“La scelta di Sudabeh” di Fattaneh Haj Seyed Javadi: ragione e sentimento in terra di Persia

La zia sorseggiò il tè, si appoggiò allo schienale della poltrona tenendo una mano sul bastone; stese le gambe e le accavallò. Era la prima volta che non si lagnava per i dolori. Guardò Sudabeh e le chiese amorevole «Non ti stanchi se ti racconto tutto dal principio?» Sudabeh fremeva: «No zia, non mi stancherò!»”.

La scelta di Sudabeh
La scelta di Sudabeh

Inizia così il lungo racconto che Mahbubeh fa alla nipote Sudabeh, ripercorrendo la sua intera esistenza per aiutare la giovane a fare la scelta giusta in tema d’amore. Zia e nipote sono infatti accomunate dall’aver deciso di sposare un uomo che le rispettive famiglie non approvano, per motivi culturali, sociali, di censo, con le dovute differenze legate al periodo storico in cui si svolgono le rispettive vicende.

È il fil rouge sul quale si dipana la trama del romanzo “La scelta di Sudabeh della scrittrice iraniana Fattaneh Haj Seyed Javadi, pubblicato la prima volta nel 1998, arrivato alla sua 56esima edizione, e recentemente uscito in Italia per la Francesco Brioschi Editore.

Il racconto di Mahbubeh si snoda negli anni del regno dei Pahlavi, in una Teheran colta, ricca, dove le famiglie dell’alta borghesia facevano a gara per combinare i matrimoni più raffinati della città.

La stessa Mahbubeh aveva ricevuto diverse proposte di matrimonio da parte di giovani appartenenti al suo stesso ceto sociale, ma con testardaggine le aveva tutte rifiutate in nome dell’amore vero, quello che fa palpitare il cuore, quello che lei provava per Rahim, giovane garzone del falegname dietro l’angolo.

Lo scandalo fu enorme quando la giovane rivelò alla famiglia la sua intenzione di sposare quell’uomo senza un adeguato background sociale, oltre che economico, e la sua determinazione ad andare fino in fondo su quella strada la allontanò definitivamente dalla famiglia “Dal momento che hai sposato questo giovane, non hai più il mio nome né entrerai più in questa casale lapidarie parole del padre che congedò così Mahbubeh nel giorno delle sue nozze.

L’autrice con un linguaggio intenso ci fa immergere nelle atmosfere della società iraniana di quegli anni, mettendo in luce le differenze fra diversi strati sociali, descrivendo con dovizia di particolari le magioni eleganti ed enormi nelle quali vivevano i ricchi, contrapposte alle stamberghe dove si consumava la povera esistenza delle classi più misere e dove la stessa Mahbubeh si ritrovò dopo aver sposato Rahim.

Ma il racconto va oltre gli aspetti strettamente legati alle differenze di classe per affrontare i temi dei sentimenti, dei legami familiari, dei rapporti fra genitori e figli e quelli all’interno della coppia, non lesinando la descrizione di scene in cui si consuma una violenza domestica nei confronti della povera Mahbubeh, ripetutamente picchiata dal marito, soprattutto nelle sere in cui l’alcol diventava l’unico amico dell’uomo.

Fattaneh Haj Seyed Javadi
Fattaneh Haj Seyed Javadi

Lo schiaffo che mi mollò fu così violento che sulle prime non capii nulla: barcollando mi appoggiai al muro. Questa non me l’aspettavo, forse nel fondo del mio cuore speravo ancora che si pentisse, ma con questo gesto caddi dal cielo in terra. Aveva raschiato il barile, lo schiaffo mi spalancò gli occhi sulla verità. Il dolore fisico placò un poco quello dell’anima”.

Si delinea quindi un romanzo che spazia dai temi sociali a quelli più intimi e personali, nella contrapposizione fra pubblico e privato che sembra caratterizzare molto la società iraniana di quegli anni.

Una notazione particolare è quella relativa alla costruzione del romanzo, nel quale si intrecciano di fatto le storie della zia e della nipote, su piani temporali diversi, in una circolarità che ben presto fa dimenticare al lettore di quale piano si stia leggendo.

Le gioie, i dolori, l’allegria e la sofferenza sperimentate da Mahbubeh nella sua vita diventano lezioni per la giovane Sudabeh, che al termine del lungo racconto della zia dovrà prendere la sua decisione, compiere la sua scelta.

Seguirà la ragione oppure il sentimento?

Per citare il celebre romanzo della Austen, icona della letteratura mondiale, e ai cui temi il romanzo della Javadi si richiama spesso. La condizione femminile in generale, il tema dell’istruzione delle donne, i rapporti familiari diventano i pilastri su cui si fonda tutta la costruzione narrativa di questo libro che molto successo ha avuto in Iran e che grazie a editori illuminati, come Brioschi in Italia, sta conquistando lettori in tutto il mondo.

 

Written by Beatrice Tauro

 

Fonte

Foto Fattaneh Haj Seyed Javadi by IlSole24ore

 

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