Dal libro all’ebook: il passaggio evoluzionistico della Scrittura. Intervista a Simplicissimus.
Qualcuno un tempo mi disse che ai libri bisogna chiedere una ragione, anche solo una ragione, per giustificare le nostre esistenze. È per questo che leggiamo: perché non possiamo farne a meno. E detto tra noi penso che sia proprio così. Leggere per trovare la misura di tutte le cose, ovvero l’uomo. Dunque noi. E se anche i supporti cambieranno, e se anche gli editori scompariranno, ciò che è la vite dell’immenso vigneto della scrittura, gli autori, continueranno a comporre. Noi continueremo a leggerli.
Sarà un ereader a ospitarli tutti, tra qualche anno, e non avremo problemi di peso o di spazio. Staccarsi dalla materialità delle cose ci riporterà alla profondità di pensiero che i libri custodiscono. Ecco perché penso che l’editoria digitale e il self-publishing non siano cancerogeni per il mondo dei libri. Anzi, è l’esatto contrario. Garantiranno la sopravvivenza della parola scritta in una società incomprensibile, caotica, complessa, da codificare. Dalle tavolette agli schermi, Omero&company, grazie a Dio, non ci abbandoneranno. La notizia forse intristirà giovani studenti e universitari. Ma tant’è.
Simplicissimus è una delle piattaforme digitali di distribuzione di ebook. Grazie al servizio Narcissus, permette agli autori, esordienti in primis, di essere “editori di se stessi” e di usufruire della distribuzione Simplicissimus. Attraverso di loro, ci si può far conoscere, si può vendere il proprio ebook nelle migliori librerie online, saltare i meccanismi della filiera tradizionale di stampa e pubblicazione. Ah, dimenticavo: è un modo dignitoso per evitare l’editoria a pagamento. Se proprio volete pubblicare, pagate voi stessi, non finti editori. Simplicissimus è solo una delle tante piattaforme che cominciano a nascere sul web. Per conoscere meglio il mondo di Simplicissimus – la curiosità è donna, ma nel mio caso è gran parte del dna – ho fatto qualche domanda sul self-publishing a Francesco Rigoli.
F.P.: Narcissus, forte della sua semplicità, è un’opportunità per molti scrittori esordienti: ad oggi, quanti iscritti conta Narcissus? Quanto si stima sia destinato a crescere nei prossimi anni, e quanto fattura Narcissus per l’azienda Simplicissimus?
Francesco Rigoli: A oggi Narcissus conta oltre 400 iscritti al servizio. Ovviamente le stime di crescita sono difficili da fare, vista anche la novità del mercato dell’editoria digitale, ma si pensa che sempre più autori utilizzeranno questo strumento per diversi motivi. Considerate che in America alcuni autori “auto-pubblicati” occupano già le posizioni alte della classifica di Amazon.
F.P.: Nell’epoca del Self-Publishing e del Citizen Journalism, la figura romantica dell’editore mecenate, alla Valentino Bompiani per intenderci, è destinata a scomparire. Cosa ne pensate? Chi ci perde e chi ci guadagna in questo passaggio di consegne?
Francesco Rigoli: Non crediamo che l’editore scomparirà, anzi. Sarà sempre necessario un filtro che selezioni e curi i libri che arrivano. Inoltre l’editore dovrà imparare a non pensare il testo soltanto come libro, ma riuscire a interpretarlo attraverso le diverse possibilità offerte, quindi enhanced book, book, applicazioni e così via. Ci perde chi non riuscirà ad adeguarsi e rimarrà arroccato sulle sue posizioni, ci guadagneranno i lettori che avranno molta più scelta.
F.P.: Narcissus è una sorta di service editoriale che lavora esclusivamente sulla creazione degli ebook, visti tutti i servizi offerti (creazione copertina, valutazione manoscritto, conversione epub, editing, codice isbn, ecc), tipici anche dei service più tradizionali. I meccanismi di Simplicissimus seguono, nel virtuale, la filiera tradizionale dell’editoria (valutazione manoscritto, lavoro redazionale, editing, ideazione e realizzazione delle copertine, assegnazione del codice Isbn, pubblicazione)? Non ci sono rese, ma quando un ebook esce davvero dal catalogo o dal mercato?
