi amici.
Ah… potessi restare lì stasera, nelle acque di un fantastico mondo irreale dal quale non vorrei più riemergere.
Viliana Cancellieri: accetto il regolamento di cui alla lettera A
sezione di appartenenza? senza la segnalazione il componimento sarà squalificato
Che caos ho fatto! Senza le notizie necessarie, vero? Allora ripeto: Lungo il filo dei pensieri di Ciliana Cancellieri. Sezione A. Accetto il regolamento.
Viliana Cancellieri La sottoscritta accetta il regolamento di cui alla lettera A.
Fabiola Farina, sezione B, “L’UNCINO CHE TRAFIGGE L’ANIMA” edito nel 2009,dichiaro di accettare il regolamento del concorso in ogni suo punto.
Viliana Cancellieri La sottoscritta accetta il regolamento di cui alla lettera A.
La lettera che non riceverai mai – di Viliana Cancellieri. Sezione B. Brano tratto da “Il segreto di Angela” racconto/commedia rappresentato nel 2000
Accetto il regolamento!
SONNO IPNOTICO SEZIONE A
Denudato nell’attimo sveglio fu sogno o cosa?
l’attimo dopo guizzo senza memoria
di nuovo addormentato.
Di partoriti nel sangue il non essere
meccanici gementi in guerre meccaniche
sterili mura di pianto inutili funerali
cavalcando l’odissea umana di filosofie
religioni ardite scienze solleticanti
soli galassie nei sogni loro più proibiti
sognando di essere dèi svegliati.
Nel fruscio celata degli alberi più ribelli
nella danza degli oceani più rabbiosi
nell’impietosa curiosità degli elementali
la ragnatela dei filamenti più umani
culla appiccicosa il mondo pacificato
restaurando all’alba quell’antico
sognato crudele inganno.
Olga Karasso
Accetto il regolamento.
Olga Karasso
GUERRA SEZIONE B
(edito in “Un gradino dopo l’altro” – Ed. Otma 2007)
Camminammo stretti
gli uni agli altri
un umido uragano
d’orrore.
Sfilarono
sotto cieli d’acciaio
le mandrie dei deportati.
Fummo profondi occhi
d’autunno
dietro persiane chiuse.
Fummo rami librati
d’inquietudine
tra fili spinati.
Un turbine di spari
di pianti.
Sussulti di vita
poi silenzio.
L’Europa pianse.
E la ripresa.
Ognuno contò i suoi morti.
Passammo anni a fare
funerali.
Olga Karasso
La verità
non è sottomissione,
Tu,
sei assenza di luce,
vorresti
che la mia intelligenza
vacillasse…
ma la mia volontà,
supplisce
e dà luce
alla mia vita.
Coi tuoi no,
vorresti sopprimere
le speranze,
i dubbi che provo,
stimolo al mio camminare…
L’amore
è un sentimento cieco.
è il cuore
che ha la capacità
di vedere.
Ho aspettato..
dai frutti si conosce
l’albero,
Tu non mi hai dato niente!
Anna Maria Cherchi
22 ottobre 2011 L.633/41
Federica Sabbatini, sezione A, accetto il regolamento.
Cade nella notte
per rubarle il nero
dentro il quale gli amanti
si amano di luce propria
e sottrae l’aurora all’orizzonte
per non far morire i sogni.
accetto il regolamento per la sezione B.
abbracciare il motto di cui mi lamento,
è quello per cui vivo nella solitudine
del momento, nel passo nascosto di chi
non vuole, non può nascondere
lo sgomento di un nugolo di pensieri,
immagini rapprese di inutili lamenti.
di chi non raccoglie passioni moleste,
parole di sabbia lanciate nel mare,
granelli di luce che nel folgorio del giorno
insistono sull’andamento di un sorriso.
e, poi cosa mi accomuna al sole di uno sguardo,
se non la rete invisibile di un abbraccio
del motto che non riesco a ripudiare,
lanciato nel silenzio dell’accoglienza.
NOTTE DI PIOGGIA – (dedicata a mia mamma ad un anno dalla sua scomparsa)
Questa notte
il cielo piange
una pioggia
lieve e fresca scende
esco sul selciato
cadono gocce in cerchi
formando un girotondo
la luce del lampione
illumina il mio viso
riflettendo i contorni di bimba
immersa nei ricordi fanciulleschi
dove braccia generose
regalavano calore
la mia mano nella tua
e non avevo più paura
tu ci sei e sempre ci sarai
nel cielo questa sera
gocce di te
arrivano a farmi sentire
il bene che mi vuoi ancora
non sarò mai sola
mi manca
la tua voce
il tuo abbraccio
la tua presenza
nella notte te ne sei andata
dove il mistero non ci racconta
ma sei tornata e ti ho sentita
su di me
gocce di pioggia hanno bagnato la mia pelle !
Raffaella Pola – Sez. a – accetto il regolamento
Passione e Amore (dedicata al mio esempio: I miei Genitori)
Passione
fugace
illusoria
senza reale fine
una sera
una notte
un’ora sola
nel tempo si perde
pugnale dentro il petto
guardo avanti
continuo a sperare
Amore
promessa eterna
supera qualunque prova
immancabile attende
sovrasta ogni passione
dona
all’infinito
senza pretese
raccoglie frutti
da donare
ancora
al Mondo
Ivana Leone- Sezione A- Accetto il regolamento
Ada Gomez Serito – Sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento
entrato in te
mi ero disciolto dalla parola
e il mio vuoto dava un’eco morbida
ondeggiavo nel tuo profondo
e sipari di alghe fedeli
sigillavano le mie paure
in bollicine perfette
galleggiavano con me
fosforescenti lampioni d’acqua
sospingevano ogni voce rimasta
condensandone il corpo
attorno a un senso perduto
la tua placenta
allungava i tentacoli
e tendeva la vita a fili a fili
restituendomi purezza
mi hai lasciato in dono
i tuoi capelli
amuleto che non c’è
e che mi stacca il respiro
Non sono in grado di fermare il tempo
ma posso sublimarlo e viverlo suadendo,
il mio fiore all’occhiello,
la mia compagna di viaggio,
che stringo sospirando,
e poi trasformarlo in processo d’amore,
se no buttarlo li ma non odiarlo,
come cosa inusata od insensata
che infastidisce l’amica mia.
Che io consolo dicendo
che niente di lei potrebbe
il tempo donarmi di più
di più o di diverso
ed anche in questo
lei mi insegna il sospiro,
che viene dal fondo
e che invece è vento,
leggero e caduco,
odoroso e perduto.
E’ nel fondo io cerco
l’intimo motivo
che ti spinge amor mio,
a piangere un po’
questo tempo che quando
ti senti più debole,
ti fa mancare l’aria,
ti senti mancar il cuore.
Sono invidioso del tempo
che ti fa soffrire.
Tu che sei del mondo il centro
ed io per te periferica certezza:
e dimentichi anche me
come perduto amore,
che prima di lasciarlo s’accarezza.
sezione A oppure B? senza la sezione il componimento verrà squalificato
Elena Romanazzi-Sezione A-dichiaro di accettare il regolamento
VOLI D’ALIANTE
Con sottili trame e ghirigori
di parole
hai ricamato in una notte
i miei freddi pensieri
sciogliendoli alla fiamma
del tuo caldo cuore.
Hai liberato l’anima
prigioniera di sè stessa
rendendola schiava
di una rima ‘fessa’.
Nella mia mente
voli d’aliante
nella tua
il fugace istante.
Calamaio
Quella vena della mia penna
si sporcava le mani di sangue sporgendo la parte della freccia
opposta alla punta
venata
temperata
nella venatura
attraversata d’acqua sorgiva in un filone sotterraneo di minerale
anche nell’essere oltremodo irato la spegneva
come un sottofondo nerastro che per intorbidire
seppie e calamari
spruzzano verso gli inseguitori
io brucio quell’impasto stemperato
parlavo con lei
ma non mi stava a sentire
scriveva
quella penna della mia vena
Salvatore Cucinotta
Partecipo alla sezione A
Accetto incondizionatamente il presente regolamento
Luca Giovanni Masala, Sezione B, “Pensieri alla deriva”, La riflessione (2010)
Dichiaro d’accettare il regolamento.
KRIEG
Lapidi bianche ordinate in file
Come soldati schierati sul campo
Come quello in cui l’umana bile
Decise di non dargli scampo.
Fu la musica del battaglione
Ora è solo il silenzio nella fossa:
Il suo requiem cantava il cannone
Sopra i muscoli, i nervi e le ossa.
E vien da domandarsi fra i cipressi
Che cosa resta di quella poca terra:
Dei lumicini i rossastri riflessi
E la chimera d’una stupida guerra.
Dopo la tua tempesta
Il vento strapazza le fronde
generose di pioggia
e i rami mi distillano addosso
la loro gioia liquida.
Fradicia d’amore rido
perché non so far altro.
Altro di più.
M’acceca lo stridio
degli uccelli.
Mi consola il freddo,
regala ricami ghiacciati
alla mia pelle.
Sono placidi solo i respiri
mentre io
mi faccio tempesta.
Irrompe
dalle narici al cuore
cenere d’aria gelida
dispersa
dalla furia innocente.
Vortico liquefatta
nella pozzanghera azzurra.
Appartengo al tuo tumulto.
S’avventa
quel raggio asfittico
sull’altalena disabitata.
Sperpero l’ultimo singulto
e ti chiamo
ed è come tornare a casa.
Manola Pieruccioni
Partecipo alla sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento
TRATTA DAL LIBRO: ” La tara dell’Atman”- RUPE MUTEVOLE EDITORE- PUBBLICAZIONE 2010.
SIDDHARTA-ASIA LOMARTIRE SEZ. B ACCETTO REGOLAMENTO CONCORSO
SCENDE
Scende,
a tratti violentata dal vento,
a tratti accarezzata dall’aria,
a tratti indebolisce il mio silenzio
ma è quasi un carillon,
la dolce voce che ti incita ad addormentarti…
Senza pensieri,senza coscienza.
E nel sognar, dolce il suono,
quando scende accarezzata dall’aria.
Che della pioggia ne sono stata sempre innamorata,
cosi esile, cosi forte
maledetta ma nel contempo affascinante,
una signora, che della notte
ne fa una cascata di suoni,
sottili ma degni di essere ascoltati.
E mentre ascolti e il pensier altrove non porgi,
diventa un suono melodico,
una sonata che ti rapisce.
Scende…
Siddharta-Asia Lomartire
Gianni Calamassi- Sezione A Poesia Inedita.
Dichiaro di accettare il regolamento.
HO BEVUTO LA POZIONE DELLA RESURREZIONE
Ho un po’ di pane e un grappolo di lacrime.
L’anima mia di sabbia soffocata
E’ un deserto di tristezza sterile.
S’arresta il paesaggio imbrattato
Dal crepuscolo e dall’ombre di alberi,
Con il peso di un settembre avanzato,
Nel tempo e nello spazio arenato.
Ad ogni aurora il mondo si ricrea
E il cielo si tinge di arancioni;
Vapori notturni si librano sull’acque
Avvolgendo il paesaggio di brumosi merletti.
Simile intorno agli occhi
Il sottile ventaglio di rughe, di risa e pianti,
tenui cicatrici del passato.
Attendo di incontrare chi ho cercato
Nella breve traiettoria che è la vita
Per riposare nella serenità dei mistici
In un paradiso di armonia e silenzio.
Aprile 2011
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A (poesia inedita).
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
ZANON MICHELA MARIA
IL FRUTTO DEL PECCATO (Poesia esoterica)
Ma come puo’
la mia mano
nel peccato
cogliere il cedro
senza che il fulmine
s’abbatta-
Come posso uscire dalla valle sterile
che pur mi nutre
e cospargere stelle nel selciato
passeggia un cavallo bianco
ed io sopra
e sotto
io sottosopra
mi chiedo
come possa un cedro
indurmi a peccare.
Perche’ se e’ cosi’ mi domando cosa sia il peccato
in cosa consista davvero
e se ci sono carte prepagate
e se non ci siano raccolte punti.
NOTA:
Nella tradizione di discendenza biblica, l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l’Albero della Conoscenza, è l’albero dell’Eden, menzionato nella Genesi assieme all’Albero della Vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell’infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
Nel Talmud di Babilonia è presente un’opinione secondo cui fu proprio il CEDRO il frutto dell’albero suddetto.
(fonte nota: wikipedia)
Piera Anna Masia
Sezione A
accetto il regolamento
Ottobre-acrostico
Ogni lineamento di questa sera
torna come un’eco, affonda e poi
traspare sotto forma di densa ruga
offre allo specchio altri imprevisti,
bocca di grano e labbra sottili
riflessi nel prodigioso oggetto.
Ecco, mi scrutano, le nudità che non so dire.
Saremo il tempo
Che abbiamo vissuto
Saremo le lacrime
Che abbiamo versate
Saremo i cieli
Che abbiamo violato
Saremo gli sguardi
Che abbiamo intrecciato
Saremo gli abbracci
Che abbiamo dato
Saremo appiccicati
Ai soffitti dei cieli
Che abbiamo amato
Saremo la culla
Del nostro amore
Sarà forse finita
L’immaginazione
Ma i versi dell’animo
Perseguiteranno la terra
Bonaventura Giovanni Tancredi ( B.G.T.)
DEVE INSERIRE ANCHE LA SEZIONE DI PARTECIPAZIONE, IN CASO CONTRARIO IL COMPONIMENTO VERRA’ SQUALIFICATO
ALESSANDRO POLITAKI – A – poesia inedita
Dichiaro di accettare il regolamento.
RETTILI
Rettili ecco quello che siamo,
compagni del nostro silenzio;
figli della nostra oscurità..
ti senti piuttosto stanco,
perduto nell’universo a vagare nell’oscurità,
un verme tra gli amici che strisciano,
spazzati nell’universo
diversi pezzi di noi vagano nell’oscurità.
L’amore ecco quello che ci manca,
per essere più simili al passato,
e più veloci del futuro,
diversi da quello che siamo diventati.
