11 febbraio: la rivoluzione islamica in Iran muta la monarchia in repubblica dei filosofi

La rivoluzione iraniana dell’11 febbraio 1979 pose fine a una monarchia vecchia 2500 anni. L’Iran è un paese, purtroppo molto incompreso. Ha una storia recente incredibile e unica, per la rapidità e la profondità dei cambiamenti che ha passato.

Iran

Dal 1979 è una Repubblica Islamica e nel mondo ce ne sono solo quattro. Quella iraniana è l’unica governata dagli sciiti. Prima di quella data l’Iran era una monarchia con a capo lo Sciàh ed era il più grande alleato degli Stati Uniti in Medioriente. La rivoluzione ha cambiato tutto e da allora l’Iran è un paese molto cambiato rispetto a prima, finito al centro delle attenzioni di politica estera di tutto il mondo.

Negli anni trenta l’Iran è uno dei paesi più avanzati del medio oriente assieme ad Egitto e Siria. A capo dello stato c’è uno Shah, cioè un imperatore Reza Pahlavi e l’Iran è a tutti gli effetti una monarchia. Sotto il regno dello Shah vengono costruite industrie, scuole, università. L’Iran, paese ricco di petrolio fa gola a molte nazioni, per questo nel 1942 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna costringono lo Shah ad abdicare, e lo sostituiscono con uno dei suoi figli Muhammad.

Ma nemmeno il nuovo Shah permette alle potenze straniere di mettere mano sulle ricchezze del paese specialmente le risorse petrolifere nazionali. Tenta invece una fallimentare riforma agraria e investe in armamenti per la costruzione di un potente e modernissimo esercito, nel tentativo di fare dell’Iran la principale potenza del Medio Oriente.

Così facendo riduce alla fame la popolazione, scoppiano proteste (appoggiate dall’occidente) nel timore che lo shah finisca per dare il petrolio al nemico sovietico. Il regime le reprime con estrema durezza. Il leader dei contestatori è un Hayatollah, ossia un capo religioso islamico sciita, il suo nome è Khomeini.

Nel 1963 Khomeini organizza una “congiura” per uccidere lo Shah ma il piano fallisce e Khomeini viene esiliato in Francia. Ma continua a fomentare il popolo iraniano, già in ira per lo scontento, inviando in patria messaggi registrati su nastro. Dopo l’attentato lo Shah comincia a perseguitare i seguaci dell’Hyatuallah, il suo regime si fa ancora più dispotico.

Migliaia di persone vengono imprigionate torturate o uccise anche solo per avere espresso il proprio mal contento. Ma la protesta non si ferma i capi religiosi incitano le masse contro le ingiustizie dello Shah, l’8 settembre del 1978 la situazione precipita come non mai, nella capitale Teheran, l’esercito spara su una folla di manifestanti, è un massacro a tutti gli effetti. In seguito all’episodio l’intera popolazione iraniana insorge. Il 16 gennaio 1979 lo Shah Mohammad Pahlavi è costretto a scappare in Egitto. Dopo un esilio durato ben 16 anni l’Hayatullah Khomeini rientra in Iran accolto come un eroe. Nasce così la repubblica islamica dell’Iran, governata dai religiosi di fede sciita.

Iran

Come sempre gli Stati uniti hanno fatto male i calcoli, hanno appoggiato la rivoluzione iraniana per scacciare lo shàh e mettere mano sul petrolio, ma si sono ritrovati un nemico ancora più tosto e anti-imperialista.

Interessante resta l’aspetto sociale di questa Rivoluzione. Il socialismo islamico applicato in Iran prevede una dura lotta all’Usura, uno Stato Sociale che salvaguarda le popolazioni più povere (che difatti da oltre vent’anni offrono alla rivoluzione un consenso straordinario), un livello culturale alto. Si chiama autodeterminazione dei popoli.

La prima guida suprema, Khomeini è stato un grandissimo pensatore, filosofo, intellettuale nonché guida spiritale di tipo religioso. Oggi l’Iran può essere considerata in tutti i sensi una teocrazia ma è una teocrazia che si fonda sul consenso, spesso veramente alto, mobilitato dalle folle. Nell’immaginario comune l’Iran è una dittatura che si basa sull’oppressione. Ma questa è una visione che abbiamo perché contorta a causa dei media internazionali, ben finanziati e controllati.

