“Paratechnicolor” album della band Noir & The Dirty Crayons: musica di ribellione quasi puramente elettronica

Gruppo nazionale che, a dispetto del nome, canta anche in italiano, e non è da poco considerando come tante band del Bel paese preferiscano l’inglese per la sua maggiore orecchiabilità e perché, diciamocelo, fa più tendenza.

Paratechnicolor

Ecco, i Noir & The Dirty Crayons non solo esprimono se stessi nella loro lingua madre, ma lo fanno mettendoci anche una forte personalità, con un sound in bilico perenne tra rock e pop.

Una musica anticonformista, di quelle che richiamano alla mente una band, molto in voga nell’ambiente musicale partenopeo, ovvero i 24 Grana, dai testi intrisi di protesta e voglia (necessità?) di andare controcorrente.

Formatasi nel 2017, la formazione bergamasca, capitanata dal cantante e chitarrista Noir, si caratterizza per quello stile che si confà a ciò che viene proposto ogni anno all’ormai noto Concertone del Primo Maggio di Roma.

Non mi stupirei di vedere i ragazzi lombardi calcare un giorno quel palco. Il brano Fuck, ad esempio, si adatterebbe alla situazione in modo lampante ed eloquente: noia e anticonformismo puro che scatenano una massa di giovani pronti ad identificarsi in certi valori.

Passando in rassegna alcune delle tracce presenti in Paratechnicolor, è sicuramente degna di nota Voci, dal sound convincente e passionale.

Ironico e veloce invece il testo e il motivo di Io sono ancora vivo, in cui vengono alla luce i temi che affrontiamo quotidianamente alla ricerca di un equilibrio “instabile”.

Tematiche che hanno un certo peso intellettuale e rivolte soprattutto alle generazioni che si affacciano al mondo del lavoro e dell’età adulta, con tutte le difficoltà del caso.

La noia, la voglia di reagire e l’inettitudine a farlo sono il tema centrale di Divano Revolution in cui la polemica e il desiderio di uscire dall’ordinario prendono decisamente il sopravvento.

La politica, la società, l’anticonformismo e la musica di protesta: questo il contesto in cui i grandi temi sociali vengono trattati con sarcasmo e irriverenza, e in questo scenario di sovversione e di impegno trova posto anche l’amore, come in Terra e nella già citata Voci, dove i toni si calmano e il suono diventa melodia. Confesso di aver particolarmente apprezzato quest’ultima.

Noir & The Dirty Crayons

Ascoltando e riascoltando i brani di questa band esplosiva non può non venire in mente inoltre il periodo iniziale dei Subsonica, con quel genere di vibrazioni in grado di farti saltare in qualsiasi situazione, perfino al supermercato.

Una musica di ribellione, in quel caso quasi puramente elettronica, che qui viene invece stemperata da fugaci momenti pop, ma dal forte impatto contenutistico.

Se volessi etichettarla, la definirei musica da centro sociale, ma magari chi canta contro il conformismo l’etichetta non se la sente nemmeno addosso.

 

Written by Sabrina De Prisco

 

 

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