Cinema 2017: da James Franco a Silvio Soldini, ecco tutte le novità sui film in uscita nelle sale italiane #9

Ben ritrovati, cari amici e amanti del cinema, con la consueta panoramica che quest’oggi indaga le grandi e piccole produzioni a popolare le sale dello Stivale nei prossimi 4 mesi: preparatevi a riservare una buona dose di serate in nome di quest’intelligentissima attività culturale.

Cinema settembre 2017

Proponiamo la rosa completa (dichiarata al 31 agosto 2017, e come tale senza improbabilità suscettibile di rettifica) delle programmazioni che abiteranno le prime settimane a venire; segue quindi mensilmente un pugno di titoli di spicco, selezionato fra gli oltre 110 resi noti finora.

Nel consigliarvi di tenere d’occhio gli aggiornamenti su questa e altre piattaforme, viste le numerose uscite pianificate senza largo preavviso fra un post e l’altro, vi introduciamo alla scoperta di ciò che potremo gustare a…

Settembre

1 settembre: “Safari”, di Ulrich Seidl. Il regista della trilogia “Paradise” (2011, 2012, 2013), per la quale è entrato in competizione a Cannes, Venezia e Berlino, seguita a cimentarsi nel documentario con un viaggio nella savana, percorsa in lungo e in largo dai turisti senza scrupoli insaziabilmente appassionati di caccia. Da vedere.

2 settembre: “La vita in comune”, di Edoardo Winspeare. A tre anni da “In grazia di Dio” (2014), il cineasta italiano conduce il suo pubblico nell’immaginaria Disperata (l’autore è invece cresciuto a Depressa, in provincia di Lecce), dove un sindaco inetto trae dall’amicizia con due allievi detenuti la determinazione per dare una svolta alla sua esistenza in nome dell’armonia del Creato messa in luce dall’amata poesia. Presentato a Venezia, da vedere.

6 settembre: “Dove cadono le ombre”, di Valentina Pedicini. All’esordio nel lungo di finzione dopo un periodo devoluto alla documentaristica, la regista pugliese si misura con un dramma storico ispirato alle storie vere di tanti bambini che, reclusi in orfanotrofio, erano costretti nel secolo scorso a sottoporsi a pratiche eugenetiche. Un titolo che chi ha gradito “Nebbia in agosto” (Kai Wessel, 2016) non dovrebbe mancare; presentato a Venezia.

7 settembre: “All Eyez on Me”, Benny Boom. Biopic accolto in maniera contrastante dedicato al rapper Tupac Shakur, idolo della prima metà degli anni ’90, vittima della violenza razziale e della povertà.

7 settembre: “Baby Driver – Il genio della fuga”, di Edgar Wright. Dal cineasta noto per il sodalizio con Simon Pegg (“L’alba dei morti dementi”, 2004, “Hot Fuzz”, 2007, e “La fine del mondo”, 2013), un nuovo action che segue le peripezie ad alta velocità di un giovane pilota (Ansel Elgort) al soldo di un boss criminale (Jamie Foxx). Nel cast anche Kevin Spacey; superiore alle aspettative, da vedere.

The Devil’s Candy di Sean Byrne

7 settembre: “The Devil’s Candy”, di Sean Byrne. Un horror lesto e di qualità, realizzato ancora nel 2015, che narra della possessione demoniaca di cui finiscono vittime un pittore e il figlio dei vecchi proprietari della casa comprata dal protagonista per sé e la sua famiglia. Da vedere.

7 settembre: “Fottute!”, di Jonathan Levine. Il regista di “50 e 50” (2011) e “Warm Bodies” (2013) offre a Goldie Hawn l’opportunità di tornare in sala dopo 15 anni di pensionamento grazie a una commedia leggera, genere in cui ha eccelso particolarmente in giovinezza, che la vede madre apprensiva di una non più freschissima figlia (Amy Schumer) scaricata dal fidanzato e desiderosa di vivere una vacanza esotica. Una volta preso il volo, per la coppia le cose naturalmente prenderanno una piega del tutto inaspettata. Adatto a chi cerca una serata disimpegnata.