Nonostante tutto quello che si crede e si sente, l’Iran rimane uno dei paesi più multi religiosi del mondo con oltre alla maggioranza sciita: 300.000 bahai 350.000 cristiani 25.000 ebrei più zoroastriani, mandei, yarsan e varie minoranze religiose. Una nazione orgogliosamente anti-imperialista e antisionista.

L’Iran o anche Persia ha una cultura antichissima, gli iraniani sono i discendenti dell’impero persiano. I persiani sono un popolo con una grande civiltà e cultura, l’impero persiano è stato uno dei più grandi imperi nella storia dell’umanità.

L’immagine che l’occidente da oggi dell’Iran è una immagine distorta, l’Iran è un paese ricco e sviluppato. La civiltà iraniana è stata essenziale per la scienza, la medicina, la filosofia e la poesia. Il nome IRAN significa “paese degli ariani” gli iraniani sono spesso simili agli europei come tratti somatici e colore della pelle.

Iran rivoluzione 1979

L’Iran è un paese forte e libero. Purtroppo però il regime sionista, che lo vede come una minaccia, ha deciso di aizzare contro l’Iran gli stati ad esso più servili: gli USA e alcuni stati europei. Su questo paese sono state create innumerevoli menzogne, da quelle sul fanatismo religioso, al terrorismo ed al nucleare bellico. Probabilmente tutto ciò rende l’Iran vittima di un complotto. I pensieri e gli obiettivi della Rivoluzione hanno prodotto dei mutamenti che hanno influenzato le relazioni internazionali anche in modo indiretto.

Chi ha avuto a che fare con iraniani ha conosciuto la loro lealtà, coerenza e soprattutto il loro coraggio. Purtroppo molte persone, che non sono nemmeno mai state in Iran, sono vittime di pregiudizi negativi su quel meraviglioso Paese e sulla gestione di esso.

L’Iran oggi è l’unico Paese in grado di tenere testa all’egemonia criminale di Usa e Israele; forse questo è il motivo reale del perché di tutte queste pressioni, sanzioni e attacchi contro Teheran. È un paese che ha elezioni libere e regolari. Per esempio sotto Ahmedinajad il paese aveva una sferzata più laica pur nel massimo rispetto della religione. È un paese sì conservatore ma ripeto per scelta e consenso. Sono persone estremamente lontane dall’ipocrisia e vivono la religione in modo diverso e più sincero. Sono molto conservatori anche per quanto riguarda la loro cultura millenaria, ma questo è solo un loro diritto e chi non rispetta questo, chi non rispetta la cultura altrui non ha cultura.

Oggi alla guida della repubblica islamica iraniana, vi è Rohani un leader politico e religioso molto occidentale più malleabile rispetto al precedente Ahmadinajad ma egualmente valido.

 

Written by Amani Sadat

 

 

6 pensieri su “11 febbraio: la rivoluzione islamica in Iran muta la monarchia in repubblica dei filosofi

  1. L’Iran è “un paese forte e libero”… ?!? Beh, forte lo è, specie se svilupperà anche l’arma atomica, forte perché dotato di un governo che reprime le opposizioni, lo è,ma “libero”, beh!, mi sembra affermazione azzardata, a meno che per “libero” si intenda uno Stato in cui i governanti agiscono in piena libertà sia che i governati siano d’accordo sia che non lo siano. O meglio ancora: se vi sono governati non d’accordo, come successe con le decine di migliaia (ripeto: decine di migliaia) di studenti – e non solo – della cosiddetta “rivoluzione verde” (movimento civile di protesta anche detto “risveglio persiano”), si procede con una dura repressione, manganellate, incarcerazioni di migliaia di oppositori, e poi torture, ecc. ecc.
    Il 10 dicembre 2009 Amnesty International ha pubblicato un rapporto riguardante l’analisi sistematica delle violazioni dei diritti umani in corso in Iran in quel periodo. E la situazione non è cambiata; è oggi “migliorata” solo perché silenziata dal governo iraniano. Non se parla più, niente trapela fuori dalle prigioni iraniane, e quindi tutto bene… (si fa per dire!).
    Poi, si può discutere dell’opportunità occidentale di dialogare diplomaticamente con l’Iran, come l’ex ministro degli esteri italiano, Emma Bonino, aveva tentato di avviare. Ritengo fosse una buona linea politica, per l’Italia e l’intera Europa, che latita troppo sul piano della politica estera, come si vede ora con la crisi in Ucraina.
    Infine definire Israele come “regime sionista”; nemmeno nominarlo, ma usare solo questa locuzione, e dire che “aizza” gli USA e altri suoi “servi” per denigrare il governo iraniano, anche questo denota un odio e un pregiudizio razziale e/o religioso, oltre che politico, che non depone a favore della obiettività e fondatezza di questo articolo e di chi lo ha scritto.
    Cordiali saluti,
    Danilo Breschi