Creature senza anima che vagano
nascosti sotto terra.
Compagni di sbronze,
che non conoscono più se stessi.
Umide celle dentro la nostra casa..
La poesia è tratta da L’ATTRAVERSATA DEL SERPENTE .. collana PERSEO.. Libroitaliano World .. poesia di POLITAKI ALESSANDRO edizione 2005 .. dichiaro di accettarte il regolamento sezione B.
CORPO ANIMATO
Essere immune di pazzia
opposto esatto
di crisi mistica
che al delirio sovrasta il cielo.
La spada infilzata nei cuori
da al tempo il tragitto che accresce il dolore,
nel fiume eterno del martirio
vado in erte pazzia.
Amore dannato
dai venti riporti ciò che hai amato,
stringi il cadavere al tuo petto
mamma cara della tua tristezza.
Il viso morto
leggiadro legge il tuo sorriso,
le cantilene ti rendono oggi sordo,
l’immune splende attorno al sole nero
crea la forma dello stato di coscienza..
le ombre animate sostengono la scena,
le marionette intrattengono lo scempio,
corpo insanguinato di tristezza arrenditi.
La terra inacidita ricopre la bara
che racchiude il sogno.
il sogno d’amore.
nel cielo puoi vedere.
nel cielo mi perdo, nel cielo.
Vuoto emerso, simbiosi di ragione
mani pesanti, pietà che piange.
e il cuore leggero muore.
Essere chi non sei
per essere chi sei.
Perchè essere la felicità
se puoi non esserlo.
Lo specchio riflette la tua immagine
e moltiplica le idee.
Se le stelle non dovessero brillare
i miei occhi scomparirebbero di fronte ai tuoi,
rimani a guardare.
difficoltà circoncisa dai mille dolori,
le pietre bianche si trasformano emblematicamente.
Le stelle brillano nel cuore
e la fine giunge lentamente al nostro calvario.
la fine ha smarrito il suo bimbo,
l’amore mi chiama,
i colori sono sogno d’amore.
Stringendo l’ignoranza al petto
scoprirai la timidezza
sorellina cara senza tenerezza…
” Ho due foglie ingiallite / di oggi e di ieri / del nostro giardino trascurato / dalle tue parole mai rivelate / dalla tua fretta di andare. / Ho due fogli bianchi / dove nessuno ha scritto / versi piu’ belli della tua ferita. / Io non voglio niente dal passato / nè il il tuo deserto / senza ombre e acqua da bere / lasciami solo la memoria / di un suono / lasciami solo / il foro di uscita”
Nacho, sezione di appartenenza del tuo componimento? A oppure B?
Mi scusi, sono della sezione A. Grazie
Se. A – Poesia indita – accetto il regolamento
Lapidi lungo il fiume
lo so! v’appare folle e stravagante
quell’ossessivo intento di scolpire
gelide lapidi ed amorfe rocce
sulle irte sponde del modesto fiume
(…guardiani d’un fluire irrilevante
…inutili le orecchie sulle rive…)
lo so! ho gli occhi rossi del mio sangue
graffian le schegge e sminuzzati grani
ho scorticato gli arti il cuore langue
la pece par che tenga le miei mani
(Non so a chi giova questo salassarmi!)
è un grattugiare l’anima straziante
su quell’impervio ed aspro suol montano
per dar sapore al nulla dominante
al vuoto che ripudio ancora invano
la mia terra stuprata
sbeffeggiata e poi scannata
da apolidi genieri del futuro
ghermita dilaniata e divorata
da corvi che si cibano del puro
FIGLIA
figlia mia,così difficile
urlavi libertà,rispondevo amore
troppo amore
il tuo grido di vita,
era muto alla bocca
eppur visibile al corpo,
il tuo silenzio era la voce delle tue emozioni,
parlava il cuore
ma come paradosso rispondeva la mente,
con tutte le tue forze sei riemersa,
hai sconfitto la belva che ti mangiava dentro,
adesso metti tra parentesi le tue paure e corri il rischio,
quello di essere felice
ACQUA:
Acqua, è solo acqua,
guardo questo cielo nero,
ed è acqua ,la pioggia
cade forte violenta,
picchia sulla mia pelle ,
ma è acqua ,
onde spumose s innalzano
in muri liquidi,
cavalloni torreggianti
spazzano il cielo,
questa tempesta che vive
nella mia anima
è solo acqua,
fiumi in piena,
inarrestabili erodono
le mie certezze,
ma è acqua , solo acqua,
scruto il mio orizzonte,
ed è acqua,
questa brina fredda
che mi gela il cuore,
è acqua ,
questo vortice lento
immenso che ingoia
la mia gioia,
è acqua ,
la mia vita che scorre
verso la sua foce,
è acqua solo acqua…
A.G.
sezione A
“Confusione”
la repentina e audace
fantasia
sgorga dalle labbra
dolce come il miele.
Dalla confusione
che ho nel cuore
nasce il dolce sentimento.
Dolce come il sorriso
che increspa il tuo volto,
stupito e si bea di tanta
bellezza davanti al mare
.
Dolcemente guardi il cielo
un battito d’ali di gabbiani
in volo ….stupisce.
(semplicemente Dona<3
Sezione A
POESIA DI ..GIUSEPPE NICOSIA INEDITA CATEGORIA ..A..
DICHIARO DI ACCETTARE REGOLAMENTO..A..
Titolo
“Schiuma di mare dei miei desideri.”
“Si…!
Eri diventata normalità..
I tuo baci erano stanchi per me.
Baci che non cercavo più,
freddi tristi come inverni senza sole.
Il tuo corpo era diventato triste per me,
non emanava più desiderio,
non era più rifugio della mia tristezza.
I miei occhi erano stanchi di vedere il tuo profilo,
i tuoi fianchi di donna,
non erano più sfogo per i mie desideri di virilità.
Il tuo sudore non era più profumo per me..
Eri diventata ossessione di vita..
Non ti cercavo più,
eri diventata un ricordo lontano,
come i ricordi di un estate della mia infanzia.
Gira il mondo come un girotondo,
gira la mente negli spazi del mondo,
girano i miei pensieri,
ma tu sei ritornata come un estate dopo un lungo nero inverno.
Non ti amavo più,
non ti cercavo più come una volta.
La lontananza da te,
mi ha riportato a chiederti di desiderarti di più..
Adesso tu sei vita nuova per me,
sei un onda che sbatte nel mio cuore,
mandato luce ai miei occhi.
Tu schiuma di mare dei miei desideri.
Lontano da te,
sono un aquila che vola sopra grattacieli metropolitani,
sognando immense foreste.
Voglio amarti di più,
sentirti di più dentro me,
voglio che io sia vita nuova per te..
Frammenti di vita..Nico
Notte di fiabe
Notte fatata
notte incantata
stelle splendenti
luna argentata
nel cielo oscuro
riflettono luci
piccoli soli
dal breve destino.
Notte di magia
di streghe e di fate
notte di fiaba
per chi vuole sognare
non c’e principe azzurro
sul bianco destriero
ma gnomi elfi maghi e folletti
tra pentoloni
pozioni e dispetti.
