“L’Invisibile” di Barbara Fortuna: storia di un mondo impercettibile al confine tra il bene e il male

“Scendo le scale, so già che non la vedrò mai più. Avrei dovuto essermene già andato, così, senza dirle niente ma non ci sono riuscito. Pagherò per questi momenti rubati, si paga sempre tutto nella vita e io ancora di più. Io faccio cose che altri non fanno, vivo altre vite, sempre diverse a seconda delle necessità: io sono l’Invisibile.”

L'Invisibile

L’esordio della vicentina Barbara Fortuna, lettrice appassionata di thriller, ha la struttura di un romanzo corale, dove, ad ogni capitolo e a turno, uno dei personaggi dice la sua. L’Invisibile” (Lettere Animate, 2016) gioca le sue carte su un filo di rasoio che segna un labile confine fra bene e male.

Un mondo dove il denaro può giungere a “comprare” anche le persone, ma certamente non i sentimenti atavici di rancore e vendetta.

Un universo celato, quello che l’autrice ci apre attraverso la sua prosa scorrevole, in cui per timore non ci si vuole mai soffermare, ma la cui esistenza è cosa innegabile.

Alessandro Mari, detto Alex, è il protagonista: il “cattivo” della situazione, o meglio, quello apertamente schierato. Lavora su commissione ed è un killer spietato, frequentatore di ambienti infimi dove la malavita regna sovrana.

Cresciuto in un collegio, solo e trascurato dai genitori, nasconde dentro di sé una vasta gamma di emozioni – e allo stesso tempo mancanza o negazione di esse.

La breve relazione con Lisa, da cui avrà il piccolo Felice, contempla l’unico legame affettivo col mondo reale, sebbene egli abbandoni presto la ragazza e si rifiuti di vivere con lei la loro storia d’amore.

La segue sì, da lontano, provvedendo materialmente a lei e al bambino, ma il richiamo del male in lui è troppo forte; Alex è un cattivo perfettamente lucido e consapevole di ciò che fa.

Uccidere è nella sua natura e non se ne pente. Col “Capo”, suo padre, e il segretario di questi, Alfredo, Alex opererà in un mondo non solo inumano, ma anche pericoloso per se stesso e per chi gli sta vicino.

Barbara Fortuna

Qualcuno, che da tempo cova vendetta e desidera tornare ad essere libero di iniziare una nuova vita, lo cerca. Gli dà una caccia serrata e lo attende al varco. Con un sorprendente finale, di cui non posso rivelarvi di più.

Più che un thriller, com’è stato definito, io considererei “L’Invisibile” un romanzo noir, che penetra l’intricato circuito del cervello umano, coi suoi modi strani di far fronte alle sventure e di superare le disgrazie.

Quel darsi anima e corpo per ottenere uno scopo finale e avere, in un certo senso, una vendetta che è anche riscatto e una rivincita.

Un mondo delicato e da trattare con particolare riguardo, perché, in fondo, dimostra quanto l’essere umano sia affascinato dal male.

 

Written by Cristina Biolcati

 

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