"Immobile" di Antonella Ronzulli, terza posizione della sezione C del Primo Concorso Oubliette
“Immobile” di Antonella Ronzulli
collera e incapacità
t’arrischi ad annientare dolenza e sgomento
da solo … infattibile.
Ti coalizzi ad avulsi
arrendevolmente indugi
apparentemente arridi assentendo.
Oceani di gocciole celati
strepitano immobilizzati in quel letto
la tua prigione
disprezzi pareti sprovviste di sfumature
patisci le tenebre tediosi gemiti e baccani.
Esita il senno
flemmatici tempi frantumano nerbi
ripudiando il sopore.
Inerte fantastichi
un nuovo albore
unica chimera
la tua libertà.”
“Immobile” di Antonella Ronzulli si aggiudica la terza posizione nella sezione C (poesia inedita) del Primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” promosso dalla web-magazine OublietteMagazine e dalla Faster Keaton Produzioni.
“Immobile” è risultata vincente per delle caratteristiche poetiche che ora saranno rese note.
19 versi suddivisi in cinque proposizioni di diversa lunghezza, la punteggiatura quasi inesistente è espressa solamente dal punto che determina forti pause sintattiche, cesure che imprimono nel lettore il momento della pausa, della ponderazione dell’ultimo lemma letto. La tematica dell’impossibilità di movenza è espressa con grande capacità e potenza di immagine.
“Solo due vocaboli/ collera e incapacità/ t’arrischi ad annientare dolenza e sgomento/ da solo … infattibile.”
Collera ed incapacità sono le uniche due parole da prendere in considerazione, rabbia ed inadeguatezza dunque per tentare di annullare in modo solitario il dispiacere e lo spavento per la forzata reclusione. I tre puntini come pausa seguita dal punto finale determinano un allungamento di pensiero non solo per il lettore ma anche per la stessa autrice che tenta di cancellare l’infattibile.
“Ti coalizzi ad avulsi/ arrendevolmente indugi/ apparentemente arridi assentendo.”
Ed è un parlare a se stessi, un scrivere per cercare di allearsi in modo distaccato rallentando, remissivamente, ed approvando con fittizi sorrisi l’esterno circostante.
“Oceani di gocciole celati/ strepitano immobilizzati in quel letto/ la tua prigione/ disprezzi pareti sprovviste di sfumature/ patisci le tenebre tediosi gemiti e baccani.”
Un letto che diviene una prigione, un malessere che si manifesta con la metafora degli oceani in goccia, celati in quanto centellinati da gocciole disunite. L’occhio è statico per mancanza di tonalità nella parete, la cecità oscilla nella noiosa oscurità e nell’assordante rumore.
“Esita il senno/ flemmatici tempi frantumano nerbi/ ripudiando il sopore.”
L’intelletto è incerto, dubita e tentenna mentre lo scorrere equilibrato del tempo frantuma la vitalità del soggetto che inerme giace sul letto allontanando da se con fare assodato il sonno. È una chiara richiesta di riprendere se stesso e di non lasciare al tempo la capacità di annullare completamente l’io.
“Inerte fantastichi/ un nuovo albore/ unica chimera/ la tua libertà.”
Da quel letto, senza possibilità di movenza, il soggetto immobile si dedica alla divagazione immaginativa creando un nuovo inizio, un’unica utopia che si manifesta nella volontà di libertà.
Congratulazione ad Antonella Ronzulli per l’ottimo risultato.
Link diretto finalisti Primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette”:
Written by Alessia Mocci
L’emozione non ha limiti….. grazie!!!!
Bravissima!
Potrei conoscere quale è la classifica dei tre vincitori della sezione C? Non riesco a leggere dei primi due classificati oltre ad Antonella Ronzulli.
Cordiali saluti.
Ciao Angelo, non sono ancora usciti gli altri due vincitori! Domani paleseremo la terza posizione della sezione A, dopodomani la seconda posizione della sezione D, e così via!