Tutto vola tutto parla
anche la scopa racconta la sua
la tazza ascolta seduta sul piano,
il letto dorme russando un pochino
sotto il calore di un caldo piumino
non è realta’ è tutto un gioco
inizia la sera
finisce al mattino
e solo sogno
ti lascia un po’triste
ma se sei bravo
osserva ciò che intorno ti sta’
se con attenzione saprai ascoltare
la fiaba non e’ del tutto finita
senti nel cuore le belle parole
del cielo del mare
dell’albero pure
delle foglie ormai secche
dei fiori sfioriti
della prima neve
che cade leggera
e ti parla sommessa.
sss sss…. Silenzio
la fata dei sogni
con un sorriso
un battito d’ali
nel suo bel mondo ti fa risvegliare.
Notte di sogni
ormai stai per finire
raccontami ancora
un’ultima fiaba…
2011AnnaSiano©tutti i diritti riservati
Sezione A oppure B? i componimenti senza sezione di appartenenza saranno squalificati!
I poeti scrivono di notte,
intingendo la penna di sogni
e colorandola ,
cantando alla Luna.
I poeti sono mercanti di stelle,
scie passeggere,
meteore per molti,
costellazioni per altri.
Girano scavando dentro,
leggendo frammenti di te.
Trottole impazzite ,
molto più sane della reale normalità.
I poeti ascoltano,ridono, piangono,
trasportano valige di Emozioni,
seminando valori e passioni.
Scrivono di getto o calibrano il tiro,
molle elastiche ,
alle intemperie del tempo, intrise di false speranze.
I poeti hanno voce nel silenzio,
echeggiano parole che immortalano nelle clessidre,
potenziando l’immaginazione ,
riuscendo a legare cielo a terra.
I poeti sono aria, fuoco,acqua e sale di vita.
Sono grilli ,
che entrano in punta di piedi nella coscienza.
I poeti scrivono coraggiosi,
anche alla luce del sole,
infiammando pagine bianche
con il nero della credenza.
I poeti sono espressione della bellezza dimenticata
nei cassetti chiusi dell’Anima.
I Poeti sono Angeli Custodi,
che non contano le ore,
ma sorridono sempre volendoti bene ,
accarezzandoti dentro.
Dulcinea
Sez. A .Annamaria Pecoraro ( Dulcinea)
POESIA DI Asia Gherardelli (Elena Tandura ) INEDITA CATEGORIA ..A..
DICHIARO DI ACCETTARE REGOLAMENTO..A..
Titolo
Tango argentino
Nella sala, aspiro
effluvi esotici di correnti mistiche,
scorgo volti in estasi
che esprimono la lode
senza parole
della carne e dei sensi.
Ascolto note di orgogliosa passione,
osservo moti di rapita incoscienza…
Mi lascio annegare
in un mare vibrante di sensualità…
nel quale l’uomo confessa il suo piacere…
Tento l’ineffabile,
cercando di capirti,
tango argentino!
Ti amo,
dio del suono avvolgente
e degli sfioramenti,
mi perdo in te,
dio degli abbracci e del ricordo,
rapita dalla tua rapace passione!
Ti amo,
scandalo dell’esistenza
di chi ti incrocia,
straordinario peccato
che non avverte rammarico,
musica estorta all’anima
che insinua chi siamo…
signore dei sensi,
inferno e paradiso: struggimento e deliquio,
sensualità e preghiera.
L’attimo si blocca,
fissato nelle forme
di un profilo
di donna che sembra chiamare
l’uomo
“mio Signore”,
fino a giungere al crinale
dove il mondo degli Dei
trascolora in quello degli uomini…
… e lo esalta… e mi esalto!
As.Gh.
La sottoscritta Anna Siano dichiara di accettare il regolamento sez A
Notte di fiabe
Notte fatata
notte incantata
stelle splendenti
luna argentata
nel cielo oscuro
riflettono luci
piccoli soli
dal breve destino.
Notte di magia
di streghe e di fate
notte di fiaba
per chi vuole sognare
non c’e principe azzurro
sul bianco destriero
ma gnomi elfi maghi e folletti
tra pentoloni
pozioni e dispetti.
Tutto vola tutto parla
anche la scopa racconta la sua
la tazza ascolta seduta sul piano,
il letto dorme russando un pochino
sotto il calore di un caldo piumino
non è realta’ è tutto un gioco
inizia la sera
finisce al mattino
e solo sogno
ti lascia un po’triste
ma se sei bravo
osserva ciò che intorno ti sta’
se con attenzione saprai ascoltare
la fiaba non e’ del tutto finita
senti nel cuore le belle parole
del cielo del mare
dell’albero pure
delle foglie ormai secche
dei fiori sfioriti
della prima neve
che cade leggera
e ti parla sommessa.
sss sss…. Silenzio
la fata dei sogni
con un sorriso
un battito d’ali
nel suo bel mondo ti fa risvegliare.
Notte di sogni
ormai stai per finire
raccontami ancora
un’ultima fiaba…
2011AnnaSiano©tutti i diritti riservati
Sez. A
ACCETTO IL REGOLAMENTO
SEZIONE A
Il titolo ( se può essere aggiunto è ) : I POETI
IO TI APPARTENGO
Aleggia
nello spazio
della mia mente
leggera,
affascinante,
misteriosa.
Percorre i miei
spazi neurali
fluttuando
con abiti stupendi.
Si posa
sui miei pensieri
li sfiora,
li accarezza,
li inebria.
Commosso
comprendo la sua utile
presenza.
Quando non c’è
la cerco.
Quando c’è
la serenità
mi vive dentro.
Tu,
Natura,
che sei tutto questo
non allontanarti mai,
io sono una piccola
parte di te.
Poesia per la sezione A. Autore Roberto Rossi. Accetto incondizionatamente il regolamento ed il trattamento dei dati.
FRAGILITÀ E BELLEZZA DI UN FIORE
Il mio pensiero cammina
sulla fragilità
della bellezza
di un fiore
e tra i suoi petali
passeggio
affinché
io possa nutrirmi
della sua Essenza
insostituibile
utilità al Sistema.
Mi distendo
sulla sua magnificenza
certo di avere
il suo sostegno
essendo esso
un Valore indispensabile
e la sua esistenza
testimone di un
Sistema dove
Rispetto e Tolleranza
non vanno strappate,
calpestate, annichilite,
ma amate e sostenute.
Mi distendo
sui suoi petali…
e sicuro del suo sostegno
mi addormento.
Poesia per la sezione B. Autore Roberto Rossi. Dal libro “Oscillazioni emozionali” 2011. Accetto incondizionamente il regolamento .
Mi chiamo Silvana Puschietta , partecipo per la Sezione A – accetto il regolamento
Melancolia
Melancolia
culla di saggezza
lentamente
m’hai posseduta
e…
ora
gemiti sono
i miei pensieri
2011SilvanaPuschietta©tutti i diritti riservati
IL MARE ALLA TUA CASA
Scenderò le pendici dei tuoi occhi
dalle rupi dell’ iride filante
e cadranno pensieri in trasparenza
nei veli della luce che fonde il tuo viola
fra getti d’ onde scivolerà lo sguardo le sue schiume
e porterà i suoi fiori alle pupille
Catturerò le stelle alle burrasche
e dagli abissi raccoglierò le lune
scendendo le cascate dei tuoi occhi
e dal mio cuore cadrà acqua che canta
e porterò sui flutti
il mare alla tua casa .
