“Mio malgrado” poesia di Jacques Prévert: la fabbrica delle idee
Di seguito si potrà leggere la poesia intitolata “Mio malgrado” di Jacques Prévert, una breve biografia del poeta e la poesia in lingua originale.
“Mio malgrado”

Assunto mio malgrado nella fabbrica delle idee
mi sono rifiutato di timbrare il cartellino
Mobilitato altresì nell’esercito delle idee
ho disertato
Non ho mai capito granché
Non c’è mai granché
né piccolo che
C’è altro.
Altro
vuol dire che amo chi mi piace
e ciò che faccio.
***
Jacques Prévert nacque a Neuilly-sur-Seine il 4 febbraio del 1900 e morì a Omonville-la-Petite l’11 aprile del 1977.
Poeta e sceneggiatore francese trascorse alcuni anni della sua infanzia in Bretagna e fin dalla più giovane età si dimostra amante della lettura e dello spettacolo. È il 1920 quando il giovane inizia il servizio militare e raggiunge il suo reggimento prima a Lunéville, dove conosce “Roro”, un ragazzo di Orléans, e il pittore dadà Yves Tanguy e con essi forma un affiatato trio.

Nel 1922 ritorna a Parigi nel 1922, e si stabilisce con i suoi due amici artisti e con il fratello regista Pierre al 54 di Rue del Château a Montparnasse che diventerà il punto di riunione del movimento surrealista.
I primi testi di Jacques Prévert risalgono al 1930, pubblicati sulla rivista de famille e l’anno seguente sulla rivista Commerce, dove lavora Giuseppe Ungaretti come redattore. Nel 1948 Prévert cade da una finestra degli uffici della Radio, precipitando sul marciapiede di Champs-Elysées; rimane in coma per diverse settimane. Ripresosi, si trasferisce con la moglie e la figlia a Saint-Paul-de-Vence, dove resta fino al 1951.
La poesia di Prévert è una poesia scritta per essere letta e quindi più parlata che scritta, fatta per entrare a far parte della nostra vita. Ciò che esce con prepotenza è il concetto di amore come unica salvezza del mondo, un amore implorato, sofferto, tradito, ma alla fine sempre ricercato. Una gioia che coincide con la nascita e con la vita, e a sua volta con la primavera le grand bal du printemps e anche con la figura del bambino, la sua semplicità e gioia che si ribella alle istituzioni, come la scuola, quel posto dove “si entra piangendo e si esce ridendo”. Parte sempre da un motivo polemico, e da una continua lotta al più deleterio conformismo, facendo nascere spesso una satira violenta soprattutto nelle poesie più impegnate dove non c’è posto per il sentimentalismo. Le parole di Prévert, che nascono spontanee dal suo umore, esprimono, a seconda delle occasioni, la forza del rimpianto, della violenza, dell’ironia, della tenerezza, della vendetta e dell’amore e non sono altro che le parole alle quali l’uomo comune dedica la propria vita.
Info
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In lingua originale
“Malgré moi”
Embauché malgré moi dans l’usine à idées
j’ai refusé de pointer
Mobilisé de même dans l’armée des idées
j’ai déserté
Je n’ai jamais compris grand chose
Il n’y a jamais grand chose
ni petite chose
il y a autre chose
Autre chose
c’est ce que j’aime qui me plaît
et que je fais.