7 settembre: “La fratellanza”, di Ric Roman Waugh. Lo stuntman con accesso alla cabina di regia per “Snitch – L’infiltrato” (2013) vira sul thriller raccontando di un broker di Wall Street (Nikolaj Coster-Waldau) che dalla cresta dell’onda precipita in prigione accusato dell’omicidio colposo del migliore amico, avvenuto a causa di un incidente provocato dal protagonista in stato di ebbrezza. La sua vita non sarà più la stessa, tramutato in una belva umana dagli altri condannati.

7 settembre: “In Dubious Battle – Il coraggio degli ultimi”, di James Franco. Col 12esimo lungo di finzione da lui diretto, presentato in anteprima mondiale a Venezia lo scorso anno, la nota star adatta “La battaglia” di John Steinbeck affidando a Nat Wolff, Selena Gomez e se stesso i ruoli di agitatori delle masse lavoratrici nei campi coltivati del Nord America, i cui diritti al sorgere degli anni ’30 erano ben lungi dall’essere riconosciuti. Nel cast anche Bryan Cranston, Vincent D’Onofrio, Robert Duvall, Ed Harris e Josh Hutcherson.

7 settembre: “Miss Sloane – Giochi di potere”, di John Madden. Con ritardo sempre maggiormente accumulato approda anche da noi l’ultimo dramma diretto dal cineasta inglese conosciuto per “Shakespeare in Love” (1998) e “Il mandolino del capitano Corelli” (2001): Jessica Chastain è una lobbista che lotta per riformare la legislazione sul possesso di armi da fuoco negli Stati Uniti. Ha successo, ma deve fare i conti con le proprie relazioni. Da vedere.

7 settembre: “L’ordine delle cose”, di Andrea Segre. L’autore dolese dei documentari “Checosamanca” (2006), “Il sangue verde” (2010), “Indebito” (2012), “I sogni del lago salato” (2015) e “Ibi” (2017) torna a percorrere la strada della fiction felicemente intrapresa con “Io sono Li” (2011) e “La prima neve” (2013). Nel farlo non trascura però la tematica a lui più cara, la migrazione, ed infatti al suo pubblico racconta di un funzionario incaricato di trattare con la costa libica al fine di limitare gli sbarchi futuri in suolo italiano. Presentato a Venezia, da vedere.

7 settembre: “The Teacher”, di Jan Hrebejk. Anni ’80: in un liceo della capitale slovacca viene assunta un’insegnante accusata di corrompere i costumi degli studenti. I genitori si coalizzano per allontanarla dalla scuola. Una sorta di “Class Enemy” al femminile e più incline alla commedia? Staremo a vedere…

Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini

8 settembre: “Il colore nascosto delle cose”, di Silvio Soldini. Il regista milanese torna al cinema di finzione dopo la feconda parentesi nel documentario (ne è nato “Il fiume ha sempre ragione”, 2016), affidando ad Adriano Giannini il ruolo di un artista che lavora per un’agenzia pubblicitaria prossimo a conoscere e farsi indelebilmente influenzare da Emma (Valeria Golino), coetanea cieca dall’età di 16 anni, la quale affronta la vita in maniera nettamente contrastante. Presentato fuori concorso a Venezia, da vedere.

12 settembre: “Reset – Storia di una creazione”, di Thierry Demaizière e Alban Teurlai. Prima di incontrare Rocco Siffredi, i due documentaristi avevano ripreso da vicino l’attività del ballerino e coreografo di fama altrettanto internazionale Benjamin Millepied; in Italia però si è data la precedenza allo scomodo conterraneo. Conosciuto anche come “Relève”; da vedere.

12 settembre: “Walk With Me – Il potere del mindfulness”, di Marc J. Francis e Max Pugh. Un viaggio alla scoperta della vita quotidiana all’interno di un monastero Zen contemporaneo, dove si pratica la meditazione buddhista nota come Mindfulness.