Sezione B
Autrice Francesca Giustini
2011 “Tutte le Parole del Tempo” Davide Zedda Ed.re
Accetto incondizionatamente il regolamento ed il trattamento dei dati personali
NON SAPEVO CHI FOSSI
Seguivo la traccia più oscura di un lembo di notte
e oscillanti secondi d’ intensità diverse
fermate da vertigini di un viaggio visionario
fluttuante in una morbida danza
ad inventare un confine di nebbie
Seguivo esiti pensati e surreali
fra ondate lente d’ acque cristalline
sgocciolata d’ amore
e qualcosa di sospeso come un volo nell’ aria
Seguivo la traccia di rimandi evocativi
con le mie tasche ricolme e alleggerite
di un dolore vissuto nel più robusto Io
sorgendo da un virale destino
nuovo giglio di terra
Seguivo i miei silenzi d’ aria e di nuvole sparsi
e i sonori arabeschi
portati in dono al Baglio della luna
Seguivo nelle mani di un allora
eccitante e rivoluzionario
tracce di giusta gioia e rabbia
sulla ripetizione dell’ identico ora
senza pesare il cuore
nell’ entasi delle sue profondità
Non sapevo chi fossi.
Sez.A
2011 Autrice Francesca Giustini@tutti i diritti riservati
Accetto incondizionatamente il regolamento ed il trattamento dei dati personali
La notte, nuda scura tempestata d’argento
Si erge dietro alla montagna
Sorpreso come gli uccelli
eccomi pellegrino paralizzato
Ascolto in lontananza il passo guerriero
Spinge il suolo che trema
Sento le voci delle donne
Dalla strada, borsa al corpo e pancia all’aria
Sento lo sferragliare dei bus, lo stereo d’un auto
Ma piano la notte s’ infittisce
Le voci si affievoliscono
E poi silenzio, tutto tace
Rivediamoci allora
Mentre il mondo ci ignora
Ritroviamoci a contemplare l’ultima goccia di sole
Lontani dagli sguardi
Lontano dal delirio della vita
E se hai paura
Velati il viso
Ti aspetto d’ impazienze
Con la violenza della solitudine
Con l’ossessione del cuore
Ti aspetto fumando il tuo profumo
Respirando dal tuo corpo
E quando verrai, perché verrai
Si schiuderà un angolo
Si aprirà una porta
Andremo prima che la notte ci divori
Andremo ebbri
Intensi d’amore
E non torneremo che stanchi
All’alzarsi dell’alba
sezione di appartenenza? senza la sezione il componimento verrà squalificato. Basta leggere il bando.
VENTO
Vento che turbini
calici di foglie morte
rincuorandole
per pochi istanti ancora
in una malinconica danza.
Tu che scuoti
le ancor poche chiome arboree
flettendo i pazienti rami
che assecondano il tuo moto,
avviluppa il cuore mio
e trasporta all’amato
un soffio discreto
nel sussurrare il mio nome.
Rosi Guerino
Sezione A
Accetto il regolamento.
scusate, è possibile partecipare con uno pseudonimo?
Col nome d’arte sì.
Accetto incondizionatamente il regolamento ed il trattamento dei dati personali
Sez A
Lentamente muore
Muore lentamente il giorno
tra le foglie secche che
ricoprono il viale dei ricordi,
tra i germogli che
attendono il sole
per nascere a nuova vita.
Muore in balia dei flutti
di desolate attese,
nel passo lento ed incerto
di chi vaga
senza amore ed affetto.
Muore nell’ombra
del rosso tramonto
che lascia il passo
al buio della notte.
Laura Di Vincenzo
Autore “Giuseppe Nicosia” SEZIONE ..B..ACCETTO IL REGOLAMENTO..
“Disperazione..di Donna..”
” Non hai più lacrime da versare,
in questo giorno di dolore
Non hai più voce,
per gridare il tuo urlo di disperazione.
La tua gioia,
La felicità che avevi nell’ accudire
e proteggere con tutte le tue forze,
con tutto il tuo vivo amore.
Quella vita che cresceva pian piano,
giorno dopo giorno
dentro al tuo fertile ventre
si è mutata, in tragedia…
La morte è entrata dentro di te,
ha strappato la vita nuova, dalla tua vita.
In un attimo il buio…
Tutti i tuoi sogni, i tuoi vivi progetti,
tutto svanito.
La morte, non ti ha dato il tempo di udire
il primo vagito d’ amore..!
Non ti ha dato il tempo di udire con amore,
la prima parola, che ogni Donna di passaggio in questa terra,
desidera sentire.. Mamma!!
Non vivere nella disperazione dei ricordi,
dolce Donna.
Alza gli occhi al cielo,
Scorgi il tuo sguardo nelle fessure delle nuvole,
Lì, troverai la Madre di tutti i figli di questa terra,
con il tuo amore e il suo amore,
lei ti aiuterà ad ascoltare quella parola..Mamma…
Nico..
Mare di Settembre
Onde del mare
mi hanno plagiata
nel silenzio immersa
e trasportata…
capelli bagnati
fuori dall’acqua
pelle bruna
di sale profumata
dal sole poi scaldata…
Il vento si alza……
l’anima mi accarezza…
l’azzurro del cielo
nei miei occhi riflesso…
granelli di sabbia
volano intorno
ascolto mille suoni e voci…
respiro nell’aria
pensieri e ricordi
odore di settembre….
estate che finisce
il mio cuore palpita…
sarà tristezza o forse amore….
Marianna D’Ettole, 4 Settembre 2011
Accetto il regolamento
Partecipo alla seziona A
Locusta
Locusta, entri nelle parole
Sei la poesia del muto,
di quello che non dici
della lacrima che cede
il muro della mente.
Una pagina bianca
Nella sofferenza notturna,
come una luna malata
ti tingi del sangue
delle mie vene vuote
…e cammini, fuggi
Tra i miei sensi più vili,
calpesti la mia terra.
Locusta, divori la mia età
Che come una foglia
Cade al primo vento d’autunno.
Mi spoglio delle vesti
Che l’altri sobri mi vedono,
l’esodo della mia essenza
mi scopre padrone del mio nulla
e se urlo, odo solo la mia voce.
ALESSANDRO ERATO, ACCETTO IL REGOLAMENTO SEZ.B
Ansia
La sento.
Si chiude in petto stretta a me senza pietà,
torna violenta ed assassina… E stringe,
pulsa forte quest’ansia insaziabile del petto mio sconvolto.
Non esito ad accomodarla, questa m’esaspera, fa paura.
Tutto ora tace, ma io ancor la sento.
simona carrello accetto il regolamento
partecipo sezione A
anche con un nome d’arte non registrato?
Sì, certo! C’è la massima libertà. L’unico problema è che se lei deciderà di cambiare nome, in caso di vittoria, rimarrà comunque nell’ebook il suo nome d’arte. Questo potrebbe essere uno svantaggio. Ma è una scelta personale.
