“In Italia sono tutti maschi” di Sara Colaone e Luca de Santis: graphic novel sugli inesistenti al confino

La graphic novel ha per titolo le parole di Mussolini a seguito dell’emanazione delle leggi razziali che a differenza di quelle tedesche non menzionavano gli omosessuali.

In Italia sono tutti maschi
In Italia sono tutti maschi

Semplicemente in Italia non esistevano per il Duce. Eppure i “pederasta” così come definiti all’epoca, vennero portati al confino sulle isole Tremiti dal 1938 in poi e tornarono sulla terraferma soltanto alla fine della seconda guerra mondiale.

Furono circa 300 gli omosessuali accusati di “crimini contro la razza” e confinati sull’isola di San Domino Tremiti.

La storia si ispira a quella vera di Giuseppe B., l’età, la provenienza geografica e la professione sono le stesse del suo alter ego su carta Angelicola Antonio, settantacinquenne ex sarto di Salerno.

La sua vita viene sconvolta dall’arresto e dal confino sull’isola lontano da casa e dai suoi cari.

Sull’isola continua a fare il sarto, ognuno porta i suoi saperi per il vivere quotidiano, insieme ad altri confinati, tutti invisibili alla società fascista.

Le giornate scorrono tra angherie e amicizie che diventano via via più forti fino a trasformarsi in qualcosa di più. La violenza fisica e psicologica è all’ordine del giorno anche lontano da casa.

Antonio si fa amico di Mimì, ma non ci sarà lieto fine come nelle storie d’amore migliori. Anche il ritorno a casa non sarà dei migliori.

La storia vera nella graphic novel sarà raccontata in stile reportage, mediata dalla presenza di due ragazzi, Rocco e Nico, che devono fare un documentario sulla storia di Antonio.

I due ragazzi vogliono riportarlo sulle Tremiti per farsi raccontare la sua storia. Il sarto, però soffre nel ricordare la sua vita da inesistente, quando per molti era solo un peso per lo Stato e inutile alla società civile.

Uno stato psicologico drammatico e doloroso, soprattutto nel riportare alla memoria quegli amici, i momenti belli e la fine di tutto, quando una volta a casa non riesce a raccontare a nessuno la sua storia, ancora una volta invisibile a molti per poter continuare a vivere.

I disegni sono semplici, linee nere e un solo colore giallo, espressivi e carichi di significato le tavole a pagina intera in cui l’isola è protagonista, luogo simbolo di esistenze silenziose.

La scelta di raccontare la storia in modo quasi filmico riesce a riportare empatia nel lettore che all’inizio si identifica nei due ragazzi, ignari di quanto i ricordi possano causare tanto dolore, e infine prendere a cuore la storia di Antonio e di tutti quelli che hanno vissuto come lui.

Sara Colaone - Luca de Santis
Sara Colaone – Luca de Santis

È un racconto vivido, a tratti ironico e che fa pensare a quanti ancora rimangono inesistenti ai più, perché scomodi o non capiti dagli altri.

Molti diritti per gli omosessuali sono stati conquistati soltanto negli ultimi anni, ma ancora c’è chi non li vede o fa finta di non vederli.

La prima edizione è uscita nel 2009 ed ha vinto il premio Micheluzzi dello stesso anno.

L’edizione che ho letto è quella del 2019 della Oblomov edizioni corredata da un breve editoriale di Giartosio e Goretti, dall’intervista a Giuseppe B. e da un diario di viaggio dell’opera a cura dei due autori: Sara Colaone ai disegni e Luca de Santis

Dal 2009 molti passi avanti sono stati fatti, per fortuna, ma ancora oggi la lettura di questa graphic novel sembra necessaria per ricordare e anche per continuare a non rendere invisibili le diversità del nostro Paese, quelle che lo rendono migliore.

 

Written by Gloria Rubino

 

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