“La vita oscilla” poesia di Eugenio Montale: sublime ed immondo
“La vita oscilla” è stata scritta il 2 luglio del 1976 ed è stata pubblicata nel 1977 nella sesta raccolta di Eugenio Montale dal titolo “Quaderno di quattro anni”.
“La vita oscilla”
La vita oscilla
tra il sublime e l’immondo
con qualche propensione
per il secondo
ne sapremo di più
dopo le ultime elezioni
che si terranno lassù
o laggiù o in nessun luogo
perché siamo già eletti
tutti quanti
e chi non lo fu
sta assai meglio quaggiù
e quando se ne accorge
è troppo tardi.
Les jeux sont faits
dice il croupier, per l’ultima volta
e il suo cucchiaione
spazza le carte.
Eugenio Montale nacque a Genova il 12 ottobre del 1896 ed è stato un poeta, giornalista, scrittore e critico musicale italiano. Nel 1975 vinse il premio Nobel per la letteratura.
Eugenio Montale morì a Milano la sera del 12 settembre 1981, un mese prima di compiere 85 anni, nella clinica San Pio X dove si trovava ricoverato per problemi derivati da una vasculopatiacerebrale.
I funerali di Stato furono celebrati due giorni dopo nel Duomo di Milano dall’allora arcivescovo della diocesi Carlo Maria Martini. Venne sepolto nel cimitero accanto alla chiesa di San Felice a Ema, sobborgo nella periferia sud di Firenze, accanto alla moglie Drusilla.
È considerato tra i massimi poeti italiani del Novecento. Sin dalla sua prima pubblicazione Ossi di seppia (1925) fissò i termini di una poetica del negativo in cui il “male di vivere” si esprime attraverso la corrosione dell’Io lirico tradizionale e del suo linguaggio e lo si sente bene anche nella lirica ivi presentata “La vita oscilla”. Questa poetica viene approfondita nelle Occasioni (1939), dove alla riflessione sul male di vivere subentra una poetica dell’oggetto: il poeta concentra la sua attenzione su oggetti e immagini nitide e ben definite che spesso provengono dal ricordo, tanto da presentarsi come rivelazioni momentanee destinate a svanire.
Alcune citazioni di Eugenio Montale:
“Io sono come un vino che sta invecchiando. Il vino invecchiando dicono che migliori, ma non tutti i vini migliorano, alcuni inacidiscono.”
“Bisogna andare in Oriente per capire cos’è la religione. Ho inteso veramente il sentimento religioso solo laggiù; la vera sede delle religioni è l’Oriente. E, dopo tutto, il cattolicesimo è una religione orientale, che si è diffusa dovunque, ma che forse solo lo spirito di quei paesi può assimilare e accettare totalmente.”
“La morte odora di resurrezione.”
“Tutto fa pensare che l’uomo d’oggi sia più che mai estraneo vivente tra estranei, e che l’apparente comunicazione della vita odierna − una comunicazione che non ha precedenti − avvenga non tra uomini veri ma tra i loro duplicati.”
“Piuttosto che fermarsi a mezza via, val meglio non cominciare.”
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