L’ultimo degli Scriba
Intarsiate iridi
cesellano audacia.
Abbozzato ricciolo
baldanzose boccacce
designano acuta ironia.
Anima
escoriata
da celati dedali
sugge china.
Incisore
di inchiostro cruente
guizza
da grondante porpora
incarnando battiti.
Indole vitrea
rigurgita trasparenza
immolando legami.
Spezzati silenzi
scorgono contorni
sbiaditi
da prostrate tempere
tinteggiando Umiltà!
Prodigiosa Maestria
padroneggia Poesia.
… sshhh !
“È solo l’ultimo degli Scriba “…
IVANA ORLANDO
SEZIONE A
ACCETTO REGOLAMENTO
IO TI AMO PERCHE’
Io ti amo
Perché mi hai voluta con tutte le tue forze
Perché mi hai pretesa oltre la mia angoscia
Perché mi hai cercata ad ogni ora
Perché mi hai trovata in un mondo di invisibili
Perché mi hai travolta con la tua forza
Io ti amo
Perché hai piegato il mondo
Perché il tuo genio ti ha reso indomabile
Perché sfidi la paura
Perché l’impossibile non esiste
Perché la vita è la tua vendetta
Io ti amo
Perché mi hai mostrato il tuo dolore immenso
Perché mi hai spiegato il tuo coraggio folle
Perché mi hai svelato la tua anima celata nella roccia
Perché mi hai svelato la mia anima sepolta dalla vita
Io ti amo
Perché tu hai voluto che ti amassi
Perché non hai pietà per te
Perché non hai pietà per me
Perché ormai io sono tormento che si rinnova con te e senza te
Perché hai assaporato ancora su me il sale della vendetta
DI STELLA ASTEROIDEA
PARTECIPO ALLA SEZIONE A E ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL PRESENTE CONCORSO.
…sospeso sulle punte…
un (attimo) perfetto
sulla (bocca)
…
evade l’alchimia della parola da un respiro in attesa
…sospeso sulle punte…
un (attimo) perfetto sulla (bocca)
…
(distraevo le mani)
pensando di ingannarle in divagazioni letali
ingarbugliati monili appesi a ciondolare sul margine dell'(anima)
inesprimibile vertigine di una lenta caduta
abissi curvi all’emergenza dentro gli occhi
segmenti_____________ distanti in segrete stanze
…
conquistando verità e bellezza sulle (labbra)
(scrivevo di silenzi)
…
© nico
nico profumodinico – sezione A – poesia inedita
accetto il regolamento ed ogni sua clausola
—–diluendo i miei pensieri…
…addosso la vertigine del tuo arrivo…
sei apparso ed è scomparso tutto
è stato come toccarti…
…
diluendo i miei pensieri…
senza protezione…
nell’istante ideale…
ho abbracciato il tuo viso con le mani…
la sensazione della pelle che accarezzavo…
le tue (labbra)…
sfiorandoTi…
mi è rimasto qualcosa…
tengo questa emozione accanto
lego attorno al collo un sogno
sulla superficie delle parole
e Tu…ancora con me
© nico
nico profumodinico – sezione B – poesia edita – tratta da (indossaMi…che esisto)
pubblicato ottobre 2011 dall’autore
accetto il regolamento ed ogni sua clausola
La nostra estate
Un dolce risveglio
Dopo anni di resa
Abbraccio il momento
Baciando il tuo cuore
Scruto la tua anima
Da un sogno ripescato
Nel baule della solitudine
Accolgo te, anima mia
Con mano leggera
Apri il mio sipario
Domando il mio cuore,
Hai accarezzato l’anima mia
Che muta e rassegnata
Al mondo non guardava.
I prati appassivano d’autunno
I ruscelli silenziosi e tristi
Con nubi all’orizzonte
Ma tu, dalle tenebre sei uscito
Cospargendo di petali il mio prato
Rallegrando le chete acque
Hai svegliato la muta terra.
Sezione di appartenenza? A o B?
Fumare……No!
Riccioli di fumo nero…..
come onde, astratte nell’aria.
In un cassetto ho trovato, un
quaderno vecchio di anni
Aveva, tutti i fogli, ingialliti
e neri…..
Sembravano, bruciati dal fumo…..
Cosi’ è per chi fuma…..
Chi fuma …. Non sa,
cosa respira è quello
che conserva dentro il suo corpo
nella sua incoscienza….
Si immerge,respirando
nella boccata salutare
di fumo. Le sue preziose” Bionde”
Una dopo l’altra…..
ispirando a pieni polmoni
godendo quel fumo
con la bocca e col naso…Per.
rilasciare
nell’aria..
“.Veleno”
Anche per chi non gradisce.
Una persona, corre, corre… Cercando cercando….
Qualcuno, un aiuto…
per essere salvato…….
Come….
I fogli del quaderno ingialliti
sono i( polmoni ormai)……mi Dispiace
Si…. E come un ponte l’essere umano:
Non sa che scopo è la vita….
allora si vuole distruggere.
Non si ama abbastanza
Per arrivare …..
al passaggio del tramondo
Smettila di fumare…….
Finchè sei in tempo……….
non me ne vogliate
ha male ma è per
il vostro bene
CopyrightR. 2011
Catania Rosaria
SEZIONE DI APPARTENENZA? A oppure B? SENZA SEZIONE LA POESIA VERRA’ SQUALIFICATA.
sezione A La poesia è stata scritta da me , dichiaro di accettare il regolamento
Poesia Fumare No
Creazione…..
Guardati intorno
vedi le meraviglie
della natura
Guarda, il tramondo che bei colori.
Opera unica iniversale…..
donataci da un “Supremo Essere Divino”
Dio creo’…. il cielo e la terra.
Il primo giorno illumino’
con la luce …
il cielo ,dalle tenebre
al secondo giorno:::
sistemo’con molta pazienza
una ad una le lucenti stelle
e per non lasciarle sole
mise a farle compagnia
LA sofisticata Luna
un astro(donna) …Vanitosa
che cambia spesso una volta
cresce e un altra decresce
Siamo al terzo giorno
penso’ di farsi
un’ altro bel regalo
asciugo’una parte della terra
dall’aqua ma formando il mare
il quarto giorno…inizio’ a piantare alberi, piante, fiori e preparo’ tanti tipi di semi per altri gustosi frutti
Ma il quinto giorno….penso’!!! Che la TERRA era molto silenziosa
è invento’tante razze di animali
Sorrise, ascoltando il cinquettio degli uccelli e il miagolio dei gatti.
Arrivato al sesto giorno
fu tanto felice di quello
che aveva fatto
si fermo’ orgoglioso soddisfatto del suo creato per riposarsi.
Pero’ si accorse che mancava un’altra cosa.Che cosa?
La cosa piu’ importante se ne rese conto
subito……Guardando
tutte quelle meraviglie che Lui aveva fatto …..
Anche se era molto stanco
vide davanti a se un po’ di polvere d’argilla …
Inizio’ ad impastare è disegno’
l’ Uomo… gli soffio’dentro…Il suo
alito Divino e quel corpo
divenne vivente .
