“La festa nera” di Violetta Bellocchio: Fa paura? Voi non sapete quanta dovreste averne

C’era una volta il mondo.

 

La festa nera

Succedeva tanto tempo fa.  Sembrerebbero passati secoli e, invece, era solo l’altro ieri che il mondo è collassato.

È arrivata l’apocalisse. No, non quella descritta nei libri della chiesa o che è stata trasmessa in televisione. Non c’è nessun “non morto” che sta distruggendo il nostro habitat o uccidendo l’umanità. Diamine, no!

Ci era stata profetizzata, quasi promessa e noi? Noi, fidatevi, non abbiamo capito nulla. Eppure era proprio, lì, nelle nostre mani e siamo stati noi a farlo.

Beata cecità. Quanto è sciocco chi non si preoccupa di togliere la trave dalle proprie cavità orbitali…

Lo so, non ci state capendo nulla. Non preoccupatevi, non è grave, non fa male.

Ho letto un libro e mi sono lasciata trasportare, sull’onda della narrazione vi ho voluto anticipare una parte di quello che vi aspetta leggendo le pagine di “La festa nera”.

La festa nera” di Violetta Bellocchio è un volume piccolo, quasi come un libro di preghiere, se non fosse che pregare non vi servirà a nulla.

Quello pubblicato da Chiarelettere non è un volume di narrativa, fidatevi: lasciatevi cadere nelle pagine, sono, appunto, chiare lettere quelle che avete davanti ed è tutto vero.

Violetta Bellocchio è conosciuta a noi per essere stata una voce storica di Rolling Stone Italia e Rivista Studio. Oggi collabora a Link, Vanity Fair, il Tascabile e Not. Ha fondato e curato per due anni, la rivista online “Abbiamo le prove”, prima in Italia alla sola nonfiction femminile.

L’autrice ha uno stile impeccabile: crudo e vorace e, con l’aiuto della scrittura in prima persona, non avrà timore di mangiarvi le carni fino all’ultima pagina.

Fa paura? Voi non sapete quanta dovreste averne.

Vi è mai capitato di vivere, tutti i giorni, con le persone che vi sono care e che pensate di conoscere benissimo? Tutti i giorni. È la vostra risposta, lo so.

Avete mai pensato che non c’è nulla che le vostre amicizie più intime possano nascondervi? Lo so che direte di sì. È normale pensarlo, a volte, in rari momenti di egoismo e arroganza, lo penso anche io.

L’essere umano è così, difficilmente si accorge di non aver capito un emerito tubo fino a che non è tardi.

Violetta Bellocchio

In questo libro ci sono tre ragazzi: Mischa, Nicola e Ali. Dopo aver affrontato un caso di shaming che li ha logorati psicologicamente, hanno avuto (o meglio, Misha ha avuto) l’idea geniale di documentare la realtà sociale che li circonda.

Ve l’ho detto, c’è stata l’Apocalisse.

Chi è rimasto si rifugia un sotto culture talmente aliene da risultare bislacche e al limite del non senso.

Non abbiate fretta di giudicare queste creature che tentano di darsi delle regole. Non prendeteli in giro. Fidatevi, non avete capito.

Non avete capito perché vi dimenticate di vedere la realtà. Come fate a non vederla? È lì, esattamente vicino a voi. Non avete sentito quel sospiro?

Diamine aprite gli occhi, sta morendo davanti a voi. Si sta accartocciando su se stessa e voi a cosa state pensando?

Forse il padre potrà curarvi ma, non dimenticatevi, per la cura è necessario un prezzo che Violetta Bellocchio, con la sua festa nera, è pronta a riscuotere.

 

Written by Altea Gardini

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *