“Lo specchio stregato” poesia di Nâzim Hikmet: visioni di Praga ed Istanbul

Di seguito si potrà leggere la poesia dal titolo “Lo specchio stregato” di Nâzim Hikmet ed una breve biografia del poeta.

“Lo specchio stregato”

Praga
Praga

Praga è uno specchio stregato.
Mi guardo
e ritrovo i miei vent’anni.
Eccomi come un balzo
come trentadue denti
senza carie.
E il mondo è una noce.
Ma io non voglio nulla per me.
Soltanto la donna che amo
che mi tocchi le dita con le sue dita
che svelano tutti i misteri del mondo.
Le mie mani spezzano il pane,
poco per me
molto per gli amici miei
dei villaggi di Anatolia.
Bacio gli occhi rosicati dal tracoma.
E cado non so dove in terra lontana
per la rivoluzione mondiale.
Ora portano il mio cuore su un cuscino di velluto
come l’ordine della Bandiera rossa.
Una fanfara suona la marcia funebre.
Seppelliamo i nostri morti ai piedi d’un muro
sotto la terra
come semi fecondi.
E le nostre canzoni sono scritte sulla terra
non in turco, in russo o in francese
ma in lingua di cartone.
Litin è coricato in una foresta nevosa,
corruga le ciglia
pensando a qualcuno,
guarda in fondo alle tenebre bianche,
vede i giorni futuri.
Eccomi come un balzo
come trentadue denti
senza carie.
E il mondo è una noce
con un guscio d’acciaio
gonfio di speranza.
Praga è uno specchio stregato.
Mi guardo
e lo specchio mi mostra sul mio letto di morte
col sudore sulla fronte
come se la candela fosse colata
con le braccia distese ai fianchi.
La tappezzeria verde,
e alla finestra
i tetti coperti di fuliggine d’una grande città.
Questi tetti non sono d’Istanbul.
I miei occhi sono aperti,
nessuno ancora li ha chiusi.
Ancora nessuno sa.
Tu chinati su di me,
guarda nelle mie pupille,
ci vedrai una giovane donna
che aspetta alla fermata del tram sotto la pioggia.
Chiudimi gli occhi
e in punta di piedi
esci dalla stanza, compagno.

***

Nazim Hikmet poesie Lo specchio stregato
Nazim Hikmet poesie Lo specchio stregato

Nâzım Hikmet nasce a Salonicco il 20 novembre del 1901 e muore a Mosca il 3 giugno del 1963.

Poeta, drammaturgo e scrittore turco naturalizzato polacco è stato definito un “comunista romantico” o “rivoluzionario romantico“.

Considerato uno dei più importanti poeti turchi dell’epoca moderna è stato candidato al premio Nobel per la pace ed al Premio Lenin; ha vinto il “World Peace Council prize”.

Il poeta è stato citato nei film Le fate ignoranti del regista Ferzan Özpetek, con Margherita Buy e Stefano Accorsi, ed in Hamam – Il Bagno turco con Alessandro Gassmann, del medesimo regista. Nel 2011 Ozpetek firma la regia di Aida al Maggio Musicale Fiorentino e vi inserisce una citazione di una poesia di Hikmet contro la guerra, durante il pezzo della marcia trionfale con le trombe egizie.

Alcuni versi della poesia Alla vita di Hikmet sono stati ripresi nella canzone Sogna ragazzo sogna (1999) di Roberto Vecchioni. Citato nel libro “Alcatraz, i pensieri di Jack Folla” scritto da Diego Cugia. Il brano “Ode To Nazim Hikmet” compare in Ictus, primo lavoro del musicista Andrea Centazzo (1974).

 

Info

Approfondisci la biografia su Wikipedia

 

– Altre opere di Nazim Hikmet presenti in Oubliette:

L’ultimo autobus

Il postino

Ore di Praga

“Credere nell’uomo

 

 

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