    1. Ciao :).. per quanto riguarda il fatto dell’Iran paese forte e libero. l’iran è un paese forte perchè lo è economicamente, perchè è l’unico paese oggi che riesce veramente a tenere testa e a preoccupare stati uniti e sionisti vari. vISTO CHE HAI PARLATO DI nucleare, il nucleare è un loro DIRITTO.. Ora perché Israele può avere un enorme arsenale nucleare, assieme agli Stati Uniti e l’Iran non può produrre energia nucleare per scopi civili? Sappiamo che Usa, Israele e diversi Paesi occidentali posseggono e hanno usato armi proibite.Ma nessuno dice nulla. Finora, ricordiamoci bene, gli unici a usare una bomba atomica contro dei civili sono stati gli Usa. Hanno usato anche armi chimiche all’uranio impoverito in Iraq, in Jugoslavia, per arrivare a tempi più recenti in Libia. L’Iran ovviamente non è il paradiso terrestre ma come qualsiasi paese nel mondo oggi. D’altra parte dobbiamo fidarci ciecamente d’Israele, uno Stato che deride ogni trattato di pace, ogni risoluzione dell’Onu, che vive nell’illegalità, che opera terrorismo, che ammazza, che sevizia, che riduce alla fame e alla disperazione centinaia di migliaia di persone. Giustamente dopo l’invasione illegale dell’Iraq nel 2003, abbiamo tutti capito che ci vuole poco ad invadere ingiustamente un Paese, insinuando senza prove la presenza di armi di distruzione di massa o altre menzogne. Per quanto riguarda libero, dipende da cosa intendi tu per libero. Se intendi la falsa libertà che ci fanno credere di avere qua. allora no l’Iran non è così libero. Ci illudono di essere liberi. ti ripeto che l’immagine che ci arriva qua è davvero distorta e piena di luoghi comuni, sei mai stato in Iran? Loro hanno elezioni libere nonostante siano una teocrazia (anche a me non piacciono le teocrazie ma combatto l’idea di dividere il mondo in buoni democratici e liberi e in cattivi repressivi e violenti.). Israele è un regime sionista a tutti gli effetti non lo dico io ma lo dicono i fatti e gli Usa sono servi di tale lobby. Ma è purtroppo risaputo la Storia la fanno i vincitori. Hanno vinto gli Usa sia la Seconda Guerra Mondiale che la Guerra Fredda contro l’Urss. Israele esiste grazie all’azione dell’Onu e degli Stati Uniti in primis! E’ il figlio viziato dell’Asse occidentale. Nessuno dovrà mettere in discussione la sua “esistenza” perchè la sua stessa esistenza è simbolo dell’egemonia mondiale statunitense e soprattutto dell’egemonia della lobby sionista negli Stati Uniti e non solo. Anche se il fine ultimo dell’Iran e di proteggersi.

      l’Iran oggi vive nell’isolamento internazionale ( ANCHE PER QUESTO LA VERA INFORMAZIONE NON TRASPARE), sotto continue e pesanti sanzioni: tutto questo come potremmo decifrarlo, forse come preparativi per una nuova guerra. Difatti gli Stati Uniti e Israele non hanno ancora abbandonato la possibilità di chiudere con la forza il dossier del nucleare iraniano. Ma non vogliamo una nuova Iraq.

      1. E aggiungo non ho nessuno odio razziale o religioso verso nessuno ma solo ideologico. Non considero Israele uno stato perchè non è legittimo e un accampamento di coloni in terra non loro. Ma assolutamente non odio e non ho pregiudizi verso nessuno, semplicemente sono cose che viviamo ogni giorno. L’ingiustizia è ingiustizia non si può esssere neutrali a questo. Come oggi non possiamo e non dobbiamo essere neutrali verso nazisti e fascisti, allo stesso modo non lo dobbiamo essere verso il mostro nazista israeliano.

  2. Basta leggere Persepolis per smentire questa visione “Poetica” dell’Iran…

    1. Elio, si è voluta la pubblicazione di questo articolo come documento (pensiero) di una ragazza di fede islamica cresciuta in Italia. L’Iran di Amani è quello descritto con le sue parole.

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