“Alla sera” poesia di Ugo Foscolo: la fatal quiete e le inquiete tenebre

“Alla sera”

Forse perché della fatal quiete
tu sei l’immago a me sì cara vieni
o Sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,

e quando dal nevoso aere inquiete
tenebre e lunghe all’universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.

Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme

delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch’entro mi rugge

 

Niccolò Ugo Foscolo (Zante, 6 febbraio 1778 – Turnham Green, 10 settembre 1827) è stato un poeta e scrittore italiano, uno dei principali letterati del neoclassicismo e del preromanticismo.

Poesia Alla Sera - Ritratto di Ugo Foscolo - Painting by François-Xavier Fabre - 1813
Poesia Alla Sera – Ritratto di Ugo Foscolo – Painting by François-Xavier Fabre – 1813

Ugo Foscolo è stato il principale esponente letterario italiano del periodo, a cavallo fra Settecento e Ottocento, nel quale si manifestano o cominciano ad apparire in Italia le correnti del Neoclassicismo, del Preromanticismo e del Romanticismo.

Costretto fin da giovane ad allontanarsi dalla sua patria (l’isola greca di Zacinto, oggi più nota in italiano come Zante), allora Repubblica di Venezia, si sentì esule per tutta la vita, strappato da quel mondo di ideali classici in cui era nato.

Errando di terra in terra, privo di fede religiosa in quanto intellettualmente formatosi alla scuola degli Illuministi, incapace di trovare felicità nell’amore di una donna, avvertì sempre dentro di sé un infuriare di passioni, ma, come molti intellettuali della sua epoca, si sentì attratto dalle splendide immagini dell’Ellade, simbolo di armonia e di virtù.

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