“Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia” di Greg Tiernan e Conrad Vernon: baccanale al supermercato

Dopo oltre cento fra episodi della serie tv e medio o lungometraggi speciali con protagonista il Trenino Thomas (2009-2015), Greg Tiernan passa alla “maggiore età” grazie alla collaborazione di Conrad Vernon, regista di “Shrek 2” (2004), “Mostri contro alieni” (2009) e “Madagascar 3 – Ricercati in Europa” (2012).

Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia

Il battesimo di fuoco è individuato in “Sausage Party – Vita segreta di una salsiccia”, film animato R-rated (ossia vietato ai minori di 17 anni non accompagnati, negli USA) dagli ottimi incassi, che puntano ai 150 milioni di dollari a fronte di un budget di soli 19. Ad idearlo sono state le menti perverse di Seth Rogen, Evan Goldberg e Jonah Hill, intenzionati a sdoganare un nuovo titolo che sapesse prendere degnamente posto nell’Olimpo (anche se non proprio in vetta) dei cartoon per adulti.

La fabula si estende nell’arco di circa 24 ore, dettagliando le svolte decisive durante la notte delle grandi rivelazioni, in cui Frank la salsiccia si trasformerà in profeta apprendendo il vero destino che nel “Grande Oltre” luminoso attende tutti i fratelli alimenti del supermercato in cui si trova: essi diverranno nulla più che pasto da scorticare, grattugiare, bollire per il puro “malato” desiderio degli “dei” che, scorrazzanti spensierati per le diverse corsie, questi adorano “divini oltre ogni limite”.

Da un momento all’altro insomma il programma non potrà più contemplare alcuna pacifica unione dionisiaca fra würstel e panine nella mattinata del 4 luglio.

L’opera è sottesa di un grande taciuto compromesso: gli alimenti (di norma) comunicheranno solo fra simili e i loro movimenti non potranno essere scorti dai giganti assassini.

Il sistema, a ben vedere, è meno accurato di quello che possiamo rinvenire nei film con protagonisti gli animali nell’ambiente umano o piuttosto nella saga di “Toy Story”: qui il plausibile rischierebbe di annoiare, motivo per cui alla prima occasione ogni pietanza diventerà “magica” e peregrinerà, flirterà, si farà (si declini a piacere il ventaglio di significati, il rischio di sbagliarsi è assai basso) per l’intero supermarket.

Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia

Fra di esse sono riconoscibili numerose personificazioni dei tipi etnico-culturali: una specie di piadina dall’accento arabo, una bottiglia di salsa piccante di ascendenza messicana, una vecchia gomma in nulla dissimile a Stephen Hawking, gli animisti prodotti non deperibili.

Il loro agire permette di sviluppare un sostanzioso grumo di messaggi celati fra le righe: perché credere ai fantasmi del buon costume e ad un mondo migliore quando si hanno di fronte una messe di dati oggettivi e una realtà romita e crudele?

In fondo basterebbe veramente pensare più spesso alle soddisfazioni psicosessuali che alle rivalità territoriali al fine di ottenere spazio per tutti?

Per quale motivo limitarsi alla “monogamia” quando ci si può aprire a forme di “polisessualità” d’inedito diletto? C’è poi chi vi ha letto, naturalmente, un’infarcitura di classica critica al consumismo, ma persino un sublimato, rovente fronte politicante dibattuto fra repubblicani e democratici.

Molta la carne al fuoco: difficile che i dialoghi ne escano raffinati, ossia levigati a dovere. Allo stesso tempo però sarebbe opzione agevole all’eccesso, oltre che di cieche intenzioni, negare tout-court l’originale briosità di “Sausage Party”, che a più riprese sa offrire pacchetti di gag realmente stranianti, inconsuete sia per il contenuto (si badi comunque che la materia non si nutre solo di allusioni più o meno velate ai rapporti sessuali, onanismo e omofilia compresi), sia per la forma dinamica con cui vengono letteralmente sparate sullo schermo, sostenute da un montaggio indiavolato e da una non banale orchestrazione delle masse, le quali pure obbediscono fin dalla prima sequenza ai motivi “incantatori” del leggendario Alan Menken, non più al servizio delle principesse Disney bensì di lavande ninfomani.

Sausage Party - Vita segreta di una salsiccia

Proprio il gusto per l’esagerazione e l’incontinenza e per una rappresentazione assai colorita e colorata di paradisi e inferni, corredati da deliziose macchiette erotiche e splatter, esaltato da una restituzione amplificata più che in altri film appartenenti al genere (l’animazione fin dagli esordi ha sempre mirato all’oltreumano, sfidando ogni sorta di legge fisica e temporale), giunge in supporto di uno script spesso esposto ad un trattamento grossolano, che scarta con soverchia gratuità i canoni dell’etica ma soprattutto della forma: registi e sceneggiatori, decisi a non imbrigliare per nessuna ragione la loro debordante fantasia, in questo senso vincono la scommessa, riescono a far lievitare la loro creatura, ad attribuirle una certa inconsueta autori(ali)tà che, anche ben prima della delirante apoteosi conclusiva, volenti o nolenti ci si porrebbe giudiziosi nel riconoscere.

 

Voto al film

 

 

Written by Raffaele Lazzaroni

 

 

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