13 settembre: “David Gilmour at Pompeii”, di Gavin Elder. Resoconto fedele dei due concerti tenuti dall’ex cantante dei Pink Floyd all’Anfiteatro Romano, lo stesso luogo dove si era esibito 45 anni prima assieme alla band. Imperdibile per ogni appassionato; solo dal 13 al 15 settembre.

14 settembre: “Appuntamento al parco”, di Joel Hopkins. Per il regista di “Oggi è già domani” (2008), Diane Keaton e Brendan Gleeson sono due londinesi entrambi ormai sul lastrico, chi per un verso chi per l’altro. Conoscendosi, affronteranno con minor fatica gli scogli dell’esistenza.

14 settembre: “Barry Seal – Una storia americana” di Doug Liman. Sotto la direzione del regista di “The Bourne Identity” (2002) ed “Edge of Tomorrow – Senza domani” (2014), il Tom Cruise dell’ex “American Made” è il trafficante di armi da fuoco e droga Barry Seal, negli anni Ottanta al soldo della CIA. Nel cast troveremo anche Domhnall Gleeson.

14 settembre: “Cars 3”, di Brian Fee. Dato il crescente successo della saga, arrivata già ad incassare oltre il miliardo di dollari, la Pixar ha deciso (com’era prevedibile) di donare al suo beniamino Saetta McQueen un terzo capitolo di minor successo, la cui vicenda è affidata (altra scelta immaginabile) ad un esordiente alla regia nel campo dell’animazione (come già successo per “Il viaggio di Arlo” e “Monsters University”, non a caso fra i lungometraggi meno ambiziosi della casa di produzione). Dopo i trionfi incassati nelle storie che già conosciamo, l’auto da corsa sembra prossima al pensionamento, incalzata dal nuovo temibile rivale Jackson Storm; il protagonista naturalmente non ne vuol sapere… Comunque da vedere.

14 settembre: “Gatta Cenerentola”, di Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Alessandro Rak e Dario Sansone. L’animazione all’italiana si arricchisce di un nuovo titolo che ricontestualizza la fiaba di Giambattista Basile, riscoprendone il DNA napoletano e per nulla rinunciando a rivolgersi al pubblico adulto, con tanto di contrabbandi di droga ed imprese di riciclaggio. Presentato a Venezia, da vedere.

Leatherface di Alexandre Bustillo e Julien Maury

14 settembre: “Leatherface”, di Alexandre Bustillo e Julien Maury. Prequel di “Non aprite quella porta” (1974), che fatica a prendere il volo nelle diverse regioni del pianeta (già posticipato di oltre 5 mesi qui in Italia): quasi aspettasse finora la morte di Tobe Hooper, coinvolto in qualità di produttore esecutivo. Si racconta la nascita del mostro dal muso di cuoio, adolescente violento scappato da un ospedale psichiatrico.

14 settembre: “Veleno”, di Diego Olivares. A 14 anni dall’esordio nel lungo (“I cinghiali di Portici”, 2003), il cineasta partenopeo torna in sala con un dramma sulla disgregazione familiare, ambientato in un casertano il cui suolo è avvelenato dai mafiosi. Presentato a Venezia.

18 settembre: “La musica del silenzio”, di Michael Radford. Dopo “Michel Petrucciani – Body & Soul” (2011), il celebre regista de “Il postino” (1994) torna ad occuparsi di musica con un biopic sul lirico Andrea Bocelli (reinventato sotto il nome di Amos Bardi, interpretato da Toby Sebastian). Nel cast spiccano anche Antonio Banderas e Jordi Mollà, oltre a due volti noti delle fiction italiane come Francesco Salvi (“Un passo dal cielo”) e Nadir Caselli (“Don Matteo”).

