“Lo scrittore” poesia di Aldo Palazzeschi: amore della parola
Di seguito si potrà leggere la poesia intitotata “Lo scrittore” di Aldo Palazzeschi ed una breve biografia del poeta.
“Lo scrittore”
![Aldo Palazzeschi - poesia - Lo scrittore](https://oubliettemagazine.com/wp-content/uploads/Aldo-Palazzeschi-poesia-Lo-scrittore-300x212.jpg)
Scrivere scrivere scrivere…
Perché scrive lo scrittore?
C’è modo di saperlo?
Si sa?
Per seguire una carriera come un’altra
o per l’amore di qualche cosa?
Chi lo sa.
Cultura e società
Amore della parola
per vederla risplendere
sempre più bella, lucida, maliosa,
né mai si stanca di lucidarla.
Per questa cosa sola
senza neppure un’ombra
della vanità?
Scrive con la speranza
di trovare una mano sconosciuta
da poter stringere nell’oscurità.
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![Aldo Palazzeschi citazioni Aldo Palazzeschi citazioni](https://oubliettemagazine.com/wp-content/uploads/Aldo-Palazzeschi-citazioni-300x212.jpg)
Aldo Palazzeschi, pseudonimo di Aldo Pietro Vincenzo Giurlani nasce a Firenze il 2 febbraio del 1885 e muore a Roma il 17 agosto del 1974.
Scrittore e poeta italiano è stato uno dei padri delle avanguardie storiche.
Nei suoi primi scritti firmò con il vero nome; fu nel 1905 che decise di adottare come pseudonimo il cognome della nonna materna, Palazzeschi.
La sua fu una ricca produzione letteraria che gli diede fama di rango nazionale. È del 1905 il primo libro di poesie intitolato I cavalli bianchi, e pubblicato per un editore immaginario, Cesare Blanc (che in realtà era il nome del suo gatto) con una sede immaginaria in via Calimala 2, Firenze (questa è avanguardia).
La raccolta “I cavalli bianchi” avvicinava Palazzeschi al Crepuscolarismo tanto per lo stile quanto per i contenuti. Il libro fu recensito in modo positivo dal poeta Sergio Corazzini con il quale Palazzeschi iniziò una fitta corrispondenza, fino alla precoce morte del Corazzini avvenuta nel 1907.
Sempre presso l’immaginario editore Cesare Blanc, nel 1908 pubblicò il suo primo romanzo di stile liberty intitolato “: riflessi”, ricco di misticismo e religiosità decadenti per quanto concerne la prima parte, inaspettatamente fondato sul registro comico, della cronaca e del pettegolezzo mondano, per quanto riguarda la seconda.
La terza raccolta Poemi, che avrebbe portato per la prima volta Palazzeschi ad un pubblico più ampio fu stimata molto da Filippo Tommaso Marinettiche fu convinto della creatività di Palazzeschi e alquanto compiaciuto dell’uso del verso libero. Palazzeschi fu dunque invitato a collaborare alla rivista “Poesia”. Pubblicherà la raccolta di poesie l’Incendiario, dedicato “A F.T. Marinetti anima della nostra fiamma”, preceduto dal Rapporto sulla vittoria futurista di Trieste.
Nell’estate il volume venne sequestrato a Trento per gli accesi toni interventisti della prefazione. Nella raccolta si ritrova lo scherzoso componimento E lasciatemi divertire, dove il poeta si immagina di recitare la poesia davanti ad un pubblico costernato e scandalizzato.
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