“Macerie” di Claudio Piras Moreno: la storia di un’alluvione che apre scenari onirici e dà la caccia ai fantasmi

“Scavatori e ruspe sollevano su camion metri cubi di detriti: pietre, mattoni, terra, enormi blocchi di granito e tufo. Sette giorni sono passati dalla frana e di Antro restano solo macerie.”

Macerie

Di disastri ambientali ne hanno parlato in tanti, quale strumento di denuncia nei confronti di una società che desidera tutto e subito; rivolti ad un uomo che pensa solo al proprio tornaconto nell’immediato, dimenticando che invece l’obiettivo primario sarebbe quello di sopravvivere a lungo termine.

Macerie” (VandA ePublishing, 2014) dello scrittore sardo Claudio Piras Moreno – che è anche attore e premiato poeta – ha la particolarità di descrivere un’alluvione che ha portato alla distruzione del piccolo paese di Antro, in Sardegna, allo scopo di andare alla ricerca dei ricordi sbiaditi del protagonista.

Pietro Mura è un giornalista trentenne di un quotidiano locale, incaricato di scrivere un articolo sul disastro. La pioggia scrosciante, che da giorni non concedeva tregua al piccolo paese, ha prodotto uno smottamento di fango e detriti che hanno cancellato Antro e ucciso i suoi abitanti. Pietro si è salvato, perché vive da anni ad Occiduo, un paese limitrofo, e adesso spetta a lui dare conto del disastro.

La tragedia per il giornalista è doppiamente agghiacciante, poiché egli sente di avere perso, con Antro, anche la possibilità di ricordare il suo passato. Probabilmente a causa di alcuni problemi neurologici, non ben definiti, Pietro avverte la sua memoria venire meno, mentre aumenta l’inquietudine.

La dimensione onirica entra a fare capolino nella storia, attraverso un sogno – sempre lo stesso – al quale Mura riesce a dare un senso solo a sette giorni dal disastro. Mentre ancora si scava, sotto ad un cumulo di macerie, il giornalista trova un superstite che, dopo un lungo periodo passato tra la vita e la morte e in completo silenzio, dice di chiamarsi Antòni. In gran segreto, Pietro Mura porta a casa questo “dissepolto”, convinto che possa aiutarlo a ricostruire la storia di Antro e a ricordare.

Ho bisogno di lui! Non so perché, ma sento che lui è la chiave di tutto. Io non ho un passato e non ricordo nulla di Antro, ma quest’uomo era là, dove lo avevo sognato, ed è stato lui a farsi trovare da me!

Nonostante il parere contrario della moglie Bernardina, che ha paura che l’uomo muoia in casa loro, senza che nessuno mai abbia saputo del suo ritrovamento, Antòni viene nutrito ed accudito. Finché non inizia a narrare una serie di racconti su persone – bambini e adulti – che vivevano nel piccolo paese andato perduto.

Claudio Piras Moreno

Sono storie che si palesano nelle sue parole, talvolta appena sussurrate, soprattutto la notte. Quasi se l’uomo fosse in comunicazione con voci di fantasmi che gli chiedono di raccontare. Sono resoconti di vita molto suggestivi, che non fanno altro che aumentare la curiosità nei suoi interlocutori, che, volendone sapere sempre di più, lo esortano a continuare.

Ma non tutto corrisponde ai ricordi dei superstiti e, in alcuni casi, queste persone non sono mai nemmeno esistite. Giunge quindi spontaneo domandarsi chi sia, in realtà, questo Antòni. Mente, quando dice di interagire coi fantasmi? Sono comunque parole che portano ad una possibile redenzione, per un’umanità colpevole e poco interessata a quanto avviene attorno a sé. L’intreccio fra dimensione onirica e racconto rende difficile individuare la reale “consapevolezza” di questo strano personaggio, volutamente pregno di contraddizioni, quasi se attraverso Antòni l’autore avesse voluto risvegliare una coscienza collettiva.

Macerie” è un libro reale e visionario, al tempo stesso. Scritto con maestria da un ottimo descrittore, quale si rivela essere Claudio Piras Moreno, sempre attento al dettaglio ed immediato nel creare pathos.

Senza dubbio un libro interessante, da non lasciarsi sfuggire. Il mio consiglio è di leggerlo.

 

Written by Cristina Biolcati

 

3 pensieri su ““Macerie” di Claudio Piras Moreno: la storia di un’alluvione che apre scenari onirici e dà la caccia ai fantasmi

  1. Salve Cristina, ti ringrazio di cuore per le belle parole. Macerie è per me un libro molto importante, per le tematiche che affronta e per tutto quello che mi è successo dopo averlo scritto, e sono contento tu lo abbia apprezzato. Tanti auguri per tutto anche a te e all’intera redazione di Oubliette.

  2. Ciao Claudio. Sono contenta che ti sia piaciuta la mia recensione e ti rinnovo i miei complimenti.
    Grazie a te, di cuore.

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