"Il prezzo dell’odio" di Pierluigi Curcio, seconda posizione nella sezione A del Primo Concorso Oubliette
“< Gli Dei talora procedono su strade sconosciute> Riprese < che sembrano non avere alcun significato nelle azioni di oggi, ma potrebbero aver conseguenze che nessuno di noi potrà mai immaginare nel futuro. Nonostante la mia strada non abbia nulla a che vedere con la vostra, pare che debba farmi carico dei vostri problemi, o, quantomeno fornirvi le informazioni necessarie affinché possiate seguire il sentiero della vita e del riscatto.>”
Dai diari di Parry gli Dei hanno la dinamicità della classicità nel quale ogni Dio muoveva fili incomprensibili agli uomini ma che avrebbero di sicuro ricostruito un gomitolo predestinato. L’oscurità da veggente è più un’oscura sapienza che mette in risalto la profondità dell’uomo nei pensieri religiosi, nei pensieri nei quali il divino è indispensabile per comprendere gli avvenimenti ai quali non si può dare risposta.
“Il prezzo dell’odio” di Pierluigi Curcio, edito nell’aprile del 2011 dalla casa editrice Arduino Sacco Editore, si aggiudica la seconda posizione della sezione A (libro di proda edito) del Primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” promosso dalla web-magazine OublietteMagazine e dalla Faster Keaton Produzioni.
È il IV secolo D.C. e siamo nell’antica Britannia del Nord, Medved, Fearghal, Eirwen, Lavinia, Parry, Helvius Carbio, Embreis, Taranis, Meabh sono le voci narranti di un romanzo che ripercorre attentamente il periodo storico vissuto, infatti, ci troviamo davanti ad un groviglio di pensieri e di discorsi tratti dai diari personali dei protagonisti. Un romanzo, dunque, nel quale ogni personaggio racconta di se, degli altri e di come percepisce la realtà con il linguaggio e gli usi dell’epoca.
Un salto nel tempo che vede come tema portante l’odio in una situazione al limite nella quale Medved trascinerà amici e nemici in una lotta di vendetta ed onore. Antecedente alla Tavola Rotonda di Artù, “Il prezzo dell’odio” è di forte pathos non solo per l’avvincente trama intricata ma per la presenza di riflessioni di un certo spessore che permettono al lettore di entrare all’interno di ogni protagonista per capire le sue intenzioni e per stabilire la differenza tra bene e male.
“Quanto durerà questa flebile pace? Io maledico la razza umana: maledico le loro ambizioni, la brama di conquista e la loro cecità…maledico me! Ci chiamavano i sopravissuti ed avremmo dovuto imparare dagli sbagli dei nostri progenitori. Tutto inutile. L’uomo non cambierà mai. Vivo con il peso del rimorso, con l’angoscia nel sangue e le ombre di ieri tornano al fuoco della sera: posso vedere ancora Fearghal, il vecchio Taranis e tutti gli altri. Alcuni sono morti, altri vivono.”
Le riflessioni ed i ricordi di Medved sono limpide e fluide, lontane dagli escamotage letterari. Ci troviamo di fronte a personaggi che hanno ambizione di realtà e che vivono la loro vita rischiando la vita per ideali che sono mossi dall’amore e dal disprezzo.
Di notevole impatto la presenza del ritratto dei protagonisti all’interno dei loro diari.
“L’attesa, lo scorrere lento della clessidra, la sfera di fuoco che solca per compiere il lungo cammino nel cielo per cedere spazio all’oscurità, alla paura, al dubbio. Nessuna notizia giunse dei due amici, né quella di un attentato trapelò nelle strade e nelle bettole di Sanquhar. Sembravano svaniti nel nulla. Parry. Parry il coraggioso. Parry l’impavido.”
Congratulazioni a Pierluigi Curcio per l’ottimo risultato.
Link diretto finalisti Primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” QUI.
Written by Alessia Mocci
Grazie di cuore a tutta la giuria. Oggi grazie a voi è una giornata speciale :-D
Ci fai arrossire Pierluigi! Buona giornata! Ancora congratulazioni e continua a seguirci! :D