Composto di polvere dell’aria,
Arrivo’ al settimo giorno
Dio felicissimo nel vedere tutto quando ….
dono’ tutto a noi
esseri della terra
con suo grande Amore
Divino…..
ci sono troppe ipotesi
e teorie evoluzioniste
troppi punti scuri
troppi misteri
circa l’origine
della vita
e dell’uomo
Il concetto è
dell’unico Dio
di questa verita’
CopyrightR. 2011R
Catania Rosaria
scusatemi
ma l’ho scritta
come una
storiellina….
idem, manca la sezione di appartenenza. Rosaria aggiungi o verrà squalificata pure questa.
sezione A La poesia è stata scritta da me , dichiaro di accettare il regolamento
Poesia Creazione
Ci sono lettori che vorebbero comentare le poesie. E’ ammesso?
Sì, è ammesso! :D Oubliette è per la libertà d’espressione ma cercate (mi riferisco a tutti i lettori) di non offendere se la poesia inserita non incontra il vostro gusto.
mi dispiace che ho recato fastidio ma non sono pratica ..pertanto mi sono confusa se ho pubblicato 2 volte lo stesso scritto magari senza mettere la sezione .se potete provvedere voi alla squalificata YARA perchè non riporta la giusta dicitura vi sono grata buon lavoro..Anna Afano
Sulla Luna ornata di Francesco Paolo Percoco
Il volto ornato di una donna in dissolvenza incrociata con quello della luna, appare al poeta in un alone di sogno, nel quale le tenue luci della notte appaiono come monili e le trasparenze di trine e diafani merletti che rievocano le gretete nebbie della sera. Un lieve turbamento di fronte alla natura e alla bellezza che si sovrappogononell’immaginazione del poeta, ma tutto ciò può realizzarsi soltanto nell’attesa del sogno, nell’atmosfrea di sospensione carica di mistero e di fascino nella quale il volto del mondo si mostra vago e indefinito. Anche lo scorrere del tempo pare che si arresti e il primo inizio del giorno tarda a palesarsi , mente l’animo del poeta è irretito da sensuali profumi che lo attraggono nel segreto della luna ornata.
sez A
Pietro anche tu sarai squalificato se non insierirai la sezione di appartenenza. Per favore leggete il bando prima di inserire la vostra poesia.
Sez.A
vedo che ho commesso alcuni strafalcioni di scrittura a dimostrazione che no sono un dattilografo pertanto il mio testo va corretto come segue:
Sulla Luna ornata di Francesco Paolo Percoco Il volto ornato di una donna in dissolvenza incrociata con quello della luna, appare al poeta in un alone di sogno, nel quale le tenue luci della notte appaiono come monili e le trasparenze di trine e diafani merletti che rievocano le gretete nebbie della sera. Un lieve turbamento di fronte alla natura e alla bellezza che si sovrappogononell’immaginazione del poeta, ma tutto ciò può realizzarsi soltanto nell’attesa del sogno, nell’atmosfrea di sospensione carica di mistero e di fascino nella quale il volto del mondo si mostra vago e indefinito. Anche lo scorrere del tempo pare che si arresti e il primo inizio del giorno tarda a palesarsi , mente l’animo del poeta è irretito da sensuali profumi che lo attraggono nel segreto della luna ornata.
Sono Rosaria Fiore (detta Susy), partecipo per la sezione A “Poesia inedita” ; dichiaro di essere l’Autrice della poesia, accetto il regolamento e il trattamento dei dati personali.
L’ULTIMA ORA DI VIRGINIA WOOLF
Instabile ossessivo luccichio d’azzurro
non sarei mai dovuta ritornare qui
dove ogni ondata abbatte la mia mente
e capovolge tutto un’altra volta
riva presente cielo movimento
né più né mai speranza casa terraferma
solo una devastante nostalgia nel ventre
di arrendermi supina all’orizzonte.
Rosaria Fiore
Scritta sabato 29 ottobre su un tovagliolino di carta, guardando il mare dalla terrazza di un bar.
da un altro vento
non c’era nulla da vedere in questo luogo
se non l’ordine del gioco sociale
una sorta di educazione della parola
le tragedie spogliate dalle cose essenziali
senso della perdita, movimento
la traiettoria di una scelta
un poco di se stessi o forse niente
in quello che resta nelle storie
di chi ci è passato
l’idea di un paesaggio altrove
sotto il peso dell’olivo
nel suo abbraccio di terra rossa
spessore abitato da ombre rassicuranti
il mormorio degli antenati
tra i rami, nella curva del vento
sensazione dolce nel pensare di starci dentro
non importa se del corpo si ciberanno i vermi
sarà carne per la carne.
fernanda cataldo, sezione A. accetto il regolamento
metti la preferenza
(l’altra) velo di organza
il braccio ritrovato espressione
carnale di una bruciatura
amore o musica, a seconda
corpo a corpo l’anima fraterna
ti divento, tu esistevi
ma non sei mai stata presente
talora una forma di sassi
degli alberi portavano aghi,
al di là del lago un fuoco
linguaggio estraneo, parole basiche
mi ci perdo con bellezza
ricordo, la zona di intolleranza
definisce l’insopportabile
sopportabile per l’altro
talvolta futile come un tubetto
di dentifricio rimasto aperto
e l’odore di borotalco,
riserva di buon umore
ascoltami, ho delle cose da dire
sul pianeta Tacere
abbiamo paura entrambi della solitudine
dopo il momento privilegiato dei corpi
(credevo bastasse che ti sentissi amato
fosse niente, voglia di convincimento).
fernanda cataldo, sezione B, pubblicata sul mio libro.it “se non nevica, piove”. accetto il regolamento.
Ombre
Guardavo con te la parete
trasformando la mia mano in ramo
d’albero. Le radici sono state sole
troppo a lungo. Non c’era più tempo
per spazi esotici, per cedere ancora
ai viaggi. Ora è un luogo identico,
fuori pagina. Dove ritorniamo.
a mia Madre
Raffaella Terribile
sezione A
accetto il regolamento
IN UN GUSCIO DI FERRO
Corro
in questa notte senza stelle
verso casa
verso te.
I lampi
squarciano il cielo
e piove
sul mio guscio di ferro
– quasi corazza –
mentre attraverso la fantasia delle parole
che mi accompagna.
E imbastisco una lirica nuova
che parla di noi
di questi nostri ritorni
di questo nostro sapere
dove è casa
dove siamo noi.
Anna Maria Folchini Stabile – Sezione A – accetto il regolamento
.
TRASFOMAZIONE
Nella costanza
dell’essere
vestiamo abiti sempre nuovi,
testimoni
distratti
del tempo che passa,
interpreti
inconsapevoli
sul palcoscenico
della vita.
Ci trasformiamo
nella folle rincorsa
di idoli e modelli,
nel turbinìo
vorticoso
degli accadimenti.
Maschere
dipinte sul volto
ci convincono
di essere altro.