19 settembre: “In questo angolo di mondo”, di Sunao Katabuchi. Di questo titolo, già recensito in occasione dello scorso Future Film Festival, si diceva: “la lunga parabola si concentra sull’esistenza di Suzu, ragazzina di campagna data in sposa ad un giovinotto, Shūsaku, presso la cui famiglia allargata si trasferisce nella città di Kure, situata all’interno della prefettura di Hiroshima. È il 1944 […]. Suzu fa del suo meglio per recare vantaggio al nuovo ambiente in cui è stata posta e, mentre si dedica ai molti lavori domestici nei quali non può aiutarla la suocera acciaccata, s’appressa a divenire donna a tutti gli effetti, costretta dagl’inevitabili mutamenti storici a maturare in fretta”. Solo il 19 e 20 settembre, da vedere.

20 settembre: “Kingsman – Il cerchio d’oro”, di Matthew Vaughn. Anche il secondo episodio della saga è affidato al cineasta londinese: Eggsy (Taron Egerton) e Merlin (Mark Strong) collaborano con la Statesman, agenzia che permetterà loro di salvare il mondo da una nuova minaccia. Torna anche Colin Firth; new entry di spessore sono Channing Tatum, Halle Berry, Jeff Bridges, Julianne Moore ed Elton John.

21 settembre: “2 biglietti della lotteria”, di Paul Negoescu. Seconda commedia per il regista rumeno, che segue il viaggio di tre amici alla ricerca del biglietto smarrito con cui hanno vinto al lotto.

21 settembre: “L’equilibrio”, di Vincenzo Marra. A due anni da “La prima luce” (2015), l’autore napoletano ambienta nelle proprie terre d’origine la crisi di fede cui va incontro un sacerdote missionario, il quale ottiene il permesso di ricevere l’incarico di guidare una piccola parrocchia in luogo di un altro religioso che s’è nel tempo conquistato la stima del gregge per la sua lotta contro l’inquinamento da rifiuti tossici. Presentato a Venezia.

Glory – Non c’è tempo per gli onesti di Kristina Grozeva e Petar Valchan

21 settembre: “Glory – Non c’è tempo per gli onesti”, di Kristina Grozeva e Petar Valchanov. La nuova fatica dei registi di “The Lesson – Scuola di vita” (2014), assai apprezzata a livello internazionale, ha per protagonista un povero addetto alla manutenzione dei binari ferroviari che, trovata fortuitamente un’ingente somma di denaro, decide di consegnarla alle autorità divenendo d’un tratto un’icona nazionale. Da vedere.

21 settembre: “L’inganno”, di Sofia Coppola. Il sesto lungo della celebre figlia di Francis Ford realizza un remake de “La notte brava del soldato Jonathan” (Don Diegel, 1971), attribuendo la parte del militare ferito durante la Guerra di Secessione americana a Colin Farrell, l’homme fatal di Nicole Kidman, Kirsten Dunst ed Elle Fanning.

21 settembre: “Noi siamo tutto”, di Stella Meghie. Love story a distanza fra una diciottenne gravemente ammalata confinata in casa e il suo giovane vicino, che non sa resistere alla tentazione di conoscerla meglio e di farle provare quelle emozioni che lei ha potuto intuire solo attraverso la lettura.

21 settembre: “Tiro libero”, di Alessandro Valori. Un giovane cestista si ritrova diagnosticata la distrofia muscolare: non gli sarà facile accettare la nuova condizione, imbevuto com’è della propria arroganza, ma una squadra di ragazzini in sedia a rotelle gli offrirà l’occasione giusta. Nel cast si distinguono Biagio Izzo, Paolo Conticini e Nancy Brilly.

21 settembre: “Valerian e la città dei mille pianeti”, di Luc Besson. Per quanto non sia stato unanimemente stroncato dalla critica, non si può dire che il pubblico abbia accolto con maggior favore l’ultima fatica del noto padre di “Nikita” (1990), “Léon” (1994) e “Lucy” (2014): a fronte di un budget importantissimo (circa 180 milioni di dollari), durante il primo weekend sono stati rastrellati meno di 20 milioni. La storia che non attizza è quella di due agenti speciali (Dane DeHaan e Cara Delevingne) che nel 2740 tentano di salvare l’universo infiltrandosi nella metropoli stellare di Alpha dove, fra migliaia di etnie differenti, si nasconde una minaccia da sventare. Nel variopinto cast anche Clive Owen, Ethan Hawke, Rihanna e Herbie Hancock, il regista Xavier Giannoli e Rutger Hauer.

