“Cypher”, film cyberpunk di Vincenzo Natali, 2002
Quanto profondamente può spingersi la mente umana per realizzare un progetto? Sino a che punto ci si può spingere con il lavaggio del cervello? Quante identità, noi uomini, possiamo percepire all’interno di noi? Che cos’è la realtà?
Queste sono solo alcune delle domande che la pellicola del 2002 di Vincenzo Natali trasmette allo spettatore. “Cypher” è un film low budget girato interamente a Toronto, in Canada, in soli 35 giorni per un prodotto spettacolare che soltanto un regista particolare come Natali poteva realizzare.
Vincenzo Natali (1969, Detroit) ha esordito nel 1996 con il film “Elevated”, nel 1997 invece dirige il suo grande successo “The Cube” che avrà una risonanza mondiale e consegnerà grande fama al regista. Nel 2003 dirige “Nothing”, segue nel 2005 “Getting Gilliam”, nel 2006 il cortometraggio “Quartier de la Madeleine” e nel 2009 “Splice”, film distribuito in Italia nell’agosto del 2010.
“Cypher” si colloca in quel panorama cinematografico che tende a risollevare le attitudine del cervello e della mistificazione tecnologia, immettendo tracce di possibilità relative al rapporto uomo/macchina. Questo filone prende il nome di cyberpunk, non abbiamo in questo caso innesti macchina/corpo ma il contatto avviene attraverso il cervello, attraverso la mente e quindi direttamente nell’essenza dell’essere umano. Il film presenta una possibile visione delle trasformazioni caratteriali alle quali la memoria umana potrebbe essere programmata. Non esiste una sola realtà, ma molteplici, non esiste all’interno di un corpo un solo filone di ricordi ma molteplici. Il dubitare dell’altro diviene un pensiero costante, più si dubita dell’altro e meno si avverte lo straniamento interno provocato dalla stessa negazione. Interno ed esterno si equivalgono senza riconoscersi e senza connettersi fra loro in modo equilibrato, è una situazione di stasi che ripercorre binari paralleli, in dicotomia spazio-temporale, gestita dai vari personaggi iniettati nella mente dal lavaggio del cervello.
Protagonista del film è un impiegato, un uomo normale, sposato, casa in periferica, non fuma, non beve, il suo nome è Morgan Sullivan ( interpretato da Jeremy Northam). Morgan entra a fare parte di un meccanismo perverso di spionaggio industriale, inizialmente per la multinazionale Digicorp e successivamente per la rivale Sunway System. Entrambe le multinazionali cercano disperatamente di appropriarsi di importanti informazioni ed usufruiscono delle ignare persone per conquistarle. Morgan Sullivan è una di queste ignare persone. La Digicorp gli crea una nuova identità, diverrà infatti Jack Thursby. Jack inizia a bere scotch al malto con ghiaccio ed a fumare sigarette senza spiegarsi il perché, inizia autonomamente seguendo un impulso sotterraneo.
Le sue missioni di spionaggio avranno tutte la stessa struttura organizzativa: conferenza, attivazione segnale microspia (la penna nel taschino), e ritorno a casa. Ma qualcuno si intromette in questo teatrino, una donna, Rita Foster (interpretata da Lucy Liu). Rita ammalia Morgan/Jack con il suo corpo. L’improvvisata spia si fida subito della donna e della sua ulteriore proposta di spionaggio. La Digicorp non è stata sincera con l’uomo ed il suo interesse è trasformarlo in Jack Thursby per poter spiare dall’interno la compagnia rivale.
Vorrei sviscerare la sceneggiatura ma penso di aver detto fin troppo, “Cypher” si districa in continui cambiamenti di prospettiva sia da parte del protagonista Morgan/Jack sia da parte dello spettatore che continuamente è soprafatto da colpi di scena.
Chi sta mentendo? Qual è la verità? Di chi possiamo fidarci?
Vincenzo Natali è riuscito anche a chiudere in bellezza risolvendo completamente l’aggrovigliato puzzle abilmente creato dallo sceneggiatore Brian King, ideatore anche del soggetto.
Nel cast: Jeremy Northam, Lucy Liu, David Hewlett, Nigel Bennett, Timothy Webber, Kari Matchett, Kristina Nicoll, Peter Mensah, Nelson Tynes, Scott McLaren, Anne Marie Scheffler, Mattew Sharp.
Trailer:
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=BZpB2F0r-YA&w=480&h=390]
– Altri film di Vincenzo Natali presenti in OublietteMagazine:
“Splice“
Un film molto interessante e sottovalutato.
Ciao! Anche io la penso proprio in questo modo. E’ un film.
Bellissimo film, con un sacco di citazioni registiche. E in più una buona trama.
^_-
Sì, molto molto interessante, anche a me è piciauto moltissimo! Ma il regista è ottimo, lo seguo con ammirazione.