Francesco Rigoli: Narcissus offre un servizio di auto-pubblicazione gratuito, e non effettua selezione dei manoscritti. Chiunque può pubblicare il proprio libro in formato ebook, a meno che non abbia ovviamente contenuti offensivi o illegali. Le possibilità offerte sono opzionali, dall’assegnazione dell’ISBN fino all’editing, e l’autore può avvalersene oppure no. Per quanto riguarda l’uscita dal mercato, tecnicamente nell’editoria digitale non esistono i “fuori catalogo”, obbligatori nell’editoria fisica tradizionale. Anzi, uno dei vantaggi dell’editoria digitale è la reperibilità immediata e permanente di ogni libro, anche se l’edizione cartacea è ormai irreperibile.
F.P.: Come funziona la distribuzione virtuale: quali sono i costi da sostenere? Quali accordi avete con le case editrici che hanno già aderito alla piattaforma STELTH? Per il self-publishing come avviene l’accordo con le librerie on-line?
Francesco Rigoli: Per distribuire i propri libri attraverso Stealth l’unico costo per l’editore è pari al 5% della transazione. Non ci sono costi fissi o d’ingresso, né diritti di esclusiva, e l’editore ha la massima libertà per quanto riguarda la definizione del prezzo e della data di messa in vendita del libro. Le librerie online invece stringono un accordo con noi e hanno percentuali sul prezzo del libro che vanno dal 25 al 35%. Anche in questo caso le case editrici possono stringere un accordo con noi e dare alla libreria che vende il libro la percentuale standard, oppure trattare singolarmente con le diverse librerie.
F.P.: Come funziona il diritto d’autore per le opere pubblicate su internet?
Francesco Rigoli: Funziona allo stesso modo del diritto d’autore dei libri cartacei, quindi possiamo avere tutti i diritti riservati oppure pubblicare in Creative Commons e attraverso altre forme di protezione della proprietà intellettuale.
F.P.: Ultima domanda: sul blog di Narcissus, Bernardo Cicchetti, nella sua intervista, dichiara che l’ebook può portare la cultura laddove scarseggiano librerie e biblioteche, come se l’ebook tornasse a svolgere quel ruolo chiave di sviluppo e crescita culturale che ebbe la tv negli anni ’50 in Italia. Cosa ne pensa?
Francesco Rigoli: Penso che sia corretto. Una delle più grandi difficoltà in Italia per la diffusione del libro è la conformazione geografica della penisola e la difficoltà dei trasporti, che pongono grossi limiti alla reperibilità dei libri cartacei. Inoltre nelle piccole città dove non esistono librerie diventa ancora più difficile reperire i libri e questo è un grosso ostacolo per i lettori. Penso anche che una grande difficoltà per chi vuole leggere sia, diciamo così, avere la forza di entrare in libreria e scegliere, perché l’eccessiva possibilità di scelta spesso provoca spaesamento in chi non è abituato ad acquistare libri. Invece, con l’editoria digitale, chiunque può trovare su internet il proprio libro preferito e trovarne anche di nuovi, scaricandoli in pochi secondi e senza muoversi da casa. In pratica, credo che molti non lettori potrebbero trovare appassionante la lettura perché i libri saranno facilmente reperibili e più semplici da acquistare.
L’editoria digitale restituisce potere agli autori salvaguardando la libertà di espressione e la fondamentale apertura verso tutti gli scrittori, anche quelli meno convenzionali e commerciali. È come un teleobiettivo che ci permette di vedere molto più in là di quanto potremmo con la nostra vista. Editoria digitale, senza dimenticare il lavoro fondamentale di editor, grafici e impaginatori che fanno di un manoscritto un vero e proprio libro. Io sto dalla parte della scrittura, e voi?
La foto è di Federica Piacentini
Federica Piacentini
Reblogged this on i cittadini prima di tutto.