25 settembre: “Franca: Chaos and Creation”, di Francesco Carrozzini. Documentario sulla storica capo-redattrice di Vogue Italia, madre del regista e dal 1988 regina della moda dallo stile incisivo e diffusamente ammirato.

Hokusai dal British Museum di Tim Clark

25 settembre: “Hokusai dal British Museum”, di Tim Clark. Nexo Digital offre l’opportunità di ripercorrere gli ultimi trent’anni di attività del celeberrimo artista nipponico dell’Ottocento, quello de “La grande onda di Kanagawa”.

28 settembre: “Babylon Sisters”, di Gigi Roccati. Renato Carpentieri (splendido ne “La tenerezza” di Gianni Amelio) è un professore in pensione costretto a trovarsi, lui e il suo razzismo, quattro famiglie straniere per vicine di casa. Giorno dopo giorno, verrà ammorbidito.

28 settembre: “Chi m’ha visto”, di Alessandro Pondi. Un chitarrista di talento, vedendosi negata la popolarità, organizza assieme all’amico del cuore la propria sparizione, nella speranza di sbarcare, per quanto bizzarramente, il lunario. Le conseguenze non coincideranno con quelle previste. Nel cast spiccano Pierfrancesco Favino e Beppe Fiorello.

28 settembre: “Emoji – Accendi le Emozioni”, di Anthony Leondis. Il secondo lungo dell’anno prodotto dalla Sony Animation eleva allo status di protagonisti niente meno che le “faccine” della messaggistica, naturalmente alla ricerca di un riscatto nella loro esistenza mono-emozionale: curiosa testimonianza di come simili linguaggi siano oramai diventati imprescindibili nel panorama contemporaneo. A quanto pare comunque, si tratta di un film incredibilmente brutto.

28 settembre: “Una famiglia”, di Sebastiano Riso. Dramma d’amore condotto da una Micaela Ramazzotti che, sottraendosi come può dagli sguardi invadenti della capitale, vive un’impetuosa relazione con Patrick Bruel, il quale però cova un segreto che arriverà a mettere in crisi la stabilità della coppia. In concorso a Venezia, da vedere.

28 settembre: “L’intrusa”, di Leonardo Di Costanzo. Dopo “L’intervallo”, il cineasta di Ischia mantiene alto il livello qualitativo ritraendo gli sforzi operati da una direttrice di un centro d’accoglienza per giovani sottratti alla camorra nell’offrire un posto anche ad una madre con appresso il figlio. Presentato a Cannes, da vedere.

28 settembre: “Jukai – La foresta dei suicidi”, di Jason Zada. Dopo “La foresta dei sogni” (Gus Van Sant, 2015), l’Aokigahara torna a offrire spunti narrativi cedendo il passo all’horror, senza però sortire effetti migliori. Un esordio evitabile.

28 settembre: “Mother!”, di Darren Aronofsky. Dall’iconico regista di “Requiem for a Dream” (2000), “The Wrestler” (2008) e “Il cigno nero” (2010), un dramma di cui ancora poco si sa a livello di trama (una coppia viene messa a dura prova dall’arrivo inaspettato di alcuni ospiti; la première è programmata per il 5 del mese a Venezia), ma che si rivela già intrigante anche solo constatando le energie creative coinvolte: la giovane mattatrice Jennifer Lawrence è affiancata da pezzi da novanta come Javier Bardem, Ed Harris e Michelle Pfeiffer, e ancora Kristen Wiig, Domhnall e Brian Gleeson. Da vedere.