Anna Maria Fochini Stabile – Sezione B – da “Spuma di mare” , ed Lulu, 2009 – accetto il regolamento
Federico Montanari Sezione A poesia inedita. Accetto il regolamento e l’uso dei dati personali.
COSA VIBRA NEL MIO NOME
Dentro il mio nome
chiuso tra muri dalle pietre
lavorate dal tempo
Una torre cieca e inutile.
Ma voglio il tuo nome nel patio del mio nome.
Come un albero dalle fronde abbellite
dal tempo.
Il mio nome pronunciato
rende lavoro a mille echi di buio
e tenui fior di luna.
Starò alla finestra del mio nome
per vedere arrivare il tuo nome
vicino al mio nome.
L’albero dai frutti dolci
zuccherati dal tempo
lascia le fronde sopra il mio patio,
che oltre le mura del tuo nome
si sbilanciano in addolcente omaggio.
Sono più dolci le mie vocali.
Nell’eco del mio nome
che è il nome tuo.
Lo urlerò dentro una corolla di montagne,
e il mio nome,
nuovo e sempre lo stesso,
verserà farfalle.
Federico Montanari, Sezione B, poesia tratta dal mio libro di poesie ‘Pagine senza bordi’ Aletti editore. Accetto il regolamento e l’utilizzo dei dati.
PORTERO’ LE MIE PAROLE
Io porterò le mie parole
da sussurrare al tuo orecchio
nella mia dolcezza intimorita;
correrei per valli di parole, nella vigna
dei pensieri, portando raccolti in fiore al
tuo orecchio, fermandomi a sorridere
quando inciampo nel tuo sorriso.
Tremerà il sole nella mia voce?
Quando inciampai nel tuo sorriso
si sparpagliarono le mie parole,
mentre colmo d’emozione incredula
cercavo di raccoglierle per un discorso.
Nelle terre dei pensieri che bevono la
rugiada d’ansia innamorata
le mie parole come frutti di bosco
nelle terre selvagge del cuore;
le mie parole,
che io non ti lasciai.
..è timida scossa la tua brezza
mentre un sogno sale
ai grandi occhi di farfalla,
al nettare d’onanismo represso
il litanìa di silenzi
e labbra ossequiose ai tuoi seni:
piccole mele erette
vibranti alle mie corde
di sguardi distratti.
Attendo ogni tuo inghiottire
mascherato tra i bocconi,
insolito percorso
per baciarti cuore e sesso,
mentre danzi al ritmo del mio alito
avvolta alla mia lingua come drappo
da coprire i tuoi interstizi sbiancati dalla luna..
Ti stacco dai rami del melograno
e forse faremo tardi..
Roberto, senza sezione è squalificata. Scadenza oggi. La sezione di appartenenza è una regola del bando.
vabbè, non me ne sono accorto..non ho molta dimestichezza col piccì….ciao, grazie ugualmente
POSSO
Posso perdermi in una goccia di rugiada
e ritrovarmi in un oceano
Assaporare la dolcezza in una scatola di biscotti
e capovolgere il mio sorriso amaro
dentro una palla con la neve finta.
Disegnare a matita le venature di una foglia
e scorgere la luce pura nei caldi colori di un dipinto.
Fermare le lancette con la punta delle dita.
O confondere lo scorrere del tempo
totalmente immerso nelle pagine di un libro.
Raccogliere briciole nel palmo della mano
e aspettare che venga un angelo
a spargerle nel vento.
Intravedere frammenti di felicità
attraverso la cruna di un ago.
Conservare lacrime silenziose
in un barattolo senza nome
e immaginare il rumore della neve
là dove finiscono le cose.
Posso far si che le parole
non siano solo parole.
Io so
che con la poesia
posso.
Pierre. G. Gaido – poesia tratta dal volume “Piccole impronte controvento” – GDS edizioni – di prossima uscita . Accetto il regolamento e partecipo alla sezione B
Mi sono accorta che ho trascurato di scrivere nell’ultimo verso la preposizione semplice “di”
(ricordi di vissute primavere).
Potete fare la modifica?
Grazie
SEZIONE A POESIA INEDITA 31 Ottobre 2011
Ho letto il regolamento e lo sottoscrivo.
DOV’E’ LA GLORIA?
Tu, che godesti, di grandi privilegi
fosti regina appagata ed amata
la tua beltà è ancora rinomata
la storia narra di “ Te”, superba dea.
Fedele amica dei grandi condottieri
li guidasti nei percorsi bui
inculcando quei sacri valori
che Ti donarono l’ eternità!
Protettiva nelle notti insonni
insuperabile consigliera e madre
ti addossasti tutte le colpe
quando le guerre degenerarono.
Custodita nei cuori dei sovrani
rifulgesti accanto ai loro troni
indossando, corone preziose
simboli rari di pace e libertà!
Eroina di storie gloriose
aborristi le azioni nefande
mentre adesso osservi sgomenta:
la Tua stella, che volge al tramonto!
Quelle d’oggi, non son “le sacre gesta”
quando brillavi di luce immortale
adesso imperano, valori capovolti
misere trame e uomini stolti!
Lidia Peritore
FINALISTI DEL CONCORSO http://oubliettemagazine.com/2011/11/07/poesie-finaliste-del-concorso-nazionale-letterario-anche-tu-su-oubliette-mese-di-ottobre-2011/
VINCITRICE SEZIONE A —-> ROSARIA FIORE:
http://oubliettemagazine.com/2011/11/09/rosaria-fiore-vincitrice-della-sezione-a-de-%e2%80%9canche-tu-su-oubliette%e2%80%9d-mese-di-ottobre-2011/
VINCITRICE SEZIONE B —–> ALBA SAIU
http://oubliettemagazine.com/2011/11/09/alba-saiu-vincitrice-della-sezione-b-de-%e2%80%9canche-tu-su-oubliette%e2%80%9d-mese-di-ottobre-2011/
visto che per la prima volta ho partecipato, volevo sapere se le poesie che restano qui’ vengono cancellate..grazie!
Ciao Anna, le poesie non verranno cancellate ovviamente! La partecipazione al bando è pubblica e così rimarrà. E’ anche una vetrina per tutti voi! Però per questo mese (novembre, vedi bando http://oubliettemagazine.com/2011/11/10/concorso-nazionale-letterario-anche-tu-su-oubliette-mese-di-novembre-2011/) abbiamo deciso di non pubblicare le poesie squalificate (cioè le poesie che non rispettano le poche regole per la partecipazione al concorso..cioè indicare nome e cognome, sezione di partecipazione (in caso di sezione B indicare titolo libro ed anno di pubblicazione) ed accettazione del regolamento.
squalificata? comunque è inedita!
Noi però non lo sapevamo e non si poteva dcidere in quale sezione poteva partecipare. Utilizzala per il concorso di Novembre, è in scadenza, ma inserisci la sezione, nome e cognome, altrimenti sarà squalificata. http://oubliettemagazine.com/2011/11/10/concorso-nazionale-letterario-anche-tu-su-oubliette-mese-di-novembre-2011/ – abbiamo anche questo concorso per poesia inedita: http://oubliettemagazine.com/2011/11/19/proroga-seconda-edizione-del-concorso-letterario-nazionale-oubliette/