"I fiori della luna" di Elisa Costanzo, Rupe Mutevole Edizioni

Intensa recita quella della vita,/ orgogliosi di ridere alle/ spalle degli altri …/ Sostenuti applausi,/ insulsi commenti al nostro sentire,/ violati nell’anima i nostri desideri …/ La recita continua …/ inermi al sentire/ parole che ingannano,/ restiamo a guardare …// Forte l’odore di marcio/ quando l’ipocrita si avvicina …/ Si chiude il sipario,/ rimani in silenzio/ ad ascoltare gli applausi./ […]” – “Il palcoscenico”

Un senso chiaro e preciso, una voce che vuole giustizia e dipinge la realtà senza peli sulla lingua o forse sulla carta. Versi duri che descrivono l’essere umano per ciò che è: approfittatore, spavaldo e falso. Una continua recita in un enorme palcoscenico, una palese recita a chi sa guardare con interesse il confinante e non solo.

I fiori della luna”, edito nel 2011 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale “La quiete e l’inquietudine” curata da Silvia Denti, è una silloge poetica che segna un taglio, un passaggio tra la realtà scritta e la realtà percepita. L’autrice, Elisa Costanzo, ha cercato di sintetizzare il suo pensiero in trenta liriche che affascinano per il versificare schietto e semplice, ogni verso quasi oracolare è carico di visioni oniriche concettuali che solidificano quei fiori della luna che si aprono anche a mezzogiorno.

La raccolta poetica è un valido esempio di saper scrivere e saper vivere, l’autrice infatti è moglie e madre e malgrado il poco tempo a sua disposizione è riuscita a descrivere la sua verità nel modo più oggettivo possibile. Troveremo dunque liriche come “Sarò me”, “Il tuo silenzio”, “Paolo…caro fratello”, “A mia figlia Chiara”, “Le tue mani”, “Il mio volto” che proclamano la bellezza della vita, la gioia di aiutare il prossimo e di amarlo senza aspettarsi nulla in cambio.

I raggi del sole/ rallentano il caldo che ha/ colorato i nostri corpi/ sulle rive del mare,/ l’azzurro cielo copre ciò che è/ rimasto dell’estate …/ Restano pochi ombrelloni/ ancora aperti per le vacanze/ nel fresco settembre,/ l’autunno è alle porte,/ il canto del vento fischia/ contro le onde che s’infrangono sugli scogli …/ I gabbiani continuano il loro volo,/ le farfalle fanno capolino sui pochi fiori/ ancora freschi …/ […]” – “L’autunno”

La malinconia della fine della stagione estiva percorre ogni verso de “L’autunno”, lirica che ribadisce la figura dell’essere umano in balia del tempo e delle sue frazioni, in questo caso le stagioni. L’essere umano, dunque, in balia del tempo ma con un occhio che mira dietro le sue spalle verso il passato, verso le ore calde e rassicuranti.

Ne “I fiori della luna” la punteggiatura ha una parte rilevanti in quanto si nota una profondo utilizzo dei tre punti che vogliono portare alla riflessione al lettore, una riflessione aperta sul tema predominante di ogni lirica.

Un immenso mondo/ dove posare lo sguardo,/ il mio volto fra cespugli di rose/ dove nessuno vede/ i graffi di ogni spina,/ dove sono passati/ infiniti dolori,/ dove la vita è stata/ un susseguirsi di momenti/ senza fine …/ chi è mai riuscito a vedere/ aldilà di un cuore,/ oltre quel mare nei miei/ occhi che somiglia alla/ speranza,/ acque verdi in cui poter navigare …/ chi mai può sapere che/ dentro e oltre ogni limite/ c’è un mondo dove/ potrei crescere e portare/ verso di me l’amore …/ […]” – “Il mio volto”

 

Lascio link utili per visitare il sito della casa editrice e per ordinare il libro.

http://www.rupemutevoleedizioni.com/

http://www.reteimprese.it/rupemutevoleedizioni

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Alessia Mocci

Responsabile Ufficio Stampa Rupe Mutevole Edizioni

(alessia.mocci@hotmail.it)

 

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