Ottobre

Blade Runner 2049 di Denis Villeneuve

5 ottobre: “Blade Runner 2049”, di Denis Villeneuve. Operazione tanto pericolosa quanto audace, nonché la più rumoreggiata del 2016 secondo Indiewire, il regista degli splendidi “Arrival” e “Sicario” (2015) dovrebbe avere le spalle abbastanza larghe da sostenere l’onere di dirigere il sequel di uno dei miti immortali della fantascienza, quell’iconico “Blade Runner” che nel 1982 Ridley Scott aveva portato alla luce. Il protagonista rimarrà lo stesso, il detective Deckart impersonato da Harrison Ford, naturalmente assai invecchiato dall’ultima avventura, al fianco di Ryan Gosling e Jared Leto. Da non perdere.

5 ottobre: “120 battiti al minuto”, di Robin Campillo. Negli anni ’90 l’associazione Act-Up Paris manifesta pacificamente per scuotere i cittadini dal torpore dell’indifferenza di fronte il dilagante morbo dell’AIDS. Gran Premio della Giuria a Cannes, da non perdere.

9 ottobre: “Ferrari 312B”, di Andrea Marini. Alla seconda prova dopo l’acclamato “Art of the Prank” (2015) il documentarista toscano osserva a distanza ravvicinata il rientro in pista di un’auto leggendaria, brevettata nel 1970 e portata nuovamente in auge da appassionati competenti.

12 ottobre: “L’uomo di neve”, di Tomas Alfredson. Dall’acclamato svedese dell’horror “Lasciami entrare” (2008) e dello spy movie “La talpa” (2011), un dramma in cui Michael Fassbender interpreta un detective della Oslo contemporanea cui viene affidato il caso di una donna scomparsa: unica traccia da seguire, una sciarpa rosa che avvolge un pupazzo di neve. Nel cast anche Rebecca Ferguson, Val Kilmer, J. K. Simmons, Charlotte Gainsbourg e Toby Jones; da vedere.

12 ottobre: “Lego Ninjago – Il film”, di Charlie Bean, Paul Fisher e Bob Logan. Dopo il successo di “The LEGO Movie” (2014) e di “LEGO Batman – Il film”, la Warner Bros. Animation trae ispirazione dalle culture sino-nipponiche per le avventure di agguerriti samurai lanciati all’assalto di draghi e uomini serpente in difesa della propria amata città.

19 ottobre: “It”, di Andrés Muschietti. Il regista del controverso horror “La madre” (2013) è stato incaricato di far lievitare il best seller di Stephen King dallo status di miniserie televisiva (1990, con protagonista Tim Curry) a quello di lungometraggio per il grande schermo. I panni del clown Pennywise andranno stavolta a Bill Skarsgård. Da vedere.

Thor: Ragnarok di Taika Waititi

25 ottobre: “Thor: Ragnarok”, di Taika Waititi. Affidata ad un regista già nominato all’Oscar per un cortometraggio, la terza avventura dedicata al supereroe figlio di Odino interpretato da Chris Hemsworth rivestirà un ruolo di grande importanza nell’economia drammaturgica dell’universo Marvel: Thor dovrà niente meno che salvare il proprio regno dall’apocalisse. Da vedere.

26 ottobre: “Il Vangelo secondo Mattei”, di Antonio Andrisani e Pascal Zullino. Due cineasti esordienti riflettono sulla loro identità culturale dirigendo e interpretando una commedia ambientata a Matera, comune paese d’origine, cui un regista di dubbio valore fa ritorno per mettere in piedi un documentario che riscatti la sua carriera: al centro del progetto un vecchio signore che aveva fatto la comparsa nel celebre film di Pasolini, girato in quelle stesse terre nel 1964.

26 ottobre: “Vittoria e Abdul”, di Stephen Frears. L’acclamato regista di “Florence” (2016), “Philomena” (2013), “The Queen – La regina” (2006), “Alta fedeltà” (2000) e “Le relazioni pericolose” (1988) racconta la storia vera del confidente più intimo (Ali Fazal) della regina Vittoria (Judi Dench) negli ultimi anni di regno. Da vedere.

