“Lo spazio intorno” di Irene Gianeselli: musica che scorre celebrando le emozioni della vita

“Come si manifesta il nostro essere al mondo? Esistiamo solo in relazione a “lo spazio intorno” e ognuno ha la propria sensibilità e consapevolezza nel percepirlo e incontrare questa dimensione che tutto circonda e tutto avvolge. […] Donne e uomini, personaggi che pretendono di essere felici, che pretendono di amare e di morire, di capire, di vivere la poesia e che sono costretti, volenti o nolenti, a riconoscere il continuo e universale mutamento che li attraversa.”

Lo spazio intorno

Cinque racconti scritti seguendo il ritmo di un andamento musicale. Si parte da un preludio, per poi “buttarsi” in un canto “a due voci”, passando a un “a solo” e infine ecco la “fuga”

Cinque racconti carichi di intensità, di poesia. Cinque racconti ben scritti che ci catapultano nella vita di vari personaggi, personaggi con un loro canto. Racconti che danno voce al ritmo di quelle emozioni che la vita riesce a catturare, a cogliere, emozioni che ci portiamo dentro come l’innamorarsi, la morte e l’abbandono, il vivere esperienze di solitudine e la fuga da una realtà che non ci appartiene, che sembra averci lasciato a un destino che non ci aspettavamo.

Nel “preludio” – “Lo spazio intorno” – incontriamo Nora e Jane che vivono insieme, condividendo gioie e dolori della vita, ma soprattutto si racconta dell’innamoramento da parte di una di loro di uno sconosciuto che incontra per caso al parco, e che si trova a seguire per vedere come si comporta, cosa fa, dove abita, chi e cosa cerca. Ci sono anche Jack e Sergio, che apparentemente sembrano la stessa persona, una il fantasma dell’altro, un fantasma che non riesce a uscire da un dolore che l’ha preso nel corso del tempo, alla ricerca di quello spazio intorno che li aiuti a ritrovare se stessi. Riusciranno i nostri quattro personaggi a capire cosa cercano, chi sono e a liberarsi di quel dolore che non li vuole lasciare andare?

Dopo questo primo incontro entriamo nel mondo di due diversi personaggi che danno voce alla seconda strofa della sonata, il “due voci”. Nel primo si narra la storia di un barbone agonizzante di dolore dopo essere stato picchiato selvaggiamente, che assapora le tenebre della notte milanese, ascoltando il richiamo dei suoi pensieri, delle sue emozioni in solitario o in compagnia. Un modo per “ascoltare” quella vita che ha abbandonato per andare incontro alla morte senza paura. Un racconto di redenzione questo, intitolato “Un uomo contento”, di ricongiunzione verso se stesso, verso una serenità ormai perduta.

“I padri non dimenticano”, secondo racconto a “due voci”, ci porta ad ascoltare il canto di Ruggero, un uomo con il sogno immenso di diventare padre, che lotta con una moglie che non capisce questo suo desiderio ma allo stesso tempo cerca di andargli incontro, di capirlo. Ruggero passa le sue mattine a sognare ad occhi aperti la vita come genitore, parla con questo suo desiderato figlio come se fosse accanto a lui, lo porta a vivere la natura, l’esperienza della vita. Ma non è reale, è un qualcosa che lo aiuta ad andare avanti, a vivere e sentirsi parte di questa vita.

Quanti di noi si sono trovati ad immaginare momenti come questi, sognando ad occhi aperti magari storie d’amore che nascono, dialoghi con i nostri amati, a sentire la bellezza di questa magia? Molti, pochi o forse nessuno? Perché sognare ad occhi aperti può essere considerato anche un modo molto bello per non vivere la solitudine, per sentirsi vivi e protetti. Ed è una cosa che io ho sempre fatto, che ho riscoperto in questi ultimi mesi dell’anno appena trascorso. Sognare aiuta molto a vivere, a interpretare i segni che ci può dare la vita.

Nel canto “a solo” – “Il giorno dopo la domenica” -, invece, la nostra Irene mette a nudo le paure di Mia, una giovane venditrice di stoffe di seta, costretta a fare i conti con un passato che sembra non l’abbia abbandonata, con le sue rinunce, i suoi ricordi che teneva chiusi in un cassetto del cuore. E cerca di ricordare cosa vuol dire amare, sentimento che sembra abbia perso. Un ritorno a qualcosa che non c’è più, ma che spera di ritrovare in qualche modo.

Irene Gianeselli

L’ultimo racconto della sonata “Storia di due che non ne sapevano niente” rappresenta la “fuga”, ed è un racconto molto particolare e dal gusto surreale. Ci sono vari personaggi che si incontrano per caso, sebbene molti di loro abitino nello stesso condominio, ma non si vedono quasi mai, ma da sottofondo fanno i passi di due personaggi particolari: Andreas e Pietro. Perché loro? Qual è il nocciolo della loro storia? Cosa non sanno questi due personaggi di cui recita il titolo? Dove sono finiti? E cosa cercano? E gli altri personaggi chi sono, quale ruolo hanno nell’andirivieni dei passi che accompagnano la vita di questo condominio e gli altri luoghi da loro frequentati?

Come una sorta di trama teatrale, entriamo e usciamo nell’andirivieni della vita, alla ricerca di varie sfumature, di quelle parole che la vita ci regala, ci porta a cogliere.

Lo spazio intorno” di Irene Gianeselli, editto dalla Grecale Edizioni, ci presenta diverse storie di uomini e donne che vanno incontro alla vita, che celebrano il loro stare intorno nel mondo. Uomini e Donne che cercano di ascoltare l’andirivieni delle emozioni in ogni dove, in ogni attimo. Persone che cercano di voltare pagina, di ritrovare forze che credono di aver perso. Come quel canto che solo la musica riesce a donare.

Irene Gianeselli, con questo suo primo esordio letterario, ci porta ad indagare nell’inconscio umano quando si trova a vivere quei momenti di gioia, dolore e redenzione che, come detto, la vita ci porta a vivere, a cercare, ad ascoltare. Un modo diverso di narrare colto da alcuni momenti di pura poesia, come quando nel preludio, parlando di uno dei due personaggi, la nostra autrice usa un modo diverso e nuovo per descrivere il pianto di questo personaggio: l’uso del bicchiere delle lacrime. Non mi è mai capitato di trovare una frase così dolce per descrivere la scena di un pianto. E mi è piaciuto questo modo di esprimersi di Irene.

Racconti che possono abbracciare diversi stili narrativi, che rispecchiano un labirinto di emozioni di questi uomini e di queste donne che possiamo essere anche noi, “Lo spazio intorno” è una piccola melodia di parole che sanno regalare diverse emozioni.

Lo spazio intorno” è una sonata di storie che celebrano la vita. È musica che scorre lenta celebrando ogni colore di vita.

 

Written by Daniela Schirru 

 

 

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