Novembre

1 novembre: “Capitan Mutanda”, di David Soren. Posticipato di circa 5 mesi (da noi), il 35esimo film per il cinema della Dreamworks Animation segue a pochi mesi di distanza il 34esimo (“Baby Boss”, in arrivo ad aprile), dando vita sotto la guida del regista di “Turbo” (2013) al supereroe in brache nato dalla fantasia a fumetti di due amici dispettosi.

1 novembre: “Gifted – Il dono del talento”, di Marc Webb. Posticipato di circa 5 mesi, giungerà finalmente la nuova fatica firmata dal regista dei due “Amazing Spider-Man”: un dramma in cui Chris Evans padre putativo della graziosa e dotatissima nipotina McKenna Grace, rimasta orfana, tenta in ogni modo di farla accedere al percorso di studi cui è destinata.

9 novembre: “Paddington 2”, di Paul King. Lo stesso cineasta dell’acclamato primo capitolo prende le redini del secondo, raccontando le indagini del dolce orsetto londinese sulle tracce del ladro che gli ha rubato un bel libro acquistato presso un negozio di antiquariato per la centenaria zia Lucy. Evidentemente, il volume nasconde qualche segreto fra le sue pagine; da vedere.

9 novembre: “La signora dello zoo di Varsavia”, di Niki Caro. Tratto da “The Zookeeper’s Wife” di Diane Ackerman, giunge posticipato di ben 7 mesi il nuovo film dell’indimenticata regista neozelandese de “La ragazza delle balene” (2002) a raccontare delle attività filantropiche di Jan Zabinski e della moglie Antonina (Johan Heldenbergh e Jessica Chastain) attuate a favore di moltissime persone e animali durante l’invasione della Polonia da parte dei nazisti. Nel cast anche Daniel Brühl; da vedere.

Justice League di Zack Snyder

16 novembre: “Justice League”, di Zack Snyder. Dal regista de “L’alba dei morti viventi” (2004), “300” (2006), “L’uomo d’acciaio” (2013) e “Batman V Superman: Dawn of Justice” (2016), ecco il capitolo supereroistico che lancia, alle spalle film corali come “The Avengers” e il suo sequel, i paladini della DC uniti contro le forze del male. Accanto ai volti noti di Henry Cavill/Superman, Ben Affleck/Batman, Gal Gadot/Wonder Woman, troveremo Amy Adams, J. K. Simmons, Willem Dafoe e Jeremy Irons. Da vedere.

16 novembre: “Nut Job 2 – Tutto molto divertente”, di Cal Brunker. Affidato al non eccessivamente apprezzato regista di “Fuga dal Pianeta Terra” (2013), arriva il sequel di “Nut Job – Operazione noccioline” (2014), dove lo scoiattolo Spocchia combatte assieme ai suoi amici per salvare il proprio parco dai piani del sindaco che lo vuole trasformare in un luna park. Inutile dire che il titolo italiano (e fino a qualche settimana fa suonava “Andiamo a comandare”) ha ben poco a che fare con quello originale…

22 novembre: “Let It Snow”, di Luke Snellin. Commedia che intreccia le vicende di diversi personaggi durante la vigilia di Natale: c’è chi rimane bloccato su un treno a causa di una tempesta di neve e festeggia assieme ad uno sconosciuto, chi scopre il vero amore in vecchie amicizie, chi riflette con malinconia sulla fine di una relazione coccolando il proprio maialino nano.

23 novembre: “Il domani tra di noi”, di Hany Abu-Assad. Dal regista di “Paradise Now” (2005), “Omar” (2013) e “The Idol” (2015), un film di amore e sopravvivenza in cui spiccano da protagonisti assoluti Kate Winslet, scrittrice in procinto di sposarsi, e Idris Elba, medico di ritorno da una conferenza, entrambi usciti vivi da un disastro aereo.

30 novembre: “Gli eroi del Natale”, di Timothy Reckart. Da un regista già nominato all’Oscar per un cortometraggio, ennesima avventura animata targata Sony che mette a fuoco la storia della Natività così come la videro gli animali di Betlemme.

Dicembre

6 dicembre: “Assassinio sull’Orient Express”, di Kenneth Branagh. Dopo il celebre adattamento del 1974 firmato per il grande schermo da Sidney Lumet, i panni dell’amatissimo investigatore passano dal pensionato Albert Finney a Branagh stesso, spalleggiato da Penélope Cruz, Willem Dafoe, Judi Dench, Johnny Depp, Michelle Pfeiffer e Daisy Ridley: un cast a dir poco da urlo, che si dovrà necessariamente confrontare con quello capitanato 40 anni or sono da Lauren Bacall, Ingrid Bergman (premiata con l’Oscar), Jacqueline Bisset, Sean Connery, Anthony Perkins, Vanessa Redgrave e Micheal York. Da non perdere.

Due sotto il burqa di Sou Abadi

7 dicembre: “Due sotto il burqa”, di Sou Abadi. Coraggiosa commedia francese in cui due giovani innamorati divisi dal fratello estremista di lei escogitano un piano per vedersi ugualmente: l’amante si presenterà fingendo di essere Sheherazade, fanciulla con i soli occhi scoperti e molto altro da nascondere. Da vedere.

13 dicembre: “Star Wars: Episodio VIII – Gli ultimi Jedi”, di Rian Johnson. Al regista di “Looper” (2012) l’arduo compito di mantenere sulla buona rotta gli incrociatori stellari e la figura prodigiosa di Rey, l’eroina in cui la Forza ha ripreso vita non più di un anno fa. Ovviamente da non perdere.

14 dicembre: “Natale da chef”, di Neri Parenti. È tempo di cinepanettone e per l’occasione torna Massimo Boldi a capitanare un branco di improbabili maghi della cucina. Chi può, si salvi.

14 dicembre: “Poveri ma ricchissimi”, di Fausto Brizzi. A un anno esatto dal primo capitolo arriva il sequel del piccolo campione delle vacanze di Natale passate: confermata la presenza di Christian De Sica ed Enrico Brignano, oltre che di Lodovica Comello, Anna Mazzamauro e Lucia Ocone.

14 dicembre: “Suburbicon”, di George Clooney. Il sesto lungo diretto dal divo due volte Premio Oscar, scritto in collaborazione coi fratelli Coen, ci porterà sul finire degli anni ’50 in una tranquilla realtà di periferia, pronta ad essere scossa da un avvenimento che getterà nel caos famiglia dopo famiglia. Nel cast spiccano Matt Damon, Oscar Isaac e Julianne Moore. In concorso a Venezia, da vedere.

21 dicembre: “Downsizing”, di Alexander Payne. Dal regista di “Nebraska” (2014), “Paradiso amaro” (2011) e “Sideways – In viaggio con Jack” (2004), una commedia con Matt Damon, Kristen Wiig, Christoph Waltz, Alec Baldwin e Neil Patrick Harris sulla possibilità, in un futuro non troppo remoto, di rimpicciolire la propria statura corporea al fine di ridurre i consumi energetici del pianeta, senza per questo dover rinunciare al benessere personale. In concorso a Venezia, da vedere.

21 dicembre: “Il toro Ferdinando”, di Carlos Saldanha. La Blue Sky (“L’era glaciale”, “Rio”) progetta col suo 12esimo lungometraggio un’espansione del corto “Ferdinando il toro” (1938), l’unico a vincere l’Oscar nella decade a non rientrare nelle “Silly Symphonies” disneyane. Il protagonista è il più grosso della mandria e quelli come lui non tardano a finire nell’arena… Da vedere.

29 dicembre: “The Place”, di Paolo Genovese. Quanto sappiamo finora è che per il suo 11esimo lungo per il grande schermo il regista romano ha adattato la serie americana “The Booth at the End” (2011-2012) affidandosi ad un cast di primordine comprendente Alessandro Borghi, Sabrina Ferilli, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Silvio Muccino, Vittoria Puccini e Alba Rohrwacher. Da vedere.

 

Written by Raffaele Lazzaroni

 

 

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